qui - Cesvov
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Siccome tutto è<br />
nuovo, mi piace<br />
tutto. E se potessi<br />
scegliere vorrei<br />
portare le mie<br />
coin<strong>qui</strong>line con<br />
me, il nostro<br />
appartamento<br />
interculturale!<br />
6<br />
Chi è arrivato<br />
Europa<br />
n. 1 anno 2009<br />
di Lara Falkenberg<br />
Parlano i<br />
protagonisti<br />
Sofia, 28 anni, spagnola, è impegnata come volontaria per 11 mesi al <strong>Cesvov</strong>, a<br />
Varese. È arrivata nel Settembre del 2008.<br />
La veranda del <strong>Cesvov</strong> è illuminata dal sole<br />
del tardo pomeriggio, i colleghi si sono<br />
rimessi a lavorare dopo la pausa caffè e<br />
fuori si vedono alcuni studenti che aspettano<br />
la sera, quando Sofia interrompe un momento<br />
il suo lavoro nell’area formazione del <strong>Cesvov</strong><br />
per raccontarci la sua esperienza. Sofia, spa -<br />
gno la, ha 28 anni e nel settembre dello scorso<br />
anno è partita<br />
per restare 11<br />
mesi in Italia, a<br />
Varese, per il suo<br />
progetto Sve.<br />
Mentre racconta<br />
e racconta e raccontavivacemente<br />
dettagli e<br />
pensieri sulla vita<br />
come volontaria,<br />
usando mani e<br />
piedi, ridendo, si<br />
capisce anche<br />
senza parole che<br />
sta vivendo una<br />
bella esperienza<br />
in Italia.<br />
Sofìa Gallo Galeròn - Foto di davide Carabelli<br />
Ciao Sofia! Or -<br />
mai sei <strong>qui</strong> da 5<br />
mesi. Per quali<br />
motivi hai deciso<br />
di fare il servizio<br />
volontario europeo?<br />
È un’idea nata un po’ di tempo fa, per la precisione<br />
4 anni fa. Volevo fare un’esperienza all’estero<br />
e, non avendo partecipato al progetto<br />
Erasmus, cercavo qualcosa da fare in ambito<br />
lavorativo, dopo l’università. Lo Sve mi è sembrato<br />
perfetto, perché volevo un’esperienza<br />
che fosse più di una semplice vacanza, che mi<br />
desse la possibilità di vivere veramente in una<br />
cultura diversa, e ciò è accaduto in maniera<br />
natu ra le dal momento che lo Sve è ben organizzato.<br />
Volevo portare e prendere: portare il<br />
mio contributo al lavoro e prendere questa e -<br />
sperienza.<br />
Parliamo del tuo lavoro: che cosa fai nel tuo<br />
progetto?<br />
Il mio progetto si divide in tre parti. In primo<br />
luogo c’è il lavoro nell’area formazione del<br />
<strong>Cesvov</strong>, dove mi occupo della banca dati e di<br />
altri progetti. Due pomeriggi la settimana vado<br />
all’Informagiovani e<br />
Informalavoro di<br />
Gavirate, per controllare<br />
le offerte di<br />
lavoro e consigliare<br />
le persone che arrivano<br />
con il loro<br />
curriculum. In più<br />
partecipo a “Cortisonici”,<br />
un festival<br />
di cortometraggi<br />
europei che si<br />
svolge all’inizio di<br />
marzo a Varese. Lì<br />
sono l’unica responsabile<br />
del<br />
“Focus on Portugal”,<br />
una giornata<br />
speciale per cortometraggiportoghesi.<br />
Mi occupo<br />
di tutto: dalla scelta<br />
dei fimati fino al<br />
contatto diretto<br />
con i re spon sabili e<br />
gli organizzatori.<br />
Sembra un lavoro molto vario… allora sei<br />
contenta della tua decisione di partire per<br />
l’Italia?<br />
Si! Sia personalmente che professionalmente.<br />
Sapevi parlare l’italiano prima di venire qua?<br />
No, per niente. Sapevo dire “ciao bambino”<br />
(molto usato in Spagna), ma mi sono accorta<br />
che in Italia nessuno lo usa. Conoscevo “pizza”,<br />
ma pronunciavo male la parola, e sapevo che<br />
mi piace la “pasta”. L’ italiano l’ho imparato<br />
<strong>qui</strong>, parlando.