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Scarica il pdf - La Riviera

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36<br />

DOMENICA 1 MAG-<br />

GIO 2010<br />

Box office<br />

<strong>La</strong> classifica dei f<strong>il</strong>m<br />

più visti al cinema<br />

questa settimana<br />

1<br />

Rio<br />

Cinema e Musica<br />

LA RECENSIONE<br />

The Next<br />

Three Days<br />

ANTONIO FALCONE<br />

Pittsburgh, Pennsylvania. Una famiglia<br />

come tante, John (Russel Crowe), professore,<br />

<strong>La</strong>ra (Elizabeth Banks), donna<br />

in carriera, un bambino, Luke (Ty<br />

Simpkins), riunita al mattino per la colazione,<br />

la tranqu<strong>il</strong>lità interrotta dall’improvviso<br />

irrompere della polizia, munita<br />

di un mandato d’arresto per <strong>La</strong>ra, accusata<br />

dell’omicidio della sua capoufficio,<br />

con la quale aveva avuto un’accesa<br />

discussione la sera precedente: tutte le<br />

prove sono contro di lei, viene condannata<br />

e le possib<strong>il</strong>ità d’appello si esauriscono<br />

negli anni, arrivando alla sentenza definitiva<br />

della Corte Suprema, con la consegna<br />

ad un carcere di massima sicurezza.<br />

John, che in tre anni ha continuato come<br />

meglio poteva <strong>il</strong> suo lavoro e a prendersi<br />

cura del figlio, fermamente convinto dell’innocenza<br />

della moglie, decide di attuare<br />

un piano d’evasione …<br />

Remake di un f<strong>il</strong>m francese, Pour Elle (F.<br />

Cavayé, 2008), The Next Three Days,<br />

scritto e diretto da Paul Haggis, alla sua<br />

terza regia, si rivela un f<strong>il</strong>m riuscito a<br />

metà, ovviando con l’ottima interpretazione<br />

di Crowe a varie incongruenze e<br />

discrepanze narrative, alla scarsa caratterizzazione<br />

dei personaggi secondari, Olivia<br />

W<strong>il</strong>de in testa e breve cammeo di<br />

Liam Neeson a parte, oltre che ad una<br />

certa inverosimiglianza di molte situazioni<br />

e qualche lungaggine.<br />

<strong>La</strong> pellicola osc<strong>il</strong>la tra <strong>il</strong> thr<strong>il</strong>ler psicologico<br />

e l’action movie allo stato puro, una<br />

fac<strong>il</strong>mente individuab<strong>il</strong>e divisione in due<br />

parti, la prima, con qualche eccessiva<br />

virata al melodramma, giocata sia nel<br />

mettere in campo una sott<strong>il</strong>e, astuta,<br />

suspense disseminando ambiguità e<br />

dubbi sulla reale innocenza di <strong>La</strong>ra, sia,<br />

soprattutto, sulla visualizzazione della<br />

progressiva trasformazione di John, la<br />

cui personale visione del mondo comincia<br />

a sfaldarsi tra tanti interrogativi e<br />

dubbi morali, giungendo alla donchisciottesca<br />

conclusione che, non potendo<br />

veramente controllare alcuna parte della<br />

nostra vita, sia meglio scegliere di vivere<br />

unicamente una realtà costruita da noi,<br />

comportandoci da folli, ma uscendo dalla<br />

disperazione; la seconda è la visualizzazione<br />

pratica di tale lotta contro i mulini<br />

a vento del sistema, l’evasione, gli inseguimenti,<br />

la fuga disperata in tre verso <strong>il</strong><br />

Venezuela. Il contrasto tra la legge scritta<br />

nei codici, la sua, a volte, inefficienza pratica<br />

e un personale concetto di giustizia,<br />

già evidente, pur tra le righe, nel corso<br />

della narrazione, viene adeguatamente<br />

resa nel finale, tramite un montaggio<br />

parallelo, la famiglia ricongiunta e la scoperta<br />

della verità, vista in soggettiva, nell’ottica<br />

di un detective, con l’impossib<strong>il</strong>ità<br />

però di provarla, complice <strong>il</strong> caso. Se<br />

autorialità e blockbuster, parafrasando,<br />

appaiono spesso “l’una contro l’altro<br />

armati”, facendo avvertire la netta sensazione<br />

che Haggis sia più personale e “di<br />

polso” come scrittore che nella regia,<br />

resta comunque la percepib<strong>il</strong>e professionalità<br />

nel realizzare <strong>il</strong> classico “buon prodotto”<br />

d’intrattenimento, attendendo<br />

per le prossime prove una più ferma<br />

caratterizzazione e conseguente forza<br />

empatica.<br />

€1.352.419<br />

di Carlos Saldanha<br />

con Anne Hathaway,<br />

Jesse Eisenberg,<br />

Jemaine Clement<br />

2<br />

Habemus Papam<br />

€ 1.021.797<br />

di Nanni Moretti<br />

con Michel Piccoli,<br />

Jerzy Stuhr,<br />

Renato Scarpa<br />

3<br />

Faccio un salto<br />

all’Avana<br />

€ 975.220<br />

Reggio Calabria si trasforma in<br />

“Dance Valley”<br />

<strong>La</strong> grande attesa per la prima edizione del<br />

Dance Valley 2011 è terminata. L’evento, tra<br />

i più grandi del Meridione, avrà come<br />

location la periferia Sud della città di Reggio<br />

Calabria: Punta Pellaro. L'associazione<br />

Equipe vacanze, Enzino y, Ivan Cutrupi,<br />

Pasquale Cicciù e l’intero staff del Lido Peter<br />

Pan con <strong>il</strong> supporto del Csi di Reggio<br />

Calabria e l'immagine di Red Bull hanno<br />

deciso di organizzare un momento<br />

aggregativo per tutti i giovani di Calabria e<br />

Sic<strong>il</strong>ia.<br />

<strong>La</strong> manifestazione si svolgerà a Punta<br />

Pellaro via del mare, 13000 mq di<br />

divertimento, un palco live dove si<br />

esibiranno ben 12 gruppi provenienti da<br />

Calabria, Sic<strong>il</strong>ia e <strong>La</strong>zio. Ospite d'onore<br />

Rocco Barbaro e la sua comicità; inoltre è<br />

prevista zona disco con 40 dj. Si esibiranno<br />

anche le “guest star” Helen Brown e Dino<br />

Angioletti; prevista anche la zona caraibica.<br />

All'evento saranno presenti 8 importanti<br />

locali notturni di Reggio Calabria e provincia<br />

che si occuperanno del beverage, 4 i punti<br />

food all'interno dell'area "May Dance Valley"<br />

così e stato scelto di chiamare l'evento.<br />

Già da ieri notte sono molti a campeggiare<br />

nell'area espositiva, giovani che vengono da<br />

tutta la Calabria, anche la Sic<strong>il</strong>ia sarà<br />

presente con un numero cospicuo di amanti<br />

dell'arte in genere, anche se l'evento avrà<br />

inizio dalle ore 9.00 di stamattina e<br />

terminerà alle ore 2 .00 del 2 di maggio.<br />

All’interno dello spazio allestito per l’evento<br />

di Dario Baldi<br />

con Enrico Brignano,<br />

Francesco Pannofino,<br />

Aurora Cossio<br />

Musica Live, disco, caraibica, e poi arte, tattoo, writing, show aerei e zone<br />

sport. Punta Pellaro vuole diventare l’alternativa al 1 Maggio romano<br />

Giulio Cesare Archinà<br />

Un sidernese espone al M.A.D. di Roma<br />

Dal 16 marzo al 30 apr<strong>il</strong>e, Giulio Cesare Archinà, uno degli artisti<br />

della locride, espone a Roma “ VOLO A VISTA” - fotografie e arte.<br />

All’interno del M.A.D. (Moda Architettura Arte e Design ) di Roma, in Via<br />

G. Pierluigi da Palestrina, 62, Archinà espone un gruppo di opere che raccontano<br />

una storia sentimentale del paesaggio calabrese, una ‘paesologia’ figurata<br />

del suo territorio attraverso i f<strong>il</strong>tri della fotografia e del volo.<br />

Fotografo professionista per lo “Studio PrimoPiano” a Siderno, da lui fondato<br />

nel 1985, Giulio Archinà è specializzato in riprese aeree e in fotografie di<br />

opere d’arte, dal 2000 vola sulla Calabria con un deltaplano a motore, per<br />

cogliere le sfumature più intense e delicate del nostro territorio, le bellezze e<br />

le qualità e poterle poi documentare attraverso le sue foto, fino a renderla arte<br />

pura. Come fotografo d’arte collabora da anni a progetti di catalogazione del<br />

patrimonio artistico con numerose istituzioni pubbliche e private (fra cui<br />

MIBAC, SBAAS della Calabria e del <strong>La</strong>zio, CEI, Fondo FEC, Università<br />

della Calabria, Università degli Studi di Roma “<strong>La</strong> Sapienza”). Le sue foto <strong>il</strong>lustrano<br />

numerosi cataloghi di mostre e monografie d’arte, fra cui i più recenti:<br />

<strong>La</strong> scultura in legno in Calabria dal XIV al XVIII secolo (2008), <strong>La</strong> pittura di storia<br />

in Italia. 1785-1870. Ricerche, quesiti, proposte (2008), Argenti di Calabria.<br />

Testimonianze meridionali dal XV al XIX secolo (2006), <strong>La</strong> Stauroteca di Cosenza<br />

(2006), Bertel Thorvaldsen (1770 – 1844) (2010). Nel 2009 ha presentato<br />

una selezione dei suoi scatti a M<strong>il</strong>ano, Circolo Arci Bellezza, in una mostra dal<br />

titolo “Archinà ai 4/quattro venti”. Nel 2010 una suite di sue fotografie è stata<br />

esposta nel padiglione Calabria alla XIII edizione del Salone Internazionale<br />

del Libro di Torino. Ci racconta l’artista: “In tempi come questi diviene fac<strong>il</strong>e<br />

dimenticare che la Calabria sia anche un giardino fert<strong>il</strong>e abbracciato da due<br />

mari, ad est lo Ionio ed a ovest <strong>il</strong> Tirreno. Dalle coste si raggiungono quattro<br />

gruppi montuosi, splendidi e totalmente diversi l’uno dall’altro: <strong>il</strong> Pollino, la<br />

S<strong>il</strong>a, le Serre e l’Aspromonte. Per capire meglio <strong>il</strong> paesaggio di questa regione,<br />

senza alcuna barriera tra me e la terra, ho rivisitato dall’alto <strong>il</strong> territorio servendomi<br />

appunto di un deltaplano a motore. E’ un progetto decennale, ormai,<br />

che continua ad appassionarmi ed a cui dedico molte energie. Dal cielo,<br />

arrampicato sullo stretto seggiolino che si erge alle spalle del p<strong>il</strong>ota, con<br />

pazienza e inesaurib<strong>il</strong>e senso di meraviglia, ho fotografato tutta la Calabria,<br />

raccogliendo un archivio che ora conta oltre centom<strong>il</strong>a scatti”. Ed in effetti i<br />

suoi scatti riescono a trasmetterci la sua stessa carica emozionale, la Calabria<br />

che riesce a descrivere è quella dove ancora esiste la natura incontaminata,<br />

intensa, quasi senza tempo. Dai boschi della S<strong>il</strong>a all’immob<strong>il</strong>ità dell’acqua blu<br />

del Mar Jonio, all’andamento irregolare delle nostre fiumare, all’ordine geometrico<br />

delle strade delle nostre cittadine, tutto gioca con i colori e le sfumature<br />

della natura, vista dall’alto come da un altro mondo di inenarrab<strong>il</strong>e bellezza.<br />

Ma, come al solito, per essere apprezzati e conosciuti, i nostri artisti devono<br />

recarsi al “nord”. Dobbiamo invece credere nelle personalità della nostra<br />

terra, dobbiamo dare credito ai tanti artisti ed apprezzarli anche qui da noi.<br />

Mar<strong>il</strong>ene Bonavita

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