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44<br />
DOMENICA 1<br />
MAGGIO 2010<br />
CORSIVO 12<br />
<strong>La</strong> perdizione<br />
del consigliere<br />
Battaglia<br />
www.larivieraonline.com<br />
info@larivieraonline.com<br />
lariviera@lariviera.191.it<br />
Note e schermaglie<br />
Non risulta che <strong>il</strong> Pd abbia proprie<br />
liste al Comune e alla Provincia. Al<br />
Comune e alla Provincia <strong>il</strong> Pd è<br />
nelle liste del centrosinistra azzoppato.<br />
Mancano alla Provincia Idv e<br />
Sel, e al Comune Comunisti italiani,<br />
Idv, Sel. Questo lo vede anche<br />
un cieco. E fa specie che non lo<br />
veda <strong>il</strong> consigliere regionale avv.<br />
Demetrio Battaglia, che di occhi ne<br />
ha due, armati altresì di speciali<br />
occhiali. E infatti, dalle colonne<br />
d'un giornale locale, lancia con voce<br />
imperiosa e imperativa : l'unico<br />
ostacolo al Pdl è <strong>il</strong> Pd. Per la correttezza<br />
storica: quel che resta del Pd,<br />
dopo l'uscita di Bova e dei suoi<br />
seguaci. Che un frantume di Pd<br />
possa essere ostacolo al Pdl è uno<br />
di quei miracoli che la storia politica<br />
non ha ancora visto. Comunque,<br />
ad ognuno i suoi sogni.<br />
L'on. Demetrio Battaglia è un pensatore<br />
originale. Così originale da<br />
ritenere che l'originalità stia nella<br />
ripetizione. Infatti, per fermare sulle<br />
soglie del Consiglio comunale i<br />
comunisti italiani, e non solo loro,<br />
lancia l'appello al voto ut<strong>il</strong>e, che è<br />
stata la tomba di Veltroni. Ed è<br />
l'incitamento osceno a votare per<br />
chi è più forte, a votare, cioè, per <strong>il</strong><br />
Pdl. Questa la clamorosa conclusione<br />
cui perviene l'on. Demetrio Battaglia.<br />
Ma non se ne accorge. Se ,<br />
invero, se ne accorgesse, sarebbe<br />
salvo. Ma <strong>il</strong> suo è un caso da<br />
manuale di perdizione. Come quello<br />
di alcuni dirigenti di Rifondazione<br />
comunista, che con la loro<br />
meccanica denuncia vanno togliendo<br />
serie possib<strong>il</strong>ità di voto unito di<br />
tutta la sinistra ove si vada al ballottaggio<br />
al Comune e alla Provincia.<br />
ANTONIO ORLANDO<br />
Il termine “Anarco-capitalismo” è chiaramente<br />
un ossimoro politico; è una<br />
contraddizione in termini; è un non<br />
senso. Sarebbe come <strong>il</strong> NazionalSocialismo<br />
di Hitler o come i “fascio-comunisti”<br />
di Pennacchi o come “i fascisti<br />
rossi” oppure come la formula “partito<br />
di lotta e di governo” tanto cara al<br />
povero Enrico Berlinguer. Nonostante<br />
la denominazione l'anarco-capitalismo<br />
non appartiene all'Anarchia storica di<br />
Bakunin e Malatesta ed è ben lontano<br />
dai principi dell'egualitarismo, dell'antiautoritarismo<br />
e, soprattutto, dell'antim<strong>il</strong>itarismo.<br />
Per gli anarchici, a parte i<br />
tentativi di confusione anche con i simboli<br />
e le bandiere, l'accostamento di<br />
questi due termini, di per se incompatib<strong>il</strong>i,<br />
non può significare altro che l'estremizzazione<br />
dell'individualismo<br />
liberale o, al limite, la sua degenerazione<br />
più egoistica. Questa teoria politica<br />
è apparsa sulla scena a metà degli anni<br />
'60 in coincidenza con i primi moti stu-<br />
NINO COSTANTINO*<br />
la <strong>Riviera</strong><br />
Le prossime elezioni amministrative dovrebbero essere l'occasione anche per<br />
svolgere attente riflessioni sullo stato della politica nel nostro territorio, oltre<br />
che, ovviamente, indicare progetti concreti per risollevare le condizioni economiche<br />
e sociali. <strong>La</strong> Calabria e la provincia di Reggio sono agli ultimi posti<br />
di tutte le graduatorie degli indicatori economici e sociali, le condizioni di vita<br />
delle persone sono fortemente peggiorate, non si avverte una adeguata reazione a questa<br />
drammatica situazione. Certamente, in questa situazione, hanno avuto pesanti<br />
responsab<strong>il</strong>ità certe classi dirigenti che hanno esercitato <strong>il</strong> proprio ruolo a difesa degli<br />
interessi delle loro corporazioni, per consolidare <strong>il</strong> proprio potere senza rendere alcun<br />
servizio alla collettività. Sicuramente anche alcuni ex dirigenti del centro-sinistra hanno<br />
avuto pesanti responsab<strong>il</strong>ità. <strong>La</strong> responsab<strong>il</strong>ità maggiore di chi ha avuto in questi anni,<br />
nel centro-sinistra, ruolo e determinanti funzioni di direzione, è stata quella di non avere<br />
avuto un progetto per la collettività. E' stata, cioè, quella di sottomettere ai propri interessi<br />
<strong>il</strong> bene comune e di avere costruito una rete di relazioni tutta tesa a costruire e a<br />
rafforzare un vero e proprio sistema di potere.<br />
Almeno negli ultimi quindici anni, chi deteneva <strong>il</strong> potere nel maggior partito del centrosinistra<br />
calabrese e nella provincia di Reggio ha abbandonato la missione fondamentale<br />
di rappresentanza degli interessi delle classi sociali a cui i partiti della tradizione riformista<br />
italiana e calabrese avevano fatto storicamente riferimento. E non mi riferisco solo<br />
ai ceti più deboli, ma anche al ceto medio che negli anni 70 e 80 aveva alimentato le speranze<br />
maggioritarie del PCI di Berlinguer. In Calabria questo abbandono è coinciso con<br />
la degenerazione di pezzi importanti di classi dirigenti del centro-sinistra.<br />
Lo slogan con cui <strong>il</strong> centro-sinistra affrontò e vinse le regionali del 2005 era quello del<br />
buon governo contrapposto a giusta ragione al fallimento della Giunta Chiaravalloti che<br />
era stata la peggiore espressione di governo del regionalismo calabrese. Ed <strong>il</strong> fatto che<br />
la Giunta Loiero-Bova, eccetto alcune eccezioni,non abbia fatto meglio di quella esperienza<br />
evidenzia plasticamente <strong>il</strong> fallimento di una classe dirigente che ancora oggi si<br />
ricandida candidamente a rappresentare un improbab<strong>il</strong>e futuro.<br />
<strong>La</strong> provincia di Reggio rappresenta la punta più avanzata di questo fallimento e di questa<br />
degenerazione. Ed a pagarne le conseguenze sono stati interi pezzi del nostro territorio<br />
che, come tutta la jonica per esempio, non hanno trovato rappresentanza dentro<br />
<strong>il</strong> Consiglio regionale. Far guardare <strong>il</strong> dito mentre indichi la luna, e per altro riuscirci, è<br />
davvero una impresa intelligente. Ed è cosi che alcuni potenti del centro-sinistra hanno<br />
mantenuto un potere che ha contribuito a stritolare le condizioni di vita delle persone e<br />
di intere generazioni. <strong>La</strong> città metropolitana è l'esempio più lampante dell'intreccio perverso<br />
dentro cui è rimasto intrappolato persino <strong>il</strong> dibattito, cioè <strong>il</strong> pensiero, in lunghi<br />
mesi di inut<strong>il</strong>i discussioni e che hanno indicato alle nostre popolazioni non la luna degli<br />
interessi veri e di uno sv<strong>il</strong>uppo armonioso del nostro territorio, ma <strong>il</strong> dito che nascondeva,<br />
appunto, i problemi concreti e drammatici della provincia reggina. Ma ha consentito,<br />
è questa la degenerazione perversa, ad alcuni politici di centro-destra e di centro-sinistra<br />
di farsi vittoriosamente alcune campagne elettorali. Scopelliti a Presidente della<br />
Regione e Bova a consigliere: una sorta di voto disgiunto! Ed anche questi benedetti<br />
Bronzi di Riace hanno rappresentato per anni gli strumenti inconsapevoli di consenso<br />
elettorale. Sono fra coloro che pensano che l'unica battaglia vera e genuina sui Bronzi<br />
sia stata quella contro la loro clonazione perché le opere d'arte non si duplicano e che<br />
ha visto la CGIL di Reggio, di cui allora ero segretario, svolgere un referendum popolare<br />
e l'unica manifestazione di massa. Per <strong>il</strong> resto, occorre lasciare ai tecnici le responsab<strong>il</strong>ità<br />
del loro restauro ed ai politici la capacità di valorizzare negli interessi del territorio<br />
queste due opere d'arte. Ma quello che non bisogna fare è sfruttarle per fini personali.<br />
Vi ricordate quando prima del G8 molti si dissero contrari a portare i Bronzi alla<br />
denteschi nelle università americane<br />
(Berkeley, Columbia University, etc.) e<br />
venne denominata, in modo quasi<br />
spregiativo, “Libertarismo”. Si potrebbe<br />
dire che in Italia ha trovato nei<br />
Radicali di Pannella un'ottima sponda<br />
dal momento che entrambi priv<strong>il</strong>egiano<br />
le libertà individuali e civ<strong>il</strong>i rispetto<br />
alle tematiche di natura economica,<br />
fiscale, assistenziale e sanitaria. Le differenze<br />
tra la dottrina anarchica e le<br />
teorie anarco-capitalistiche possono<br />
essere fac<strong>il</strong>mente colte individuando<br />
tre fondamentali aspetti: <strong>il</strong> modello di<br />
produzione; la nozione di proprietà e <strong>il</strong><br />
concetto di Stato.<br />
Gli anarco-capitalisti sono fautori di un<br />
sistema di produzione di libero mercato<br />
puro, libero da condizionamenti, da<br />
controlli e da qualsiasi forma di interferenza<br />
pubblica o legale. “Solo chiunque<br />
e in qualunque modo contribuisca<br />
alla produzione ha diritto ad essa”,<br />
afferma Benjamin Tucker. Non esiste<br />
Registrazione Tribunale di Locri (RC)<br />
n. 1 del 19/06/1998<br />
R.O.C. n°11602 del 02/11/98<br />
Questo periodico è associato<br />
all’Unione Stampa Periodica Italiana<br />
AmministratoreUnico<br />
Rosario Vladimir Condarcuri<br />
lo sfruttamento del lavoro come pensava<br />
Marx e quindi non vi può essere<br />
oppressione perché <strong>il</strong> lavoro viene<br />
regolarmente contrattato sulla base di<br />
un accordo di libero scambio. Il lavoro<br />
salariato si deve svolgere all'insegna<br />
della “efficienza”, anche se questo può<br />
vuol dire esercitare, all'interno delle<br />
fabbriche, un dominio o forme di coercizione.<br />
<strong>La</strong> gerarchia è una forma di<br />
organizzazione logica e necessaria in<br />
cui <strong>il</strong> potere decisionale spetta a coloro<br />
i quali dimostrano di avere una visione<br />
d'insieme della realtà. Strana idea quella<br />
di una libertà che si esercita attraverso<br />
la coercizione sul lavoro dipendente!<br />
Per gli anarchici, come insegna<br />
Proudhon, “la proprietà è un furto”. I<br />
teorici dell'anarco-capitalismo riconoscono<br />
che si possono formare proprietà,<br />
chiamiamole così, “parassitarie”<br />
tipo alcuni monopoli, l'usura, le rendite,<br />
tuttavia la proprietà è <strong>il</strong> risultato<br />
Direttore responsab<strong>il</strong>e PASQUINO CRUPI<br />
In redazione CRISTINA BRIGUGLIO<br />
Responsab<strong>il</strong>e Sport GIUSEPPE RITORTO<br />
Art Director PAOLA D’ORSA<br />
Impaginazione EUGENIO FIMOGNARI<br />
Maddalena? E vi ricordate con quanta ag<strong>il</strong>ità cambiarono idea quando aggiunsero Reggio<br />
fra le città metropolitane? Già questo evidenzia la personale visione di chi ormai fa<br />
politica solo per i propri interessi e non per quelli della collettività.<br />
E' la stessa cosa che sta succedendo adesso in questa campagna elettorale. A Reggio e<br />
in provincia. Bova si candida a sindaco della città e dice ai quattro venti: “vedete, mi<br />
hanno accusato per anni di avere inciuciato con Scopellliti. Questa mia candidatura<br />
smentisce questa <strong>il</strong>lazione”. Niente affatto. Semmai ne è la conferma più evidente, perché<br />
contro un forte schieramento di centro-destra occorreva pensare di mantenere integro<br />
<strong>il</strong> centro-sinistra per poter concorrere alla conquista del comune di Reggio. Ed invece<br />
Bova si candida a sindaco pur sapendo che, in caso di ballottaggio, non sarà certamente<br />
lui a sfidare Arena. E lo fa solo per tentare di dare una spallata a quel partito che<br />
per venticinque anni lo ha mantenuto in Consiglio regionale a fare <strong>il</strong> capogruppo, l'assessore,<br />
<strong>il</strong> vice-presidente della Commissione Autoriforma, <strong>il</strong> vice-presidente della<br />
Giunta, <strong>il</strong> vice-presidente del Consiglio, <strong>il</strong> presidente del Consiglio, eccetera. Ma <strong>il</strong><br />
danno che Bova fa al centro sinistra in questa campagna elettorale non è <strong>il</strong> peggiore dei<br />
mali. Due sono le aberrazioni della sua personale visione antidemocratica su cui sta<br />
incentrando la campagna elettorale: la prima è l'attacco frontale al Sindacato che considera<br />
inut<strong>il</strong>e e vecchio; la seconda è <strong>il</strong> messaggio che manda ai giovani ai quali implicitamente<br />
dice: ma quali valori, quale funzione etica della politica, quale funzione sociale<br />
del sindacato, non perdete tempo con questi inut<strong>il</strong>i orpelli ma state coi potenti se volete<br />
avere una chance o una opportunità. E' questa la degenerazione della politica che<br />
bisogna sconfiggere, allo stesso modo del trasformismo ormai d<strong>il</strong>agante. Nel centrodestra<br />
e nel centro-sinistra. Riportare i valori al centro della politica è la sfida più diffic<strong>il</strong>e<br />
di questi anni ma è una sfida per cui vale la pena di battersi.<br />
*Segretario generale FILT-CGIL<br />
della produzione di ricchezza ed essa<br />
spetta a chi ha saputo produrla. Il controllo<br />
della ricchezza può creare disuguaglianze,<br />
ma certo non impedisce<br />
agli altri di poter raggiungere gli stessi<br />
risultati.<br />
<strong>La</strong> difesa della proprietà attraverso la<br />
polizia, i tribunali e le carceri diventa<br />
una esigenza diretta a mantenere l'equ<strong>il</strong>ibrio<br />
che si è determinato nel sistema.<br />
Questi apparati, denominati, non a<br />
caso, “agenzie di difesa”, possono<br />
anche essere costituiti dai proprietari<br />
stessi ed essere usati “privatamente”<br />
ed in modo flessib<strong>il</strong>e.<br />
Lo Stato per entrambe le correnti è <strong>il</strong><br />
vero nemico della libertà. Gli anarcocapitalisti,<br />
però, vogliono sostituire le<br />
tradizionali istituzioni pubbliche con<br />
degli ordinamenti giuridici scelti dalle<br />
persone nel quadro di un mercato<br />
competitivo. Le agenzie pubbliche,<br />
strutturate ed organizzate come aziende,<br />
sono impegnate a contendersi i<br />
HANNO COLLABORATO<br />
Gioacchino Criaco, F<strong>il</strong>ippo Todaro, Anna<br />
<strong>La</strong>ura Tringali, Mara Rechichi, Benjamin<br />
Boson, Nik Spatari, Maria Giovanna<br />
Cogliandro, Angelo Letizia, Mar<strong>il</strong>ene Bonavita,<br />
Francesca Rappoccio, Mario <strong>La</strong>bate, Franco<br />
Crinò, Ruggero Brizzi, Marco Andronaco,<br />
Isabella Galimi,Maria Teresa D’agostino,<br />
Giovanna Mangano, Pietro Criaco.<br />
GLI INCIUCI SMENTITI<br />
LOQUI E SPROLOQUI<br />
MA... CHISSÀ<br />
(<strong>La</strong> confusione dell'italiano alto, medio e basso)<br />
Come un alieno a New York. Così l'italiano<br />
in Italia. Se sapesse dove<br />
andare, chi ascoltare, a chi credere,<br />
cosa auspicare potrebbe anche sperare<br />
in un'astronave di fortuna. Ma<br />
nulla. Neppure quella più a disposizione.<br />
Non ci resta che piangere. O,<br />
nella peggiore delle ipotesi, tenerci<br />
Berlusconi. E così sia! Qual è allora <strong>il</strong><br />
pensiero degli italiani?Ma … chissà.<br />
Nelle prossime elezioni? A destra o a<br />
sinistra? Per fortuna esistono anche<br />
le rotatorie. Come insegna Sc<strong>il</strong>ipoti!<br />
Sono d'accordo con i bombardamenti<br />
in Libia o avrebbero preferito l'Italia<br />
neutrale? Ma … chissà. Certo se<br />
chiamasi amicizia questa! Boh!E gli<br />
immigrati? Meglio fuori dalle balle,<br />
Berlusconi e l’anarco-capitalismo (2)<br />
clienti attraverso <strong>il</strong> soddisfacimento al<br />
meglio delle loro esigenze. Tutto ciò<br />
deve progressivamente condurre all'eliminazione<br />
dell' imposizione fiscale<br />
dal momento che ciascuno soggetto<br />
non è altro che un utente ed ut<strong>il</strong>izzerà<br />
“i servizi” secondo la propria personale<br />
disponib<strong>il</strong>ità. E' ovvio che servizi<br />
come la sanità, i trasporti, l'istruzione,<br />
l'università, la cura e l'assistenza della<br />
persona, la previdenza non possono<br />
che avere natura privatistica e quindi<br />
devono essere sottratti allo Stato. Queste<br />
cose, sostiene sempre Tucker, non<br />
sono diritti perché le cose non hanno<br />
pretese, esistono solo per essere rivendicate,<br />
tuttavia, conclude “…<strong>il</strong> possesso<br />
di un diritto non può essere predicato<br />
da materia morta, ma solo da una<br />
persona viva”. Allo Stato spetta <strong>il</strong> compito<br />
di tutelare la vita, la libertà e la<br />
proprietà degli individui e per evitare<br />
che esso abbandoni questa “missione”<br />
bisogna fissare alcune regole essenziali