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PSL GAL Fortore - Tammaro - Titerno - Regione Campania

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Si ritiene, inoltre utile prevedere una destinazione delle risorse idriche affinchè gli usi<br />

risultino coerenti con gli obiettivi di qualità della vita e di sviluppo produttivo e turisticoambientale.<br />

Questo è nell’insieme il ruolo strategico assegnato all’acqua nello sviluppo sostenibile del<br />

territorio. Ruolo che potrà essere svolto con successo se le azioni di intervento seguiranno<br />

quelle di monitoraggio e studio proposti nel presente piano di sviluppo locale.<br />

E’ chiaro che in ordine alle proposte di intervento vanno evidenziati alcuni orientamenti<br />

riconducibili alla determinazione quanti-qualitativa delle risorse, ai fabbisogni civili, irrigui<br />

ed industriali, che nel piano generale di gestione riguardano anche i seguenti aspetti:<br />

a) tutela delle risorse idriche e difesa del suolo attraverso interventi di gestione dell’acqua e<br />

dei servizi relativi;<br />

b) Principi di sostenibilità con interventi di risparmio e riuso delle acque;<br />

- Patrimonio ambientale e forestale<br />

Il Piano di Sviluppo Locale, fa proprio l’approccio alla valorizzazione sostenibile delle risorse<br />

naturali, nelle loro valenza produttiva ed ambientale come opzione strategica di sviluppo<br />

locale. Dal loro intreccio con le testimonianze storico-culturali dislocate sul territorio Leader+<br />

mediante le quali poter essere più visibile all’esterno, riassumendo tutte le componenti locali.<br />

Questa sembra essere la premessa indispensabile per evitare nuovi flussi di reddito e nuovi<br />

meccanismi di richiamo al turismo.<br />

Il patrimonio ambientale e forestale dell’area Leader+ conserva condizioni, tutto sommato,<br />

ancora di originaria naturalità, ben conservato e diffuso.<br />

Anche per questo settore sono state individuate aree di interesse comunitario SIC:<br />

Bosco di Castelfranco in Miscano<br />

Bosco di Castelpagano<br />

Bosco di Castelvetere in Val <strong>Fortore</strong><br />

Pendici meridionali del Monte Mutria<br />

Questa complessa ed articolata direzionalità naturalistico-ambientale e storico-culturale del<br />

territorio deve essere letta in chiave economica se vuol diventare elemento motore della<br />

crescita è perciò necessario che per le risorse immobili si consumi un passaggio nodale dal<br />

ruolo di risorse da conservare a quello di risorse da utilizzare: a questa condizione esse<br />

possono svolgere una visibile funzione di sviluppo.<br />

Ma va anche sottolineato come nessuna di queste risorse da sola è in grado di trainare un<br />

processo di sviluppo se non si crea intorno ad esse un meccanismo di domanda e condizioni<br />

tali da renderle realmente fruibili.<br />

Esse quindi, per poter produrre effetti economici, richiedono investimenti mirati, una buona<br />

visibilità, la creazione di un mercato e di una cultura imprenditoriale capace di rendere<br />

redditizia sia la gestione diretta delle risorse, sia la gestione dei servizi ad esse<br />

intrinsecamente collegati.<br />

La messa in luce e la conoscenza dei presidi storico-culturali, dei manufatti, del multiforme<br />

tessuto architettonico ed insediativo, da cui emergono la storia e l’identità della popolazione<br />

locale, costituiscono il connettivo sul quale basare la politica di sviluppo sostenibile.<br />

Per i crescenti flussi di turismo culturale è poi necessario non trascurare le memoria della<br />

cultura contadina, le tradizioni popolari, le caratteristiche dei prodotti artigianali e<br />

gastronomici che attraverso i prodotti tipici rappresentano plausibili assi di penetrazione nelle<br />

zone collinari e montane ancora scarsamente valorizzati.<br />

Il Piano di Sviluppo Locale quindi individua a questo proposito le azioni idonee ad accendere<br />

l’interesse di visitatori sensibili ad itinerari integrati ambientali e culturali.<br />

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