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Il discernimento nella cultura contemporanea alla luce del ... - ASAAP

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Dio ripartirà tra i giusti secondo le tribù” […] Però non si può neppure caricare di idee troppo<br />

complesse, questo terzo pellegrinaggio che veniva compiuto in grande giubilo; per Giovanni,<br />

specialmente l’uso di attingere acqua e quello <strong>del</strong>la festosa luminaria costituirono spunti simbolici per<br />

l’autorivelazione di Gesù.». 22<br />

I capitoli 7 e 8 si strutturano intorno al contesto <strong>del</strong>le cerimonie conclusive <strong>del</strong> settimo giorno.<br />

<strong>Il</strong> rito <strong>del</strong>l’acqua, anzitutto, che il sommo sacerdote andava ad attingere con una brocca d’oro <strong>alla</strong><br />

fonte di Gihon e portava al tempio fra il popolo festante con mazzi di mirtillo e ramoscelli di salice<br />

legati ad una palma in una mano, mentre nell’altra teneva un limone o un cedro, simboli <strong>del</strong><br />

raccolto. Giunto al tempio, il sommo sacerdote girava così solennemente intorno all’altare sette<br />

volte, versandovi l’acqua. 23 In tale circostanza Gesù proclama di essere la sorgente <strong>del</strong>l’acqua viva<br />

(7,37-38). La cerimonia <strong>del</strong>la <strong>luce</strong>, invece, costituisce al contempo lo sfondo naturale alle solenne<br />

affermazione di Gesù di essere la <strong>luce</strong> <strong>del</strong> mondo (8,12; 9,5). Brown descrive nel suo commentario<br />

il “rito <strong>del</strong>le luminarie”:<br />

«Nelle cerimonie <strong>del</strong>la festa dei Tabernacoli, così come esse si erano di fatto sviluppate al tempo di<br />

Gesù, la prima notte ( e forse anche le altre notti) c’era un rituale di accensione di quattro can<strong>del</strong>abri<br />

d’oro nel Cortile <strong>del</strong>le Donne. Ciascuno di questi, secondo la Mishnah, aveva in cima quattro coppe<br />

d’oro a cui si arrivava per mezzo di scale. Galleggianti in queste coppe vi erano lucignoli fatti con gli<br />

indumenti dei sacerdoti; e quando erano accesi, si dice che tutta Gerusalemme riflettesse la <strong>luce</strong> che<br />

splendeva nel Deposito <strong>del</strong>l’Acqua (quella parte <strong>del</strong> Cortile <strong>del</strong>le Donne attraverso la quale passava la<br />

processione <strong>del</strong>l’acqua).». 24<br />

2.2 <strong>Il</strong> cieco nato<br />

Durante la Festa <strong>del</strong>le Capanne Gesù ha insegnato nel tempio, la sua “opera” è coincisa<br />

totalmente con la predicazione e l’insegnamento circa la sua origine e la sua meta: il Padre. Le<br />

celebrazioni <strong>del</strong>l’acqua e <strong>del</strong>la <strong>luce</strong>, d’altro canto, hanno occasionato i suoi discorsi e svolto la<br />

funzione di cornice esteriore <strong>alla</strong> sua autorivelazione. Nel capitolo 9, invece, assistiamo ad un<br />

consistente cambio di orizzonte, Gesù abbandona momentaneamente il ministero <strong>del</strong>la Parola e<br />

l’insegnamento per agire e realizzare un’opera: la guarigione <strong>del</strong> cieco nato. 25 Giovanni, utilizzando<br />

abilmente un fatto storico, lo ha inserito armonicamente in questo contesto, rendendo così la<br />

comprensione <strong>del</strong> discorso di Gesù evidente sia ai contemporanei di Gesù che a suoi: come segno<br />

che Cristo è la Luce, dà la vista ad un cieco nato.<br />

«Passando vide un uomo cieco d<strong>alla</strong> nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: “Rabbì, chi ha peccato,<br />

lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?”. Rispose Gesù: “Né lui ha peccato né i suoi genitori,<br />

ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. Dobbiamo compiere le opere di colui che mi<br />

ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. Finché sono nel<br />

mondo, sono la <strong>luce</strong> <strong>del</strong> mondo”. Detto questo sputò per terra, fece <strong>del</strong> fango con la saliva, spalmò il<br />

fango sugli occhi <strong>del</strong> cieco e gli disse: “Và a lavarti <strong>nella</strong> piscina di Sìloe (che significa Inviato)”.<br />

Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.» (9,1-7).<br />

22 Ivi, 261.<br />

23 Cf. G. SEGALLA, Giovanni, Milano 1986, 247.<br />

24 R. BROWN, Giovanni, 446-447.<br />

25 <strong>Il</strong> capitolo 9 costituisce un’unità a sé stante, tuttavia è abilmente inserita nel contesto generale. Evidenti sono infatti i<br />

collegamenti con i capitoli precedenti (7-8) e susseguenti (10-11). Cf. R. BROWN, Giovanni, 491-492; R.<br />

SCHNACKENBURG R., <strong>Il</strong> vangelo…, II, 403. Interessante è la lettura di 9,1-10,21 come un’unica unità operata da Cf. X.<br />

LÈON-DUFOUR, Lettura…, II, 405-492.<br />

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