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Il discernimento nella cultura contemporanea alla luce del ... - ASAAP

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La fine dei pensieri forti è stata seguita d<strong>alla</strong> “divinizzazione” <strong>del</strong>l’uomo, un uomo tuttavia<br />

non più pensato in riferimento al Trascendente, in relazione con gli altri membri <strong>del</strong>la famiglia<br />

umana ed inserito armonicamente nel cosmo, quanto invece come un “individuo” svincolato da ogni<br />

legame, ragione ultima di de stesso, e creatore dei valori a proprio vantaggio e consumo. La<br />

paradossale coesistenza di antropologie differenti, sovente in aperta ed inconciliabile<br />

contrapposizione tra loro, dà origine oggi all’ancora più paradossale e grave coesistenza di etiche<br />

diverse, talvolta discordanti ed incompatibili proprio su argomenti di estrema importanza e<br />

<strong>del</strong>icatezza, quale l’ambito <strong>del</strong>la vita umana. L’acceso dibattito che si svolge oggi all’interno <strong>del</strong>la<br />

bioetica tra le diverse antropologie di riferimento, ad esempio, ci pone di fronte ad un fenomeno<br />

senza precedenti <strong>nella</strong> storia <strong>del</strong>l’umanità. Determinate culture offrono una legittimazione teorica ed<br />

ideologica a <strong>del</strong>itti, omicidi e violenze, effettuati nell’ambito <strong>del</strong>la vita nascente e terminale<br />

(inerenti quindi le questioni <strong>del</strong>l’aborto e <strong>del</strong>l’eutanasia), in nome di un ambiguo concetto di<br />

“qualità <strong>del</strong>la vita” che va imponendosi a discapito <strong>del</strong> valore fondamentale <strong>del</strong>la “sacralità <strong>del</strong>la<br />

vita”. È doveroso sottolineare, infatti, come l’opera <strong>del</strong> Maligno non si limiti al tentativo di<br />

avvelenare l’esperienza di fede <strong>del</strong>l’uomo nel Padre <strong>del</strong>la <strong>luce</strong>, ma più ancora tenda ad insinuarsi<br />

come un parassita nei rapporti interpersonali tra uomini, fino a giungere a stabilizzarsi e strutturarsi<br />

in correnti <strong>cultura</strong>li ed ideologiche, dando così origine ad una vera e propria <strong>cultura</strong> <strong>del</strong>le tenebre.<br />

L’indole caratteristica <strong>del</strong>le opere <strong>del</strong>le tenebre si manifesta, infatti, nel tentativo di organizzarsi in<br />

vere e proprie “strutture di peccato” 116 nelle quali correnti <strong>cultura</strong>li, economiche e politiche, spesso<br />

troppo legate ai criteri <strong>del</strong>l’edonismo e <strong>del</strong>l’efficientismo, traspongono anche su un piano filosofico,<br />

giuridico e morale i propri costrutti antropologici apportando così una legittimazione teorica al<br />

proprio operato. Un indizio inequivocabile <strong>del</strong>l’influenza <strong>del</strong> Maligno nelle correnti <strong>cultura</strong>li<br />

contemporanee lo possiamo trovare, come abbiamo sottolineato, nelle diverse minacce che vengono<br />

portate <strong>alla</strong> vita umana specie se debole ed in condizioni di precarietà. Possiamo essere certi <strong>del</strong><br />

fatto che, come c’insegna l’evangelista Giovanni, colui che è omicida fin da principio è sempre<br />

coinvolto personalmente in ogni attentato diretto contro la vita, lo abbiamo potuto scorgere<br />

all’opera nell’omicidio di Caino, nell’uccisione di Gesù e dietro il suicidio di Giuda. La Chiesa,<br />

fe<strong>del</strong>e <strong>alla</strong> sua intima vocazione e missione di madre e maestra, raccogliendo la sfida lanciata d<strong>alla</strong><br />

post-modernità circa la fine dei “pensieri forti” ha cercato di illuminare il sentiero <strong>del</strong>l’uomo e si è<br />

lasciata coinvolgere nel dibattito <strong>cultura</strong>le attuale svolgendo un attento ed accurato <strong>discernimento</strong><br />

dei grandi temi che occupano il dibattito filosofico e morale odierno, basti citare come esempio il<br />

magistero pontificio di Giovanni Paolo II, ed in particolare la «Lettera enciclica sul valore e<br />

l’inviolabilità <strong>del</strong>la vita umana Evangelium vitae». Addentrandoci in profondità <strong>nella</strong> lettura critica<br />

portata dall’enciclica <strong>alla</strong> <strong>cultura</strong> <strong>contemporanea</strong> è possibile scorgere come la strategia <strong>del</strong> Maligno<br />

si cristallizzi in una «congiura contro la vita» 117 , che è da sempre riscontrabile nell’utilizzo <strong>del</strong>la<br />

menzogna, <strong>del</strong> nascondimento <strong>del</strong>la propria oscura regia e <strong>del</strong> camuffamento <strong>del</strong>la Verità dietro<br />

parziali e soggettive interpretazioni di essa, e che in ultima istanza si fonda si radica in una profonda<br />

crisi <strong>del</strong>la <strong>cultura</strong> e <strong>del</strong> fondamento stesso <strong>del</strong>l’etica. L’attuale crisi etico-<strong>cultura</strong>le si è certamente<br />

potuta determinare anche a motivo <strong>del</strong> fatto che è venuta ad allentarsi la vigilanza <strong>del</strong>lo spirito<br />

umano che abbandonando la fede nel Figlio crocifisso e risorto ha aperto così una breccia <strong>alla</strong><br />

logica <strong>del</strong> Maligno ed ha smarrito il senso cristiano <strong>del</strong>la vita. <strong>Il</strong> documento pontificio in questione<br />

non nasconde, infatti, la propria preoccupazione di fronte all’avanzamento di questa <strong>cultura</strong> <strong>del</strong>le<br />

tenebre oggi dominante che acceca progressivamente l’uomo contemporaneo:<br />

116 È interessante notare, a questo proposito, che nel recente magistero sociale di Giovanni Paolo II, ha iniziato a<br />

<strong>del</strong>inearsi con insistenza la riflessione circa il tentativo <strong>del</strong> male, sempre dipendente in ultima istanza d<strong>alla</strong> libera<br />

volontà degli uomini, di organizzarsi in vere e proprie strutture di peccato che pongono l’uomo in situazioni<br />

oggettivamente ingiuste e lontane d<strong>alla</strong> <strong>luce</strong> di Dio. Cf. GIOVANNI PAOLO II, Sollicitudo rei socialis, 36, (EVat<br />

10/2640).<br />

117 EV 12, (EVat 14/2203).<br />

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