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Il discernimento nella cultura contemporanea alla luce del ... - ASAAP

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INTRODUZIONE<br />

Risuonano ancora attuali le parole con cui la costituzione pastorale Gaudium et spes descrive<br />

a più riprese la situazione <strong>del</strong>l’uomo nel mondo contemporaneo, un uomo sovente diviso in se<br />

stesso ed inserito in un mondo che spesso è il teatro di una lotta che si consuma tra il bene e il male,<br />

tra la vita e la morte (GS 13). L’esperienza etica, l’accesso <strong>alla</strong> moralità attraverso il <strong>discernimento</strong><br />

<strong>del</strong>la coscienza, la possibilità che l’uomo ha di porsi la domanda morale fondamentale che cosa<br />

devo fare?, rappresenta certamente l’elemento che qualifica e configura l’essere umano al di sopra<br />

di tutto il creato, giacché lo identifica come un essere responsabile, abile di rispondere ad una<br />

chiamata che egli avverte decisiva nel suo cuore ed <strong>alla</strong> quale può aderire liberamente. È la<br />

descrizione <strong>del</strong>l’uomo di sempre, una creatura alle prese con il mistero più importante e sacro <strong>del</strong>la<br />

sua esistenza personale: la sua libertà, chiamata a realizzare un cammino che conduce<br />

progressivamente all’autotrascendenza. L’esperienza etica, tuttavia, proprio in forza dei valori che<br />

chiama in causa, il bene e il male, necessita che la riflessione <strong>cultura</strong>le, etica e filosofica vada oltre<br />

l’orizzonte <strong>del</strong>l’antropologia per approdare nell’ontologia, un tempo si sarebbe detto <strong>nella</strong><br />

metafisica, dove l’eterna questione <strong>del</strong>la lotta tra il Bene e il Male affonda le sue radici e <strong>nella</strong> quale<br />

si prospetta una comprensione più profonda e reale di questo mistero.<br />

<strong>Il</strong> linguaggio biblico, patristico e teologico si è sempre servito <strong>del</strong>l’analogia con il mondo<br />

<strong>del</strong>la <strong>luce</strong> e <strong>del</strong>le tenebre per descrivere questa lotta ineliminabile <strong>nella</strong> vita <strong>del</strong>l’uomo e che può<br />

essere condotta a termine vittoriosamente d<strong>alla</strong> creatura illuminata e sostenuta d<strong>alla</strong> <strong>luce</strong> <strong>del</strong>la<br />

grazia. <strong>Il</strong> simbolo che da sempre ha meglio descritto e accompagnato il bene e la vita, infatti, è la<br />

<strong>luce</strong>, così come il male e la morte sono da sempre stati associati, per contro, alle tenebre, è questo<br />

un evidente dato transtorico e trans<strong>cultura</strong>le. L’epoca nota come post-moderna, sorta con il finire<br />

dei pensieri forti e caratterizzata da una <strong>cultura</strong> disancorata da ogni riferimento ad una Verità<br />

trascendente e dal progressivo incremento <strong>del</strong> relativismo etico, sta conducendo l’umanità verso un<br />

assurdo processo di autodistruzione. Basti citare come esempio emblematico e drammatico il campo<br />

<strong>del</strong>la bioetica, dove in nome di una comoda verità spesso costruita a tavolino si perpetrano <strong>del</strong>itti e<br />

violenze ai danni <strong>del</strong>la vita umana, specie se debole ed in condizione di precarietà. <strong>Il</strong> magistero<br />

pontificio di Giovanni Paolo II, tuttavia, nel servizio costante <strong>alla</strong> Verità che è Cristo, ha<br />

progressivamente sviluppato in questi anni la consapevolezza che dietro i <strong>del</strong>itti e le violenze contro<br />

l’umanità vi sia in realtà un cedimento <strong>alla</strong> logica <strong>del</strong> Maligno, impegnato attivamente a distogliere<br />

l’uomo d<strong>alla</strong> via lucis.<br />

Lungi dall’aver già raggiunto la pienezza degli effetti <strong>del</strong>la redenzione, infatti, l’uomo si trova<br />

a vivere la sua vicenda storica tra il già <strong>del</strong>la prima venuta <strong>del</strong> Cristo e il non ancora <strong>del</strong>la parusia in<br />

una dimensione di responsabilità e di libertà. L’attività <strong>del</strong> Maligno tuttavia, che non ha smesso di<br />

operare <strong>nella</strong> storia <strong>del</strong>l’umanità, non si limita a distogliere l’uomo d<strong>alla</strong> sequela Christi, ma tende<br />

ad organizzarsi e a stabilizzarsi in vere e proprie “strutture di peccato”, come appare <strong>nella</strong><br />

Sollicitudo rei socialis, e si cristallizza oggi in una pericolosa e diffusa “<strong>cultura</strong> <strong>del</strong>la morte”, come<br />

è definita <strong>nella</strong> Evangelium vitae. La Chiesa avverte la necessità di operare un accurato e puntuale<br />

<strong>discernimento</strong> nei confronti <strong>del</strong>le gravi sfide etiche e <strong>cultura</strong>li che oggi la interpellano e, illuminata<br />

profondamente dal mistero di Cristo, si sente essa stessa chiamata ad essere «<strong>luce</strong> <strong>del</strong> mondo» (Mt<br />

5,14) nel propagare una <strong>cultura</strong> <strong>del</strong>la <strong>luce</strong> che sappia al contempo contrastare e diradare la<br />

dominante <strong>cultura</strong> <strong>del</strong>le tenebre. Un servizio qualificato ed urgente che rientra a pieno titolo<br />

nell’opera di evangelizzazione <strong>del</strong>la Chiesa consiste certamente nel contributo specifico che la<br />

riflessione credente può portare nel dibattito <strong>cultura</strong>le. Assistiamo oggi ad un fenomeno nuovo e per<br />

certi aspetti inquietante, le summenzionate violenze e <strong>del</strong>itti portati contro la vita umana<br />

rivendicano sovente la loro legittimazione in visioni <strong>del</strong>l’uomo spesso in aperta ed inconciliabile<br />

opposizione con l’antropologia cristiana. La “Babele antropologica”, per usare un’immagine<br />

mutuata dall’Antico Testamento, che caratterizza questo ultimo scorcio di post-modernità, infatti,<br />

ha gettato l’umanità in una confusione ed incertezza non più unicamente riguardo le Verità<br />

trascendenti, ma addirittura circa l’identità stessa <strong>del</strong>l’uomo e il senso <strong>del</strong> suo agire nel mondo.<br />

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