INTRODUZIONE E LETTURA CORSIVA DEL ... - Pastuninovara.It
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scribi farisei». 38<br />
* onori rivolti agli scribi:<br />
«Ci si alzava rispettosamente al loro passaggio; solo gli operai, durante il lavoro, non<br />
erano tenuti a questo segno di omaggio. Venivano premurosamente salutati per primi con<br />
l'appellativo «Rabbi», «Padre», «Maestro» allorché passavano vestiti della loro tunica<br />
caratteristica, a forma di mantello cadente fino ai piedi e ornata di lunghe frange (Mt<br />
23,5). [...] [Nei pranzi...] I primi posti erano riservati agli scribi (Mc 12,39 e par.) e il<br />
Rabbi precedeva negli onori anche l'anziano e addirittura i propri genitori. Anche nella<br />
sinagoga avevano il posto d'onore; si sedevano con le spalle volte all'arca della Torah, di<br />
fronte all'assemblea, visibili a tutti». 39<br />
3.2.2.3. Gli anziani o «aristocrazia laica»<br />
[Cfr. GG1, pag. 78*; J, pagg. 345-359]<br />
A. Accanto alla aristocrazia sacerdotale nel Sinedrio -come terzo gruppo- era rappresentata<br />
anche un'aristocrazia laica nelle persone degli «anziani» o «notabili / capi del popolo» [cfr. Lc<br />
19,47]. Anche Giuseppe d'Arimatea, ricco proprietario fondiario apparteneva a questo gruppo<br />
[Mt 27,57]: «Accanto alla nobiltà sacerdotale, esisteva un'aristocrazia laica. La sua importanza è<br />
stata tuttavia di gran lunga meno rilevante, com'è dimostrato dalla scarsità delle<br />
testimonianze. [...] Fu [il Sinedrio] dunque un senato aristocratico composto da<br />
rappresentanti dell'aristocrazia sacerdotale e laica che, all'epoca persiana e greca, si pose<br />
alla testa del popolo ebraico. Solo più tardi, probabilmente al tempo della regina<br />
Alessandra (76-67 a.C.), di tendenze farisaiche, gli scribi farisei furono ammessi in questo<br />
consesso supremo, fino allora esclusivamente aristocratico. Nessun dubbio quindi sulla<br />
composizione del gruppo degli anziani nel Sinedrio: sono i capi delle famiglie laiche più<br />
influenti rappresentanti la «nobiltà laica» in questo consiglio supremo». 40<br />
B. Mentre gli scribi erano fortemente uniti al movimento farisaico, la nobiltà laica era<br />
rappresentata in gran parte dal movimento sadduceo; Giuseppe Flavio, infatti, sostiene questa<br />
posizione. Pertanto i sadducei provenivano sia dalla classe sacerdotale, sia dalla nobiltà laica:<br />
ciò che li accomunava era l'appartenenza alla classe aristocratica.<br />
3.2.2.4. Conclusione<br />
Andando alla ricerca dei criteri per comprendere la situazione sociale al tempo del sorgere<br />
del Cristianesimo, ci siamo soffermati su un primo elemento di intelligenza del problema:<br />
prendendo come filtro l'organo di massima organizzazione del potere del mondo giudaico [il<br />
Sinedrio], abbiamo voluto presentare una iniziale suddivisione sociale che in sintesi può essere<br />
così riassunta:<br />
A. L'esistenza di una classe sacerdotale con la presenza di un clero [sacerdoti] e di un basso<br />
clero [leviti] permette di porre una prima forma di distinzione sociale secondo il binomio:<br />
sacro-profano [=davanti al Tempio]. Il Sinedrio comprende rappresentanti della classe<br />
sacerdotale [=sacro] e laici [=profano]. A causa dell'ufficio al Tempio la classe sacerdotale<br />
costituiva l'ambito di massimo riferimento al «sacro» [cfr. tutte le pratiche di purità e<br />
purificazione nell'accostarsi al «sacro»], ed il Sommo Sacerdote, a capo del Sinedrio costituiva<br />
la massima autorità del mondo giudaico.<br />
B. Il problema del rapporto «istituzionale» al livello delle classi sociali:<br />
* sicuramente il «sacerdozio» compare come un'«istituzione», legato alla discendenza<br />
38 J, pagg. 373-375.<br />
39 J, pagg. 377-378.<br />
40 J, pagg. 346-347.<br />
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