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Considerazioni - SiTI - Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l ...

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sostenibilità economica e individuando anche <strong>per</strong> esse le aree di possibile intervento,<br />

come è stato molto opportunamente fatto nello studio di LeM Reply; anzi, visto il<br />

costo chilometrico decisamente su<strong>per</strong>iore, sono proprio gli interventi <strong>sui</strong> servizi<br />

ferroviari quelli che consentono alla Regione maggiori benefici economici con minori<br />

ricadute sugli utenti.<br />

Appare migliorabile, inoltre, la definizione di sovrapposizione ferro-gomma<br />

contenuta nello studio di SITI, che si affida alla mera distanza tra i <strong>per</strong>corsi. Questo<br />

parametro non può cogliere il diverso ruolo di servizi che, pur agendo sulla stessa<br />

relazione di traffico, hanno caratteristiche e funzioni ben diverse: normalmente,<br />

collegamento veloce tra centri principali <strong>per</strong> il ferro, raccolta e distribuzione capillare<br />

e locale <strong>per</strong> la gomma. La diversità di funzioni spiega <strong>per</strong>ché, sulle principali<br />

direttrici, ferro e gomma dimostrino da tempo di poter convivere felicemente,<br />

entrambi con soddisfacenti risultati sia in termini di efficacia sia in termini di<br />

efficienza. Prova ne è che lo studio di LeM Reply ha individuato contesti territoriali<br />

in cui coesistono ferro forte e gomma forte; inoltre, l’analisi di LeM ha evidenziato<br />

che vi sono contesti in cui una gomma efficace si accompagna ad un ferro debole, ma<br />

nessun contesto in cui accade l’opposto.<br />

Aspetto molto positivo dello studio di SITI è, invece, l’aver suggerito agli enti locali<br />

una corretta gradazione della priorità dei possibili interventi nell’ambito delimitato<br />

dall’indagine, tenendo ben presenti le esigenze degli utenti. Sono stati infatti relegati<br />

in fondo alla scala delle priorità quegli interventi che, pur essendo suscettibili di<br />

fornire immediato riscontro in termini economici, impongono all’utenza disagi<br />

sproporzionati e, di conseguenza, comportano abbandono del mezzo pubblico e<br />

squilibrio economico del gestore: è il caso dei <strong>per</strong>corsi in Torino dei mezzi<br />

extraurbani, nonché delle linee ordinarie che, pur essendo a scarsa frequentazione,<br />

assolvono a funzioni sociali rilevanti <strong>per</strong> determinate comunità o territori.<br />

Pur con queste precisazioni ed avvertenze, ritengo che gli enti locali piemontesi<br />

abbiano ora a disposizione due studi interessanti, convergenti e complementari, <strong>per</strong><br />

continuare le loro riflessioni. Mi preme <strong>per</strong>ò sottolineare che il <strong>per</strong>corso di<br />

efficientamento del TPL piemontese non inizia ora, ma ha già comportato nel 2011 e<br />

nel 2012 tagli pesanti, che hanno già colpito significativamente l’utenza e che già<br />

stanno fiaccando la resistenza economica delle aziende. Pur in assenza di contributi<br />

teorici complessivi, enti locali ed aziende hanno già riprogrammato di fatto le reti, <strong>per</strong><br />

l’urgenza indotta dal taglio dei trasferimenti. La Regione, <strong>per</strong> parte sua, ha<br />

coraggiosamente agito <strong>sui</strong> rami secchi ferroviari. Alcuni di questi interventi, già fatti,<br />

non hanno potuto essere presi in considerazione dagli studi, sicché da essi emerge un<br />

campo di possibile intervento più ampio di quanto sia nella realtà.<br />

Da tutto ciò deve conseguire una particolare prudenza nella continuazione di questo<br />

<strong>per</strong>corso. E’ vero che la legge di stabilità ha assegnato alla razionalizzazione dei<br />

servizi ed alla sostituzione modale un ruolo importante nella suddivisione del rinato<br />

Fondo nazionale <strong>per</strong> il TPL, ma è altrettanto vero che <strong>per</strong> il Piemonte è innanzitutto<br />

essenziale fare in modo che i sacrifici già fatti dagli utenti e dai gestori siano<br />

riconosciuti nella ripartizione del Fondo.

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