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Numero 33 - L'ANCORA edicola

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L’ANCORA<br />

2 16 SETTEMBRE 2012<br />

ACQUI TERME<br />

Al geometra Luigi Foglino<br />

spetta invece il compito di fare<br />

il punto della situazione sotto il<br />

profilo tecnico: «Si tratta di un<br />

problema di opportunità: il sito<br />

è fuori fascia, ovvero non c’è<br />

nessuna legge che vieti di realizzarvi<br />

una discarica, ma allo<br />

stesso tempo l’area è stata riconosciuta<br />

dal Piano di tutela<br />

delle acque della Regione riserva<br />

d’acqua strategica per le<br />

future generazioni. Siamo di<br />

fronte ad un campo-pozzi che<br />

è in grado di provvedere con<br />

relativa facilità al fabbisogno<br />

idrico quotidiano di 100.000<br />

persone, e che potrebbe potenzialmente<br />

arrivare ad alimentarne<br />

200.000. Realizzare<br />

una discarica in quel posto è<br />

un rischio troppo grande. Il rischio,<br />

se qualcosa andasse<br />

storto, di avere, fra qualche<br />

anno, un tipo di inquinamento<br />

insidiosissimo, perché profondo,<br />

e tale da non poter essere<br />

rimosso, se non con enormi<br />

difficoltà».<br />

Nonostante il rischio riguardi<br />

da vicino anche Acqui<br />

e gli acquesi, la città finora<br />

non è mai stata neppure invitata<br />

alle conferenze dei<br />

servizi che si sono occupati<br />

dell’iter dell’opera. Un iter<br />

che, per fortuna, non è ancora<br />

giunto a compimento.<br />

C’è ancora tempo per intervenire,<br />

«ma non c’è tempo<br />

da perdere – ricorda Guido<br />

Ghiazza – perché inquinare<br />

quell’acqua significa dare addio<br />

a ogni possibilità di avere<br />

acqua pulita per Acqui in<br />

futuro. Non abbiamo problemi,<br />

vediamo di non portarceli<br />

in casa».<br />

Significativi anche gli interventi<br />

di Walter Ottria, sindaco<br />

di Rivalta Bormida, e<br />

di Gianfranco Baldi, primo<br />

cittadino di Cassine, forse i<br />

più attivi, tra i primi cittadini<br />

del territorio, che in questi<br />

mesi hanno assunto posizioni<br />

critiche verso l’opera.<br />

Ottria ricorda con incisività<br />

che «siamo di fronte a una<br />

discarica che sarebbe realizzata<br />

su richiesta di un privato,<br />

a scopo privato. Non<br />

si tratta di un’opera pubblica,<br />

non esiste un interesse pubblico:<br />

siamo di fronte a un<br />

interesse privato che rischia<br />

di provocare un pericolo pubblico».<br />

E aggiunge che «come<br />

Comune abbiamo già<br />

mosso dei rilievi e espresso<br />

contrarietà in conferenza dei<br />

servizi, ma dobbiamo essere<br />

compatti perché siamo di<br />

fronte a una situazione di importanza<br />

fondamentale: una<br />

discarica si può fare in molti<br />

siti, un’altra riserva d’acqua<br />

di quella portata per il<br />

territorio non esiste da nessun’altra<br />

parte. Come consigliere<br />

provinciale ho già presentato<br />

una interrogazione<br />

scritta alla Commissione Ambiente.<br />

Spero che la Provincia<br />

abbia l’intelligenza di valutare<br />

bene dove stia il bene<br />

comune».<br />

Baldi invece ricorda che<br />

«l’opera è stata inizialmente<br />

tenuta sottotraccia, e sono<br />

stati pochi a farne notare da<br />

subito i potenziali riflessi negativi.<br />

Che riguarderebbero<br />

anche la viabilità, che metterebbero<br />

a rischio, con la<br />

presenza di una discarica<br />

DALLA PRIMA<br />

Da Acqui Terme<br />

04-07/10 CAPRI - ISCHIA - PROCIDA<br />

13-14/10 FERRARA - COMACCHIO<br />

ED IL DELTA DEL PO<br />

01-04/11 VALENCIA e PENISCOLA<br />

Week-end in terra di Spagna<br />

Proposte Avvento e Mercatini<br />

22-25/11 VIENNA E LA STIRIA<br />

29/11-02/12 SALISBURGO - STEYR - LINZ<br />

30/11-02/12 MONACO DI BAVIERA<br />

01-02/12 GINEVRA E ANNECY<br />

06-09/12 LA STRADA ROMANTICA DI GERMANIA<br />

proprio ai suoi confini, l’approvazione<br />

di una zona Unesco<br />

sulle nostre colline, che<br />

avrebbero costi terribili sul<br />

piano sociale».<br />

La chiosa finale del sindaco<br />

Bertero non lascia dubbi:<br />

se l’impianto dovesse essere<br />

autorizzato, la battaglia<br />

sarà durissima. Il territorio è<br />

pronto a schierarsi compatto<br />

in difesa dell’acqua, suo bene<br />

più prezioso: «Se stiamo<br />

uniti possiamo prevalere. La<br />

nostra voce deve alzarsi<br />

compatta ogni volta che, come<br />

in questo caso, esistono<br />

progetti che possano nuocere<br />

a noi e ai nostri concittadini.<br />

Una battaglia di questo genere<br />

l’abbiamo condotta e<br />

vinta per il nostro ospedale,<br />

siamo pronti a sostenerla di<br />

nuovo. Non si tratta di opera<br />

pubblica o opera privata,<br />

non si tratta di mettere in<br />

dubbio la serietà della ditta<br />

proponente. È una questione<br />

di buon senso: anni fa c’era<br />

chi voleva fare una discarica<br />

fra i vigneti. Posso dire cosa<br />

ne penso? Era una (segue<br />

parola non riferibile). C’è<br />

stato chi voleva farla vicino<br />

alle sorgenti termali. Altra<br />

(parolaccia). Questa di fare<br />

una discarica sopra la falda<br />

lo sarebbe a maggior ragione.<br />

Sopra la riserva d’acqua<br />

la discarica non si deve fare.<br />

Punto e basta».<br />

Le problematiche<br />

del progetto Riccoboni<br />

Acqui Terme. L’area antistante<br />

“Cascina Borio” a Sezzadio<br />

è attualmente teatro di<br />

un duplice progetto di discarica<br />

che potrebbe ospitare<br />

1.700.000 metri cubi di materiale.<br />

Un primo sito, che dovrebbe<br />

essere affidato alla<br />

“Bioinerti srl”, dovrebbe essere<br />

destinato allo stoccaggio di<br />

rifiuti inerti, perlopiù, si ipotizza,<br />

provenienti dallo sbancamento<br />

derivante dai cantieri<br />

del “Terzo Valico”, mentre un<br />

secondo dovrebbe essere utilizzato<br />

dalla ditta “Riccoboni<br />

srl” per stoccarvi rifiuti cosiddetti<br />

“non pericolosi”.<br />

Entrambi i progetti sono, in<br />

diversa misura, contestati dalla<br />

popolazione, ma quello che<br />

ha fatto più discutere e che ha<br />

raccolto una contrarietà quasi<br />

unanime è proprio quest’ultimo,<br />

visti i gravi rischi potenziali<br />

per il territorio.<br />

Il nodo principale riguarda i<br />

rifiuti cosiddetti “non pericolosi”:<br />

la definizione comprende<br />

infatti anche le terre provenienti<br />

da bonifiche di siti contaminati.<br />

Sono dette “non pericolose”<br />

perché non contengono<br />

piombo. Ma contengono arsenico,<br />

cromo, e altri componenti<br />

potenzialmente tossici,<br />

che potrebbero, vista anche la<br />

particolare configurazione del<br />

suolo, e la presenza di una faglia<br />

acquifera appena 4 metri<br />

sotto la linea di base della discarica,<br />

contaminare le riserve<br />

idriche, quelle stesse riserve<br />

che, attraverso il cosiddetto<br />

“tubone”, alimentano anche la<br />

città in momenti di crisi idrica,<br />

come quello presentatosi circa<br />

un mese fa.<br />

I VIAGGI DELL’AUTUNNO di uno o più giorni<br />

Al di là delle conseguenze<br />

dannose per il territorio, peraltro<br />

riconosciute nella propria<br />

valutazione ambientale dalla<br />

società proponente, quello che<br />

preme ai sottoscritti Sindaci è<br />

evidenziare a codesti spettabili<br />

Enti, un elemento che ad oggi,<br />

benché sollevato; non è<br />

stato tenuto in debita considerazione<br />

e la cui sottovalutazione<br />

potrebbe avere effetti devastanti<br />

per la salute dei nostri<br />

cittadini.<br />

lnfatti, l’area sulla quale si è<br />

intenzionati a realizzare la discarica<br />

ha una estensione di<br />

oltre 20 ettari ed è sita al di sopra<br />

di una importante falda acquifera.<br />

Tale area, è stata riconosciuta<br />

dal Piano di Tutela delle<br />

Acque della Regione Piemonte<br />

(PTA) tra quelle classificate<br />

come “di ricarica delle falde<br />

utilizzate per il consumo umano”<br />

e “di RISE” (risorse acquifere<br />

di riserva), aventi una valenza<br />

strategica anche per le<br />

future generazioni, nelle quali<br />

l’attività di smaltimento di rifiuti<br />

risulta incompatibile ai sensi<br />

dell’articolo 24 delle Norme del<br />

suddetto PTA della Regione<br />

Piemonte.<br />

L’area in questione come risulta<br />

dalla sintesi delle criticità/problematiche<br />

qualitative e<br />

quantitative rilevate in relazione<br />

allo stato dei corpi idrici dal<br />

PTA, è in primo piano nella nostra<br />

zona per la soluzione del-<br />

DALLA PRIMA<br />

Il testo dell’esposto<br />

La Riccoboni ha presentato<br />

un progetto tecnicamente quasi<br />

inattaccabile, che prevede,<br />

fra l’altro, la creazione di un<br />

diaframma artificiale con il riporto<br />

di argilla e la costruzione<br />

di un secondo diaframma in<br />

materiale sintetico cosiddetto<br />

“infrangibile” (ma nella relazione<br />

tecnica è anche previsto il<br />

caso in cui questo diaframma<br />

potrebbe rompersi, ndr).<br />

Altro punto, il percolato.<br />

Queste terre cosiddette “non<br />

pericolose”, bagnate dalle acque<br />

piovane, possono originare<br />

del percolato. Pericolosissimo.<br />

Tanto pericoloso che per<br />

allestire un invaso adeguato<br />

sono previsti 9 mesi di lavoro<br />

e 12 camion al giorno. Nei momenti<br />

di massima piovosità il<br />

percolato prodotto sarà pari a<br />

60 metri cubi al giorno, che sarà<br />

portato via con due cisterne<br />

al giorno per dieci anni. A sito<br />

esaurito, le terre circostanti<br />

non saranno più coltivabili per<br />

30 anni.<br />

Altre ripercussioni “minori”<br />

sono prevedibili sul traffico,<br />

che dovrebbe considerevolmente<br />

aumentare nell’area limitrofa<br />

alla discarica, per il<br />

continuo flusso di camion (un<br />

calcolo accurato ha valutato<br />

probabile un raddoppio del<br />

traffico pesante sulla sp195),<br />

con conseguenze sull’inquinamento<br />

atmosferico e acustico.<br />

Tutto questo per dieci anni,<br />

tempo stimato perché il sito risulti<br />

esausto. Ma non dei problemi,<br />

che in caso di discariche,<br />

di solito, tendono anzi ad<br />

aumentare quando i siti si<br />

esauriscono.<br />

M.Pr<br />

07-09/12 BAVIERA: LAGO DI CHIEMSEE<br />

ROSENHEIM - KUFSTEIN<br />

07-09/12 MARCHE: PESARO - UBINO - GRADARA<br />

08-09/12 STRASBURGO E COLMAR<br />

08-09/12 LINDAU E COSTANZA<br />

13-16/12 NAPOLI ED I SUOI PRESEPI<br />

14-16/12 STOCCARDA - LUDWINBURG<br />

ESSLINGEN<br />

ANTEPRIMA VIAGGI DI CAPODANNO<br />

LONDRA • PARIGI • BERLINO<br />

BUDAPEST • BARCELLONA • ROMA<br />

le problematiche derivanti dalle<br />

evidenti carenze quantitative<br />

e criticità qualitative.<br />

L’eventuale realizzazione<br />

della discarica risulta inoltre in<br />

evidente contrasto con il comma<br />

4 dell’articolo 5 del Piano<br />

di Tutela delle Acque che prevede<br />

che “Nel rilascio del provvedimento<br />

di autorizzazione,<br />

concessione, nulla osta, permesso<br />

od altro atto di consenso<br />

comunque denominato, le<br />

autorità competenti dispongono<br />

affinchè non siano realizzate<br />

opere, interventi o attività in<br />

contrasto con le finalità del<br />

presente piano o che possano<br />

compromettere il raggiungimento<br />

degli obiettivi dallo stesso<br />

fissati”.<br />

ldrogeologicamente a valle<br />

dell’area di progettato insediamento<br />

della discarica sono<br />

presenti due pozzi dell’acquedotto<br />

di Sezzadio e tre pozzi<br />

AMAG, questi ultimi, con la loro<br />

messa in funzione, hanno risolto<br />

definitivamente le ricorrenti<br />

emergenze idriche della<br />

città di Acqui Terme.<br />

Si tratta di pozzi veramente<br />

importanti per l’alessandrino<br />

che, oltre ad aver risolto i problemi<br />

locali e di Acqui, dai risultati<br />

delle prove al pompaggio,<br />

risulterebbero in grado di<br />

gestire emergenze idropotabili<br />

di oltre 200.000 persone. La<br />

falda ha uno sviluppo in profondità<br />

fino a 150 metri con acque<br />

di buona qualità, cosa rara<br />

nella nostra zona. È una risorsa<br />

idrica che può consentire<br />

sviluppo e garantire approvvigionamento<br />

anche per le future<br />

generazioni. La realizzazione<br />

di una discarica al bordo<br />

di questo acquifero è veramente<br />

un “non-senso” e può<br />

diventare in futuro un’operazione<br />

pericolosa e tale da<br />

compromettere per sempre un<br />

sistema idrogeologico fondamentale<br />

per l’alessandrino<br />

che, vista la carenza d’acqua<br />

della zona, abbiamo il dovere<br />

di consegnare integro alle<br />

prossime generazioni. Non si<br />

può pensare che i nostri figli di<br />

fronte ad un potenziale inquinamento<br />

di questa falda debbano<br />

ripercorrere difficoltà ben<br />

superiori a quelle da noi vissute<br />

negli amii passati per l’incuria<br />

nostra di oggi.<br />

Il nostro atteggiamento non<br />

è contro la discarica in sé, ma<br />

è contro la realizzazione della<br />

suddetta discarica in questo<br />

delicato contesto idrogeologico.<br />

Se questa discarica si dovesse<br />

fare vorrebbe dire che<br />

abbiamo fallito tutti. Vuol dire<br />

che tutte le norme ambientali<br />

di cui imbottiamo i nostri piani<br />

regolatori, di VAS, di VIA, ecc<br />

non sono in grado di tutelare la<br />

nostra salute e di farci riflettere<br />

sulla necessità di consegnare<br />

alle nuove generazioni un patrimonio<br />

naturale fondamentale<br />

per la vita.<br />

L’acqua è un bene troppo<br />

importante.<br />

Chiediamo pertanto il Vostro<br />

interessamento che consenta<br />

di sensibilizzare gli Enti competenti,<br />

coinvolti nel procedimento<br />

così da prevenire una<br />

situazione di grave danno irreversibile<br />

per l’importante bacino<br />

idrico sottostante e conseguenti<br />

danni alla popolazione<br />

locale”.<br />

“WE LOVE THE WORLD”<br />

Alcune immagini della Festa<br />

Un vero mare di gente<br />

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