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marted 1 - Centro Sperimentale di Cinematografia

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Antonio amava questo suo figliolo, ed era orgoglioso <strong>di</strong> averlo fatto, anche se per la<br />

sua natura modesta e scherzosamente denigratoria del suo lavoro, lo prendeva in<br />

giro» (Edoardo Margheriti dal sito www.antoniomargheriti.com).<br />

ore 21.45<br />

L’avvocato della mala (1976)<br />

Regia: Alberto Marras; soggetto: A. Marras; sceneggiatura: A. Marras, Vittorio<br />

Vighi, Clau<strong>di</strong>o Fragasso, Antonio Cucca; fotografia: Angelo Bevilacqua; musica:<br />

Ubaldo Continiello; montaggio: Amedeo Giomini; interprete: Ray Lovelock, Mel<br />

Ferrer, Lilli Carati, John Steiner, Umberto Orsini, Gabriele Tinti; origine: Italia;<br />

produzione: T.D.L. Film, Angry Film; durata: 95’<br />

A Roma un giovane avvocato, costretto a lavorare per un boss, si trova implicato in<br />

loschi affari. Alberto Marras, al suo esor<strong>di</strong>o come regista, era un <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong><br />

produzione, molto attivo nel cinema <strong>di</strong> genere (Il poliziotto è marcio <strong>di</strong> Di Leo,<br />

Uomini si nasce, poliziotti si muore <strong>di</strong> Deodato, <strong>di</strong> cui è coautore del soggetto).<br />

«Unico, interessantissimo (per noi) film <strong>di</strong> Alberto Marras. […] Da trovare. In<br />

lavorazione come L’avvocaticchio (sarebbe stato un gran<strong>di</strong>ssimo titolo)» (Giusti).<br />

mercoledì 16<br />

Presentazione del Cofanetto Totò (Minerva Rarovideo)<br />

Altra occasione per riparlare e rivedere un comico unico come Totò. Il pretesto è la<br />

presentazione <strong>di</strong> un cofanetto contenente tre film con Totò per la regia del mai troppo<br />

compianto Fernando Cerchio. Studente dell’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti, s’interessa <strong>di</strong><br />

cinema partecipando a ben quattro e<strong>di</strong>zioni dei Littoriali con film sperimentali<br />

realizzati a passo ridotto. Nel 1936 Cerchio realizza un breve film a <strong>di</strong>segni animati:<br />

Notturno. S’iscrive al <strong>Centro</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>di</strong> <strong>Cinematografia</strong>, frequentando i corsi <strong>di</strong><br />

regia tenuti da Alessandro Blasetti e contemporaneamente collabora a riviste<br />

specializzate (fra cui «Cinema»). Dal 1938 al 1943 lavora come montatore presso<br />

l’Istituto Luce e <strong>di</strong>rige alcuni documentari. Il suo primo lungometraggio lo realizza<br />

durante il periodo <strong>di</strong> Salò (La buona fortuna). Nell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra alterna<br />

l’attività <strong>di</strong> documentarista (suo è Aldo <strong>di</strong>ce 26 x 1, documentario sulla vita<br />

partigiana) a lungometraggi a soggetto <strong>di</strong> svariati genere: da Gente così (1949), in cui<br />

tra gli sceneggiatori appare anche Giovanni Guareschi, che anticipa per estetica e<br />

contenuti la saga <strong>di</strong> Don Camillo, e Il bivio (1950), uno dei primi polizieschi italiani.<br />

I tre film interpretati da Totò contengono un’inconsueta ambientazione, estranea al<br />

mondo del grande comico napoletano. In Totò e Cleopatra (1963), Totonno (Totò), a<br />

causa della sua incre<strong>di</strong>bile somiglianza con Marco Antonio, si trova incastrato tra<br />

Cleopatra e le mille peripezie dell’Impero Romano. Il dvd contiene come extra<br />

l’intervista a Fernando Cerchio. Totò contro Maciste (1962) è invece una paro<strong>di</strong>a del<br />

genere peplum allora molto in voga e vede duettare il grande comico napoletano con<br />

un altro attore brillante partenopeo, Nino Taranto, già suo partner in altre occasioni. Il<br />

film, <strong>di</strong>retto da Fernando Cerchio, che del peplum fu uno dei principali artefici,<br />

racconta la storia della sfida tra Totenkamen e Maciste che sta invadendo la città <strong>di</strong><br />

Tebe. Irresistibili alcuni momenti del film in cui Totò, alla corte del faraone, deve

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