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marted 1 - Centro Sperimentale di Cinematografia

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affollate...) sono sempre in bilico tra un cinema classico assimilato con naturalezza<br />

<strong>di</strong>sarmante ed uno spirito <strong>di</strong> innovazione anarchicamente indomabile e non<br />

riconciliato.<br />

L’omaggio è stato curato dalla Cineteca Nazionale insieme a Officina Filmclub,<br />

Fuori Orario e Il vento del cinema.<br />

ore 17.30<br />

Con aura... Senz’aura. Viaggio ai confini dell’arte (2003)<br />

Regia: Luciano Emmer, Enrico Ghezzi; fotografia: Ugo Lo Pinto; musica: Stelvio<br />

Cipriani; montaggio: Francesca Bracci; voci: Giancarlo Giannini (per i versi<br />

dell’inferno <strong>di</strong> Dante), Tomoko Tanaka (per gli Haiku giapponesi); montaggio:<br />

Francesca Bracci; origine: Italia; produzione: Fuori Orario; durata: 58’<br />

«Percorso in soggettiva per una riflessione sul significato dell’arte nell’esistenza<br />

dell’in<strong>di</strong>viduo. Sprofonda nel buio delle grotte <strong>di</strong> Pastena, dove la realtà è lontana ed<br />

è più forte la suggestione delle opere d’arte che incontra nel suo viaggio: le sequenze<br />

dei film che ha realizzato nel corso della sua vita si intervallano a nuove riflessioni<br />

che nascono dalle opere <strong>di</strong> altri artisti, tra cui Monet, Degas, Rembrandt, Hokusai<br />

Sonia Delaunay. Quale sia il significato dell’arte, la sua verità, rimane una domanda<br />

aperta, che non può avere un’unica risposta» (De Facen<strong>di</strong>s).<br />

Ingresso gratuito<br />

ore 18.45<br />

Provino Mastroianni e Bosé (1948)<br />

Regia: Luciano Emmer; origine: Italia; produzione: Csc; durata: 7’<br />

Provino con Marcello Mastroianni e Lucia Bosè girato al <strong>Centro</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Cinematografia</strong> da Luciano Emmer per un film mai realizzato, che avrebbe dovuto<br />

avere come titolo La madre, tratto dal romanzo <strong>di</strong> Grazia Deledda. Il provino fu<br />

girato presso il <strong>Centro</strong> <strong>Sperimentale</strong> <strong>di</strong> <strong>Cinematografia</strong>, con Giulio Macchi al ciak. Il<br />

trattamento del film era stato pre<strong>di</strong>sposto a cura <strong>di</strong> Luciano Emmer e Sergio Amidei<br />

per la produzione Colonna Film (nel 1948), ma non ottenne l’approvazione in sede <strong>di</strong><br />

censura preventiva.<br />

a seguire<br />

La ragazza in vetrina (1961)<br />

Regia: Luciano Emmer; soggetto: Rodolfo Sonego; sceneggiatura: L. Emmer, Vinicio<br />

Marinucci, Luciano Martino, Pier Paolo Pasolini; fotografia: Otello Martelli; musica:<br />

Roman Vlad; montaggio: Emma Le Chanois, Jolanda Benvenuti; origine:<br />

Italia/Francia; produzione: Nepi Film, Sofite<strong>di</strong>p, Zo<strong>di</strong>aque Productions; durata: 92’<br />

«La ragazza in vetrina reca i segni <strong>di</strong> una me<strong>di</strong>tazione, <strong>di</strong> una ispirazione non<br />

occasionale, <strong>di</strong> un irrobustimento della vena narrativa. [...] Il prologo del film, nella<br />

miniera, è dotato <strong>di</strong> un vigore drammatico, <strong>di</strong> un vigore realistico insoliti per Emmer,<br />

e costituisce forse quanto <strong>di</strong> più intenso il cinema abbia dato sull’aspro lavoro dei<br />

minatori e sulla presenza incombente, assidua della morte nei cunicoli del sottosuolo.<br />

[...] Nella pittura della celebre strada delle vetrine – <strong>di</strong>etro le quali le prostitute

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