marted 1 - Centro Sperimentale di Cinematografia
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carrozza <strong>di</strong> Iavutich che attraversa il bosco. Ma girando in ralenti (al contrario <strong>di</strong><br />
Murnau, che accelerava), Bava sottolinea anche la propria originalità nel momento<br />
in cui cita un’iconografia preesistente. Più che I vampiri, dove l’elemento orrorifico<br />
era ancora timido e necessitava per <strong>di</strong> più <strong>di</strong> una spiegazione naturalista, La<br />
maschera del demonio è il film che fa nascere l’horror italiano: un genere che durò<br />
fino al 1966 circa, mai destinato a gran<strong>di</strong> incassi, ma seguito (con maggiore<br />
entusiasmo) anche fuori dal nostro paese» (Pezzotta). «Io regista non lo volevo fare,<br />
perché secondo me il regista deve essere veramente un genio e poi stavo bene a fare<br />
il <strong>di</strong>rettore della fotografia, guadagnavo un sacco <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>. Anni prima avevo letto Il<br />
Vij <strong>di</strong> Gogol. Lo lessi ai miei figli a Silvi Marina, erano ancora piccoli e non c’era<br />
ancora la televisione. I due, poveretti, dalla paura dormirono in mezzo al letto.<br />
Siccome in quel periodo era uscito Dracula, pensai <strong>di</strong> fare un film del terrore. Venne<br />
fuori La maschera del demonio, de Il Vij era rimasto solo il nome del protagonista,<br />
era tutta un’altra storia. Cinque miliar<strong>di</strong> incassi in America e ho fatto il regista»<br />
(Bava).<br />
ore 18.45<br />
La frusta e il corpo (1963)<br />
Regia: John M. Old [Mario Bava]; sceneggiatura: Julian Berry [Ernesto Gastal<strong>di</strong>],<br />
Robert Hugo [Ugo Guerra], Martin Hardy [Luciano Martino]; fotografia: David<br />
Hamilton [Ubaldo Terzano]; montaggio: Rob King [Roberto Cinquini]; interpreti:<br />
Daliah Levi, Christopher Lee, Tony Kendall [Luciano Stella], Isli Oberon [Ida Galli],<br />
Harriet White, Alan Collins [Luciano Pigozzi]; origine: Italia/Francia; produzione:<br />
Vox Film, Leone Film, Francinor-Paris International Productions; durata: 86’<br />
Il gotico secondo Bava. Kurt, il figlio del conte Menliff, viene ucciso dopo il suo<br />
ritorno nel maniero <strong>di</strong> famiglia. Il suo spirito ossessiona la cognata, un tempo sua<br />
amante, creando un clima <strong>di</strong> terrore. Il film ebbe problemi con la censura: «Me lo<br />
hanno sequestrato perché si vedeva Christopher Lee che frusta Daliah Levi tutta<br />
compiaciuta e gaudente» (Bava). Sergio Martino, ispettore <strong>di</strong> produzione del film,<br />
ricorda che Bava «era un regista che aveva un gran<strong>di</strong>ssimo rispetto per il denaro e<br />
la pellicola, girava ad<strong>di</strong>rittura con il cronometro. Per esempio gli ho visto fare una<br />
cosa che io non ho mai fatto: strappare le pagine del copione <strong>di</strong>cendo: “Siamo<br />
abbastanza lunghi, questa scena non la giriamo». Ed è una cosa molto sana, tagliare<br />
prima invece <strong>di</strong> tagliare dopo». La protagonista, Daliah Levi, era reduce<br />
dall’in<strong>di</strong>menticabile prova ne Il demonio <strong>di</strong> Brunello Ron<strong>di</strong>.<br />
ore 20.30<br />
Mario Bava: Operazione paura (2004)<br />
Regia: Gabriele Acerbo, Roberto Pisoni; fotografia: Luca Brovelli; montaggio:<br />
Carlotta Giorgi, Davide Sanson; origine: Italia; produzione: Sky Cinema; durata: 53’<br />
Il documentario, con la guida <strong>di</strong> Joe Dante e le testimonianze <strong>di</strong> molti registi<br />
hollywoo<strong>di</strong>ani, ripercorre la carriera <strong>di</strong> Mario Bava, il regista italiano che con il suo<br />
talento onirico e visivo, la sua enorme capacità <strong>di</strong> inventare soluzioni tecniche <strong>di</strong><br />
incre<strong>di</strong>bile efficacia con budget irrisori, ha creato horror, thriller e film fantastici