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Di tutto - La Gazzetta dell'Economia

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12 27 marzo<br />

02 aprile 2010 Media<br />

Tendenze – Cambia il mondo dei media. Anche in Europa<br />

E l’advertising<br />

negli States<br />

sceglie internet<br />

I<br />

l sarà l’anno in cui per<br />

la prima volta gli Stati Uniti<br />

investiranno di più nella<br />

pubblicità digitale che non<br />

nella stampa: questo è quanto<br />

viene aff ermato dalla società<br />

di consulenza digitale Outsell<br />

in base ad un sondaggio sulle<br />

intenzioni di spesa pubblicitaria<br />

per quest’anno su un campione<br />

di circa un migliaio di inserzionisti<br />

americani.<br />

Dei miliardi di dollari che<br />

si prevede saranno spesi il ,%<br />

andrà ai media digitali mente<br />

solo il ,% andrà alla carta<br />

stampata con un ulteriore calo<br />

del % rispetto al .<br />

In Europa l’Inghilterra ha già<br />

dato conferme di questo trend<br />

di investimento orientato verso<br />

il digitale: nel sono stati<br />

spesi per l’online , milioni<br />

di sterline che corrispondono<br />

ad oltre il % del totale speso<br />

in pubblicità. Per il è previsto<br />

un aumento del ,% mentre<br />

la stampa perderà oltre il %<br />

degli investimenti rispetto al<br />

(fonte: Advertising Association).<br />

auro <strong>Di</strong> Rosa entra giova-<br />

Mnissimo nel mondo della<br />

pubblicità e, dopo un’esperienza<br />

in agenzia come direttore<br />

clienti, nel fonda InAdv, di<br />

cui è presidente e amministratore<br />

delegato. Con tredici milioni<br />

di fatturato, circa dipendenti<br />

e due sedi, Torino e Milano,<br />

il Gruppo Italia Brand Group<br />

(di cui fanno parte otto società<br />

specializzate nelle diverse aree<br />

della comunicazione, tra cui la<br />

stessa InAdv, la seconda agenzia<br />

italiana a capitale interamente<br />

nazionale) è oggi una<br />

delle realtà più signifi cative e<br />

dinamiche nel panorama pubblicitario<br />

nazionale.<br />

Merito, tra l’altro, della creazione<br />

di un nuovo modello di<br />

impresa, la “Brand Factory”.<br />

“In un mondo dove il consumatore<br />

rappresenta sempre di<br />

più il vero capitale di una impresa<br />

e dove mantenere, fi delizzare<br />

e conquistare clienti è<br />

sempre più diffi cile – spiega <strong>Di</strong><br />

Rosa – advertising, below the<br />

line, eventi, promotion, direct<br />

marketing, web hanno perso le<br />

connotazioni di categorie rigide<br />

e rappresentano molteplici<br />

opportunità per raggiungere i<br />

target attraverso un messaggio<br />

multimedia”.<br />

Come la crisi ha condizionato<br />

la pubblicità?<br />

“Penso che questo periodo ci<br />

abbia fatto bene. <strong>La</strong> crisi è cambiamento,<br />

ci obbliga a riordinare,<br />

a rifocalizzare quali sono le<br />

Nel in Italia (secondo<br />

la Nielsen) sono stati investiti<br />

in totale . milioni di euro<br />

con una fl essione rispetto al<br />

del ,%. Se la televisione,<br />

tenuti in considerazione sia<br />

i canali generalisti che quelli satellitari<br />

targati Sky e Fox, ha riportato<br />

una fl essione del ,%<br />

e la radio ha ceduto il ,%, i<br />

risultati peggiori li ha ottenuti<br />

di gran lunga la carta stampata<br />

che, nell’intero anno, ha segnato<br />

una contrazione del ,%.<br />

Nello specifi co i quotidiani in<br />

generale hanno registrato un<br />

-,%, i quotidiani Free press<br />

un -,% e i periodici un -,%.<br />

Le uniche buone notizie sono<br />

arrivate, invece, dall’universo<br />

virtuale che ha visto gli investimenti<br />

pubblicitari aumentare<br />

del ,% nel . Per quanto<br />

riguarda gli altri mezzi, gli andamenti<br />

sull’anno vedono le affi ssioni<br />

a -,%, il cinema in calo<br />

del ,%, le cards in leggero recupero<br />

a +,%, l’out of home<br />

Tv a +,% e il <strong>Di</strong>rect Mail -,%.<br />

Rispetto ad altri mercati più<br />

evoluti nel nostro Paese il peso<br />

“Questa crisi<br />

ci ha fatto<br />

tanto bene...”<br />

nostre priorità. Con una lucidità<br />

di visione che avevamo certamente<br />

perduto. Quella che stiamo<br />

vivendo è una ‘buona crisi’,<br />

perché il nostro era un sistema<br />

malato e ora che tutti lo hanno<br />

compreso c’è l’opportunità di<br />

curarlo. Il ritmo con cui si muoveva<br />

(e ancora si muove) il nostro<br />

mondo non è sostenibile<br />

dal punto di vista economico,<br />

energetico, ambientale e anche<br />

psicologico. Siamo a metà<br />

del guado, dobbiamo aff rontare<br />

un passaggio obbligato che<br />

ci porterà, se saremo bravi nel<br />

gestirlo, a raggiungere un mondo<br />

più maturo dove apprezzare<br />

la positività dell’hic et nunc (qui<br />

e ora, ndr). Questa crisi ci condurrà<br />

verso un sistema economico<br />

sano, fatto a misura della<br />

persona e della società, dove<br />

l’obiettivo diventa creare e non<br />

più competere e consumare.<br />

Se alla fi ne di questo percorso<br />

avremo ottenuto un mondo<br />

più consapevole e più ricco di<br />

senso, una società più saggia,<br />

avremo avuto anche noi la nostra<br />

‘buona crisi’”.<br />

sul totale investito della carta<br />

stampata (periodici + stampa)<br />

nel è stato del ,% mentre<br />

gli investimenti in pubblicità<br />

digitale hanno pesato solamente<br />

per il ,%.<br />

Negli Usa scetticismo verso la<br />

pubblicità sui canali online, che<br />

ha fatto registrare un calo di<br />

circa il %, a fronte di un declino<br />

generale dei ricavi pubblicitari<br />

nel (giornali -%, tv locali<br />

-%, radio -%, magazine -%,<br />

grandi reti tv -%): questi sono i<br />

dati emersi dal report ‘State of<br />

the News Media ’ elaborato<br />

dal Project for Excellence in<br />

Journalism (PEJ) del Pew Research<br />

Center.<br />

Per quanto riguarda l’informazione<br />

sul web il report evidenzia<br />

diversi ostacoli per la<br />

pubblicità online, a partire dalla<br />

diffi cile misurazione dell’audience<br />

reale e soprat<strong>tutto</strong> della<br />

complessa monetizzazione.<br />

Infatti, nonostante americani<br />

su dichiarino di leggere le<br />

notizie in Rete, la maggioranza<br />

(%) sembra accettare di buon<br />

grado la pubblicità proposta,<br />

<strong>La</strong> creatività, dunque, come<br />

antidoto alla crisi?<br />

“Certamente. <strong>La</strong> diffi coltà e<br />

il disagio ci mettono nelle condizioni<br />

di pensare, ci off rono la<br />

possibilità di reinventarci, ci regalano<br />

forza creatrice. Una vis<br />

creativa che per essere pienamente<br />

effi cace va coniugata con<br />

l’amore per quello che si fa: se<br />

si portano avanti con interesse<br />

e cura le proprie attività, certamente<br />

si otterrà un risultato migliore<br />

e, nel caso delle aziende, il<br />

mercato se ne accorgerà e sarà<br />

disposto a riconoscere al brand<br />

quelle caratteristiche di qualità<br />

che conquistano (e fi delizzano)<br />

i clienti. In InAdv, curando la<br />

comunicazione di realtà attive<br />

in settori tra loro anche molto<br />

lontani, ne abbiamo una conferma<br />

quotidiana: un marchio può<br />

essere tradizionale, classico,<br />

innovativo, originale, provocatore,<br />

anticonformista, anche ribelle,<br />

ma deve rimanere fedele<br />

a se stesso. Un brand è tale nel<br />

momento in cui ha un’etica e la<br />

rispetta. È questo che il mercato<br />

riconosce e premia. <strong>Di</strong> sicu-<br />

così da evitare eventuali accessi<br />

a pagamento.<br />

Il report evidenzia, inoltre,<br />

come approssimativamente la<br />

stessa percentuale di intervistati<br />

dichiari di non cliccare mai,<br />

o quasi mai, sui banner presenti<br />

sulle proprie fonti preferite. Il<br />

% degli utenti americani (oggetto<br />

della ricerca) tende a<br />

leggere le notizie su una fonte<br />

soltanto, un terzo del panel<br />

ha confessato di avere un sito<br />

preferito, ma di seguirne anche<br />

altri, mentre la grande maggioranza<br />

ha spiegato di seguire<br />

tra e siti di informazione al<br />

tempo stesso. Pochi siti, quindi,<br />

raccolgono gran parte del traffi -<br />

co (il % dei siti raccoglie il %<br />

delle visite). Tuttavia, l’utenza<br />

tende a snobbare l’idea di un<br />

accesso a pagamento alle proprie<br />

fonti preferite mentre ammette<br />

di accettare senza problemi<br />

la pubblicità a patto di<br />

poter continuare ad accedere<br />

gratuitamente alle informazioni<br />

cercate.<br />

FABIO TRAVERSA<br />

Creatività – A colloquio con <strong>Di</strong> Rosa amministratore di InAdv<br />

ro, nell’ultimo periodo, noto la<br />

nuova tendenza a consumare<br />

un po’ di più, magari sulla spinta<br />

di piccole gratifi cazioni e del<br />

desiderio di provare emozioni al<br />

momento dell’acquisto”.<br />

Le pongo una domanda<br />

in qualità di telespettatore:<br />

c’è qualche recente spot che<br />

l’ha particolarmente colpita<br />

e perché?<br />

“Sicuramente gli spot in cui<br />

ci sono idee intelligenti, non<br />

necessariamente quelli che vogliono<br />

stupire a tutti i costi. Se<br />

devo fare un esempio mi viene<br />

in mente la comunicazione istituzionale<br />

dell’Eni che, dando<br />

spazio all’arte, avvicina questa<br />

grande industria ai cittadini”.<br />

Negli Usa la pubblicità online<br />

ha superato quella sui quotidiani,<br />

in Italia non supera il<br />

%. Quando colmeremo questo<br />

gap?<br />

“<strong>Di</strong>ffi cile prevederlo. <strong>Di</strong> sicuro<br />

oggi l’utilizzo della Rete è<br />

prevalentemente legato a motivi<br />

informativi, di conoscenza, di<br />

comprensione. Ma il web sarà<br />

sempre più uno strumento ad<br />

hoc per le vendite: per questo<br />

abbiamo fondato una società<br />

che si occupa di gestire, in partnership<br />

con i nostri clienti e con<br />

le imprese italiane (che hanno<br />

ancora una scarsa fi ducia nei<br />

confronti della Rete), progetti<br />

a rischio condiviso e si pone<br />

come imprescindibile business<br />

partner”. f.t.

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