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16 27 marzo<br />
02 aprile 2010 Focus<br />
Cresciuti del % i prestiti (anche alle piccole e medie imprese)<br />
<strong>La</strong> Banca Europea<br />
“soccorre” i privati<br />
I<br />
n un anno di congiuntura<br />
economica particolarmente<br />
pesante, un anno in cui<br />
le banche avevano chiuso i rubinetti<br />
del credito, un ruolo di<br />
supplenza è stato assunto dalla<br />
Banca europea degli investimenti.<br />
Che, rispondendo a una forte<br />
sollecitazione del Consiglio UE,<br />
nel ha sostenuto l’economia<br />
reale dell’Unione europea,<br />
ma non soltanto, raff orzando<br />
sensibilmente il volume dei<br />
prestiti concessi. Indirizzandoli<br />
principalmente verso tre obiettivi:<br />
le regioni economicamente<br />
più deboli, la lotta contro il cambiamento<br />
climatico, le piccole e<br />
medie imprese.<br />
Quasi miliardi<br />
Nel complesso, l’anno scorso<br />
la BEI ha sottoscritto contratti di<br />
prestito per , miliardi di euro,<br />
con un aumento del % rispetto<br />
ai miliardi prestati nel . In<br />
presenza di una crisi economica<br />
così grave, la Banca si era posta<br />
“obiettivi ambiziosi” per il .<br />
“E ora possiamo dire che quegli<br />
obiettivi sono stati non soltanto<br />
raggiunti ma anche superati”,<br />
ha sottolineato il presidente della<br />
BEI Philippe Maystadt nel presentare,<br />
il mese scorso, i risultati<br />
dell’anno passato. <strong>Di</strong> quei ,<br />
miliardi, solo una piccola parte<br />
sono stati indirizzati verso Paesi<br />
terzi (principalmente nei Balcani<br />
occidentali, sull’altra sponda del<br />
Mediterraneo, in America <strong>La</strong>tina<br />
e in Asia). I restanti , miliardi<br />
sono stati destinati agli Stati<br />
membri dell’UE. A soggetti italiani<br />
(imprese, Regioni, Province,<br />
Comuni) sono andati , miliardi,<br />
con un aumento del % sull’anno<br />
precedente e addirittura del<br />
% sul . Complessivamente<br />
l’Italia, nella classifi ca relativa al<br />
, occupa il terzo posto dopo<br />
la Spagna e la Germania.<br />
Gli obiettivi<br />
Gli obiettivi prioritari perseguiti<br />
dalla BEI nel quadro della<br />
grave recessione che l’Europa<br />
ha attraversato (ma non ancora<br />
del <strong>tutto</strong> superato) sono, in<br />
termini di volume e di destinazione<br />
dei prestiti, quelli indicati<br />
dal Consiglio europeo, che<br />
raccoglie tutti gli azionisti della<br />
Banca, ossia i Stati membri<br />
dell’Unione europea (l’Italia partecipa<br />
con una quota del %,<br />
come la Germania, la Francia e il<br />
Regno Unito). <strong>La</strong> BEI è di fatto<br />
il braccio fi nanziario dell’Unione<br />
europea per i fi nanziamenti a<br />
lungo termine; e la sua missione<br />
è di contribuire all’integrazione,<br />
allo sviluppo equilibrato e alla<br />
coesione economica e sociale<br />
degli Stati membri.<br />
Coerentemente con questa<br />
sua missione e con le raccomandazioni<br />
del Consiglio europeo,<br />
l’obiettivo al quale la banca nel<br />
ha destinato il volume di<br />
prestiti più elevato è stato il<br />
sostegno alle regioni della Convergenza;<br />
fra le quali ci sono la<br />
Calabria, la Campania, la Puglia<br />
e la Sicilia, oltre che, ma in misura<br />
progressivamente ridotta, la<br />
Basilicata. Alle regioni della Con-<br />
vergenza in tutta l’Unione europea<br />
sono stati indirizzati quindi<br />
miliardi di prestiti, il % in<br />
più rispetto ai dell’anno precedente.<br />
Tredici miliardi, ossia<br />
quasi la metà di quei miliardi<br />
complessivi, sono stati destinati<br />
ai nuovi Stati membri entrati a<br />
far parte dell’UE nel e nel<br />
(i dieci dell’Europa centrale<br />
e orientale, Cipro e Malta). Gli<br />
altri sedici ai Paesi membri di<br />
più antica adesione.<br />
Altri miliardi<br />
Altri miliardi di prestiti, sempre<br />
in ambito europeo, hanno<br />
riguardato la lotta contro il cambiamento<br />
climatico. In particolare<br />
per fi nanziare progetti rivolti<br />
alla riduzione delle emissioni di<br />
anidride carbonica, riferiti quindi<br />
alle energie rinnovabili, all’effi<br />
cienza energetica, alla ricerca e<br />
allo sviluppo per trasporti meno<br />
inquinanti, ai trasporti urbani.<br />
Per sostenere le piccole e<br />
medie imprese, inoltre, sempre<br />
nel la BEI ha aperto linee<br />
di credito per un importo complessivo<br />
di , miliardi, il % in<br />
più rispetto all’anno precedente,<br />
in favore di un certo numero<br />
di banche intermediarie. Queste<br />
si sono incaricate di trasferire<br />
i fondi, sotto forma di prestiti,<br />
a piccole e medie imprese, con<br />
l’impegno di prestare esse stesse<br />
alle PMI, per ciascun contratto,<br />
un importo aggiuntivo uguale<br />
a quello assegnato dalla BEI.<br />
Accreditata da un rating tripla<br />
A, la Banca europea per gli investimenti<br />
raccoglie grosse quantità<br />
di fondi sul mercato dei capitali<br />
e li presta a condizioni particolarmente<br />
vantaggiose a soggetti<br />
pubblici e privati per progetti la<br />
cui realizzazione contribuisce al<br />
raggiungimento degli obiettivi<br />
dell’Unione europea.<br />
Dal <br />
Nonostante che la BEI esista<br />
da più di mezzo secolo (è stata<br />
istituita nel con i Trattati di<br />
Roma), non tutte le imprese europee<br />
sono al corrente della sua<br />
esistenza e del fatto che essa<br />
può concedere prestiti anche a<br />
società private oltre che a organismi<br />
pubblici. E molte aziende<br />
private, come ha riferito il presidente<br />
Maystadt in una recente<br />
intervista, hanno scoperto questa<br />
opportunità proprio l’anno<br />
scorso. Quando, di fronte alla<br />
resistenza a concedere prestiti<br />
da parte delle banche commerciali,<br />
sono state obbligate a cercare<br />
soluzioni alternative. Questo<br />
è stato il motivo della rapida<br />
crescita della quota di prestiti<br />
concessi a soggetti privati. Quota<br />
che si era stabilizzata negli anni<br />
attorno al -% del volume<br />
complessivo dei fi nanziamenti<br />
BEI, ma che l’anno scorso è schizzata<br />
al % (ossia circa miliardi<br />
di euro). Una quota “eccessiva”,<br />
a giudizio di Maystadt. Il quale si<br />
è augurato che, con la riapertura<br />
dei “rubinetti” da parte delle<br />
banche commerciali, possa tornare<br />
al livello di prima.<br />
ORESTE BARLETTA<br />
PHILIPPE MAYSTADT<br />
Uno slogan che ha funzionato<br />
“Prestiti BEI per le PMI”<br />
I fondi Jessica<br />
ltre un terzo dei fondi stanziati dalla BEI nel per sostenere l’econo-<br />
Omia europea sono stati destinati, come si può leggere in un altro articolo<br />
qui accanto, ad aiutare fi nanziariamente le regioni dell’obiettivo Convergenza<br />
dell’UE. Cioè le regioni dove il prodotto interno lordo pro capite è inferiore al %<br />
di quello medio europeo: cioè la massima parte di quelle dei Paesi membri entrati<br />
nell’Unione nel e nel , alcune in Grecia e in Portogallo, una in Spagna e<br />
le quattro del nostro Mezzogiorno.<br />
Complessivamente gli Stati membri di più antica adesione all’UE hanno ricevuto<br />
una quantità di prestiti superiore a quella dei Paesi di nuova accessione. <strong>La</strong><br />
classifi ca in questo particolare settore è guidata dalla Spagna, che ha ottenuto<br />
dalla BEI prestiti per , miliardi, seguita dalla Polonia (, miliardi). Se si guarda<br />
invece al volume dei prestiti diviso per il numero degli abitanti, al primo posto c’è<br />
l’Estonia, poi il Portogallo, la Lituania e la Slovenia.<br />
Per sostenere ulteriormente i Paesi e le regioni della Convergenza, la Banca europea<br />
per gli investimenti ha ideato un meccanismo di cofi nanziamento dei Fondi<br />
strutturali europei (destinati appunto a queste aree). Questo meccanismo prevede<br />
che uno Stato membro possa sostituire la propria quota di cofi nanziamento<br />
dei Fondi strutturali con un prestito ottenuto dalla BEI. Una formula “morbida”<br />
che, a giudizio della stessa Banca, “favorisce l’utilizzazione dei Fondi strutturali,<br />
ne assicura una migliore utilizzazione e conferisce loro un eff etto-leva”. Una formula<br />
che ha avuto un buon successo se si tiene conto del fatto che l’anno scorso<br />
grazie ad essa sono stati concessi prestiti per complessivi , miliardi.<br />
<strong>La</strong> BEI, sempre nell’ottica del sostegno alle regioni della Convergenza, partecipa<br />
inoltre direttamente alle iniziative JASPERS e JESSICA insieme con la Commissione<br />
europea, che le ha concepite nel quadro della politica di coesione. <strong>La</strong> prima<br />
si propone di aiutare i Paesi benefi ciari a predisporre progetti di infrastrutture,<br />
in particolare nei settori dei trasporti, dell’ambiente, dell’effi cienza energetica e<br />
delle fonti rinnovabili. <strong>La</strong> seconda ha l’obiettivo di aiutare le collettività locali a<br />
utilizzare strumenti di ingegneria fi nanziaria per gli investimenti che riguardano<br />
lo sviluppo urbano durevole. o.b.<br />
Ripartizione geografi ca dei contr<br />
(milioni<br />
Belgio (BE)<br />
Bulgaria (BG)<br />
Repubblica Ceca (CZ)<br />
Danimarca (DK)<br />
Germania (DK)<br />
Estonia (EE)<br />
Irlanda (IE)<br />
Grecia (GR)<br />
Spagna (ES)<br />
Francia (FR)<br />
Italia (IT)<br />
Cipro (CY)<br />
Lettonia (LV)<br />
Lituania (LT)<br />
Lussemburgo (LU)<br />
Ungheria (HU)<br />
Malta (MT)<br />
Paesi Bassi (NL)<br />
Austria (AT)<br />
Polonia (PL)<br />
Portogallo (PT)<br />
Romania (RO)<br />
Slovenia (SI)<br />
Slovacchia (SK)<br />
Finlandia (FI)<br />
Svezia (SE)<br />
Gran Bretagna (GB)