Sussidio per i Ritiri dei Presbiteri - Arcidiocesi di Messina
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19, 28ss). Su quella cima il Figlio <strong>di</strong> Dio e Maestro dell’uomo insegnerà<br />
ai fratelli l’abbandono totale nelle mani del Padre. Gesù Cristo risorge da<br />
un sepolcro nuovo scavato nella roccia e dà appuntamento ai suoi su <strong>di</strong> un<br />
monte della Galilea. Da quel luogo s’irra<strong>di</strong>erà la loro missione universale<br />
(Mt 28,16-20) e avverrà l’ascensione al cielo del Risorto.<br />
5. Il significato del monte nel Vangelo <strong>di</strong> Marco<br />
I monti sono <strong>di</strong>versamente considerati dai sinottici, che <strong>per</strong>ò concordano<br />
nell’in<strong>di</strong>carne alcuni: il monte della trasfigurazione, il monte degli<br />
ulivi, il Golgota; i tre evangelisti convengono inoltre nell’affermare che<br />
Gesù amava ritirarsi sul monte <strong>per</strong> pregare e <strong>per</strong> sottrarsi alla pubblicità<br />
rumorosa che gli attiravano i miracoli.<br />
Per Matteo i monti <strong>di</strong> Galilea – senza nome specifico - sono il luogo<br />
privilegiato della manifestazione del Salvatore. Il racconto del primo<br />
vangelo si apre, infatti, e si chiude tra due monti: il monte delle tentazioni<br />
e il monte dell’ascensione, su cui Cristo conferisce il mandato agli<br />
apostoli. Il cuore del messaggio <strong>di</strong> Matteo si colloca sul monte delle<br />
beatitu<strong>di</strong>ni, dove inizia la rivelazione della logica <strong>di</strong> Dio, che si muove<br />
entro le coor<strong>di</strong>nate della semplicità e della piccolezza.<br />
Per Luca la salita a Gerusalemme (Sion) non è solo pellegrinaggio,<br />
ma rappresenta la via della gloria attraverso la croce. Il monte santo <strong>di</strong><br />
Dio è il centro da cui esplode il messaggio cristiano a<strong>per</strong>to sul mondo.<br />
Nel racconto <strong>di</strong> Marco, la vita terrena <strong>di</strong> Gesù è scan<strong>di</strong>ta dalla presenza<br />
<strong>dei</strong> monti, quasi fossero pietre miliari che, mentre in<strong>di</strong>cano il <strong>per</strong>corso del<br />
Figlio <strong>di</strong> Dio, mostrano al credente quale sia il cammino della sequela.<br />
Mc 3,3-15: sul monte Gesù convoca i <strong>di</strong>scepoli, <strong>per</strong>ché attraverso la<br />
comunione <strong>di</strong> vita con lui, nuovo Mosé, guida e Maestro, entrino progressivamente<br />
nel segreto messianico.<br />
Mc 9,2-8: sul monte Tabor (vertice e cerniera del vangelo <strong>di</strong> Marco)<br />
la trasfigurazione anticipa la gloria del Cristo che misteriosamente penetra<br />
l’intero tessuto della storia. Ma il monte è solo una tappa del cammino,<br />
l’uomo non può abitare le cime <strong>dei</strong> monti, neppure sul Tabor è<br />
lecito piantar le tende. Dopo essere saliti si deve scendere nella pianura<br />
del quoti<strong>di</strong>ano e abitarlo.<br />
Mc 15,21-22: sul Calvario è eretta la croce e su <strong>di</strong> essa si conclude la<br />
misteriosa kenosi del Figlio dell’Uomo iniziata con l’incarnazione.<br />
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