Sussidio per i Ritiri dei Presbiteri - Arcidiocesi di Messina
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fatta <strong>di</strong> materiali biologici liberamente manipolabili, la riduzione della<br />
rivelazione a fatto culturale relativo a fenomeni storici e la storia, appiattita<br />
sul presente, viene ridotta a un agglomerato culturale in cui il<br />
passato è morto e non ha più nulla da <strong>di</strong>re e il futuro a lungo termine è<br />
inaccessibile.<br />
7. Facilitare l’incontro<br />
La nostra risposta, terzo passo, è favorire l’incontro con Gesù, che<br />
realizza un progetto <strong>di</strong> vita riuscita, in cui Dio ha un posto centrale<br />
nell’es<strong>per</strong>ienza quoti<strong>di</strong>ana e dà la forza <strong>per</strong> spenderla nella carità fraterna<br />
e <strong>di</strong> rialzarsi sempre dalle cadute, fiduciosi in un Amore che sostiene<br />
e spalanca un nuovo futuro.<br />
Egli è la Parola che comunica consolazione, coraggio, <strong>per</strong>dono, salvezza<br />
dell’anima e del corpo.<br />
Cristo parla e i malati guariscono (Mc 1,29-31)<br />
Cristo parla e i ciechi ci vedono (Mc 10,46-52)<br />
Cristo parla e la lebbra scompare (Mc 1,40-42)<br />
Cristo parla e gli spiriti immon<strong>di</strong> fuggono (Mc 1, 21-28)<br />
Cristo parla e la tempesta si placa (Mc Mc 4,35-41)<br />
Cristo parla e il pane è moltiplicato (Mc 6,23-44)<br />
Cristo parla e i morti risorgono (Mc 5,35-43)<br />
Cristo parla e i peccati sono rimessi (Mc 2,1-12).<br />
Mette a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti la parola che salva, ben convinto che<br />
l’uomo ha urgente bisogno della verità, non <strong>per</strong> trastullarsi con la verità,<br />
ma <strong>per</strong> salvarsi nella verità. Parla <strong>per</strong> i <strong>di</strong>scepoli, <strong>per</strong> gli amici e i nemici,<br />
<strong>per</strong> i semplici dall’animo a<strong>per</strong>to e <strong>per</strong> i dotti dal cuore chiu so, <strong>per</strong> i<br />
sofferenti e i gaudenti. Prende le <strong>di</strong>stanze dall’a sfissiante casistica <strong>dei</strong><br />
farisei e annunzia il mistero del Re gno <strong>di</strong> Dio alle folle, che accorrono<br />
a lui con il ricco cam pionario <strong>di</strong> miserie e <strong>di</strong> dolore.<br />
Alle «gran<strong>di</strong> folle» (Mt 13,2) parla sotto il velo delle para bole, annunziando<br />
il mistero del Regno; ne attenua sa pientemente la luce <strong>di</strong><br />
verità, <strong>per</strong>ché non restino abbaglia te. Non riesce a sottrarsi all’affettuosa<br />
pressione <strong>di</strong> quanti accorrono <strong>per</strong> ascoltarlo: lo stringono d’asse<strong>di</strong>o<br />
da ogni par te, lo seguono dovunque, tanto che «non ha più neppure il<br />
tempo <strong>di</strong> mangiare» (Mc 3,20). Le parole che egli <strong>di</strong>ce so no quelle antiche,<br />
già note, ma il messaggio è nuovo, nuo vissimo, mai u<strong>di</strong>to; non è<br />
preso a imprestito da maestri del passato, ma è detto in proprio («avete<br />
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