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Sussidio per i Ritiri dei Presbiteri - Arcidiocesi di Messina

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5. Diritto-dovere della generatività<br />

Questa generatività è il fondamento del <strong>di</strong>ritto-dovere <strong>di</strong> educare in<br />

modo che la vita delle <strong>per</strong>sone si espanda in pienezza secondo il progetto<br />

<strong>di</strong> Dio, che inizia, conduce e porta a compimento il processo <strong>di</strong> cristificazione.<br />

In questo essere generati e quin<strong>di</strong> educati in Cristo si gioca<br />

la possibilità stessa <strong>per</strong> la Chiesa <strong>di</strong> accogliere la sfida educativa e <strong>di</strong><br />

rispondervi. Chi è stato generato nella fede dalla Chiesa attende <strong>di</strong> ricevere<br />

da essa non solo la grazia secondo la fede, ma anche un’educazione<br />

conforme alla fede e quin<strong>di</strong> l’aiuto <strong>di</strong> guide autorevoli, <strong>per</strong>ché testimoni<br />

autentici della s<strong>per</strong>anza evangelica in un mondo “senza s<strong>per</strong>anza e senza<br />

Dio” (Ef.2,12). Paolo sopporta i dolori del parto a favore <strong>dei</strong> Galati finché<br />

Cristo non sia formato in loro e si prende cura come una madre <strong>dei</strong><br />

Tessalonicesi, ricorda ai Corinzi che hanno un solo padre nella fede, anche<br />

se possono avere mille pedagoghi, e riconosce se stesso come padre<br />

nella fede <strong>di</strong> Onesimo, che ha generato nelle catene, e <strong>di</strong> Timoteo e <strong>di</strong> Tito<br />

e, inoltre, presenta se stesso come il padre della sposa che con cura gelosa<br />

custo<strong>di</strong>sce <strong>per</strong> presentarla a Cristo-Sposo come vergine casta.<br />

6. Discernimento<br />

Essere comunità accogliente vuol <strong>di</strong>re ancora promuovere il senso<br />

della corresponsabilità comune nel maturare le scelte e gli orientamenti<br />

della propria Chiesa. È necessario che una comunità parrocchiale,<br />

programmando i propri itinerari <strong>di</strong> fede, accolga e si ponga all’interno<br />

<strong>di</strong> quelli della chiesa particolare ed universale. Non c’è senso <strong>di</strong><br />

Chiesa se non si vive questa capacità <strong>di</strong> accoglienza e <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento<br />

comunitario, con l’attenzione <strong>di</strong> non intralciarsi o ignorarsi, in modo<br />

tale che la fede creduta <strong>di</strong>venti fede vissuta nella carità.<br />

40<br />

«Che cosa sono i <strong>di</strong>scepoli? Sono Gesù stesso che prolunga la sua azione.<br />

Non soltanto i ripetitori <strong>di</strong> ciò che hanno u<strong>di</strong>to, ma sono l’azione <strong>di</strong> Gesù<br />

che si allarga e si prolunga. Ancora una volta compren<strong>di</strong>amo l’importanza<br />

dell’essere con Gesù, non tanto <strong>per</strong> imitare qualche parola o coglierne<br />

qualche frase, ma <strong>per</strong> identificarsi con il suo modo <strong>di</strong> vivere, <strong>di</strong> agire, <strong>per</strong><br />

testimoniarlo e ripeterlo alla stessa maniera».<br />

(C. M. MARTINI, L’itinerario spirituale <strong>dei</strong> Do<strong>di</strong>ci, Borla, 1993, pag. 50.)

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