Si - Federazione Italiana Tennis
Si - Federazione Italiana Tennis
Si - Federazione Italiana Tennis
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
l’estate sul cemento americano: vittoria a Cincinnati (in finale ha battuto<br />
Djokovic), finale a New York. Gli US Open hanno proiettato Murray<br />
appena alle spalle dei primi tre del ranking (Nadal, Federer e Djokovic).<br />
A guardarlo giocare Murray ricorda molto “gattone” Mecir, finalista agli<br />
US Open nel 1986. Grande varietà di gioco, colpi sempre imprevedibili,<br />
ottimo tocco. In più rispetto a Mecir, “Braveheart” Andy ha una maggiore<br />
carica agonistica che non guasta.<br />
DOCCIA SCOZZESE SU NADAL - Rafa a New York è apparso stanco e<br />
poco lucido. Nella semifinale persa con Murray ha commesso 40 errori<br />
gratuiti, soprattutto con il rovescio bimane, tantissimi per uno come<br />
lui. Non lo ha salvato neppure la tempesta Hanna abbattutasi su New<br />
York il sabato delle semifinali maschili quando era sotto due a zero contro<br />
Murray. Il giorno dopo ha vinto il terzo set, ma è franato nel quarto.<br />
Evidentemente il peso di una stagione lunga e stressante in cui ha vinto<br />
otto tornei tra cui Roland Garros, Wimbledon e medaglia d’oro alle<br />
Olimpiadi di Pechino (84 i match giocati compresi gli US Open), si è fatto<br />
sentire anche sui super muscoli del ventiduenne spagnolo. Come<br />
agli Australian Open di inizio stagione Nadal si è fermato in semifinale<br />
agli US Open: per il momento la finale sul cemento in uno Slam resta<br />
Prima di perdere nei quarti a Flushing, Juan Martin Del Potro ha vinto 23 incontri<br />
in fila. Nella foto sotto eccolo in azione agli US Open.<br />
Allevato da Eduardo Infantino, che oggi<br />
lavora per la FIT, il giovanissimo<br />
argentino (alto 1,98) ha iniziato la sua<br />
scalata al vertice delle classifiche<br />
mondiali durante l’estate, con una<br />
striscia di 23 vittorie consecutive. Lo ha<br />
fermato soltanto Murray, nei quarti<br />
degli US Open. Ma lui è pronto a<br />
tornare all'assalto.<br />
N EW<br />
YORK - “Il mio obiettivo? Diventare<br />
numero uno del mondo, vincere gli US<br />
Open e la Coppa Davis con la mia Argentina”.<br />
Firmato Juan Martin Del Potro, prodotto di quell’inesauribile<br />
riserva di talenti tennistici chiamata<br />
Tandil, luogo natio di tanti altri giocatori sia del<br />
passato come Guillermo Perez Roldan (oggi punto<br />
di riferimento del Geovillage di Olbia dove è<br />
responsabile tecnico e capitano della squadra di<br />
serie A), che del presente come Juan Monaco e<br />
Mariano Zabaleta. Quella Tandil dove lavorava<br />
Eduardo Infantino, oggi coach federale al lavoro<br />
sui giovani italiani per conto della FIT.<br />
il grande tennis »<br />
Il personaggio<br />
Delpo, il gigante di Tandil<br />
sfida le stelle d’Europa<br />
Del Potro, anzi “Delpo”, come lo chiamano affettuosamente<br />
i suoi amici, è la risposta sudamericana<br />
ai fenomeni europei, dal super Nadal al Gasquet<br />
che promette sempre e non arriva mai. Per chiudere<br />
con Murray: proprio il britannico ha messo la<br />
parola fine alla striscia positiva di 23 match vinti di<br />
fila di Del Potro nei quarti agli US Open. “Io sono un<br />
po’ più giovane - dice il ventenne argentino - quindi<br />
mi serve ancora un po’ di tempo per arrivare al<br />
loro livello. Per me sono un esempio: se ci sono<br />
arrivati loro vuol dire che posso farcela anche io.<br />
Non mi sento inferiore a nessuno”.<br />
Un bel caratterino, non c’è che dire. Intanto è stato<br />
tra i protagonisti dell’estate entrando tra i top venti<br />
del ranking. Tra luglio e agosto ha vinto quattro tornei<br />
consecutivamente: Stoccarda e Kitzbuhel sulla<br />
terra rossa, Los Angeles e Washington sul cemento<br />
americano. Quindi i quarti a Flushing Meadows, i<br />
primi della sua carriera in uno Slam.<br />
A quando l’ingresso tra i top ten? “Spero il più presto<br />
possibile - dice sorridendo - sono abituato a<br />
bruciare le tappe. Però so che bisogna avere<br />
pazienza e migliorare giorno dopo giorno, match<br />
dopo match, mettendo a frutto anche le sconfitte.<br />
Ora la cosa più importante è giocare contro i top<br />
ten perché solo così impari. Per riuscire a batterli<br />
VINCITORI DI TITOLI DELLO SLAM<br />
Sono sei i tennisti ad aver vinto almeno dieci titoli dello Slam:<br />
Pete Sampras (Usa): 14 (1990-2002)<br />
Roger Federer (Svi): 13 (2003-2008)<br />
Roy Emerson (Aus): 12 (1961-1967)<br />
Bjorn Borg (Sve): 11 (1974-1981)<br />
Rod Laver (Aus): 11 (1960-1969)<br />
Bill Tilden (Usa): 10 (1920-1930)<br />
un obiettivo ancora da raggiungere, anche se ha conservato la posizione<br />
di numero uno del ranking Atp.<br />
DJOKOVIC QUOTAZIONI IN RIBASSO - Dal terzo turno il suo torneo è<br />
diventato una scalata con pendenze da Mortirolo. Ha sofferto con il<br />
gigante croato Cilic, poi con lo spagnolo Robredo, quindi nei quarti con<br />
Roddick: l’americano ha avuto la possibilità di portarlo al quinto set, ma<br />
quando è andato a servire sul 5-4 del quarto ha commesso due incredibili<br />
doppi falli regalando il match al ventunenne serbo. Con Roddick<br />
ha pure avuto un battibecco: Novak durante il torneo ha spesso chiesto<br />
l’intervento del medico in campo e Roddick lo ha accusato di fare scena.<br />
L’impressione è che non goda di molta popolarità tra i “colleghi”:<br />
colpa delle famose imitazioni? C’è chi sussurra che Federer non abbia<br />
bisogna affrontarli tante volte per abituarsi alla<br />
pressione, al loro livello di gioco altissimo, a sfruttare<br />
le poche occasioni che ti concedono e a saper<br />
venir fuori dalle situazioni difficili. In una sfida contro<br />
un top players in una sfida dello Slam impari<br />
molto più che in cento tornei minori”.<br />
Super<strong>Tennis</strong> Magazine n. 8/9 12 Agosto/Settembre 2008 - Il grande tennis