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Si - Federazione Italiana Tennis

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occasione. Lì eravamo nella saletta più piccola, tutti con una gran delusione<br />

da smaltire. Questa volta, dopo tre tentativi falliti (Wimbledon 2005<br />

e 2006 e Roland Garros 2008), i quarti sono finalmente arrivati e contro<br />

la Safina di questi tempi c’era davvero poco da fare. <strong>Si</strong>curamente Flavia<br />

non ha nulla da rimproverarsi. “Quando avanti di un break sono andata a<br />

Seppi ha raggiunto il terzo turno. In alto: Cipolla, un exploit dietro l'altro. Nella<br />

pagina accanto: Flavia esulta dopo il travolgente successo sulla Mauresmo.<br />

nata numero uno, la ventenne di Belgrado ha<br />

collezionato solo sconfitte. Tre tornei e altrettante<br />

brutte figure: Zheng a Wimbledon, l’austriaca<br />

Paszek a Montreal e la Coin a Flushing<br />

Meadows. Sempre a New York la bella Sharapova<br />

neppure c’è arrivata: spalla ko, ferma ai<br />

box per un bel po’. <strong>Si</strong> è salvata la Jankovic, che<br />

pure ha avuto il suo bel da fare per approdare<br />

in finale soffrendo con avversarie come la svedese<br />

Arvidsson e la cinese Zheng. Una volta il<br />

torneo delle più forti iniziava dai quarti: ora<br />

rischiano sin dai primi turni. Per capire quanto<br />

sia incerta la situazione basta un dato: tutte e<br />

» Segue a pag 18<br />

servire - racconta - Dinara mi ha messo un rovescio da dietro l’orecchio<br />

sulla linea su una mia buona prima, poi un’altra risposta sempre sulla<br />

riga… Ho lottato fino all’ultimo punto perché speravo che lei calasse un<br />

po’, ma non lo ha mai fatto se non all’inizio del secondo set”. Flavia guarda<br />

avanti: “Quando affronti un’avversaria così forte cerchi cose diverse<br />

per fare punto. All’inizio ho provato ad entrare nel campo per metterle<br />

pressione, ma poi lei mi ha sempre tenuta dietro. Nel secondo set sono<br />

stata più aggressiva, forse avrei potuto attaccare di più ma non era facile<br />

contro un’avversaria che tira così forte”. Più delle Williams? “Ho giocato<br />

contro Serena e Venus e la palla arriva altrettanto forte, è la continuità<br />

della Safina a fare la differenza, sbaglia pochissimo. Un’esperienza<br />

che mi servirà per il futuro”.<br />

Sono stati anche gli US Open di Flavio Cipolla. I colleghi francesi lo guardavano<br />

increduli: “Un italien qui s’appelle oignon…”, dicevano in sala<br />

stampa. Tutti, non solo i nostri cugini d’oltralpe, a chiedere notizie di questo<br />

piccolo tennista romano di venticinque anni alto 172 centimetri e dal<br />

cognome così strano. Cipolla gli americani sono abituati e leggerlo sul<br />

menu dei ristoranti italiani che tanto vanno di moda nella Grande Mela.<br />

Come inusuale è il suo tennis, quasi d’altri tempi: tocchi morbidi e precisi,<br />

rovescio in back come si giocava prima all’avvento delle rotazioni esasperate.<br />

Pensare che era stato eliminato al terzo turno delle qualificazioni<br />

e poi ripescato grazie al forfait del russo Youzhny. Flavio è così diventato<br />

il terzo lucky loser nella storia del torneo a raggiungere il terzo turno:<br />

prima di lui c’erano riusciti lo spagnolo Fernando Verdasco nel 2003 e<br />

ancora un italiano, Laurence Tieleman, nel 1999. Dopo aver battuto il<br />

ceco Hernych e il cinese di Taipei Yen-Hsun Lu, ha fatto impazzire il top<br />

ten Stanislas Wawrinka, lui che a New York era arrivato da numero 142<br />

del ranking: due set a zero, a un passo dagli ottavi. Lo svizzero proprio<br />

non sapeva come venir fuori dalla ragnatela di Cipolla, che addirittura lo<br />

passava con il back di diritto. Incredibile, mai vista una cosa del genere.<br />

Flavio ha sfiorato l’impresa: ha perso in cinque set, ma lottando fino<br />

all’ultima palla. Da New York è ripartito con un bel premio di 46mila dollari<br />

e molte certezze in più: “Ho giocato un buon match ed un bellissimo<br />

torneo - dice Flavio - significa che posso andare in campo senza sfigurare<br />

anche contro i più forti, compresi i top ten. Questo torneo mi ha dato<br />

molta fiducia perché ora so di poter giocare ad alti livelli anche sul<br />

cemento oltre che sulla terra rossa”.<br />

Buono il bilancio complessivo della spedizione italiana agli US Open.<br />

Quattro gli azzurri approdati al terzo turno: due nel tabellone maschile<br />

(Andreas Seppi e Flavio Cipolla) e due in quello femminile (Flavia<br />

Pennetta e Tathiana Garbin). Eguagliato il record che risaliva al 1990.<br />

Anche quella volta erano quattro i tennisti italiani al terzo turno: Cristiano<br />

Caratti nel torneo maschile, Linda Ferrando, Katia Piccolini e Raffaella<br />

Reggi tra le donne.<br />

A.M.<br />

Super<strong>Tennis</strong> Magazine n. 8/9 17 Agosto/Settembre 2008 - Il grande tennis

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