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I GENERALI CIGLIANA<br />

Ritratti <strong>del</strong> nonno e <strong>del</strong> padre <strong>del</strong> gen. Giuseppe Cigliana,<br />

socio <strong>del</strong>la Federazione Provinciale di Roma<br />

PROFILO DEL GENERALE C.d.A. GIORGIO<br />

CIGLIANA RICOSTRUITO DAI NIPOTI GIOR-<br />

GIO E GIUSEPPE CESARE MARIA<br />

Giorgio Cigliana, nato a Castellamonte (TO) il 13<br />

marzo 1857, entrato alla Scuola Militare di Modena nel<br />

1872, veniva nominato nel 1875, a 18 anni e 5 mesi,<br />

Sottotenente al 4° Rgt. Bersaglieri e nel 1882, terminati i<br />

Corsi <strong>del</strong>la Scuola di Guerra e nominato Capitano nel 1°<br />

Rgt. Bersaglieri, veniva trasferito a Chieti e <strong>qui</strong>ndi a Roma<br />

per il periodo di esperimento e poi nel Corpo di S.M..<br />

Promosso Maggiore nel 1890 era trasferito al 72°<br />

Rgt. Fanteria ed il 7 giugno 1906, a soli 49 anni, era promosso<br />

Generale di Brigata ed assegnato al comando<br />

<strong>del</strong>la Brigata di Fanteria “Siena” di stanza a Cuneo e,<br />

<strong>qui</strong>ndi, alla 1^ Brigata Alpina. Nel 1910 veniva nominato<br />

Ispettore <strong>del</strong>le Truppe Alpine in Roma, conservando tale<br />

incarico anche dopo la nomina, l'11 giugno 1911, a<br />

Generale di Divisione.<br />

Nel 1913 veniva nominato Comandante <strong>del</strong>le truppe<br />

<strong>del</strong>la Tripolitania e, contemporaneamente, Governatore<br />

<strong>del</strong>la Colonia.<br />

Prima di rimpatriare per assumere, da Generale di<br />

C.d.A., il comando <strong>del</strong>l'XI C.d.A. a Bari, il Generale<br />

Cigliana aveva inviato una lunga relazione al Ministero<br />

degli Esteri per rappresentare i pericoli che si andavano<br />

addensando ed illustrare le proposte più urgenti in campo<br />

militare tendenti a modificare la dislocazione dei presidi<br />

più interni che sarebbero stati maggiormente soggetti alle<br />

azioni dei ribelli e destinati, <strong>qui</strong>ndi, a restare isolati. Il<br />

Ministero, però, prese solo atto <strong>del</strong>la descritta situazione<br />

ma non ne condivise le previsioni e così, purtroppo, dopo<br />

pochi mesi la situazione militare in Libia precipitò; alcuni<br />

presidi <strong>del</strong>l'interno vennero completamente distrutti e la<br />

occupazione italiana si ridusse alla sola zona costiera.<br />

Il 24 maggio 1915 il Generale Cigliana al comando<br />

<strong>del</strong>l'XI C.d.A. varcò il confine con l'Austria alle dipendenze<br />

<strong>del</strong>la 3^ Armata, comandata da S.A.R. Emanuele<br />

Filiberto di Savoia, Duca d' Aosta, schierandosi contro le<br />

difese austriache <strong>del</strong> Carso. L'XI Corpo d'Armata, inizialmente<br />

costituito dalle due Divisioni 21^ e 22^, nell'offensiva<br />

<strong>del</strong> 1916 ebbe sotto di sé ben 5 Divisioni.<br />

Con l'XI Corpo il Generale Cigliana partecipò alle<br />

prime 10 battaglie <strong>del</strong>l’Isonzo, impegnato, sempre sulla<br />

sinistra <strong>del</strong>la 3^ Armata, contro le formidabili difese <strong>del</strong><br />

Monte S.Michele, prima, e poi <strong>del</strong>l'aspro e desolato settore<br />

settentrionale <strong>del</strong> Carso, oltre il Vallone. Il 29 maggio<br />

1916 (5^ battaglia <strong>del</strong>l'Isonzo) gli Austriaci attaccarono<br />

con i gas asfissianti ed in meno di due ore nelle trincee<br />

italiane si contarono 6.500 morti e 10.000 intossicati ma<br />

il Comandante, portatosi in zona avanzata e dopo aver<br />

rinfrancato i superstiti, riuscì a respingere<br />

il nemico: il Duca d'Aosta, nel premiare<br />

coloro che si erano distinti nella<br />

disperata difesa, fece l'elogio di tutti i<br />

Reparti <strong>del</strong>l'XI Corpo.<br />

Nell'agosto 1916 (6^ battaglia <strong>del</strong>l'<br />

Isonzo) l'XI Corpo riusciva ad occupare<br />

saldamente tutto il Monte S.Michele e ad<br />

affermarsi sulle quote ad est <strong>del</strong> Vallone<br />

e per tali operazioni il Generale Cigliana<br />

fu Decorato con la Commenda<br />

<strong>del</strong>l'Ordine Militare di Savoia con la<br />

seguente motivazione: "Con singolare perizia<br />

diresse le sue truppe alla con<strong>qui</strong>sta <strong>del</strong><br />

gradino <strong>del</strong> Carso sotto San Michele e San<br />

Martino (giugno-luglio 1915) e poi, espugnati<br />

questi potenti baluardi (agosto 1916),<br />

inseguì il nemico al Nat Logem che con<strong>qui</strong>stò.<br />

Vincendo <strong>qui</strong>ndi accanite resistenze riusciva<br />

con abili mosse e sicura energia a<br />

superare le difese avversarie <strong>del</strong> Veliki<br />

Kriback e Dosso Faiti sul quale definitivamente<br />

si affermava". Carso: giugno 1915novembre<br />

1916.<br />

Nella 7^, 8^ e 9^ battaglia <strong>del</strong>l'Isonzo,<br />

combattute nella seconda metà <strong>del</strong><br />

1916, le truppe <strong>del</strong>l'XI Corpo giunsero<br />

22 IL NASTRO AZZURRO

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