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Primavera 1945. I gruppi<br />
di combattimento<br />
<strong>del</strong>l’Esercito raggiungono<br />
alcune <strong>del</strong>le principali<br />
città <strong>del</strong> nord Italia: il<br />
“Cremona” è a Mestre e a<br />
Venezia; il “Friuli” entra in<br />
Bologna; il “Folgore” dopo essere stato aviolanciato tra<br />
Poggio Rusco e Ferrara giunge in vista di Bologna; il<br />
“Legnano” occupa Bergamo e Brescia. È una sorta di riscatto<br />
dopo i tragici avvenimenti <strong>del</strong> settembre-ottobre 1943<br />
che pesano ancora oggi come un macigno nella memoria collettiva<br />
di tutti gli italiani col suo codazzo di umiliazioni, di<br />
sciagure, di irreparabili danni materiali e morali. Lutti ed umiliazioni<br />
non furono risparmiati al nostro popolo né dal vecchio,<br />
infido alleato né dal miope e sprezzante vincitore e<br />
sotto quei colpi tremendi, inferti senza umanità e senza<br />
ragionevolezza, parve che l’unità nazionale, faticosamente<br />
raggiunta appena ottanta anni prima,<br />
dovesse sfaldarsi.<br />
Ma non fu così. Il popolo italiano<br />
trovò nell’immensità <strong>del</strong>la catastrofe<br />
la forza di reagire e le Forze<br />
Armate furono ancora una volta alla<br />
testa <strong>del</strong>la rinascita d’Italia.<br />
La mancanza di ordini precisi e<br />
la confusa linea di dipendenza gerarchica<br />
ebbe riflessi drammatici sulle<br />
unità dislocate sul territorio nazionale<br />
e nei territori occupati.<br />
Malgrado questo gli episodi di resistenza<br />
armata furono numerosi. La<br />
Dalmazia, il Montenegro, la Slovenia,<br />
la Croazia e l’Albania furono testimoni<br />
<strong>del</strong>lo sbandamento iniziale e<br />
poi <strong>del</strong>la reazione <strong>del</strong>le divisioni italiane<br />
alle truppe tedesche. La maggiore<br />
tragedia si verificò in Grecia e<br />
nelle Isole <strong>del</strong> Dodecanneso teatro<br />
<strong>del</strong> tragico destino <strong>del</strong>la Divisione Ac<strong>qui</strong>.<br />
L’Esercito pagò un ingente tributo di sangue in quei due<br />
mesi: 20.000 uomini caduti con le armi in pugno e trucidati<br />
dopo la resa, ai quali si devono aggiungere altri 40.000 caduti<br />
nei lager nazisti, in quanto la Germania, non riconoscendo<br />
il governo <strong>del</strong> sud, non considerò prigionieri di guerra i militari<br />
catturati.<br />
La dichiarazione di guerra alla Germania <strong>del</strong> 13 ottobre<br />
1943, che sancisce di fatto la posizione di co-belligerante<br />
<strong>del</strong>l’Italia, determina una rifondazione <strong>del</strong>le nostre Forze<br />
Armate. Viene costituito il 1° Raggruppamento Motorizzato<br />
IL NASTRO AZZURRO<br />
EDITORIALE: LE FORZE ARMATE<br />
NELLA GUERRA DI LIBERAZIONE<br />
Lutti ed umiliazioni non furono<br />
risparmiati al nostro popolo né dal<br />
vecchio, infido alleato né dal miope<br />
e sprezzante vincitore...<br />
L’Esercito pagò un ingente<br />
tributo di sangue in quei due mesi:<br />
20.000 uomini caduti con le armi in<br />
pugno e trucidati dopo la resa, ai<br />
quali si devono aggiungere altri<br />
40.000 caduti nei lager nazisti, in<br />
quanto la Germania, non<br />
riconoscendo il governo <strong>del</strong> sud,<br />
non considerò prigionieri di guerra i<br />
militari catturati.<br />
<strong>del</strong>l’Esercito, i velivoli <strong>del</strong>l’Aeronautica riportano in volo la<br />
coccarda tricolore, la Marina Militare veniva posta sullo stesso<br />
piano di parità morale rispetto alle Marine Alleate.<br />
Scorrendo velocemente gli avvenimenti tragici di quel<br />
periodo, mi ha molto colpito il destino <strong>del</strong>la corazzata<br />
“Roma”, la nave ammiraglia <strong>del</strong>la Regia Marina che il 9 settembre<br />
1943, durante il trasferimento <strong>del</strong>la squadra navale<br />
da La Spezia a La Maddalena, senza alcuna copertura aerea,<br />
subisce all’altezza <strong>del</strong>l’isola Asinara l’attacco di bombardieri<br />
tedeschi. La nave, colpita da due bombe radiocomandate, si<br />
spezza in due tronconi ed affonda portando con sè 1.400<br />
uomini, compreso l’Ammiraglio Bergamini e il C.V. Del Cima,<br />
Comandanti rispettivamente <strong>del</strong>le forze navali da battaglia e<br />
<strong>del</strong>la corazzata. Muoiono quasi tutti gli ufficiali imbarcati che<br />
si preoccupano di porre in salvo il maggior numero possibile<br />
di uomini <strong>del</strong>l’e<strong>qui</strong>paggio.<br />
Venendo all’attualità, l’avvenimento che ha certamente<br />
occupato le prime pagine dei giornali è stato l’affondamento<br />
<strong>del</strong>la “Costa Concordia”. Volevo evi-<br />
denziare le differenze di comportamento<br />
tra il comandante (con la c<br />
minuscola) <strong>del</strong>la nave e altri<br />
Comandanti <strong>del</strong>la nostra Marina<br />
Militare che si erano volutamente<br />
inabissati con le loro navi.<br />
Scorrendo l’elenco in ordine alfabetico<br />
dei Decorati mi sono dovuto<br />
fermare alla lettera c, avevo già<br />
riempito una pagina! D’altra parte<br />
come diceva Don Abbondio al<br />
Cardinale Borromeo “Il coraggio<br />
uno non se può lo dare!”, ma il lauto<br />
stipendio si, aggiungo io.<br />
Infine dobbiamo registrare la<br />
morte di tre militari italiani in<br />
Afganisthan, vittime di un incidente<br />
mentre si stavano recando a portare<br />
aiuto ad altri commilitoni.<br />
All’arrivo dei feretri a Roma non vi<br />
era alcuna autorità politica! I funerali di stato non sono stati<br />
celebrati in Santa Maria degli Angeli a Roma. Poveri ragazzi,<br />
eppure non erano in gita di piacere o non stavano andando<br />
in discoteca, erano in servizio. Anche loro hanno una<br />
mamma che piangerà sulla loro tomba! Sono veramente indignato<br />
e certo di interpretare i vostri sentimenti, porgo alle<br />
famiglie Currò, Messineo e Valente i sentimenti di vicinanza<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>.<br />
Un abbraccio forte a tutti<br />
OCCORRE NUOVA OGGETTISTICA?<br />
Carlo Maria Magnani<br />
L’oggettistica <strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> è sempre disponibile ed è costantemente incrementata<br />
da nuovi utili gadget. La lista degli oggetti disponibili è regolarmente<br />
pubblicata nella quarta di copertina di questo periodico.<br />
Qualora le Federazioni desiderassero ulteriori tipologie di gadget, ritenute necessarie<br />
per sostenere adeguatamente l’attività d’immagine <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong> in sede locale, possono<br />
farci proposte per inserire tali nuovi gadget nella lista.<br />
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