Proteggersi dai rovesci? - Musica e Dischi

l’hip hop e il pop di consumo, difendendo
il valore del genere rock e concludendo
con la considerazione che – pur
essendoci sulla scena nazionale molti
gruppi validi – non ci sono oggi spazi
per farsi ascoltare. “Questo sistema
cambierà”, ha aggiunto. Ma chi lo farà
cambiare? Le case discografi che, gli organizzatori
di spettacolo, le istituzioni,
gli artisti?
(P. Pelù) Così come è vero che gli artisti
di valore ci sono, ma fanno fatica a
emergere (non parlo delle “meteore”
che escono dai talent shows, che comunque
hanno una loro funzione ma la cui
popolarità si gioca sul momento), è anche
vero che l’industria musicale vive un
momento diffi cile, che scoraggia nuovi
investimenti. Ma spesso ci si dimentica
del ruolo che dovrebbe avere anche la fi -
gura dell’editore musicale – in Italia una
volta decisiva nel lancio di nuove proposte,
e all’estero già tornata in questi
ultimi tempi importante nella scoperta
dei talenti – che sotto il profi lo economico
dispone di molti più mezzi per aiutare
i giovani a emergere: il mio auspicio
è che gli editori, in quanto outsiders
rispetto ai meccanismi tradizionali che
controllano il mercato, possano essere
sensibilizzati a questo proposito, e avere
sempre maggior peso nello sviluppare i
nuovi artisti.
La bonus track inserita nel formato
speciale del vostro ultimo album, ovvero
il brano “Dimmi dei nazi”, ha un taglio
insolito rispetto alla vostra produzione.
Come nasce?
(G. Renzulli) E’ vero, il taglio esula dal
nostro genere abituale, che adotta un
linguaggio più immediato: si tratta di
una suite concepita appositamente per
la colonna sonora di un fi lm imperniato
sulla fi gura e sull’opera di Fernanda
Pivano, relativa all’analisi dei movimenti
giovanili negli ultimi decenni. Abbiamo
adottato uno stile che ci sembrava consono
all’argomento, e speriamo di essere
riusciti nell’intento.
Perché la scelta di un titolo come
“Grande nazione” per il vostro ultimo
album?
(P. Pelù) Un po’ per sussulto di amor
patrio – l’Italia rimane un grande Paese,
malgrado ciò che abbiamo visto accadere
ai vertici della politica negli ultimi
anni, in termini di corruzione e degrado
– con l’augurio (ancora più attuale dopo
il recente declassamento di Standard &
Poor’s) di riuscire a rompere i ponti con
il passato. Ma c’è anche un sottofondo
d’ironia: dovuta al fatto che man mano
che si cresce – e si matura – si tende
anche ad essere un po’ meno “incazzati”
rispetto alle cose che non funzionano,
viste quando si è giovani; e anche
l’ironia a volte aiuta a interpretare
criticamente la realtà. Senza per questo
FEBBRAIO 2012
rientrare nei ranghi di chi subisce, senza
protestare, il malcostume e il malgoverno.
L’album è caratterizzato da una sonorità
molto rock, spesso la voce passa in
secondo piano, dati gli equilibri sonori.
E’ una scelta precisa?
(G. Renzulli) La musica di oggi vive
nell’ossessione degli effetti da studio:
precisione e perfezionismo lontani
dall’anima del rock. Io invece mi sento
anzitutto un chitarrista. Se un riff è
poco pulito, non importa, ma deve avere
un’anima. L’istinto è importante e viene
prima di tutto.
Dal 2 di marzo partiranno da Firenze
con un nuovo tour, organizzato da F&P
Group. In scaletta ci sarà quasi tutto il
nuovo disco e alcuni tra i loro classici.
Ma niente effetti speciali o megaschermi:
“la musica deve essere il centro di
tutto”.
(Cristiana Vianello)
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