Proteggersi dai rovesci? - Musica e Dischi
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Rewind<br />
Ristampe, riedizioni e riproposte<br />
Raccolta dal sapore per nulla scontato, non fosse per altro che nel nostro<br />
ridente Paese ormai da tempo si faticano a trovare le incisione del barbuto<br />
bluesmen californiano amico di Janis Joplin e Joni Mitchell, Walkin’ Man. The<br />
Best of Seasick Steve-Deluxe Edition (Rhino 825646634026) non solo quindi<br />
ripropone per quanti già lo conoscevano le gesta musicali del singolare e<br />
affascinante personaggio di Seasick Steve, ma si prefi gge di avvicinare quanti<br />
fossero incuriositi dalle dicerie sul suo conto a riscoprire il blues primordiale<br />
suonato con strumenti di fortuna o costruiti per l’occasione. Nell’edizione deluxe<br />
proposta dalla Rhino la carrellata di successi underground del bluesman<br />
viene accompagnata anche da un Dvd con la suggestiva performance londinese<br />
alla Brixton O2 Academy del 2009, e “Bringing It All Back Home”, un<br />
documentario sempre in bianco nero in cui Seasick Steve ci conduce nel deep<br />
south alla ricerca della radici della sua personalissima musica del diavolo.<br />
La Number Group continua a stupire regalando agli appassionati del genere<br />
l’ennesima gemma perduta del soul-funk degli anni Settanta. Questa volta<br />
(siamo ormai giunti alla trentasettesima uscita discografi ca!) tocca ai<br />
Father’s Children, collettivo musicale di Washington D.C. con all’attivo un<br />
album pubblicato per la Mercury Records nel 1979. Who’s Gonna Save the<br />
World (Number Group N037) raccoglie le registrazioni che precedettero di ben sette anni il poco fortunato esordio con la major.<br />
Convertiti all’Islam, i Father’s Children in questo loro primo approccio al mondo della discografi a (il brano “Linda” uscì come singolo<br />
per l’Arrest nel 1976) produssero una delle pagine più esaltanti della soul music dell’epoca, miscelando retaggi hendrixiani<br />
con il melting pot etnico-sonoro dei Santana e dando sfogo a armonie vocali degne dei Temptations. Da non lasciarsi scappare la<br />
title track e ”Everybody’s Got a Problem”.<br />
(a cura di Matteo Ceschi)<br />
FEBBRAIO 2012<br />
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