Proteggersi dai rovesci? - Musica e Dischi
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(Moon fever), dalle sonorità “spaziali”<br />
e un po’ retro di Sonic armada all’incedere<br />
straniante di Cosmic trip, il<br />
tutto arricchito dal contributo vocale<br />
di Victoria Legrand (come nella bella<br />
Seven stars). Non è forse un lavoro per<br />
il grande pubblico, ma è un album di<br />
sicura qualità e sapiente costruzione. E’,<br />
anche, un omaggio a un genio colpevolmente<br />
trascurato, e un buon modo per<br />
(ri)scoprirlo.<br />
(Elisa Giovanatti)<br />
ENZO JANNACCI<br />
Remastering 1975-1979<br />
Prod.: Vari<br />
Ala Bianca ABR128554045-2<br />
**** ½<br />
Un cofanetto comprendente i quattro Cd<br />
– rimasterizzati in “de luxe limited edition”<br />
– realizzati dal ’75 al ’79 da Enzo<br />
Jannacci per<br />
l’etichetta<br />
Ultima Spiaggia,<br />
fondata<br />
e diretta da<br />
Nanni Ricordi<br />
dopo le sue<br />
esperienze<br />
come direttore<br />
artistico<br />
in <strong>Dischi</strong> Ricordi e RCA. 43 canzoni in<br />
tutto, fra le quali spiccano Vincenzina e<br />
la fabbrica (scritta per il fi lm di Monicelli<br />
“Romanzo popolare”), il monologo<br />
– divenuto un classico – Quelli che…, la<br />
scanzonata Saxophone, le sue splendide<br />
interpretazioni di Bartali e Sudamerica<br />
(entrambe fi rmate da Paolo Conte), e<br />
tanti altri brani – come Rino, Libe là,<br />
La televisiun, Mario, Tira a campà,<br />
entrati nella storia della migliore canzone<br />
d’autore italiana. Giusto recupero<br />
di una fase tra le più prolifi che sotto<br />
l’aspetto artistico nella produzione di<br />
Jannacci, sempre in equilibrio fra lirismo<br />
e surrealismo (con lampi di genio unici<br />
nel repertorio dei cantautori storici),<br />
l’album ne contribuirà a far riconoscere<br />
lo straordinario valore anche presso le<br />
generazioni più giovani.<br />
(Mario De Luigi)<br />
L’OR<br />
Rabbia e sole<br />
Prod.: One E Music<br />
One E Music/EMI CD03/2011<br />
***<br />
Sa più di rabbia che di sole questo<br />
quarto lavoro dei L’OR, band veronese<br />
attiva da oltre un decennio, che prende<br />
il nome dall’acronimo della frase<br />
inglese “Like Outside Rain” impreziosito<br />
dall’apostrofo. Colpisce al primo<br />
ascolto la title track Rabbia e sole,<br />
dotata di un ritornello carezzevole e di<br />
un arrangiamento avvolgente fi rmato da<br />
Gianni Errera, anche produttore artistico<br />
dell’album. Più marcatamente rock sono<br />
FEBBRAIO 2012<br />
L’eroe, dedicata<br />
a una<br />
storia di tossicodipendenza<br />
ambientata<br />
tra gli anni<br />
’70 e il nuovo<br />
secolo, e appunto<br />
Il rock<br />
ci ha dato un<br />
tetto, diario di una grande amicizia legata<br />
dalla musica. Il tema della violenza<br />
sulle donne si ritrova in 13esima stella,<br />
dove a emergere è però la speranza di<br />
una vita nuova. Apprezzabile l’omaggio<br />
all’indimenticata Mia Martini in Buonanotte<br />
Mimì, canzone intima e delicata<br />
che, attraverso metafore, tocca la triste<br />
vicenda dell’artista. Presente la cover<br />
di Meccanismi, brano appartenente al<br />
repertorio della band emiliana Il Nucleo.<br />
Buona prova per i L’OR attualmente<br />
formati da Emanuele Tinazzi (voce, chitarra,<br />
piano), Matteo Gangini (batteria),<br />
Daniele Nazzi (basso) e Federico Pilon<br />
(chitarra, voce).<br />
(Andrea Direnzo)<br />
LEO PARI<br />
Resina<br />
Prod.: Leo Pari-Marco Fabi<br />
Gas Vintage/Audioglobe GVR002<br />
***1/2<br />
Il terzo lavoro di Leo Pari è, come lui<br />
stesso afferma, una sorta di concept<br />
album sull’amore, ispirato dalla fi ne di<br />
una lunga<br />
e intensa<br />
storia vissuta<br />
dall’autore<br />
stesso. “Resina”,<br />
termine<br />
scelto per<br />
rappresentare<br />
la morbosità<br />
dell’amore stesso, ha caratteristiche<br />
molto differenti rispetto alla precedente<br />
produzione del cantautore: l’elettronica<br />
fa spazio a un mood acustico. Così<br />
“Resina” oscilla fra il folk, il pop e il<br />
blues, con punte di rock e jazz. Dato<br />
il tema trattato le ballate la fanno da<br />
padrone, vedi Solitudine: autoritratto<br />
dove nel ritornello sembra di sentire la<br />
voce di Lucio Battisti, la disperata Fiore<br />
malato, Canzone segreta e altre. Il<br />
richiamo “vocale” a Battisti non sembra<br />
più casuale quando nella stessa Canzone<br />
segreta Pari cita il suo album “La batteria,<br />
il basso, il pianoforte” aggiungendo<br />
“Il sintetizzatore”, strumento che fa<br />
capolino nel bella canzone che contiene<br />
originali metafore. L’impronta della<br />
cosiddetta seconda o terza generazione<br />
della scuola romana si fa sentire nel<br />
modo di comporre tutto l’album, coprodotto<br />
non a caso da Marco Fabi, suonato<br />
anche da Roberto Angelini (chitarre<br />
slide) e Pier Cortese. Questi ultimi due<br />
saranno presto protagonisti del progetto<br />
“Discoverland”, pubblicato dalla Gas<br />
Vintage, casa discografi ca (e studio) di<br />
proprietà proprio di Leo. Oltre ai brani<br />
già citati meritano anche la scanzonata<br />
Dopo di te, la strumentale Overtour e il<br />
rock/blues trascinante Quando ritorno<br />
da te. Se fossimo su Facebook cliccheremmo<br />
“Mi piace”.<br />
(Katia Del Savio)<br />
MANAGEMENT DEL DOLORE<br />
POST-OPERATORIO<br />
Auff!<br />
Prod: Manuele Fusaroli<br />
MArteLabel/Venus 01/2012<br />
*** ½<br />
Chitarre gracidanti registrate con un<br />
asciutto stile low-fi e testi dalla folle<br />
lucidità che lambiscono con una sola<br />
abile pennellata<br />
i nonsense<br />
della<br />
cultura rock<br />
e la galassia<br />
lessicale-letteraria<br />
cui ci<br />
aveva abituato<br />
il primo<br />
Battiato sono<br />
l’esplosivo biglietto da visita del Management<br />
del dolore post-operatorio. La<br />
band, senza nessun timore reverenziale<br />
nei confronti di passato e presente,<br />
propone una versione mesmerizzante del<br />
cantautorato d’autore uccidendo i germi<br />
della contemporaneità con la carica<br />
dell’elettricità. Con Pornobisogno e<br />
Marylin Monroe Marco Di Nardo e Luca<br />
Romagnoli compiono il delitto perfetto<br />
in pieno giorno, scacciando dalla testa<br />
dell’ascoltatore miti e mitologie e<br />
restituendogli il piacere di un’esaltante<br />
quotidianità in prima linea. Le numerose<br />
infl uenze di matrice britannica che<br />
sostengono il disco non infi ciano affatto<br />
l’esito di un lavoro che ha nell’originalità<br />
tutta italiana (siatene orgogliosi) e in<br />
un contagioso sincretismo sonoro due dei<br />
suoi migliori pregi.<br />
(Matteo Ceschi)<br />
MICOL MARTINEZ<br />
La testa dentro<br />
Prod.: Luca Recchia-Guido Andreani<br />
Discipline/Venus DSC 1 2023 2<br />
***1/2<br />
Una delicata sensualità, a partire dalle<br />
foto pubblicate nel libretto del Cd, accogliel’ascoltatore<br />
de “La<br />
testa dentro”<br />
di Micol Martinez.<br />
Voce<br />
calda - esercitata<br />
grazie<br />
anche al suo<br />
secondo mestiere,<br />
quello<br />
24-3