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questo presupposto fornire all’iscritto il certificato ECM. Sono valide ai fini dell’attribuzione dei crediti le attività di docenza e di tutoraggio. Per quest’ultima attività sono previsti 4 crediti per ogni mese di tutoraggio con la possibilità di acquisire crediti formativi in questa modalità fino ad un massimo di 90 crediti nel triennio. Sono altresì valide le attività di aggiornamento sul campo. Le attività di aggiornamento svolte all’estero dovranno essere documentate e sottoposte all’Ordine che potrà avere la possibilità di valutarle ai fini dell’ECM. Cosa ne sarà dell’attività ECM svolta fino al 31dicembre 2010? Chi avrà acquisito i suoi bravi 150 crediti vedrà riconosciuta la sua regolarità potendo acquisire fin da subito la certificazione ECM. 38 INFO ENPAM ATTUALITÀ Non solo. Potrà imputare al triennio 2011-2013 un numero di crediti pari a 60 e sarà tenuto quindi a documentare per il nuovo triennio 90 crediti anziché 150. I VALUTATORI Dal momento che ai Provider sarà lasciata ampia possibilità nella gestione e la programmazione degli eventi formativi, saranno anche istituite delle professionalità che dovranno controllare la regolarità delle procedure: orari, accertamento delle presenze, argomenti trattati, metodiche di insegnamento, interattività … etc. Questo compito sarà affidato ai VALUTATORI. Saranno professionisti dell’area che, dopo un corso di formazione, avranno il compito di visitare ed accertare la serietà degli eventi formativi relazionandone alle Commissioni ECM. Per tali attività è previsto un compenso Le pratiche inerenti il servizio ENPAM agli iscritti saranno evase, previa prenotazione telefonica, nei seguenti giorni: MARTEDÌ: dalle ore 09.00 alle ore 13.00 GIOVEDÌ: dalle ore 09.00 alle ore 13.00 NO ALL’USO INGANNEVOLE DELL’IMMAGINE DEL MEDICO economico (che però non è ancora quantificato). Dal momento che i valutatori potranno essere forniti dagli Ordini Provinciali, chi ha voglia di proporsi come tale si faccia pure avanti. PER CONCLUDERE Il nuovo sistema ECM imporrà a tutti i professionisti di documentare le attività formative e di aggiornamento svolte. Questo dovrebbe produrre un miglioramento ( o almeno un controllo) della qualità della assistenza. Servirà senz’altro a creare un indotto in tutto il campo della formazione. Nel frattempo, da quanto abbiamo appreso a Roma, ha prodotto, attraverso la Commissione Nazionale ECM, un incasso per lo Stato di circa 200 milioni di euro. ROBERTO MORA In merito ai messaggi radiofonici e sulla carta stampata, relativi a contratti di telefonia di una nota azienda del campo, la Federazione Nazionale degli Organi dei Medici Chirurghi e Odontoiatri dichiara: 1) Di essere totalemte estranea all’uso dell’immagine del medico che in questa pubblicità viene fatto. 2) Di avere elaborato un esposto al Garante del Mercato sulla liceità di tale comunicazione, che usa l’autorevolezza di una categoria professionale per validare la propria offerta commerciale. 3) Di avere intrapreso una valutazione legale su eventuali profili di responsabilità civile nell’uso illegittimo dell’immagine del medico, che incide sul decoro e sull’indipendenza della stessa, alla cui tutela è preposto. con obbligo di <strong>legge</strong> (DLCPS n. 233/46), l’Ordine professionale. VERONA MEDICA
Fantasie? Una settimana fa, al Convegno di S.Bonifacio, si è parlato di come ottimizzare gli esami di laboratorio. Il Dott. Bonadonna ha esordito con una “slide” in cui ci chiedeva se gli esami di laboratorio dovevano considerarsi una spesa o una risorsa e ha proseguito ricordandoci come buona parte delle decisioni che prendiamo tutti i giorni in ospedale o in ambulatorio si basano proprio su quei dati. 71 milioni di esami ogni anno solo in Veneto, per un costo di 181 milioni di euro (il 2-3% di quanto costa il mantenimento del SSN) e con una crescita di circa il 5% ogni anno. In tempi di magra e di recessione ogni spesa deve essere ridotta all’osso. Per gli esami di laboratorio è il momento di ridiscuterne l’utilità, la predittività, l’efficacia. Per noi medici, quello di confrontarci e rivedere i comportamenti. Perché tutto deve tener conto dell’efficacia ma anche dell’economia. L’obiettivo del convegno era quello di trovare un consenso sugli esami utili e con il miglior rapporto costo-beneficio, per esplorare il metabolismo gluco-lipidico (ed il collegato rischio cardiovascolare), quando indaghiamo una patologia artro-reumatica o quando dobbiamo decidere se dare o meno un anticoncezionale alla nostra paziente. In quest’ultimo caso, alla fine, è emerso che la cosa più giusta è quella di non fare esami, ma solo una buona anamnesi. Tutto questo, come hanno precisato i relatori, frutto di mesi di incontri e discussioni tra colleghi del territorio, dell’ospedale e dell’Università. Un lavoro che però ci consentirà di risparmiare tempo e soprattutto danaro. Se non altro perché chi ha lavorato non ha preso il becco di un quattrino. Oggi, sul quotidiano, leggo che le nostre ASL pagherebbero, cifre differenti fino al 30% e più, per lo stesso prodotto. Uno “stent” medicato costa a Terni 594 euro, a Genova 1250. Per un altro tipo di “stent” Terni paga 1486 euro , la Regione Toscana 670. Un defibrillatore bicamerale costa VERONA MEDICA ATTUALITÀ 16100 euro a Bolzano e poco più sotto, a Trento, 13500. Il fenomeno non sembra rispettare quella che potrebbe essere una differenza attesa tra nord e sud. La stessa valvola aortica viene pagata tra i 19 mila e i 21 mila a Milano ed in Toscana mentre a Messina costa 2500 euro. Qualcuno ha obiettato che il motivo di queste differenze potrebbe essere legato al ritardo con cui le nostre ASL pagano i conti. Qualcun altro, che i conti li sa fare, ha calcolato che se questo fosse il vero motivo, gli interessi pagati per i ritardati pagamenti ammonterebbero a cifre che variano tra il 30 ed il 100%. Altro che usura ! Potremmo suggerire ai nostri amministratori di mettere sul mercato dei BOASL (Buoni Ordinari delle ASL). Con quei rendimenti andrebbero a ruba ! Dopo la proposta dell’infermiere, ora sembra che i nostri amici farmacisti, abbiano proposto al Ministro Fazio, di potersi prendere in farmacia anche il medico. Non abbiamo ben capito cosa ci dovrebbe fare il medico in farmacia, ma visto quello che si usa rifilare alla gente spacciandolo per “scientifico”, lasciamo che i lettori usino la fantasia. Per chi non ne ha, un esempio. Il medico in farmacia potrebbe dare maggior “scientificità” ad esami “inattendibili” come quello per le “intolleranze alimentari”, ma potrebbe fare anche tante altre indagini, non solo l’ECG. Così potremmo evitare le attese in laboratorio e anche le liste di attesa per altre indagini.. Le nostre ASL potrebbero risparmiare un sacco di soldi! Magari poi, con i risparmi fatti, potrebbero anche decidere di darci, come ha chiesto il Presidente dello SNAMI Angelo Testa, il farmacista in ambulatorio, per consegnare alla gente le medicine, che prescriviamo noi, ma che ora consegna il farmacista (trattenendosi la percentuale). Evidentemente le “fantasie” del mio editoriale del settembre scorso hanno trovato chi le ha prese sul serio. Insomma per le nostre ASL la quadratura del cerchio : meno costi su esami e farmaci e meno attese. Ma ripensando al convegno di San Bonifacio…. poveri colleghi! Tanto lavoro per stabilire se sia più conveniente e meno costoso fare la VES o la PCR, la AST piuttosto che l’ALT, mentre per chi va in farmacia va bene anche il Vega-test, il trico-test o il cito-test ! E le protesi, gli stent ed i defibrillatori? Quelli lasciamoli ai nostri amministratori. Chissà che non capiti che qualcuno di loro non se ne veda impiantato uno. A sua insaputa ovviamente, e senza sapere chi glielo abbia pagato! ROBERTO MORA 39
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