professione e legge - OMCEO VR
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Fantasie?<br />
Una settimana fa, al Convegno di<br />
S.Bonifacio, si è parlato di come ottimizzare<br />
gli esami di laboratorio.<br />
Il Dott. Bonadonna ha esordito con una<br />
“slide” in cui ci chiedeva se gli esami<br />
di laboratorio dovevano considerarsi<br />
una spesa o una risorsa e ha proseguito<br />
ricordandoci come buona parte<br />
delle decisioni che prendiamo tutti i<br />
giorni in ospedale o in ambulatorio si<br />
basano proprio su quei dati.<br />
71 milioni di esami ogni anno solo in<br />
Veneto, per un costo di 181 milioni di<br />
euro (il 2-3% di quanto costa il mantenimento<br />
del SSN) e con una crescita<br />
di circa il 5% ogni anno.<br />
In tempi di magra e di recessione ogni<br />
spesa deve essere ridotta all’osso.<br />
Per gli esami di laboratorio è il momento<br />
di ridiscuterne l’utilità, la predittività,<br />
l’efficacia.<br />
Per noi medici, quello di confrontarci<br />
e rivedere i comportamenti.<br />
Perché tutto deve tener conto dell’efficacia<br />
ma anche dell’economia.<br />
L’obiettivo del convegno era quello di<br />
trovare un consenso sugli esami utili e<br />
con il miglior rapporto costo-beneficio,<br />
per esplorare il metabolismo gluco-lipidico<br />
(ed il collegato rischio cardiovascolare),<br />
quando indaghiamo una<br />
patologia artro-reumatica o quando<br />
dobbiamo decidere se dare o meno<br />
un anticoncezionale alla nostra<br />
paziente.<br />
In quest’ultimo caso, alla fine, è emerso<br />
che la cosa più giusta è quella di<br />
non fare esami, ma solo una buona<br />
anamnesi.<br />
Tutto questo, come hanno precisato i<br />
relatori, frutto di mesi di incontri e<br />
discussioni tra colleghi del territorio,<br />
dell’ospedale e dell’Università.<br />
Un lavoro che però ci consentirà di<br />
risparmiare tempo e soprattutto danaro.<br />
Se non altro perché chi ha lavorato<br />
non ha preso il becco di un quattrino.<br />
Oggi, sul quotidiano, leggo che le<br />
nostre ASL pagherebbero, cifre differenti<br />
fino al 30% e più, per lo stesso<br />
prodotto.<br />
Uno “stent” medicato costa a Terni 594<br />
euro, a Genova 1250.<br />
Per un altro tipo di “stent” Terni paga<br />
1486 euro , la Regione Toscana 670.<br />
Un defibrillatore bicamerale costa<br />
VERONA MEDICA<br />
ATTUALITÀ<br />
16100 euro a Bolzano e poco più<br />
sotto, a Trento, 13500.<br />
Il fenomeno non sembra rispettare<br />
quella che potrebbe essere una differenza<br />
attesa tra nord e sud. La stessa<br />
valvola aortica viene pagata tra i 19<br />
mila e i 21 mila a Milano ed in Toscana<br />
mentre a Messina costa 2500 euro.<br />
Qualcuno ha obiettato che il motivo di<br />
queste differenze potrebbe essere<br />
legato al ritardo con cui le nostre ASL<br />
pagano i conti.<br />
Qualcun altro, che i conti li sa fare, ha<br />
calcolato che se questo fosse il vero<br />
motivo, gli interessi pagati per i ritardati<br />
pagamenti ammonterebbero a<br />
cifre che variano tra il 30 ed il 100%.<br />
Altro che usura !<br />
Potremmo suggerire ai nostri amministratori<br />
di mettere sul mercato dei<br />
BOASL (Buoni Ordinari delle ASL).<br />
Con quei rendimenti andrebbero a<br />
ruba !<br />
Dopo la proposta dell’infermiere, ora<br />
sembra che i nostri amici farmacisti,<br />
abbiano proposto al Ministro Fazio, di<br />
potersi prendere in farmacia anche il<br />
medico.<br />
Non abbiamo ben capito cosa ci<br />
dovrebbe fare il medico in farmacia,<br />
ma visto quello che si usa rifilare alla<br />
gente spacciandolo per “scientifico”,<br />
lasciamo che i lettori usino la fantasia.<br />
Per chi non ne ha, un esempio.<br />
Il medico in farmacia potrebbe dare<br />
maggior “scientificità” ad esami “inattendibili”<br />
come quello per le “intolleranze<br />
alimentari”, ma potrebbe fare<br />
anche tante altre indagini, non solo<br />
l’ECG.<br />
Così potremmo evitare le attese in<br />
laboratorio e anche le liste di attesa<br />
per altre indagini..<br />
Le nostre ASL potrebbero risparmiare<br />
un sacco di soldi!<br />
Magari poi, con i risparmi fatti, potrebbero<br />
anche decidere di darci, come<br />
ha chiesto il Presidente dello SNAMI<br />
Angelo Testa, il farmacista in ambulatorio,<br />
per consegnare alla gente le<br />
medicine, che prescriviamo noi, ma<br />
che ora consegna il farmacista (trattenendosi<br />
la percentuale).<br />
Evidentemente le “fantasie” del mio<br />
editoriale del settembre scorso hanno<br />
trovato chi le ha prese sul serio.<br />
Insomma per le nostre ASL la quadratura<br />
del cerchio : meno costi su esami<br />
e farmaci e meno attese. Ma ripensando<br />
al convegno di San Bonifacio….<br />
poveri colleghi!<br />
Tanto lavoro per stabilire se sia più<br />
conveniente e meno costoso fare la<br />
VES o la PCR, la AST piuttosto che<br />
l’ALT, mentre per chi va in farmacia va<br />
bene anche il Vega-test, il trico-test o<br />
il cito-test !<br />
E le protesi, gli stent ed i defibrillatori?<br />
Quelli lasciamoli ai nostri amministratori.<br />
Chissà che non capiti che qualcuno di<br />
loro non se ne veda impiantato uno.<br />
A sua insaputa ovviamente, e senza<br />
sapere chi glielo abbia pagato!<br />
ROBERTO MORA<br />
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