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professione e legge - OMCEO VR

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Medicina e<br />

Letteratura<br />

A cura di Sandro Spinsanti;<br />

Zadig Editore.<br />

Mettere fianco a fianco medicina e letteratura<br />

è un’operazione intellettuale<br />

rischiosa. Curare i malati ed esprimere<br />

artisticamente la propria compresnione<br />

della realtà umana sono due attività che<br />

si svolgono su piani diversi, con protagonisti<br />

non sestinati ad incontrasi. La<br />

prima è diventatata sempre più competenza<br />

della scienza (che ha tanto miglioe<br />

stampa quanto più è hard, si basa<br />

sui numeri e quantità e si confronta con<br />

risultati misurabili; la seconda si affida<br />

all’intuizzione ed evoca i sentimenti,<br />

tanto quanto la scienza insegna a diffidarne.<br />

Eppure per essere buon medico<br />

occorre mettere nella <strong>professione</strong><br />

anche una buona dose di umanità.<br />

Il contesto in cui la medicina e la letteratura<br />

si incontrano oggi non è più solo<br />

quello delle “belle lettere” come patrimonio<br />

costitutivo della cultura di un uomo.<br />

Ai giorni nostri l’incontro avviene<br />

nell’ambito delle medical humanities .<br />

La letteratura deve far parte della formazione<br />

del medico, perché è attraverso<br />

quella che il medico sviluppa<br />

anche la sua umanità e può meglio<br />

conoscere, anche senza sperimentarla<br />

di persona, la malattia.<br />

VERONA MEDICA<br />

LIBRI RICEVUTI<br />

La colpa<br />

del Patriarca<br />

Di Gelmino Tosi EdiGiò Editore<br />

Chi non conosce Gelmino Tosi?<br />

Ma quanti lo conoscono come scrittore?<br />

Avevo letto un suo racconto, qualche<br />

tempo fa.<br />

In “La colpa del patriarca” lo scopro<br />

come scrittore di gialli.<br />

Vi si narra una storia che confina con<br />

la fantascienza, la psicologia ed il triller<br />

giallo.<br />

Una lettura piacevole, magari sotto<br />

l’ombrellone, in spiaggia.<br />

<br />

Come due<br />

fosse in viso<br />

(Une rêverie de Solferino)<br />

Di Carlo Marchi<br />

Chi <strong>legge</strong> Verona Medica sa che Carlo<br />

Marchi è una vera e propria miniera di<br />

conoscenze storiche.<br />

I lettori lo conoscono per i suoi scritti; in<br />

pochi sanno che è un bravo cardiologo.<br />

Questo libro trae il suo argomento dalla<br />

battaglia di Solferino, avvenuta il 24<br />

giugno 1859, durante la seconda guerra<br />

di Indipendenza, tra le truppe di Napoleone<br />

III, alleato dei Piemontesi e gli<br />

Austriaci di Francesco Giuseppe.<br />

Le perdite in battaglia furono pesantissime<br />

da entrambe le parti, lo stato dei<br />

feriti sul terreno tali da indurre Henry<br />

Dunant (vedi Verona Medica dell’aprile<br />

2007) a gettare le beasi per la creazione<br />

della Croce Rossa Internazionale.<br />

“Lo storico ed il medico hanno lasciato<br />

campo libero allo scrittore, al romanziere<br />

che ha manipolato e plasmato personaggi<br />

che gli permettessero di dare<br />

voce alle migliaia di soldati impegnati<br />

nella battaglia, che gli rendessero possibile<br />

il mischiarsi a loro e sapere cosa<br />

sentirono, quali emozioni e sensazioni<br />

ebbero e con quale animo si trovarono<br />

coinvolti in quella immensa carneficina”.<br />

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