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Nella<br />
Terra non<br />
vediamo Dio<br />
fisicamente;<br />
ma la<br />
grazia ce ne<br />
proporzionerà<br />
nel Cielo<br />
Gustavo Kralj<br />
12 Salvami Regina · Aprile 2011<br />
I – la DomenIca “lætare”<br />
cI porta Una gIUbIlante speranza<br />
La vista è il principale dei sensi corporei, poiché<br />
ci dà la possibilità di conoscere meglio il Creatore,<br />
attraverso la contemplazione del vero, del<br />
buono e del bello esistente nelle creature.<br />
Questo magnifico dono è simbolo di un altro<br />
più prezioso, relativo alla vita <strong>della</strong> grazia. Non vediamo<br />
Dio fisicamente, ma Egli è presente dappertutto.<br />
Sebbene possiamo, con la logica, dimostrare<br />
la sua esistenza, non ci è possibile vederLo<br />
con gli occhi carnali, ma possiamo aderire a Lui<br />
con l’ausilio <strong>della</strong> luce <strong>della</strong> grazia che illumina<br />
l’intelligenza, inclina la volontà al bene e ordina la<br />
nostra sensibilità. Senza il dono di Dio che è la virtù<br />
<strong>della</strong> fede, non riusciamo a vedere né ad accettare<br />
niente nel campo del soprannaturale. Tuttavia,<br />
come afferma Royo Marin, “rivelandoci la sua<br />
vita intima e i grandi misteri <strong>della</strong> grazia e <strong>della</strong><br />
gloria, Dio ci fa vedere le cose, per così dire, dal<br />
suo punto di vista divino, tali come Egli le vede”. 1<br />
In senso figurato, potremmo dire che nasciamo<br />
con gli occhi bendati ed il Battesimo ci<br />
strappa tale benda. Anche così, in Terra vediamo<br />
Dio in ombra, ossia, non possiamo veder-<br />
Lo come Lui è. Spiega il concetto con chiarezza<br />
Mons. Cuttaz: “Egli si trova davanti a noi in tut-<br />
In senso figurato, potremmo dire che nasciamo<br />
con gli occhi bendati ed il Battesimo ci strappa<br />
tale benda<br />
Fonte Battesimale – Chiesa di Santa Maria,<br />
Kitchener (Canada)<br />
ta la sua infinita bellezza, poiché è dappertutto,<br />
specialmente nell’anima del giusto. Un poco,<br />
noi Lo conosciamo per la sua azione, ma non<br />
Lo vediamo: ci manca una luce, uno strumento<br />
di visione soprannaturale. La grazia ce lo offrirà<br />
in Cielo, nel‘lumen gloriæ’ (luce <strong>della</strong> gloria),<br />
<strong>della</strong> quale sarà il principio”. 2<br />
In questa vita terrena, abbiamo nell’anima<br />
soltanto una semente <strong>della</strong> visione beatifica.<br />
Tuttavia, passando all’eternità, essa si svilupperà<br />
come un albero, scompariranno completamente<br />
i veli che coprono la fede e la speranza e<br />
vedremo Dio faccia a faccia.<br />
La liturgia <strong>della</strong> 4ª Domenica di Quaresima,<br />
domenica di giubilo, ci porta la gioiosa speranza<br />
del pieno possesso di questa visione.<br />
II – Un Uomo che vIveva<br />
nelle tenebre fIsIche e spIr<strong>It</strong>UalI<br />
Nello scrivere il suo Vangelo, nel momento<br />
in cui la Chiesa si trova in piena controversia<br />
con gli gnostici, San Giovanni si impegna fin<br />
dall’inizio a provare che Gesù è allo stesso tempo<br />
Uomo, sebbene senza personalità umana e<br />
Dio, unendo ipostaticamente la natura divina e<br />
quella umana nella Seconda Persona <strong>della</strong> Santissima<br />
Trinità.<br />
Analizzando la finalità del Vangelo di San Giovanni,<br />
commenta il padre Tuya: “Si è voluto notare<br />
in esso una certa tendenza polemica contro il<br />
fatto di voler separare l’uomo da Dio”. 3 E aggiunge<br />
più avanti: “In un aspetto, l’immagine di Cristo<br />
appare delineata con tratti sublimi: è Dio. [...], ma<br />
mostra che Lui è anche Uomo. [...] Nell’immagine<br />
del Dio-Uomo, Giovanni non si limita a speculare:<br />
racconta la storia e rivela gli atti divini e umani”. 4<br />
Il brano del Vangelo di questa domenica presenta<br />
Nostro Signore poco dopo che è uscito<br />
dal Tempio, dove aveva appena avuto una delle<br />
più infuocate polemiche con i farisei, che aveva<br />
concluso con una solenne dichiarazione <strong>della</strong><br />
sua divinità, affermando con una formula di<br />
giuramento: “In verità, in verità vi dico: prima<br />
che Abramo fosse, Io Sono” (Gv 8, 58). I farisei,<br />
allora, “raccolsero pietre per scagliarle contro<br />
di lui” (Gv 8, 59). Avevano l’intenzione di<br />
ucciderLo, ma non ci riuscirono, poiché Lui si<br />
nascose e uscì dal Tempio, “perché ancora non<br />
era giunta la sua ora” (Gv 8, 20).<br />
Subito dopo questa drammatica scena, Gesù<br />
fece davanti a tutto il popolo lo stupefacente mi-