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Soltanto Dio può soddisfare<br />

In Dio, la bontà e il volere<br />

sono identici al suo Essere.<br />

Così, Egli può volere soltanto<br />

il bene. Ora le creature,<br />

tutte quante hanno una caratteristica<br />

comune, che riflette questa perfezione<br />

divina: un amore o un’inclinazione<br />

al bene, in ogni essere, secondo<br />

la sua natura. 1<br />

Tuttavia le piante e gli animali,<br />

per il fatto di essere irrazionali, non<br />

hanno che beni finiti come oggetto<br />

del loro agire; non raggiungono mai<br />

il Bene supremo – Dio –, poiché non<br />

sono capaci di conoscerLo. Questa<br />

possibilità è stata concessa solamente<br />

all’angelo e all’uomo, perché hanno<br />

natura razionale.<br />

L’essere umano comprende il linguaggio<br />

dei simboli e, così, l’universo<br />

gli parla di Dio. Inoltre, vedendo<br />

il bene finito degli esseri, concepisce<br />

l’esistenza di un bene infinito<br />

e lo desidera con tutta la sua volontà.<br />

Per questo, San Tommaso dichiara<br />

che “nessuna cosa può acquietare<br />

la volontà dell’uomo, se non il bene<br />

universale. Ma questo non si trova in<br />

nessun bene creato, solo in Dio, perché<br />

ogni creatura ha bontà partecipata.<br />

Per questo, solo Dio può soddisfare<br />

pienamente la volontà umana”. 2<br />

34 Salvami Regina · Aprile 2011<br />

la volontà umana<br />

É tremendo il paradosso <strong>della</strong> nostra volontà, descritto da San<br />

Paolo ai romani: “Non faccio il bene che vorrei, ma il male che non<br />

voglio”... Come intendere questa misteriosa forza dentro di noi, che<br />

sembra volere e non volere il bene, allo stesso tempo?<br />

Suor Kyla Mary Anne MacDonald, EP<br />

Dio richiede una<br />

libera cooperazione delle<br />

nature intelligenti<br />

É necessario tener presente che,<br />

in questa vita, la nostra natura – e,<br />

pertanto, la nostra volontà – non è<br />

nella sua perfezione ultima, ma in<br />

uno stato di prova. Dio – che nella<br />

creazione agisce per la sua maggior<br />

gloria –, ha creato le cose naturali in<br />

stato incompleto, e queste tendono<br />

a raggiungere la pienezza attraverso<br />

diversi processi, secondo la loro natura.<br />

Vediamo, per esempio, sbocciare<br />

da una insignificante semente<br />

una grande sequoia.<br />

Ma tali enti non tendono alla loro<br />

finalità liberamente e da loro stessi.<br />

Dio soltanto alle nature intelligenti<br />

richiede una libera cooperazione<br />

per raggiungere il loro fine: l’eterna<br />

beatitudine.<br />

Quanto alla natura angelica, il<br />

definitivo perfezionamento (o il suo<br />

rifiuto e perdizione) è avvenuto con<br />

un solo atto <strong>della</strong> volontà, immediato<br />

e definitivo. Non è quello che<br />

capita con l’uomo. Come spiega il<br />

Dottor Angelico, “l’uomo per sua<br />

natura non è stato fatto per giungere,<br />

immediatamente, alla sua ultima<br />

perfezione, come avviene all’angelo.<br />

Per questo, deve percorrere un cammino<br />

più lungo di quello dell’angelo<br />

per meritare la beatitudine”. 3<br />

Un altro punto chiave da tener<br />

presente è che la creatura umana è,<br />

nella sua composizione, la più complessa<br />

tra tutte le creature, a causa<br />

delle diverse nature in essa contenute.<br />

“Essa si trova al confine tra le creature<br />

spirituali e quelle corporali”,<br />

osserva San Tommaso, e “per questo,<br />

in essa si riuniscono le potenze tanto<br />

di une come di altre creature”. 4<br />

Il male non è mai amato se<br />

non in ragione del bene<br />

In uno stato di giustizia originale,<br />

nel Paradiso, l’uomo non subiva nessuna<br />

interferenza dalla sua natura<br />

composta. Prima del primo peccato,<br />

egli godeva del dono dell’integrità,<br />

grazie al quale viveva in pieno equilibrio<br />

interiore – tra la sua ragione, volontà<br />

e sensibilità – e in perfetta armonia<br />

con la volontà di Dio. Cedendo<br />

alla tentazione del demonio e sollevando<br />

la sua propria volontà contro<br />

l’espressa volontà di Dio, ha peccato.<br />

L’ordine anteriore fu spezzato e, per<br />

castigo, il dono dell’integrità, quell’equilibrio<br />

perfetto, gli fu tolto. Come<br />

risultato, tutta la sua discendenza –

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