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clicca qui - Istituto del Nastro Azzurro

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compiuti, non vacilla, incede con<br />

passo fermo e deciso sebbene il suo<br />

viso non riesca a nascondere una<br />

grande commozione. Dietro a quel<br />

simbolo che portano, si celano tanti<br />

ricordi di un passato non molto lontano<br />

che ci auguriamo non possa<br />

tornare, di una Patria distrutta che<br />

si andava ricostruendo nelle sue<br />

istituzioni democratiche dopo lunghe<br />

vicissitudini, <strong>del</strong> valore e <strong>del</strong><br />

sacrificio di molti uomini che sono<br />

morti per difenderla e per liberarla<br />

dall'oppressore straniero.<br />

Finalmente vedo il nostro<br />

Labaro, accanto all'Alfiere Alp.<br />

Arrigo Mattiussi il Consigliere<br />

Nazionale e Presidente <strong>del</strong>la<br />

Federazione di Sondrio Cav. Alberto<br />

Vido, entrambi in uniforme, poco<br />

dietro il Presidente <strong>del</strong>la<br />

Federazione di Bergamo, dott. Vito<br />

Mirabella, il Colonnello Riccardo<br />

Morlini, il Conte Buffa di Perrero,<br />

nipote <strong>del</strong>la M.O.V.M. Carlo Buffa di<br />

Perrero, il Commissario <strong>del</strong>la Federazione<br />

di Torino Franco Provero e<br />

la signora Cresta figlia di un <strong>Azzurro</strong> decorato di M.OV.M.,<br />

a seguire, i ragazzi <strong>del</strong>la Scuola Militare Theuliè di Milano.<br />

Non credo ai miei occhi, con grande stupore in una circostanza<br />

come quella di quest'anno, che ricorda i 150<br />

anni <strong>del</strong>l'Unità d'Italia, i dieci allievi non indossano l'uniforme<br />

storica come nella precedente Adunata di<br />

Bergamo. Sono belli perché sono giovani, disinvolti, eleganti<br />

hanno un portamento sicuro, di chi è abituato alla<br />

disciplina ed al rigore militare, ma nel loro abbigliamento<br />

casual, scompaiono e si confondono, unica eccezione che<br />

li può distinguere dagli altri, ma solo per le persone che<br />

ne sono a conoscenza, è quel simbolo che con fierezza si<br />

sono appuntati sul petto, che spiega da quale Scuola<br />

Militare provengono.<br />

Il Presidente <strong>del</strong>la<br />

Federazione di<br />

Sondrio scorta il<br />

Labaro <strong>del</strong>l’<strong>Istituto</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong><br />

Il Medagliene <strong>del</strong>l’ANA con una scorta<br />

d’eccezione: il gen. Abrate e l’On. Giovanardi<br />

I comuni mortali che nulla conoscono dei simboli <strong>del</strong>le<br />

scuole militari non sanno che questi ragazzi potranno, in<br />

un futuro non molto lontano, essere la classe dirigente <strong>del</strong><br />

nostro esercito.<br />

Quali siano state le motivazioni e le ragioni che hanno<br />

impedito di indossare l'uniforme storica non le conosco,<br />

ma una cosa è certa: è palese che i nostri giovani allievi,<br />

che tanto amano una vita diversa da molti altri loro coetanei,<br />

severa e rigorosa come quella militare, non possono<br />

mostrarlo a nessuno, solo a loro stessi.<br />

Per questo non posso non esprimere un giudizio personale:<br />

lasciamo che i nostri ragazzi indossino le loro scintillanti<br />

uniformi perché sono portate con amore, orgoglio e<br />

responsabilità, perché per averla l'hanno sudata!<br />

Quanta disciplina, quanta fatica alla fine <strong>del</strong> loro percorso<br />

di studi!<br />

Questi allievi ameranno e rispetteranno<br />

sempre quella divisa, perché<br />

spiegherà una storia, la storia<br />

privata di ognuno di loro e la storia<br />

<strong>del</strong> nostro Paese che si perpetuerà<br />

con loro.<br />

Ab illo tempore un filo conduttore<br />

lega il nostro <strong>Istituto</strong> alle scuole<br />

militari perché ognuno, a suo modo,<br />

diffonde una cultura di ordine, di<br />

disciplina e di attaccamento ai valori.<br />

Non bisogna negare che in questi<br />

ultimi tempi troppo spesso chi<br />

veste una divisa viene fatto oggetto<br />

di scherno e di polemica. Ma è cosa,<br />

nota sin dai tempi antichi, che ogni<br />

popolo ha sempre avuto un proprio<br />

esercito per difendere i confini territoriali,<br />

mantenere l'ordine e la disciplina<br />

e, quando necessita, far<br />

rispettare le leggi <strong>del</strong>la propria<br />

Nazione.<br />

Non bisogna stupirsi, dunque,<br />

se ogni uomo (ed ora anche donna)<br />

che ha militato o milita nelle forze<br />

armate, mantenga nel tempo quell'attaccamento<br />

al corpo di cui l'in-<br />

16 IL NASTRO AZZURRO

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