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Mens<strong>il</strong>e di critica e attualità sportiva - Spedizione in A.P. 70% - Art. 2 comma 20/D - L. 662/96 - F<strong>il</strong>iale di Siena www.mesesport.it<br />
gennaio 2009 –n. 246 – 2 00 €uro<br />
20<br />
09<br />
vietato tornare indietro
Direttore<br />
Mario Ciani<br />
Direttore responsab<strong>il</strong>e<br />
Paolo Corbini<br />
Direzione – Redazione – Fotolito<br />
Bernard & Co.<br />
Strada di Busseto 18 – Siena<br />
Tel. 05.77.28.53.74<br />
Fax 05.77.22.10.14<br />
E-ma<strong>il</strong>: redazione@mesesport.it<br />
editoriale<br />
Edito e stampato presso<br />
Arti Grafiche Ticci<br />
Loc. Pian dei Mori 278 - Sovic<strong>il</strong>le (Si)<br />
Tel. 05.77.34.92.22<br />
Fax 05.77.34.93.66<br />
Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 430<br />
del 27.01.1983<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
Alessandro Aucone, Duccio Balestracci, Mauro Bindi, giancarlo Brocci, Mario Ciani, Claudio Coli,<br />
Vincenzo Coli, Elena D<strong>il</strong>aghi, Pierluigi Evangelisti, Gabriele Farronato. Stefano Fini, Em<strong>il</strong>io Giannelli,<br />
Daniele Giannini, Antonio Gigli, Roberto Guiggiani, Mario Lisi, Luca Luchini, Augusto Mattioli,<br />
Roberto Morrocchi, Giuseppe Nigro, Francesco Oporti, Giovanni Pellicci, Gigi Rossetti, Senio Sensi,<br />
Rudi Simonelli, Antonio Tasso, Francesco Vannoni, Giacomo Zanibelli.<br />
Fotografie di Paolo Lazzeroni e Augusto Mattioli<br />
Collaborazione fotografica: Andrea Bruschettini, Bernard Chazine, Pietro Cinotti.<br />
Progetto grafico: Bernard Chazine<br />
246<br />
numero<br />
gennaio 2009<br />
ANNO XXVII<br />
Sotto tiro<br />
Forse non ci avete fatto caso, ma le cronache sportive (e non solo quelle) hanno parlato di<br />
Siena più nell’ultimo scorcio dell’anno che nei precedenti 350 giorni. Il perché è presto<br />
spiegato: finchè si trattava di <strong>il</strong>lustrare gli indubbi meriti di una piccola realtà che si permette<br />
di sfidare le grandi metropoli del calcio e del basket, tutto veniva relegato in una sorta<br />
di limbo mediatico. Quando un lampo di negatività ha squarciato l’azzurro che incombe sul<br />
nostro sport di squadra, siamo tornati improvvisamente attuali e popolari. Qualcuno nell’occasione<br />
ha riscoperto anche che <strong>il</strong> Siena gioca in serie A (<strong>il</strong> tg1 ce l’ha ricordato di recente<br />
mandando in onda alcune immagini del Rastrello a corredo di un servizio su<br />
calciopoli…), verità non a tutti nota fino a quel momento.<br />
Cos’è successo in realtà? È successo che non appena le agenzie di stampa hanno battuto la notizia<br />
di una indagine per evasione fiscale a carico del presidente bianconero Giovanni Lombardi<br />
Stronati, dall’esterno si sono moltiplicati gli sforzi per dipingere una situazione<br />
societaria al limite della sopravvivenza, con tanto di azioni sequestrate, stipendi a rischio<br />
e spogliatoio a terra. Potrà sempre accadere (ovviamente speriamo di no), ma finora non è<br />
successo. Insomma da quel preciso momento intorno alla Robur c’è stato un attivismo sospetto,<br />
specie da parte di chi non gli ha mai perdonato di occupare <strong>il</strong> posto di qualche grande<br />
centro.<br />
Dopo Stronati, la …Montepaschi, che nel bel mezzo di<br />
una serie positiva in corso sia in Italia che in Europa, si<br />
fa strapazzare dall’…ultima squadra del Continente (<strong>il</strong><br />
Barcellona, appunto) e presta <strong>il</strong> fianco alle critiche più<br />
ingenerose. Intendiamoci, se questo è l’unico modo per<br />
tornare sui giornali (visto che dalle analisi viene sempre<br />
esclusa per eccesso di superiorità, e poi per <strong>il</strong> Monte che<br />
mette i soldi), ce ne faremo una ragione. E pensare che<br />
per perdere la seconda partita in stagione (su 22 impegni<br />
ufficiali) la Beneamata è andata a scegliersi nientepopodimeno<br />
che la più seria candidata a vincere l’Euroleague<br />
2009. Insomma un’autentica …vergogna. Qualcuno<br />
però lo abbiamo fatto contento, sia pure per poco.<br />
Poi ci sarebbe la storia della partita con l’Inter, che ha<br />
mantenuto costantemente sotto tiro la nostra città per<br />
qualche giorno. Qui dobbiamo ammettere che c’è stata<br />
una certa convergenza di opinioni, anche se non tutte disinteressate.<br />
Il quotidiano sportivo di Torino, ad esempio,<br />
ha sostenuto che non è paragonab<strong>il</strong>e l’errore<br />
compiuto dal guardalinee di Siena con quello di Bergamo.<br />
È vero, ma solo per dimostrare che la Juve non è<br />
stata favorita come l’Inter. E <strong>il</strong> M<strong>il</strong>an con l’Udinese? Lasciamo<br />
perdere.<br />
Di questo passo va a finire che qualcuno finirà per sospettare<br />
qualcun altro di aver messo in piedi una sorta di<br />
par condicio per non scontentare nessuna delle tre big.<br />
Come si dice, …ben comune mezzo gaudio. •
2 referendum<br />
L’allenatore della<br />
Montepaschi<br />
si conferma per<br />
la terza volta<br />
nelle preferenze<br />
dei giornalisti<br />
sportivi senesi<br />
come<br />
Personaggio 2008<br />
Simone<br />
cala<br />
un<br />
altro<br />
tris<br />
Alessando Nannini, proclamato quattro volte Personaggio<br />
<strong>Sport</strong>ivo dell’anno dal 1986 al 1989, almeno per un altro<br />
anno può stare tranqu<strong>il</strong>lo, ma la sua leadership è fortemente<br />
minacciata da un ex ragazzo che nel basket ha trovato la ragione<br />
della vita: Simone Pianigiani.<br />
È alla terza vittoria consecutiva nel referendum promosso<br />
dalla nostra rivista fin dalla metà degli anni ottanta<br />
fra gli addetti all’informazione sportiva senese, con <strong>il</strong> coinvolgimento<br />
quest’anno di 21 testate giornalistiche e 12 discipline<br />
diverse. Di questo passo è lecito immaginare che <strong>il</strong><br />
poker di vittorie calato a suo tempo dal nostro p<strong>il</strong>ota di F.1<br />
abbia ormai gli anni contati.<br />
Costretto a vincere addirittura due Scudetti (91 successi<br />
su 100 gare di campionato evidentemente non bastavano…)<br />
per imporsi all’attenzione del mondo della palla a spicchi,<br />
Pianigiani ha costruito la sua travolgente carriera con <strong>il</strong> solo<br />
mezzo riconosciuto a chi fa sport: vincere tanto e comunque<br />
più degli altri. Lui l’ha fatto e speriamo continui a farlo nell’interesse<br />
suo e della Montepaschi, forte del fatto di essere<br />
circondato da un ambiente (pubblico, staff tecnico e giocatori)<br />
che lo stima, e da un vertice societario che in lui ha creduto<br />
fin dal primo momento e sul quale si è giocato una bella<br />
fetta di credib<strong>il</strong>ità.<br />
Sì, perché questa città unica per tanti aspetti nel suo genere,<br />
non si accontenta quasi mai ed a Ferdinando Minucci<br />
–c’è da scommetterci - non sarebbe bastato ostentare <strong>il</strong><br />
primo Tricolore della storia biancoverde per sentirsi pienamente<br />
apprezzato. Ci voleva una controprova immediata, coraggiosa.<br />
Come quella rappresentata da Simone head<br />
coach. Ed <strong>il</strong> ‘figurin maggiore’ della Lupa di qualche anno fa<br />
non l’ha deluso.<br />
I giornalisti senesi insomma c’avevano visto fin da subito,<br />
premiando Pianigiani già nel 2006, prima ancora che co-<br />
minciasse ad accumulare consensi ed apprezzamenti da<br />
ogni parte , ma già con le stimmate del grande allenatore.<br />
Questo riconoscimento, che si aggiunge a quelli conferitigli<br />
da ben altri prestigiosi pulpiti, non sminuisce naturalmente<br />
<strong>il</strong> valore di tutti gli altri soggetti citati, quattro in meno<br />
rispetto all’edizione del 2007 (68 invece i votanti), ma semmai<br />
ribadisce lo spessore di un personaggio che non solo<br />
ha segnato la storia della gloriosa Polisportiva, ma anche<br />
quella di tutto lo sport senese. Perché un Tricolore è sempre<br />
un Tricolore (due è meglio…), ed averlo conquistato nello<br />
sport secondo in Italia solo al calcio, non ha prezzo.<br />
Come si è visto parlare di Pianigiani e non citare Minucci<br />
è un’impresa impossib<strong>il</strong>e, quasi quanto parlare di Siena e<br />
dimenticarsi del Palio. Allora è fac<strong>il</strong>e immaginare quale sia<br />
stato <strong>il</strong> piazzamento finale del presidente biancoverde nella<br />
nostra classifica, posto che nel 2008 si è aggiudicato <strong>il</strong> prestigioso<br />
Executive of the Year quale miglior dirigente europeo<br />
e quello, recentissimo, della rivista ‘Superbasket’. E prima<br />
ancora aver contribuito alla conquista da parte della Montepaschi<br />
dell’altrettanto ambito Devotion Gold riservato alla società<br />
che in campo europeo promuove la migliore immagine.<br />
Un secondo posto, quello del massimo dirigente biancoverde,<br />
che premia la sua capacità manageriale e quel suo<br />
modo di proporsi in ambito nazionale ed internazionale sui<br />
temi che coinvolgono questo sport.<br />
Al terzo posto l’ex allenatore dei bianconeri Mario Beretta,<br />
protagonista assoluto di una salvezza che osservatori<br />
e tifosi non potevano dimenticare alla svelta. Non solo per le<br />
delicate condizioni di classifica ereditate da Mandorlini, ma<br />
anche per <strong>il</strong> lucido pragmatismo con <strong>il</strong> quale si è tuffato in<br />
questa stimolante ma diffic<strong>il</strong>issima avventura.<br />
In quarta posizione si conferma Matteo Betti, <strong>il</strong> giovane<br />
schermitore campione italiano ed europeo di fioretto in car-
ozzina, che al culmine di una stagione esaltante ha avuto la<br />
soddisfazione di partecipare alle Paralimpiadi di Pechino e fare<br />
un’esperienza vissuta prima d’ora solo da Margherita Zalaffi.<br />
Al quinto posto la prima new entry, Chiara Bazzoni,<br />
l’atleta torritese dell’Uisp che ha sfiorato la partecipazione<br />
alle Olimpiadi con la staffetta azzurra 4x400, la prima fra le<br />
escluse da Pechino. Sarebbe stato l’esordio di un’atleta senese,<br />
peraltro più volte convocata in Coppa Europa, nella<br />
specialità regina dei Giochi.<br />
Dopo la Bazzoni un ‘monumento’ dello sport senese,<br />
quella Cristina Giulianini che, tanto per non farsi mancare<br />
nulla, nel 2008 si è accontentata del terzo posto conquistato<br />
ai Campionati Mondiali di pattinaggio, rassegna nella quale<br />
ha più volte dominato.<br />
In settima posizione troviamo Massimo Maccarone, l’attaccante<br />
bianconero che con i suoi 13 gol ha consentito alla<br />
Robur di conquistare la quinta salvezza consecutiva in serie<br />
A ed ancora oggi continua a rappresentare <strong>il</strong> pezzo più pregiato<br />
dell’attacco senese.<br />
In ottava Alice Volpi, la giovane fiorettista del Cus che,<br />
dopo aver vinto l’Europeo a squadre Under 17, ha debuttato<br />
felicemente in Coppa del Mondo conquistando un primo<br />
posto nella prova Cadetti, un secondo fra i Giovani ed <strong>il</strong><br />
bronzo nella gara Under 20 a squadre.<br />
Al nono posto si insedia Daniele Portanova, anche lui<br />
protagonista insieme a Maccarone dell’ultima stagione bianconera<br />
e punto di forza della difesa di Giampaolo.<br />
Chiudono la classifica dei primi dieci Ksistof Lavrinovic e<br />
Simone Vergassola. Il primo è sicuramente la sorpresa più<br />
bella della Mps che si è aggiudicata <strong>il</strong> terzo scudetto, <strong>il</strong> secondo<br />
una sorta di usato sicuro sul quale la Robur può contare<br />
sempre ad occhi chiusi.<br />
3 referendum<br />
CLASSIFICA GENERALE<br />
1. SIMONE PIANIGIANI BASKET 106<br />
2. FERDINANDO MINUCCI BASKET 65<br />
3. MARIO BERETTA CALCIO 39<br />
4. MATTEO BETTI SCHERMA 31<br />
5. CHIARA BAZZONI ATLETICA LEGGERA 24<br />
6. CRISTINA GIULIANINI PATTINAGGIO ART. 18<br />
7. MASSIMO MACCARONE CALCIO 15<br />
8. ALICE VOLPI SCHERMA 14<br />
9. DANIELE PORTANOVA CALCIO 9<br />
10. KSISTOF LAVRINOVIC BASKET 8<br />
SIMONE VERGASSOLA CALCIO 8<br />
12. LUCA BANCHI BASKET 6<br />
13. RIMANTAS KAUKENAS BASKET 5<br />
SHAUN STONEROOK BASKET 5<br />
15. MARCO GIAMPAOLO CALCIO 4<br />
16. EDOARDO BAINI ATLETICA LEGGERA 3<br />
FABIO BRUTTINI BASKET 3<br />
CURVA ROBUR CALCIO 3<br />
ELISA GIUNTI PATT. CORSA 3<br />
HOUSSINE KHARJA CALCIO 3<br />
ROMAN SATO BASKET 3<br />
G. LOMBARDI STRONATI CALCIO 3<br />
23. LUIGI ALLEGRINI BOXE 2<br />
BANCA MPS SPONSOR 2<br />
VALERIO BELTRAMI CALCIO 2<br />
RENATO GASPERONI BASKET 2<br />
MANUEL GEROLIN CALCIO 2<br />
GIULIO GRICCIOLI BASKET 2<br />
SOFIA RICCI ATLETICA LEGGERA 2<br />
GIANLUCA TOMASIELLO BASKET 2<br />
ANDREA TRAFELI PATT.CORSA 2<br />
32. LORENZO BICCHI BASKET 1<br />
GIANCARLO BROCCI CICLOTURISMO 1<br />
BERNARDO CORRADI CALCIO 1<br />
GIUSEPPE GIAMBRONE PODISMO 1<br />
GIANNA GRENGA BASKET 1<br />
PAOLO LORENZI TENNIS 1<br />
PAOLO MORINI CICLOTURISMO 1<br />
GIORGIO REGOLI TIRO A SEGNO 1<br />
STEFANO SALIERI BASKET 1<br />
UISP PROM.SPORTIVA 1<br />
WANG YU TENNISTAVOLO 1<br />
‘L’EROICA’ CICLOTURISMO 1
4 referendum<br />
COME HANNO VOTATO Tre punti Due punti Un punto<br />
Alessandro Anc<strong>il</strong>li (A.R.E.) Maccarone Pianigiani Kharja<br />
Marco Bacchini (La Nazione) Pianigiani Maccarone Bazzoni<br />
Corrado Bagella (<strong>Mese</strong>sport) Pianigiani Giulianini Wang Yu<br />
Duccio Balestracci (<strong>Mese</strong>sport) Pianigiani Beretta Bazzoni<br />
Andrea Bianchi (Corriere di Siena) Minucci Beretta Betti<br />
Massimo B<strong>il</strong>iorsi (La Voce del Campo) Vergassola Gasperoni Giampaolo<br />
Mauro Bindi (<strong>Mese</strong>sport) Minucci Pianigiani Griccioli<br />
Stefano Bisi (Corriere di Siena) Minucci Betti Pianigiani<br />
Alessandro Bonelli (Radio Siena) Pianigiani Minucci Portanova<br />
Giancarlo Brocci (<strong>Mese</strong>sport) Banchi Beretta Morini<br />
Paolo Brogi (La Nazione) Stronati Maccarone Beretta<br />
Andrea Bruschettini (<strong>Mese</strong>sport) Bazzoni Betti Pianigiani<br />
Federico Cappelli (La Nazione) Minucci Pianigiani Corradi<br />
Massimo Cherubini (Tuttosport) Beretta Volpi Bazzoni<br />
Mario Ciani (<strong>Mese</strong>sport) Bazzoni Volpi Giulianini<br />
Chiara Cicali (<strong>Mese</strong>sport) Portanova Allegrini Baini<br />
Vincenzo Coli (<strong>Mese</strong>sport) Minucci Pianigiani Bazzoni<br />
Claudio Coli (<strong>Mese</strong>sport) Pianigiani Minucci Volpi<br />
Marco Decandia (Corriere di Siena) Pianigiani Betti Trafeli<br />
Mario De Gregorio (<strong>Mese</strong>sport) Stonerook Bazzoni Beretta<br />
Fausto Fabianelli (Radio Siena) Pianigiani Beretta Giulianini<br />
Vieri Falchi (Are) Pianigiani Minucci Portanova<br />
Marco Falorni (Toscana Oggi) Bruttini Betti Giulianini<br />
Fabio Fineschi (Superbasket) Lavrinovic Pianigiani Betti<br />
Stefano Fini (<strong>Mese</strong>sport) Minucci Gerolin Giulianini<br />
Patrizio Forci (La Nazione) Giunti Giulianini Volpi<br />
Giuliano Garosi (Corriere di Siena) Beretta Kaukenas Minucci<br />
Daniele Giannini (<strong>Mese</strong>sport) Volpi Giulianini Pianigiani<br />
Antonio Gigli (<strong>Mese</strong>sport) Curva Robur Vergassola Betti<br />
Raffaello Ginanneschi (Gazzettino Senese) Minucci Pianigiani Giulianini<br />
Angela Gorellini (Calcio Toscano.it) Betti Bazzoni Volpi<br />
Susanna Guarino (Corriere di Siena) Betti Pianigiani Beretta<br />
Roberto Guiggiani (<strong>Mese</strong>sport) Pianigiani Beretta Giulianini<br />
Gennaro Groppa (Corriere di Siena) Minucci Pianigiani Beretta<br />
Paolo Lazzeroni (La Nazione) Minucci Pianigiani Griccioli<br />
Mario Lisi (<strong>Mese</strong>sport) Pianigiani Betti Eroica<br />
Alessandro Lorenzini (Gazzetta <strong>Sport</strong>) Pianigiani Minucci Giampaolo<br />
Giacomo Luchini (La Nazione) Betti Volpi Trafeli<br />
Luca Luchini (<strong>Mese</strong>sport) Giulianini Ricci Regoli<br />
Mauro Mancini Proietti (<strong>Mese</strong>sport) Sato Vergassola Giambrone<br />
Nicola Martinella (Basket Net) Minucci Pianigiani Beretta<br />
Cristiana Mastacchi (A.R.E.) Minucci Pianigiani Vergassola<br />
Augusto Mattioli (L’Unità) Pianigiani Banca Mps Bazzoni<br />
Stefano Montomoli (Radio Siena) Pianigiani Beretta Volpi<br />
Roberto Morrocchi (<strong>Mese</strong>sport) Pianigiani Banchi Stonerook<br />
Marco Naldini (Gazzetta <strong>Sport</strong>) Pianigiani Minucci Stonerook<br />
Giuseppe Nigro (Gazzetta <strong>Sport</strong>) Kaukenas Pianigiani Beretta<br />
Francesco Oporti (Corriere di Siena) Bazzoni Baini Grenga<br />
Orlando Pacchiani (Il Giornale) Beretta Pianigiani Betti<br />
Simone Pacchierotti (Datasport) Betti Beltrami Bazzoni<br />
Alessandro Pagliai (A.R.E.) Pianigiani Maccarone Giulianini<br />
Giovanni Pellicci (La Repubblica) Pianigiani Maccarone Minucci<br />
Alessandro Petri (A.R.E.) Pianigiani Minucci Portanova<br />
Paolo Ridolfi (<strong>Mese</strong>sport) Betti Pianigiani Minucci<br />
Dario Ronzulli (Radio Siena) Pianigiani Beretta Minucci<br />
Roberto Rosa (La Nazione) Maccarone Lavrinovic Salieri<br />
Gigi Rossetti (Canale 3) Portanova Giampaolo Maccarone<br />
Giacomo Rossi (La Nazione) Pianigiani Tomasiello Beretta<br />
Piero Ruffoli (Corriere di Siena) Minucci Pianigiani Beretta<br />
Stefano Salvadori (Corriere <strong>Sport</strong>) Bazzoni Giulianini Betti<br />
Andrea Sbardellati (Italpress) Minucci Pianigiani Lorenzi<br />
Senio Sensi (Il Carroccio) Beretta Bazzoni Uisp<br />
Rudi Simonelli (<strong>Mese</strong>sport) Pianigiani Kharja Brocci<br />
Massimo Sollazzini (Radio 24) Pianigiani Minucci Betti<br />
Fabrizio Stelo (Biancoverde News) Minucci Beretta Bicchi<br />
Antonio Tasso (<strong>Mese</strong>sport) Lavrinovic Minucci Pianigiani<br />
Matteo Tasso (Canale 3) Minucci Pianigiani Banchi<br />
Francesco Vannoni (<strong>Mese</strong>sport) Beretta Pianigiani Volpi<br />
In 12esima e 13esima posizione segue un tris biancoverde<br />
che molti ci invidiano:<br />
l’assistant coach Luca Banchi, una sorta di ‘consigliere<br />
anziano’ che alle indubbie capacità tecnico-tattiche unisce<br />
una conoscenza della massima serie che si integra perfettamente<br />
con le doti naturali di Pianigiani; Rimantas Kaukenas,<br />
l’uomo che con la sua atipicità di gioco da quattro<br />
stagioni sta facendo praticamente la differenza, ed <strong>il</strong> Capitano<br />
Shaun Stonerook, già entrato di diritto nella storia della<br />
Mens Sana Basket per tutti i motivi che ogni sfida propone.<br />
In 15esima Marco Giampaolo, l’allenatore dei bianconeri<br />
chiamato a sopportare la pesante eredità di Beretta, ma con<br />
Sette le conferme<br />
e quattro le new entry<br />
LA NUOVA<br />
TOP TEN<br />
Passano gli anni, emergono nuovi personaggi, altri si<br />
def<strong>il</strong>ano: è l’impietosa legge del tempo. Eppure c’è un<br />
dato abbastanza curioso che emerge dalla comparazione<br />
della classifica di quest’anno con quella del 2007: nelle<br />
prime quattro posizioni si confermano gli stessi soggetti<br />
che nell’ordine sono: Pianigiani, Minucci, Beretta e Betti.<br />
Stab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> poker di personaggi che guida la nostra ‘top<br />
ten’, le new entry sono Chiara Bazzoni, Alice Volpi, Daniele<br />
Portanova e Ksistof Lavrinovic.<br />
Restano fra i primi dieci ma cambiano posizione: Cristina<br />
Giulianini, che passa dal quinto al sesto posto; Massimo<br />
Maccarone dal nono al settimo; Simone Vergassola,<br />
dall’ottavo al decimo.<br />
Escono invece dai primi dieci del 2007: Terrell McIntyre,<br />
Andrea Trafeli, la Mens Sana Basket, Stefano Salieri<br />
e Shaun Stonerook.<br />
Nel complesso dunque sono sette le conferme e quattro<br />
i debuttanti, fra cui due donne. Complessivamente<br />
sono stati votati 42 personaggi diversi contro i 46 dell’ultima<br />
edizione del nostro referendum.
tutti i mezzi per non farlo rimpiangere.<br />
Seguono in 16esima posizione Edoardo Baini, <strong>il</strong> giovane<br />
velocista dell’Uisp già inserito stab<strong>il</strong>mente nei progetti della<br />
Fidal che l’ha selezionato più volte anche per gare internazionali;<br />
Fabio Bruttini, l’inossidab<strong>il</strong>e presidente di una Virtus<br />
alla sua 11esima stagione consecutiva in B1 nonché vincitrice<br />
della Coppa Italia 2008; la Curva Robur, un patrimonio<br />
del tifo bianconero che unisce alla passione la serietà dei<br />
comportamenti; la colligiana Elisa Giunti, campionessa europea<br />
di pattinaggio artistico; <strong>il</strong> franco-marocchino Houssine<br />
Kharja, <strong>il</strong> centrocampista del Siena che si è conquistato un<br />
posto fisso prima nella formazione di Beretta e poi in quella di<br />
Giampaolo; Roman Sato, elemento inamovib<strong>il</strong>e dello starting<br />
five biancoverde e Giovanni Lombardi Stronati, <strong>il</strong> maggior<br />
azionista nonché presidente del Siena Calcio, impegnato nel<br />
diffic<strong>il</strong>e compito di garantirle ancora un futuro in A.<br />
Al 23° posto si colloca Luigi Allegrini, esponente di spicco<br />
della Boxe Gold Gym e recente vincitore del ‘Guanto d’Oro<br />
2008’; la Banca Monte dei Paschi, munifico sponsor dello<br />
sport senese; Valerio Beltrami, <strong>il</strong> decano degli allenatori di<br />
calcio senesi impegnato quest’anno sulla panchina del Monteriggioni;<br />
Renato Gasperoni, <strong>il</strong> tecnico che nella stagione<br />
scorsa p<strong>il</strong>otò egregiamente <strong>il</strong> Cus basket in C1; <strong>il</strong> ds del<br />
Siena Manuel Gerolin al quale si devono interessanti operazioni<br />
di mercato; Giulio Griccioli, l’erede di Piangiani sulla<br />
panchina delle giovan<strong>il</strong>i mensanine; Sofia Ricci, un altro gioiellino<br />
dell’atletica leggera, pronto ormai a prendersi lo scettro<br />
dei 400hs juniores; <strong>il</strong> play virtussino Gianluca Tomasiello<br />
e l’atleta della Mens Sana Andrea Trafeli, ai vertici europei<br />
del pattinaggio corsa.<br />
Ultimi, ma non ultimi, i soggetti che si sono classificati a<br />
pari merito al 32° posto: Lorenzo Bicchi, l’allenatore di minibasket<br />
della Virtus insignito del Pegaso d’Oro della Regione<br />
Toscana; <strong>il</strong> nostro collaboratore Giancarlo Brocci nel ruolo<br />
di inventore e animatore de L’Eroica; l’attaccante de Bruco<br />
Bernardo Corradi, oggetto del desiderio di diverse squadre<br />
di serie A; Giuseppe Giambrone, <strong>il</strong> podista punta di diamante<br />
del gruppo sportivo della Polizia di Stato; Gianna Grenga,<br />
giovane prodotto del Costone femmin<strong>il</strong>e; Paolo Lorenzi,<br />
l’unico tennista senese che ha fatto di questo sport una professione;<br />
<strong>il</strong> campione italiano di tiro a segno, ctg Master,<br />
Giorgio Regoli; Stefano Salieri, l’ex allenatore della Virtus<br />
protagonista di uno storico approdo ai play off; Paolo Morini<br />
(ex sindaco di Gaiole), l’unico senese ad aver portato a termine<br />
la ‘1001 miglia’ di cicloturismo di 1640 Km. ; l’Uisp,<br />
l’Unione Italiana <strong>Sport</strong> per Tutti che quest’anno ha festeggiato<br />
i 60 anni di vita e che molto seguito vanta anche da<br />
queste parti; la cinesina Wang Yo, vincitrice assoluta del torneo<br />
di Molfetta e punto di forza della Libertas tennistavolo.<br />
Chiude la nostra classifica, composta da 42 citazioni, la<br />
corsa che sta facendo letteralmente impazzire gli appassionati<br />
della bicicletta di tutto <strong>il</strong> mondo: l’Eroica.<br />
Chiaramente una classifica di questa natura non ha la<br />
pretesa di aver rappresentato tutte le istanze sportive di<br />
Siena e provincia. I nomi che si sono alternati in questi anni<br />
nel nostro referendum costituiscono tuttavia uno spaccato<br />
abbastanza fedele della vitalità e della molteplicità del nostro<br />
sport, singolo e di squadra. Certo non tutti i risultati<br />
hanno la stessa valenza, di questo bisogna farsene una ragione,<br />
ma l’impegno ed <strong>il</strong> sacrificio di ciascuno meritano comunque<br />
rispetto e ammirazione.<br />
A prescindere.<br />
5 referendum<br />
Nella classifica relativa<br />
agli anni duem<strong>il</strong>a<br />
Minucci<br />
nel mirino<br />
del coach<br />
Tanto per non farci mancare nulla, dalla scorsa edizione<br />
del nostro referendum abbiamo voluto individuare<br />
non solo <strong>il</strong> personaggio sportivo dell’anno, ma anche<br />
quello meritevole di una sorta di premio alla… carriera.<br />
Come? Sulla base dei punti conquistati dalla prima edizione<br />
degli anni duem<strong>il</strong>a, autentico punto di svolta dello<br />
sport cittadino con la promozione del Siena in B. Una<br />
classifica che ripropone la ‘guerra’ in famiglia fra Pianigiani<br />
e Minucci, da quest’ultimo guidata con 12 punti<br />
frutto di cinque secondi posti e due terzi posti, contro i 9<br />
del giovane tecnico tre volte primo.<br />
Al giemme e presidente biancoverde viene riconosciuto,<br />
con questa segnalazione, non solo <strong>il</strong> ruolo svolto nella crescita<br />
della Mens Sana Basket, ma anche quello di pigmalione<br />
nella scoperta del giovane tecnico lanciato nella<br />
mischia a dispetto di chi non lo riteneva ancora pronto per<br />
guidare la prima squadra. Minucci invece ha dato fiducia<br />
al coach della Lupa e come… ricompensa ogni anno se lo<br />
ritrova puntualmente davanti nella classifica st<strong>il</strong>ata dagli<br />
addetti all’informazione sportiva della nostra città: segno<br />
che la sua scelta è stata felice e tempestiva.<br />
In questa classifica un po’ speciale composta da 14<br />
soggetti diversi (gli stessi che sono saliti sul podio dal 2000<br />
al 2008) fanno parte anche l’allenatore bianconero Papadopulo,<br />
terzo con 7 punti; Cristina Giulianini quarta con<br />
6; quinti a pari merito con 3 Antonio Sala, Bernardo Corradi<br />
e Carlo Recalcati; sesti con 2 Mario Beretta, Enrico<br />
Chiesa, Matteo Trefoloni e <strong>il</strong> G.S. Costone; settimi con un<br />
punto Paolo De Luca, Ergin Ataman e Margherita Zalaffi.
Tutto parte da una semplice constatazione:<br />
i bianconeri nelle ultime tre gare<br />
del 2008 hanno perso altrettanti punti nei<br />
confronti della terz’ultima (prima Reggina,<br />
ora Lecce). Ecco, alla luce di una<br />
classifica che negli ultimi 270’ di gioco<br />
non si è mossa per niente, questi tre punti<br />
come vanno considerati tanti o pochi?<br />
Come accade spesso, la risposta non è<br />
una sola: tanti, perchè di fatto costituiscono<br />
più di un terzo del patrimonio accumulato<br />
fino a quel momento dai<br />
bianconeri; pochi, se paragonati a quanti<br />
potevano essere nel caso in cui Lecce,<br />
Reggina e Chievo, nello stesso periodo,<br />
non si fossero limitati a ‘raccattare’ tre<br />
punti in tre.<br />
Detto questo, è chiaro che dalle prove<br />
con Napoli e Palermo ci saremmo aspettati<br />
qualcosina in più. Non tanto sul piano<br />
del risultato, perché gli azzurri per un<br />
conto e i sic<strong>il</strong>iani per un altro avevano va-<br />
La classifica degli ingaggi a confronto con quella del campionato<br />
Quando in campo ci vanno i soldi<br />
Si è sempre detto che in campo non vanno i soldi, però fa sempre un bell’effetto<br />
veder giocare una contro l’altra due squadre che a livello di ingaggi la prima vanta<br />
un modestissimo 15° posto nella classifica delle società che pagano di più, e la seconda<br />
<strong>il</strong> primo.<br />
Le squadre in questione sono ovviamente <strong>il</strong> Siena e l’Inter (la Juventus, che affronteremo<br />
alla ripresa del campionato, segue in terza posizione). È vero che si gioca<br />
sempre 11 contro 11, ma nel caso dei bianconeri <strong>il</strong> divario è così abissale che non si<br />
può trascurare. Premesso che questo ‘dettaglio’ qualche volta non impedisce alla<br />
squadra con più modeste pretese di fare lo sgambetto a quella più titolata, come poteva<br />
accadere in occasione del recente incontro coi nerazzurri senza l’incredib<strong>il</strong>e decisione<br />
di Griselli controfirmata da De Marco.<br />
Le cifre che ballano fra queste società sono comunque eloquenti, e se non bastano<br />
a spiegare tante cose che accadono sul campo, di certo hanno un peso diverso sotto<br />
altri aspetti. La Robur, che vanta un monte ingaggi pari a 18,5 m<strong>il</strong>ioni di euro lordi,<br />
ha dovuto dunque affrontare prima l’Inter che guida questa speciale classifica dall’alto<br />
dei suoi 120 m<strong>il</strong>ioni (ma questa differenza di 101,5 m<strong>il</strong>ioni al Rastrello non s’è proprio<br />
vista…) e poi la Juventus che si ferma a 115. Fra le due società si piazza <strong>il</strong> M<strong>il</strong>an<br />
con 120. Dal terzo posto in giù seguono Roma (65), Fiorentina (37), Genoa (35),<br />
Napoli (29), Palermo (28), Lazio (27), Torino (25), Sampdoria , Cagliari e Catania<br />
(20), Bologna (19), Siena appunto con 18.5, Lecce (18), Chievo e Udinese (14), Atalanta<br />
(12,5) e Reggina (11,4).<br />
Ma in che misura questa singolare classifica si rispecchia in quella reale del campionato?<br />
Le uniche squadre che occupano una posizione in linea con i propri ingaggi<br />
sono la stessa Inter (prima in entrambi i casi), Genoa (6ª) e Siena (15ª), a dimostrazione<br />
che <strong>il</strong> rendimento dei bianconeri in campionato è perfettamente in linea con <strong>il</strong><br />
monte salari a b<strong>il</strong>ancio.<br />
Il salto più clamoroso all’insù è dell’Atalanta, che a fronte della 19ª posizione a livello<br />
di ingaggi occupa attualmente <strong>il</strong> nono posto in graduatoria., seguita dal Catania (da<br />
13ª a 8ª) e Udinese (da 18ª a 12ª). Bene anche Juventus (da 3ª a 2ª), Fiorentina (da 5ª<br />
a 4ª), Napoli (da 7ª a 5ª), Lazio (da 9ª a 7ª) e Reggina (da 20ª a 19ª). Malino vanno invece<br />
M<strong>il</strong>an (da 2ª a<br />
3ª), Palermo (da 8ª a<br />
11ª), Sampdoria (da<br />
11ª a 14ª), Cagliari<br />
(da 12ª a 13ª), Bologna<br />
(da 14ª a 16ª),<br />
Lecce (da 16ª a 18ª),<br />
Chievo (da 17ª a<br />
20ª). Malissimo<br />
Roma (da 4ª a 10ª) e<br />
Torino (da 10ª a<br />
17ª).<br />
7 calcio<br />
La rabbia accumulata dopo la sconfitta con i nerazzurri<br />
va trasformata in energia positiva<br />
Siena, una questione<br />
di reputazione<br />
Mario Ciani<br />
lide motivazioni per imporre la loro superiorità<br />
singola e collettiva. Semmai su<br />
quello della reazione, posto che la Robur,<br />
in queste due trasferte, ha dato la netta<br />
impressione di essere scesa al sud già<br />
mentalmente rassegnata a perdere, con<br />
una difesa molle, un centrocampo impalpab<strong>il</strong>e<br />
ed un attacco sbiadito. Soprattutto<br />
col Palermo, contro <strong>il</strong> quale ha pure avuto<br />
le sue brave occasioni da gol.<br />
Insomma un vero e proprio passo indietro<br />
che non si spiega soltanto, e non<br />
solo, con le obiettive difficoltà del doppio<br />
impegno esterno. Situazioni che tuttavia<br />
la squadra di Giampaolo dovrà imparare<br />
a gestire con maggior convinzione, perché<br />
è da queste partite che alla fine si<br />
possono racimolare quei 6-7-8 punti<br />
buoni a fare la differenza.<br />
Ma a farci ricredere tutti, è poi arrivata<br />
la partita con l’Inter, di fatto giocata da<br />
un’altra squadra rispetto a quella dei turni<br />
precedenti. Due giudizio fra i tanti: “…Il
8 calcio<br />
fatto che <strong>il</strong> Siena abbia giocato complessivamente<br />
meglio e che avesse da metà<br />
secondo tempo <strong>il</strong> controllo totale del<br />
match, rende ancora più ingiusta questa<br />
palese ingiustizia…”. E un altro ancora:<br />
“…Giampaolo nella circostanza ha compiuto<br />
un piccolo capolavoro tattico, riuscendo<br />
ad imbrigliare l’Inter per lunghi<br />
tratti del match. Impresa non fac<strong>il</strong>e, considerata<br />
l’elevata differenza nel tasso tecnico<br />
tra le due squadre”.<br />
E queste sono solo alcune delle considerazioni<br />
apparse sulla stampa specializzata,<br />
di solito mai troppo tenera nei<br />
confronti delle piccole realtà. Poi è andata<br />
com’è andata (e di questo parliamo più<br />
diffusamente a parte), ma la sensazione<br />
di aver recuperato quantomeno la squadra<br />
che aveva già rimandato battute<br />
Roma e Fiorentina, si è avuta netta e<br />
chiara.<br />
Si dirà: ma al di là delle nefandezze firmate<br />
dalla coppia De Marco-Griselli, le<br />
sue buone occasioni per pareggiare <strong>il</strong><br />
Siena l’ha avute e non l’ha sfruttate! È<br />
vero, ma questa è un’altra storia. Soprattutto<br />
non c’entra niente con le ingiustizie.<br />
È la storia di una compagine che<br />
costruisce molto, che arriva fac<strong>il</strong>mente in<br />
zona tiro, ma non la butta dentro. Col rischio,<br />
a questo punto, che gli elementi<br />
negativi diventino due, anziché uno solo,<br />
perché Giampaolo non si sognerà mai di<br />
cambiare modulo e uomini fintanto la sua<br />
creatura riuscirà a sv<strong>il</strong>uppare <strong>il</strong> gioco che<br />
tutti gli riconoscono ed apprezzano. Proporre<br />
ad esempio Zuniga a centrocampo<br />
(con un percorso inverso a quello che Beretta<br />
l’anno scorso fece fare a De Ceglie )<br />
sarebbe stuzzicante, ma con quello che<br />
propone <strong>il</strong> calendario nell’immediato non<br />
è questo <strong>il</strong> momento di fare esperimenti.<br />
Torniamo allora al tema dell’attacco.<br />
Segnare si segna poco, ma la verità vera è<br />
che nel Siena se sbaglia uno non c’è nessuno<br />
che faccia meglio. Al contrario, se a<br />
Settima per qualità della vita, 15ª in Serie A<br />
A Siena lo Scudetto virtuale<br />
I mass media hanno fatto finta di niente, cercando di nascondere <strong>il</strong> principale dato dietro<br />
un fumoso ragionamento a favore dei grandi centri. Ma la realtà è che l’annuale indagine<br />
del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle 103 province italiane, abbinata alla<br />
classifica attuale della serie A, premia la città settima in assoluto nella classifica del giornale<br />
finanziario e prima fra quelle che ospitano squadre della massima serie, cioè Siena.<br />
La quale, rispetto alle altre, né guadagna né perde posizioni, ed è nona per indice di sportività<br />
(dato calcolato sulla base di alcune variab<strong>il</strong>i come <strong>il</strong> numero di società sportive presenti<br />
sul territorio in relazione alla percentuale di popolazione di ciascuna provincia,<br />
risultati conseguiti, spesa per eventi ed impiantistica sportiva). Fra le grandi città Firenze<br />
è solo seconda dietro la nostra in 12esima posizione, mentre fra le metropoli al 20° posto<br />
M<strong>il</strong>ano precede Roma al 28°.<br />
“Un traguardo gradito anche a Giampaolo<br />
– ha sostenuto un noto quotidiano del nord –<br />
che, fosse stato un po’ più fortunato con le direzioni<br />
arbitrali e non solo, avrebbe potuto<br />
occupare un posto più prestigioso dell’attuale<br />
15° gradino in classifica”<br />
Un po’ come dire: date a Siena quello che<br />
è di Siena.<br />
mangiarsi un gol già fatto sono Ibrahimovic<br />
o Amauri (e non gli capita neppure<br />
di rado…), trovano sempre qualcuno che<br />
li vendica. E così anche <strong>il</strong> loro errore finisce<br />
per passare in secondo piano.<br />
Poi i motivi per i quali si segna poco<br />
possono essere tanti e vari, anche se per<br />
Maccarone vale sicuramente la (parziale)<br />
scusante di spendere tanto in fase difensiva.<br />
Ma per i vari Calaiò e Frick? Non sarà<br />
un problema di categoria, visti i precedenti<br />
di Marazzina e Bucchi? Piuttosto è<br />
vero che mancano i gol dei centrocampisti<br />
e dei difensori (segnatamente quelli di<br />
Loria), visto che a parte Vergassola, Galloppa<br />
e Ficagna (3 in tutto) non ha segnato<br />
ancora nessuno di loro. Comunque<br />
è un esercizio inut<strong>il</strong>e chiedersi dove sarebbe<br />
stato in questo momento <strong>il</strong> Siena<br />
se avesse messo qualche palla in più in<br />
fondo alla rete.<br />
L’apertura del mercato<br />
di gennaio sembra<br />
l’occasione giusta per<br />
fare degli aggiustamenti<br />
mirati, ma rivoluzioni<br />
vere e proprie non sono<br />
all’orizzonte, nonostante<br />
<strong>il</strong> mini tesoretto di<br />
201.661 euro riscosso<br />
dall’Uefa per la partecipazione<br />
di alcuni bianconeri<br />
agli Europei 2008.<br />
I nomi che ballano, sia<br />
in entrata che in uscita,<br />
sono tanti. Troppi per<br />
fare previsioni che potrebbero<br />
essere smentite<br />
nel giro di 24 ore. L’importante<br />
è non perdere<br />
un mese di tempo per stare dietro a tutto<br />
e a tutti, perché nei prossimi trenta giorni<br />
<strong>il</strong> Siena si gioca una bella fetta della sua<br />
salvezza e semmai deve approfittare delle<br />
distrazioni altrui. Con gli impegni in sequenza<br />
contro Reggina, Atalanta, Cagliari<br />
e Lecce, l’undici bianconero ha la possib<strong>il</strong>ità<br />
infatti di cominciare <strong>il</strong> girone di ritorno<br />
con un margine di vantaggio sulla<br />
zona B superiore a quello attuale, ma può<br />
riuscirci solo se si concentrerà su ogni singolo<br />
appuntamento come se fosse sempre<br />
quello decisivo.<br />
L’obiettivo quindi è di ripartire dalle<br />
proprie certezze, fra tutte quella di poter<br />
contare su un allenatore che sa <strong>il</strong> fatto suo<br />
e che gode della stima incondizionata di<br />
tutto l’ambiente. In campo ci vanno i giocatori,<br />
è vero, ma questa squadra ha dimostrato<br />
che può giocarsela con<br />
chiunque. Inoltre fa piacere apprendere<br />
che un noto quotidiano sportivo ha inserito<br />
Vergassola nel Top 11 Italiano come<br />
esterno destro di centrocampo insieme a<br />
Palombo e Gattuso, ed ancor di più che<br />
tre bianconeri (Curci, Galloppa e Ghezzal)<br />
sono stati scelti per la formazione ideale<br />
Under 23, di cui fanno parte fra gli altri<br />
Chiellini, Giovinco, Zarate e Lavezzi. Ma<br />
non siamo indifferenti neppure al fatto<br />
che nessuna agenzia di scommesse, italiana<br />
ed estera, vede la Robur a rischio retrocessione.<br />
Insomma i motivi per avere ancora fiducia<br />
superano abbondantemente quelli<br />
per non averla, se non altro perché dopo<br />
l’Inter i bianconeri hanno <strong>il</strong> dovere di difendere<br />
una reputazione che hanno conquistato<br />
sul campo. Non darle un minimo<br />
di continuità, per questo, sarebbe davvero<br />
imperdonab<strong>il</strong>e.
atuttocampo senio sensi<br />
UN CALCIO ALLE INGIUSTIZIE<br />
PER LE FESTE<br />
IL PALLONE FA FESTA<br />
Orfani del pallone. Lo siamo stati per 20<br />
giorni e <strong>il</strong> mondo non è crollato. Felici i fam<strong>il</strong>iari<br />
che hanno ritrovato <strong>il</strong> piacere delle feste senza la<br />
corte al piccolo schermo o <strong>il</strong> pranzo in orario anticipato.<br />
Felici gli “attori” della domenica che<br />
hanno rinnovato le vacanze estive andando a rigenerarsi<br />
con o senza la propria squadra. Felici<br />
i telecronisti, i presentatori del “gossip” domenicale:<br />
sì, in genere di questo si tratta e non di informazione<br />
nelle serate televisive che ti rendono<br />
ancor più amara la domenica quando senti le<br />
sciocchezze sciorinate dimenticando <strong>il</strong> dovere di<br />
riferire cronache e commento sull’evento sportivo.<br />
Felici i Presidenti che staccano la spina e<br />
fanno i conti per sapere quanta “autonomia”<br />
hanno ancora in termini economici. In molti sono<br />
con l’acqua alla gola, ma si spera nello stellone<br />
italiano, tanto una “spalmatura” dei debiti a carico<br />
del gioco nazionale si può sempre concedere.<br />
Sono felici anche i Direttore <strong>Sport</strong>ivi, i<br />
Procuratori e quanto altro razzola intorno perché<br />
è ricominciato <strong>il</strong> mercato e, si sa, nel compro-baratto-vendo<br />
c’è sempre da guadagnare.<br />
E chissà se sono felici anche arbitri e assistenti<br />
dopo la domenica bestiale , anzi la diciassettesima<br />
giornata (sarà un caso?) quella di sabato 20<br />
e domenica 21 dicembre: forse lo stop servirà<br />
loro per verificare, assieme al “grande” (ma<br />
forse…lo era) Collina, quanti danni hanno procurato<br />
alle Società e all’immagine del calcio con<br />
i loro sbagli.<br />
Una pausa di riflessione necessaria per tutti;<br />
purchè sia stata ut<strong>il</strong>izzata nel modo giusto. Ma,<br />
maledetto scetticismo, ci crediamo poco.<br />
SARÀ SOLO UN CASO?<br />
Consentitemi per un attimo di tornare, come<br />
fanno altri in questo numero, sul “furto con<br />
scasso” perpetrato ai danni del Siena nell’incon-<br />
tro con l’Inter. Anche <strong>il</strong> grande “Mou” si vergognò<br />
del regalo e si sperticò in elogi quasi a riparare<br />
la vergognosa regalia. Griselli l’ha fatta<br />
grossa e non si dimentica. Questo <strong>il</strong> “furto”; lo<br />
scasso è da ricercare sulla squalifica di due giornate<br />
a Curci per “frasi irriguardose verso la<br />
terna”(quando scriviamo non è stato esaminato <strong>il</strong><br />
ricorso). Vedete: a volte sentono e capiscono e a<br />
volte no! Dipende dal colore della maglia da<br />
parte di chi si rivolge loro. Sarà solo un caso?<br />
Tornando un po’ indietro, ricordate come<br />
vinse la solita Inter al Franchi nella passata stagione?<br />
Un fallo (?) su Cruz a cura di Codrea che<br />
nessuno vide (solo Girardi che arbitrava) e gli<br />
stessi interisti si meravigliarono del dono: finì 3 a<br />
2 per loro.<br />
Sei anni di serie A ci hanno insegnato che in<br />
certe gare <strong>il</strong> Siena parte ad handicap: e non ci<br />
domandate perchè; lo sappiamo tutti. Una sola<br />
morale: avete capito perché i padroni del calcio<br />
(e molti arbitri, ma non tutti – vero Trefoloni?) non<br />
vogliono la moviola in campo? Pensate che sarebbe<br />
successo se, come nel basket, in occasione<br />
del 2 – 1 per l’Inter fosse esistito questo semplice<br />
strumento e, come logico, <strong>il</strong> Siena avesse chiesto<br />
la sua attivazione. L’Inter non avrebbe vinto, <strong>il</strong><br />
campionato sarebbe stato più aperto (Juve a<br />
quattro punti invece che a sei) e <strong>il</strong> Siena non<br />
avrebbe subito uno dei torti più gravi della sua<br />
storia: per come avevamo giocato e per la gravità<br />
della “disattenzione”!!!<br />
Ci dicono che i torti subiti a fine campionato<br />
fanno pari con i piaceri (insomma…poggio e<br />
buca farebbero pari...) ma questa è una eresia,<br />
così come <strong>il</strong> regalo che la terna suddetta ha fatto<br />
alla m<strong>il</strong>iardaria Inter. Che non ne aveva bisogno.<br />
SI PUO’ FARE DI PIÙ<br />
Ma avanti così. Non sempre condividiamo le<br />
scelte di Giampaolo, ma lui rischia di suo e<br />
spesso ha ragione lui. Ma vedere Maccarone in<br />
panchina, proprio non ci è piaciuto. Se è scelta<br />
tecnica <strong>il</strong> sostituto non ci sembra che abbia dato<br />
più di “Massimo”; se è una punizione per comportamenti<br />
non professionali (come si mormora,<br />
ma non ci crediamo…) allora non si porta nemmeno<br />
in panchina e si tiene in tribuna come fu<br />
fatto per Coppola.<br />
Non ci convince lo scarso ut<strong>il</strong>izzo di Calaiò;<br />
non ci convince <strong>il</strong> modulo da trasferta visto che ha<br />
fruttato la miseria di quattro punti in nove partite.<br />
Ci piacerebbe vedere un ut<strong>il</strong>izzo maggiore della<br />
panchina visto che le risorse ci sono (leggasi talenti<br />
quasi mai ut<strong>il</strong>izzati: Rossi, Barusso ecc.).<br />
Tre sconfitte di f<strong>il</strong>a non sono uno scherzo, comunque<br />
siano maturate. E le ultime della classe si<br />
stanno avvicinando. Per scongiurare pericoli non<br />
crediamo al mercato di riparazione: a noi servirebbe<br />
solo un attaccante dal gol fac<strong>il</strong>e, ma sembra<br />
che in giro ce ne siano pochi. Crediamo più<br />
ad una rotazione maggiore con immissione di<br />
forze fresche; crediamo più ad una ritrovata autostima<br />
di Maccarone; crediamo più ad un richiamo<br />
dai vertici nazionali verso la categoria dei<br />
direttori di gara.<br />
Tra le belle cose che non vogliamo dimenticare<br />
di Siena-Inter ci ricordiamo invece delle<br />
15.500 presenze; di coreografie commoventi; di<br />
canti della Verbena frutto del consueto orgoglio;<br />
di atleti in bianconero che mettevano alla frusta i<br />
superpagati idoli in nerazzurro; ci ricordiamo di<br />
un pubblico esemplare che non smise mai di aiutare<br />
i suoi ragazzi e che a fine partita, nonostante<br />
la cocente delusione, li ringraziò. Tutto questo vogliamo<br />
continuare a vedere anche in futuro e<br />
nemmeno per un momento vogliamo pensare al<br />
contrario. Nonostante tutto in serie “A” ci stiamo<br />
bene e non sfiguriamo.<br />
Giampaolo e Mourinho a fine partita: chi sembra <strong>il</strong> vero<br />
sconfitto?
La squadra si affaccia al 2009 con <strong>il</strong> problema irrisolto<br />
della scarsa capacità offensiva<br />
Quando <strong>il</strong> gioco<br />
non basta<br />
Luca Luchini<br />
Puntuali come la molesta influenza, che<br />
ogni anno torna ad infastidire noi poveri mortali,<br />
anche in questa stagione calcistica si sono<br />
ripresentati gli errori arbitrali contro <strong>il</strong> Siena.<br />
L’ultimo, clamoroso, è stato <strong>il</strong> regalo di Natale<br />
che l’internazionale, stimato e ben pagato assistente<br />
dell’arbitro (un tempo venivano pagati<br />
meno e a Siena erano appellati come<br />
“badarighe”!) ci ha fatto contro i campioni<br />
d’Italia dell’Inter. Poco ci consola <strong>il</strong> fatto che <strong>il</strong><br />
giorno seguente altre “grandi” (Juve, M<strong>il</strong>an)<br />
abbiano goduto di analoghi favori contro<br />
squadre meno importanti di loro, perché a<br />
noi interessa soltanto <strong>il</strong> danno arrecato ai nostri<br />
colori e non ciò che accade agli altri.<br />
Anzi, la cosa potrebbe configurarsi come<br />
una vera e propria beffa quando si ascoltano<br />
accreditate emittenti televisive diffondere le<br />
“vere” classifiche, quelle che “avrebbero dovuto<br />
essere” senza gli errori arbitrali, st<strong>il</strong>ate da<br />
“imparziali” cronisti, sulla base di chissà quali<br />
teorie. Abbiamo così scoperto che <strong>il</strong> Siena ha<br />
addirittura due punti in più di quanto avrebbe<br />
meritato. Ringraziamo dunque la benevola<br />
classe arbitrale che fino ad oggi ci ha favorito<br />
e ci complimentiamo con <strong>il</strong> giornalista per la<br />
sua “lettura” delle trasferte di Udine e M<strong>il</strong>ano<br />
(sponda rossonera), e delle gare interne con <strong>il</strong><br />
Catania e con l‘Inter.<br />
Cerchiamo, anche se non è fac<strong>il</strong>e, di dimenticare<br />
queste piacevoli amenità (tanto<br />
ormai ci siamo abituati!) e torniamo a parlare<br />
di calcio giocato, anche se un pizzico di intelligenza<br />
e sensib<strong>il</strong>ità da parte della terna arbitrale<br />
e del giudice sportivo in occasione del<br />
“caso Curci”, forse, ce lo saremmo attesi.<br />
Torniamo al campo, dunque. Il mese di dicembre,<br />
sul piano dei risultati, come paventato,<br />
è stato disastroso, ma l’ultima gara con<br />
l’Inter è riuscita in parte a farci dimenticare le<br />
delusioni del secondo tempo di Napoli e dell’intera<br />
gara di Palermo. Nonostante la<br />
grande prestazione contro i campioni d’Italia,<br />
restano però le principali preoccupazioni che<br />
hanno contraddistinto questa prima parte di<br />
campionato, relative soprattutto alla scarsa<br />
capacità di segnare. I nostri quattro attaccanti<br />
sono riusciti in tutto a siglare 7 reti, e alla luce<br />
di questo dato la classifica del Siena potrebbe<br />
sembrare quasi miracolosa. Se analizziamo <strong>il</strong><br />
gioco dei bianconeri, invece, tutto parte dalla<br />
grande disciplina difensiva che Giampaolo è<br />
riuscito a trasmettere alla squadra, impostazione<br />
tattica che prevede un grande sacrificio<br />
in copertura da parte delle punte che, cor-<br />
rendo molto e giocando abbastanza lontane<br />
dalla porta, rischiano di arrivare quasi sempre<br />
a concludere con scarsa lucidità.<br />
Avendo imparato ad apprezzare le grandi<br />
doti tecniche e le capacità di Mister Giampaolo,<br />
è impensab<strong>il</strong>e credere che l’allenatore<br />
bianconero non abbia valutato tale situazione.<br />
In parte quanto detto corrisponde infatti<br />
a verità, ma in parte i nostri attaccanti<br />
hanno fino ad oggi errato più del dovuto. Un<br />
misto di precipitazione e fatalità sembrano infatti<br />
aver condizionato spesso la loro mira.<br />
Tanto per restare alle ultime reti mancate con<br />
l’Inter, non era certo stanco Frick quando all’inizio<br />
della gara ha sparato fuori a porta<br />
vuota e non aveva bisogno di grandi energie<br />
e lucidità <strong>il</strong> pur bravo Ghezzal per pareggiare<br />
nel finale. Senza parlare di Maccarone che<br />
sembra colpito da una maledizione!<br />
L’ulteriore punto debole è relativo alla constatazione<br />
che <strong>il</strong> modulo di gioco citato prevede<br />
gli inserimenti di Kharja, in effetti <strong>il</strong><br />
miglior marcatore del Siena (3 reti, sic!), che<br />
non solo ha cercato di emulare i compagni<br />
con clamorosi errori, ma non ha un vero sostituto<br />
nel pur numerosissimo gruppo a disposizione<br />
del Mister. Così, nonostante tanto<br />
bel gioco e i continui complimenti ricevuti, gli<br />
inseguitori si avvicinano e siamo arrivati al<br />
mercato di gennaio che, come sempre, vedrà<br />
decollare, almeno in coda alla classifica, un<br />
torneo totalmente nuovo.<br />
Giampaolo ha chiesto l’arrivo di tre nuovi<br />
giocatori, uno per reparto. Non sappiamo se<br />
intenda modificare <strong>il</strong> suo schema, portando a<br />
Siena un esterno per poter sfruttare finalmente<br />
le doti di Calaiò, o se nel reparto avanzato<br />
questi lascerà <strong>il</strong> posto ad una punta di<br />
maggior movimento. Certo, al Siena occorrerebbe<br />
un bomber capace di segnare nel girone<br />
di ritorno sette – otto reti, e in Italia non<br />
sappiamo proprio dove Zanzi e Gerolin potrebbero<br />
scovarlo. Lo stesso discorso si può<br />
fare nel caso si pensi ad un trequartista. Per<br />
quanto riguarda <strong>il</strong> centrocampo l’organico sarebbe<br />
a posto (ammesso che Vergassola e<br />
Galloppa riescano a tenere questi ritmi fino in<br />
fondo), ma c’è da valutare la posizione di<br />
Coppola, scontento del suo minutaggio.<br />
Ripetiamo quanto scritto in precedenza:<br />
prima di rinforzare un’avversaria diretta, preferiremmo<br />
correre <strong>il</strong> rischio di “doverlo gestire”<br />
fino al termine del torneo. Coppola può<br />
essere molto ut<strong>il</strong>e, anche se Codrea, a parer<br />
nostro, è insostituib<strong>il</strong>e.<br />
11 calcio<br />
Nel reparto arretrato saremmo a posto con<br />
le belle realtà Rossettini, Ficagna, Brandao (in<br />
attesa di Belmonte), se non ci fosse stato <strong>il</strong><br />
brutto infortunio a Rossettini. Sulla carta, con<br />
<strong>il</strong> rientro di Ficagna, potremmo forse anche<br />
andare avanti così, ma a parer nostro resta la<br />
possib<strong>il</strong>ità di giocare la carta della dutt<strong>il</strong>ità di<br />
Zuniga, non più personaggio da scoprire, ma<br />
autentica nuova positiva realtà del gruppo.<br />
Zuniga potrebbe passare a fare l’esterno<br />
alto, insieme ad un nuovo arrivato sulla sinistra,<br />
con la possib<strong>il</strong>ità di adottare quel 4-4-2<br />
che, come accennato, potrebbe valorizzare le<br />
qualità di Callaiò. Tutto ciò se, e non abbiamo<br />
motivi di pensare <strong>il</strong> contrario, la società manterrà<br />
la promessa di non cedere a gennaio<br />
nessuno dei pezzi da novanta.<br />
Comunque, nonostante la scarsa vena realizzativa<br />
dell’attacco, la classifica è migliore<br />
dello scorso anno, i giovani di valore abbondano,<br />
Giampaolo è bravo, <strong>il</strong> Siena “insegna<br />
calcio” anche alle “grandi”. Cosa potremmo<br />
desiderare di più per <strong>il</strong> 2009? Magari la soluzione<br />
dell’annoso problema del Centro <strong>Sport</strong>ivo,<br />
con un po’ più di buona volontà da parte<br />
di tutti. È chiedere troppo ? Auguri!<br />
Ghezzal<br />
inseguito da Figo
FAIR PLAY E SINDROME DA FRUSTRAZIONI<br />
di Duccio Balestracci<br />
12<br />
Ho cominciato un po’ a preoccuparmi: ma che hai mangiato troppi<br />
dolci? mi fa <strong>il</strong> mio medico curante, perché <strong>il</strong> tasso di glicemia nel<br />
sangue è aumentato. Strano: è vero che con le feste natalizie a un<br />
ricciarellino in più si indulge, e magari a uno spicchietto di panforte (nero,<br />
per carità: quello bianco l’hanno inventato per la regina Margherita a fine<br />
Ottocento e è una bastardata disgustosa con tutta quella vainiglia), ma<br />
niente di più di questo, e poi se si pensa che i dolci mi stanno cordialmente<br />
sugli zibidei e che non metto nemmeno lo zucchero nel caffé perché<br />
sennò mi altera <strong>il</strong> gusto...E allora? E allora, boh... fammi pensare...<br />
ma sì, ho capito.<br />
Dev’essere tutto questo parlare di fair play che mulinella intorno al<br />
gioco del calcio e che, sotto feste, si riaffaccia come una fastidiosa flatulenza<br />
quand’hai mangiato qualche cosa che affatica la digestione. Mi spiego.<br />
L’altoparlante, prima di ogni partita, invita <strong>il</strong> pubblico a comportarsi<br />
bene e a fare <strong>il</strong> bravo, ma glissa sul fatto che a fare i bravi e a comportarsi<br />
bene dovrebbero essere anche tutti quelli che stanno in campo, e<br />
non solo gli undici giocatori, ma anche i tre (anzi quattro) arbitri, i due<br />
allenatori e tutta quella gente che, a vario titolo, sta a sedere sulle panchine<br />
a bordocampo. Siamo noi che, ogni volta, si spera che lo facciano<br />
spontaneamente e non per invito. E di questi tempi, siccome è Natale (e<br />
poi Capodanno e poi la Befana e chi più feste ha più ne metta) a tutti -<br />
chissà poi perché proprio in questo periodo – ci vien da pensare che magari<br />
si potrebbe vedere un po’ di fair play vero (e non a chiacchiere)<br />
messo in atto nella partita.<br />
Vuoi vedere che è stato questo pensiero che m’ha fatto alzare la glicemia:<br />
troppo zucchero mentale si dev’essere riversato nel sangue. Gente,<br />
fatevi una controllatina perché mi sa che non sono <strong>il</strong> solo a soffrire di<br />
questo disturbo: se tanto mi dà tanto siamo in più d’uno a presentare la<br />
sindrome da “zucchero mentale indotto dal desiderio di gioco corretto”.<br />
È una malattia diffusa e vecchissima e si presenta con sintomi precisi:<br />
<strong>scarica</strong> di adrenalina di fronte a una zingarata; ribollimento di rabbia nello<br />
stomaco seguito, in qualche caso, da smoccolamenti e imprecazioni assortite;<br />
senso di frustrazione; consapevolezza che gli attori in campo<br />
avrebbero dovuto seguire un differente e più corretto comportamento; effetto<br />
proiezione nel sangue del tasso zuccherino che sarebbe fisiologicamente<br />
connesso con un gioco corretto. E <strong>il</strong> disastro è fatto: glicemia alle<br />
stelle da rebound frustrato, che nemmeno se vi foste sbafati un intero vassoio<br />
di ricciarelli appena usciti dal forno. La sindrome è nota fra i medici<br />
con la sigla FPRFS (Fair Play Rebound Frustration Syndrom)<br />
Il fatto è che, in questa prima parte di campionato, di fair play desiderato<br />
e frustrato ce n’è stato ammannito parecchio. Per dire: a M<strong>il</strong>ano abbiamo<br />
assistito a una <strong>il</strong>lustre stella del firmamento rosso-nero che, appena<br />
sfiorata (guarda caso da un giocatore della Robur), s’è accasciata esanime<br />
al suolo che nemmeno Gavroche sulla barricata e ha procacciato un calcio<br />
di rigore a favore, senza che nessuno abbia avuto <strong>il</strong> fair play di dirle ma dai,<br />
pirla, che non t’ha toccato nessuno, alzati e pedala.<br />
Ancora più di recente, s’è visto un’<strong>il</strong>lustre stella nerazzurra partire da<br />
posizione di netto fuorigioco e segnare un gol tanto immeritato quanto punitivo<br />
della squadra che aveva di fronte (guarda caso la Robur) senza che<br />
<strong>il</strong> guardalinee direttamente responsab<strong>il</strong>e abbia avuto <strong>il</strong> fair play di dire scusate<br />
mi sono sbagliato. Anzi <strong>il</strong> de quo dicitur è lo stesso che in un’occasione<br />
identica se ne uscì con un pomposo “io non sbaglio mai”, frase che non direbbe<br />
nemmeno Nostro Signore <strong>il</strong> quale, infatti, guardando proprio quel<br />
tizio, è stato sentito borbottare perplesso “ma dove ho sbagliato?”.<br />
Dice: sbagliare è umano. Altroché. Ma quando si sbaglia sempre e solo<br />
in una direzione e sempre a scapito di una parte sola sarà anche umano ma<br />
fa incazzare una cifra. E la glicemia da FPRFS si impenna a razzo.<br />
Di più. Alla fine della partita di cui s’è appena detto, l’<strong>il</strong>lustre allenatore<br />
miracolato mica dice che quel gol non ci doveva essere, né annuncia<br />
che per la botta di culo ricevuta andrà scalzo in pellegrinaggio<br />
alla Madonna di Montenero che gli ha regalato tre punti. No: bofonchia<br />
soltanto che, insomma, sì, è vero, forse la sua squadra non aveva meritato<br />
così tanto di vincere, ma insomma è andata così e tanto noi siamo noi<br />
e voi nun séte ‘n cazzo (Alberto Sordi, Il Marchese del Gr<strong>il</strong>lo, cit.) e allora<br />
pigliatevelo in saccoccia e tanti saluti al fair play.<br />
Questi sono solo alcuni (e solo i più recenti) degli episodi scatenanti<br />
che si potrebbero ricordare, ma a farne l’elenco completo – anche della<br />
sola mezza stagione calcistica che sta finendo – ci sarebbe da riempire un<br />
fascicolo speciale del Lancet.<br />
Perché, poi, di volta in volta, accanto a quelli clamorosi ci sono i microepisodi<br />
che passano sotto s<strong>il</strong>enzio (o tutt’al più che vengono appena<br />
sottolineati da qualche fischio irritato degli spettatori). Giocatori che rimettono<br />
da fallo laterale prendendo una rincorsa che nemmeno un saltatore<br />
in alto, e guadagnano così una decina di metri. Giocatori che, quando<br />
un avversario va a terra, interrompono <strong>il</strong> gioco (e magari quell’altro sta<br />
facendo la sceneggiata, ma tant’è. E a proposito: ma non ha più senso in<br />
altre discipline nelle quali a fermare <strong>il</strong> gioco perché c’è un giocatore a<br />
terra è l’arbitro? no, eh...) e gli avversari, poi, gli ridanno, sì, la palla, ma<br />
scaraventandola dall’altra parte del campo. Sarà fair play, ma a me mi fa<br />
torcere le budella, non so a voi. Giocatori che, di fronte al fischio dell’arbitro<br />
o allo sventolamento del guardalinee, li mandano palesemente<br />
affanculo, sottolineando l’invito verbale con gesti manuali e, nove su<br />
dieci, se <strong>il</strong> giocatore è un “intoccab<strong>il</strong>e” o un membro della “casta del<br />
campo” l’arbitro o lo sbandieratore di bordocampo fanno finta di non<br />
aver visto né sentito. E allora <strong>il</strong> tasso di FPRFS viaggia come un treno.<br />
Noi sfidiamo <strong>il</strong> rischio e continuiamo a pensare che ci possa essere<br />
un calcio in cui <strong>il</strong> fair play in gioco è un elemento reale e fondamentale.<br />
Per ora lo pensiamo con risultati deludenti, ma la speranza, si sa, è l’ultima<br />
a morire, anche se <strong>il</strong> tasso di glicemia nel sangue indotto da FPRFS<br />
è sempre alto. Forse, quando si allontaneranno le feste e, con esse, <strong>il</strong> maggiormente<br />
avvertito desiderio di buonismo e correttezza, le cose andranno<br />
a posto da sole. Forse. •
È proprio vero, al peggio non c’è mai<br />
fine. Soprattutto per quello che è successo<br />
con l’Inter, ma in parte anche per<br />
la decisione del giudice di squalificare<br />
Curci per due turni e di infliggere una<br />
multa alla società.<br />
Ma andiamo per ordine, premesso che<br />
la beffa contro i nerazzurri non è stata ancora<br />
metabolizzata per bene e forse non<br />
lo sarà mai. Una beffa tanto più atroce<br />
perché ha seguito di appena 52 giorni<br />
quella subita contro <strong>il</strong><br />
M<strong>il</strong>an a San Siro e preceduto<br />
di 22 la sfida con la<br />
Juventus a Torino. Ma<br />
non vogliamo pensar<br />
male, tanto più che si fa<br />
peccato…<br />
Per questa volta basta e<br />
avanza quello che è successo<br />
contro la squadra di<br />
Mourinho: semplicemente<br />
inspiegab<strong>il</strong>e. Co sì<br />
inspiegab<strong>il</strong>e che nessuno se<br />
l’è sentita di<br />
accampare<br />
scu se o atte -<br />
nuan ti. A cominciare<br />
dallo<br />
stesso Special<br />
One, mentre<br />
Moratti ha laconicamente<br />
detto: “Quello di Siena è stato un incidente<br />
e basta. Lo abbiamo ammesso e non so francamente<br />
cosa si possa fare di più. È in<br />
buona fede, ben diverso da quello che avveniva<br />
anni fa…”<br />
Certo lui in tutti questi anni non ha<br />
avuto tante occasioni per lamentarsi dei<br />
direttori di gara, però quando l’ha fatto<br />
(nel recente passato per le troppe espulsioni),<br />
non la pensava così.<br />
Allora cosa c’è da aggiungere ai fiumi<br />
di inchiostro versati per questo ‘inquietante’<br />
episodio? Che Maxwell<br />
prima e Maicon dopo, essendosi<br />
resi perfettamente<br />
conto della palese infrazione<br />
(basta vedere con quale convinzione<br />
<strong>il</strong> centrocampista smista<br />
di tacco la palla al compagno),<br />
potevano fare un gesto di autentico fair<br />
play e fermare l’azione, visto che da G<strong>il</strong>ardino<br />
l’hanno preteso. Nella circostanza<br />
è passato quasi inosservato <strong>il</strong> fallo commesso<br />
dallo stesso Maicon ai danni di Del<br />
Grosso. Dice: “la sensazione<br />
è che <strong>il</strong> bianconero<br />
si lasci cadere<br />
appena entrato in<br />
area”. Può darsi, ma<br />
resta <strong>il</strong> fatto che <strong>il</strong> bras<strong>il</strong>iano<br />
si aiuta vistosamente<br />
con un braccio<br />
e quante volte sim<strong>il</strong>i contatti vengono puniti?<br />
Tanti, purchè ad avvantaggiarsene<br />
siano le solite note, come dimostra <strong>il</strong> rigore<br />
concesso a Inzaghi ai danni di Por-<br />
tanova. E poi si può<br />
rimproverare Collina di aver mandato<br />
a Siena un arbitro relativamente giovane<br />
e con scarsa personalità che già nel recente<br />
passato aveva penalizzato i bianconeri<br />
contro una grande. Anche se in<br />
occasione di Siena-Inter del campionato<br />
2004-05 le cose non andarono meglio<br />
con Farina, che infatti da un quotidiano<br />
sportivo si beccò un bel 5 in pagella<br />
con questa motivazione:<br />
“….Una direzione di<br />
gara delu-<br />
dente, e non perché non vede<br />
un sospetto rigore per <strong>il</strong> Siena<br />
(dopo averne assegnati due ai<br />
13 calcio<br />
Unanimi, sia pure per interessi diversi, le reazioni dei mass media<br />
al ‘furto’ perpetrato dall’Inter ai danni dei bianconeri<br />
Becchi e bastonati<br />
nerazzurri, ndr), ma perché in generale dà<br />
l’impressione di penalizzare la squadra di<br />
casa e di non riuscire a mantenere <strong>il</strong> controllo<br />
della partita”. Mentre Saccani, un<br />
altro big del fischietto abbonato<br />
al 5 in pagella, nel campionato<br />
successivo scatenò la<br />
rabbia del Siena per non aver<br />
r<strong>il</strong>evato un fallo di mano di<br />
Cordoba. Tutti precedenti<br />
che fanno riflettere.<br />
Poi la<br />
squalifica di<br />
Curci. Già è<br />
apparso<br />
grave e ingiustificato<br />
che De<br />
Marco e<br />
Griselli<br />
non abbiano visto quello che<br />
hanno visto tutti,<br />
ma dopo una sbirciata<br />
alla tv si sperava<br />
almeno in<br />
un gesto di ‘ravvedimento’.Invece<br />
niente:<br />
incapaci e arro-<br />
ganti. Conclusione: quando<br />
c’era da vedere hanno<br />
chiuso gli occhi, quando<br />
non dovevano sentire non<br />
si sono persi neppure una<br />
parola.
VIOLA LIVIDO<br />
di Giancarlo Brocci<br />
14<br />
Caro Sensi,<br />
ti scrivo in ritardo, reduce da un lungo viaggio, e solo da<br />
poco ho letto <strong>il</strong> tuo pezzo speciale sul falso fair play.<br />
Son sincero; mi aspettavo che prima o poi qualcosa del genere<br />
l’avresti scritta; a Gaiole, di là dalla linea dei castelli che<br />
faceva da confine, si dice “lupo ‘un caca agnelli”, alla fiorentina.<br />
Vidi di sfuggita <strong>il</strong> gol di G<strong>il</strong>ardino a Palermo: un flash<br />
della CNN e mi chiesi perché non fosse un’autorete, visto che<br />
in scivolata non c’era arrivato. Me lo disse mio figlio, conosciuto<br />
tifoso del Siena, che <strong>il</strong> gol l’avevano dato a lui, segnato<br />
di mano con relativa squalifica.<br />
Il che, noto col piacere del “me l’aspettavo”, ti ha dato <strong>il</strong><br />
destro per una <strong>scarica</strong> antiviola che non riuscivi a sfogare altrove,<br />
da juventino senese, che altri si sono concessi per <strong>il</strong> giusto<br />
1 a 0 della vittoria sul campo della Robur.<br />
Vorrei farti notare come chi ama <strong>il</strong> calcio per davvero, <strong>il</strong><br />
giuoco o lo spettacolo, non ha potuto che essere grato alla Fiorentina<br />
dei Della Valle e a Cesare Prandelli di quanto è stato<br />
fatto nella Firenze calcistica sotto la loro gestione.<br />
Io sono viola dalla nascita ma avevo smesso di andare<br />
anche in quello stadio perché indecente <strong>il</strong> contesto in cui si<br />
assisteva alla partita, tra le maleducazioni, le violenze verbali<br />
e fisiche, gli spinelli che giravano ecc. Per perdere, si era sempre<br />
perso tanto e si finisce per farci abitudine, più o meno se-<br />
rena; ma <strong>il</strong> contesto era diventato altrettanto deprimente, meglio<br />
astenersi.<br />
Loro sono stati i primi a lavorare sugli steward, a denunciare<br />
ed isolare i peggiori esponenti di curva, a chiedere un atteggiamento<br />
pacato in campo e fuori; da un po’di tempo a<br />
questa parte ne ho viste molte, in tv, di partite della Fiorentina<br />
e non c’è bisogno di essere stati arbitri da prima linea<br />
come me per capire quanto fosse diventato gradevole, in genere,<br />
<strong>il</strong> contegno dei gigliati.<br />
Fuori dal campo, <strong>il</strong> “viola fair” è stato apprezzato ovunque,<br />
al punto che <strong>il</strong> capo Uefa Platini (uno che di Firenze ricordava<br />
le sassate al pullman della sua Juve) si è sentito in dovere di ringraziare<br />
pubblicamente la Fiorentina per <strong>il</strong> modo signor<strong>il</strong>e con<br />
cui è uscita dalla semifinale di Coppa Uefa (male, ai rigori, con<br />
23 tiri in porta ecc.), con cui si è rapportata per ogni altro match,<br />
anche in trasferta, per l’ospitalità data ad ogni tifoseria ospite:<br />
migliaia di scozzesi senza biglietto ospitati in piazza con maxi<br />
schermo, trattati a ribollita e pappa col pomodoro.<br />
Lo stesso è toccato ai supporters del Lione quando siamo<br />
usciti dalla Champions, dopo che all’andata Benzema aveva<br />
segnato un gol non proprio sportivo; lo stesso è toccato al rammentato<br />
Benzema, accolto, assieme ai suoi, dal tappeto viola<br />
all’uscita trionfante dal prato del Franchi.<br />
Quelli del “Terzo tempo con baci e abbracci”, <strong>il</strong> “grande”<br />
Prandelli, qualcosa da insegnare “ai m<strong>il</strong>ioni di ragazzini dei<br />
campetti di periferia” ce l’hanno, anche solo sul piano umano<br />
o per <strong>il</strong> coraggio (preferisci la ruffianeria?).<br />
Il viola livido delle attribuzioni, quello che vorrebbe essere<br />
sarcasmo, i tuoi “udite, udite” derivano, caro Senio, da<br />
un sedimentato che può pescare solo nel peggior modo di intendere<br />
<strong>il</strong> calcio come fazione, lotta al nemico comunque<br />
brutto, sporco e cattivo. Questo si, purtroppo, ben presente nei<br />
campetti rammentati.<br />
Questo si presente in chi non riesce neanche a chiamare<br />
col suo nome gli inquisiti, che non riesce neanche a leggere,<br />
evidentemente per problemi di fegato, cosa sta a verbale, acclarato,<br />
nelle inchieste.<br />
Caro Senio, io che avevo scritto (vedi 5 puntate sul nostro<br />
<strong>Mese</strong>sport) prima di moggiopoli mi sono ritrovato a fare <strong>il</strong> tifo<br />
per la Juve nell’ultima partita contro l’Inter; e non per rinterzi<br />
impensab<strong>il</strong>i in chiave viola ma perché questa nuova Juventus<br />
è portatrice di valori, in un calcio con ancora tanti problemi.<br />
Lo staff, l’allenatore Ranieri, i suoi campioni da Del Piero<br />
a Buffon, i vari giovani italiani Chiellini, Marchisio, De Ceglie,<br />
Giovinco, un prof<strong>il</strong>o serio in campagna acquisti ed in<br />
sede di commento me l’hanno fatta preferire di gran lunga ad<br />
un Inter che esibisce arroganze, soldi e neanche un italiano in<br />
formazione. Certo, c’è sempre Agricola, ma <strong>il</strong> problema della<br />
stalla è ancora comunissimo.<br />
Caro Senio, io sono contento quando <strong>il</strong> Siena vince perché<br />
(al di là dei suoi ultimi presidenti) è gestito da gente vispa<br />
e misurata e seguito da un pubblico che vanta lo zero in multe<br />
e tante iniziative di bella civ<strong>il</strong>tà. Di queste sono a ringraziare,<br />
ogni volta che li ritrovo, i vari “Groppa” e Nat<strong>il</strong>i, i tanti altri<br />
che, come loro, amano ancora <strong>il</strong> calcio e di certo stimano Prandelli<br />
(come del resto gli esternano tutti i suoi colleghi) ed <strong>il</strong><br />
new deal viola.<br />
A proposito, caro Senio; le tv fiorentine che fanno quei programmi<br />
sono ripugnanti, come lo fu la precoce campagna di<br />
“Tuttosport” contro Ranieri, così come lo sono certi beceri che<br />
vi si avvicendano, quasi esattamente ciò che succede in tutte le<br />
altre tv (salviamo Sky?); accetta un consiglio, fai come me e<br />
chi ama <strong>il</strong> calcio (lo sport) per davvero: non le guardare. •
Ricordate le parole di Galliani quando discettando<br />
sulla nuova geografia del calcio italiano,<br />
ripeteva un giorno sì e l’altro pure che <strong>il</strong><br />
blasone e la storia del M<strong>il</strong>an, al pari di quelli dei<br />
grandi club, non potevano scendere a misurarsi<br />
con le piccole città di una provincia pallonara in<br />
cerca di legittimazione? O ancora quelle di Fabio<br />
Capello che, un po’ contrariato per <strong>il</strong> pareggio a<br />
reti bianche sul prato del vecchio Rastrello, dove<br />
la sua ‘Magica’ Roma era stata fermata dalla matricola<br />
Siena, si affrettò a sottolineare che “l’erba<br />
del terreno era troppo alta”?<br />
A parte l’<strong>il</strong>lustre affronto al certosino lavoro<br />
di Olinto e soci, l’educato lamento del tecnico<br />
friulano parve più che altro l’alibi dietro cui nascondere<br />
una giornata poco felice dei suoi talentuosi<br />
‘giocolieri’.<br />
Sta di fatto che, in modo più o meno elegante,<br />
l’’Artemio Franchi-Montepaschi Arena’<br />
(come dobbiamo abituarci a chiamarlo) è stato<br />
sempre molto ‘chiacchierato’ dagli addetti ai<br />
lavori, signori nella vittoria, molto meno lucidi<br />
nella sconfitta. Anche perché, quando ‘la<br />
grande’ perde o comunque rallenta contro la<br />
‘piccola’, si tende a rimarcare i demeriti della<br />
prima e non certo i meriti della seconda. I rapporti<br />
di forza – come si direbbe in diplomazia<br />
– vivono di regole proprie e talvolta nemmeno<br />
quando si ‘rovesciano’ fanno notizia.<br />
Figurarsi dunque se, in tutti questi anni,<br />
qualcuno si è accorto ad esempio che <strong>il</strong> fondo<br />
del ‘Franchi’ è di gran lunga <strong>il</strong> migliore di tutta<br />
la Serie A, che i templi pieni di blasone e di storia<br />
sono ora campi ‘spelacchiati’ nonostante<br />
rizzollature, manutenzioni varie o chissà quale<br />
altra alchimia di consolidamento; o che magari<br />
lo stadio di Siena è stato uno dei primi ad essere<br />
messo a norma con le disposizioni del cosiddetto<br />
‘decreto Pisanu’ - quello che<br />
prevedeva l’installazione dei ‘tornelli’ - grazie<br />
ad una presenza costante e attenta da parte<br />
delle istituzioni, capaci di rispondere con prontezza<br />
e sollecitudine laddove le metropoli del<br />
pallone hanno spesso sonnecchiato.<br />
Col tempo la sussiegosa spavalderia dei potenti<br />
verso quel ‘campetto di provincia’ (che<br />
qualcuno dalle colonne della stampa nazionale<br />
si spinse a definire, senza alcuna autorità eppure<br />
con ingiustificab<strong>il</strong>e leggerezza, addirittura “indegno<br />
di un paese civ<strong>il</strong>e”), si è trasformata in rispetto.<br />
A denti stretti, ma pur sempre rispetto.<br />
Una dignità guadagnata con i successi di<br />
una squadra e di un pubblico orgogliosamente<br />
‘piccoli’, ma sempre più guastafeste delle<br />
‘grandi’: come dire che la Robur, ‘nel su’ ridotto’,<br />
è un cliente durissimo per tutti e a testimoniarlo<br />
ci sono le vittorie ottenute con le<br />
prime della classe: ne sa qualcosa la Roma di<br />
Luciano Spalletti, poco più che comprimaria<br />
nello spettacolare tre a zero della scorsa stagione<br />
in quella che a detta di molti resta la miglior<br />
partita disputata dai nostri in sei anni di A,<br />
e tornata con le pive nel sacco anche quest’anno<br />
sconfitta di misura alla sesta giornata.<br />
Provate a chiedere a Cesare Prandelli: la sua<br />
Fiorentina si è dovuta inchinare nelle ultime apparizioni<br />
alla ‘legge del Franchi’ (quello di Siena,<br />
si capisce…). Prima Maccarone, poi Kharja, allignati<br />
al ‘mitico’ Tore André Flo che permise al<br />
Siena di De Canio di superare la Fiorentina targata<br />
Zoff - hanno sancito i due acuti consecutivi<br />
sui Viola, in un derby che dalle sponde dell’Arno<br />
si sforzano di ‘snobbare’, ma che non si direbbe<br />
sia una partita come le altre a giudicare dalle<br />
‘uggiose’ reazioni del popolo gigliato.<br />
Senza dimenticare che perfino ‘Ciccio’<br />
Cozza, per nulla rimpianto da queste parti, è<br />
riuscito ad iscriversi alla voce dei gol memorab<strong>il</strong>i:<br />
quello del 2-1 al M<strong>il</strong>an nel campionato<br />
2004/2005 (per la prima e per ora unica vittoria<br />
sul Diavolo), rimane <strong>il</strong> solo bel ricordo lasciato<br />
da un giocatore di classe pura, ma che<br />
nell’esperienza senese ha segnato una traccia<br />
tutt’altro che indeleb<strong>il</strong>e.<br />
Nella stagione del record di punti, <strong>il</strong> Siena<br />
di Mario Beretta ha infranto un altro tabù. È<br />
toccato anche alla Juventus di Claudio Ranieri<br />
segnare <strong>il</strong> passo sotto la Torre del Mangia. La<br />
voglia di cercare un risultato prestigioso e l’occasione<br />
di chiudere con la ‘c<strong>il</strong>iegina’ un campionato<br />
da incorniciare, almeno nella sua<br />
seconda parte, fecero la differenza in favore dei<br />
bianconeri di casa nostra.<br />
Numeri alla mano, i ragazzi di Giampaolo<br />
15 calcio<br />
stanno costruendo lo ‘scudetto’ della sesta salvezza<br />
proprio in casa, spinti dalla passione di<br />
un pubblico già premiato per la propria esemplare<br />
correttezza e ‘dodicesimo uomo’ di<br />
grande impatto per <strong>il</strong> fortino Robur.<br />
Quindici dei 19 punti conquistati finora<br />
sono di matrice casalinga con un ruolino di<br />
quattro vittorie e tre pareggi. Non male, se<br />
solo Vergassola e compagni guarissero dal mal<br />
di trasferta: bottino magro i quattro punti collezionati<br />
lontano dal Franchi con <strong>il</strong> pareggio di<br />
Lecce e la vittoria sul Chievo.<br />
Avremmo voluto poter scrivere, non senza<br />
quel pizzico di locale sciovinistico compiacimento,<br />
che dal 4 maggio 2008, tutte le superpotenze<br />
dell’Olimpo calcistico erano<br />
inesorab<strong>il</strong>mente cadute nella ‘conca’ del Rastrello.<br />
Gli uomini di Mister Giampaolo hanno<br />
provato ad allungare la striscia con l’Inter di José<br />
Mourinho. Peccato che la svista colossale di Griselli<br />
abbia spianato la strada ai Campioni d’Italia<br />
per imporre la prima sconfitta interna stagionale.<br />
E non ci dispiace per la statistica, ma per la<br />
classifica. Sono sempre e solo i punti gli unici<br />
riscontri numerici che contano davvero. Non<br />
resta che apprezzare sinceramente la schietta<br />
lealtà di Mourinho, <strong>il</strong> quale ha ammesso senza<br />
ipocrisia di non aver meritato la vittoria, venuta<br />
da un gol in solare fuorigioco di fronte ad una<br />
squadra, <strong>il</strong> Siena, brava a giocare…da Inter,<br />
proprio come la ‘schiacciasassi’ del torneo non<br />
era riuscita a fare, forse per la prima volta in diciassette<br />
turni.<br />
Che <strong>il</strong> responso del campo stavolta sia stato<br />
oltremodo penalizzante nei confronti di un<br />
Siena a tratti br<strong>il</strong>lantissimo, è di tutta evidenza.<br />
Rimane la beffa per un’altra impresa sfiorata,<br />
della quale <strong>il</strong> pari sarebbe stato comunque prestigiosa<br />
consolazione e la sconfitta diventa inspiegab<strong>il</strong>e<br />
e inquietante conclusione.<br />
Tutta colpa, e non è vittimismo semmai parere<br />
unanime vista la nitida verità dei fatti, di<br />
una bandierina che avrebbe dovuto alzarsi, ma<br />
che è rimasta sospettosamente abbassata, lasciando<br />
al Siena soltanto la misera formalità dei<br />
complimenti…<br />
Nonostante la discussa sconfitta coi nerazzurri, <strong>il</strong> Rastrello rimane un fortino inespugnab<strong>il</strong>e per le big<br />
‘Nel su’ ridotto’<br />
è tutto un altro Siena<br />
Francesco Vannoni
16 calcio<br />
RISULTATI E CLASSIFICA<br />
SERIE A<br />
15ª giornata<br />
NAPOLI-SIENA 2-0<br />
(St 17’ Maggio, 28’ Denis)<br />
16ª giornata<br />
PALERMO-SIENA 2-0<br />
(Pt 30’ Cassani, st 9’ Simplicio)<br />
17ª giornata<br />
SIENA-INTER 1-2<br />
(Pt 34’ Maicon, 44’ Kharja; st 38’ Maicon)<br />
Classifica: Inter 42; Juventus 36; M<strong>il</strong>an 33;<br />
Fiorentina 32; Napoli 30; Genoa 29;<br />
Lazio 27; Catania 25; Atalanta 24; Roma e<br />
Palermo 23; Udinese 22; Cagliari 21;<br />
Siena e Sampdoria 19; Bologna e<br />
Torino 15; Lecce 14; Reggina 13; Chievo 9.
UNA CURVA PER AMICA<br />
di Mario Lisi<br />
17<br />
Dopo tanti anni conservo ancora, tra gli inut<strong>il</strong>i cimeli<br />
che riempiono i miei cassetti, la moneta da<br />
cento lire che, come arbitro, usavo nel sorteggio<br />
che precede ogni partita di calcio. Come tutti sanno, a<br />
termine di regolamento, tra i due capitani delle squadre<br />
in campo è quello ospite che deve scegliere <strong>il</strong> fatidico<br />
“testa o croce”; successivamente chi è stato favorito dai<br />
misteriosi volteggi in aria della monetina può decidere<br />
se battere <strong>il</strong> calcio d’inizio oppure in quale metà campo<br />
far schierare i propri compagni.<br />
Tali operazioni preliminari, rituali<br />
come le strette di mano o lo<br />
scambio di fiori e di gagliardetti,<br />
passano per lo più inosservate ma<br />
sono tutt’altro che una pura formalità,<br />
dal momento che dietro c’è<br />
tutta una serie di cabale e di calcoli,<br />
di considerazioni e di strategie<br />
che entrano in gioco al<br />
momento di scegliere, come abbiamo<br />
fatto tutti fin dai tempi dell’oratorio,<br />
“palla o campo”.<br />
Per esempio si preferisce <strong>il</strong><br />
primo possesso del pallone quando<br />
si è fatto caso che ciò ha portato<br />
buono nell’incontro precedente<br />
oppure perché si ha l’idea, calciandola<br />
per primi, di esorcizzarla<br />
o in qualche modo di farsela amica<br />
per <strong>il</strong> resto dell’incontro, quella<br />
benedetta sfera di cuoio da inf<strong>il</strong>are<br />
nel sacco.<br />
Molto più spesso, però, si opta<br />
per <strong>il</strong> campo. È in questo caso che<br />
subentrano le più svariate considerazioni,<br />
magari sulle condizioni<br />
del terreno di gioco o sulla situazione<br />
atmosferica, com’è e come<br />
potrà essere nella seconda parte<br />
della gara, fino a spingersi al punto di calcolare la direzione<br />
del vento e la posizione itinerante del sole.<br />
Ricordo che, quando l’Artemio Franchi Montepaschi<br />
Arena si chiamava ancora semplicemente “Rastrello”<br />
ed era frequentato da formazioni ben più<br />
modeste di quelle con i celebrati campioni di oggi, i<br />
bianconeri, quand’era possib<strong>il</strong>e, preferivano scegliere <strong>il</strong><br />
campo in modo da trovarsi al momento opportuno ad<br />
attaccare verso la porta lato Hotel Excelsior (come allora<br />
si chiamava) dove <strong>il</strong> sole era solito affliggere con<br />
particolare accanimento i portieri prima che la costruzione<br />
delle tribune sotto <strong>il</strong> Viale dei M<strong>il</strong>le ammorbidisse<br />
non poco l’inconveniente.<br />
“Vai, vai, ora basta tirare... quello non ci vede nemmeno<br />
col cappellino... forza Sienaaa!” - urlavano gli<br />
spettatori adulti seduti attorno a me - e, pur avendo dato<br />
per scontato quello che forse era solo un auspicio, talvolta<br />
<strong>il</strong> gol ci scappava eccome!<br />
Ora che siamo in serie A le cose, se possib<strong>il</strong>e, non<br />
sono cambiate più di tanto. Al posto del sole, come formidab<strong>il</strong>e<br />
alleato, è salita semmai alla ribalta la Curva<br />
Robur, così a ridosso dell’estremo difensore avversario,<br />
pronta a ringhiare come <strong>il</strong> dodicesimo o <strong>il</strong> tredicesimo<br />
uomo nell’accompagnare gli attacchi del Siena, fragorosa<br />
nell’esaltarne le prodezze, generosa come poche nel sorreggere<br />
la squadra del cuore nei momenti diffic<strong>il</strong>i.<br />
Perciò è quella muraglia umana che adesso, fin dal<br />
momento dell’iniziale sorteggio, si punta a trovarsi come<br />
vicino alleato nel secondo tempo quando, in genere, <strong>il</strong><br />
cronometro segna impietoso i minuti del forcing finale.<br />
Non è un caso infatti, come in tanti hanno notato,<br />
che proprio in quella porta entri la maggior parte dei<br />
palloni che decidono le partite a favore dei nostri beniamini<br />
e che lì si è sempre segnato in occasione di me-<br />
morab<strong>il</strong>i trionfi bianconeri nel massimo campionato, a<br />
cominciare dalla rocambolesca vittoria di qualche anno<br />
fa in rimonta sul Perugia con due reti a tempo scaduto<br />
(gol decisivo di Menegazzo), continuando con lo storico<br />
successo sul M<strong>il</strong>an firmato da Cozza e con i tre (finora)<br />
mitici 1-0 rif<strong>il</strong>ati ai maligni cugini fiorentini grazie<br />
a Flo, Maccarone e Kharja.<br />
Noi, che abbiamo qualche capello argentato, potremmo<br />
a questo punto ricordare anche l’ 1-0 di un decisivo<br />
Siena – Montevarchi nell’allora purgatorio della<br />
quarta serie che, in una cornice di pubblico per quei<br />
tempi davvero straripante, segnò in qualche modo <strong>il</strong> definitivo<br />
r<strong>il</strong>ancio della società bianconera.<br />
Dunque ci piace pensare che nell’area di rigore alla<br />
sinistra della tribuna coperta del nostro glorioso stadio<br />
cittadino ci sia, per uno di quegli strani misteri che nello<br />
sport coniugano verità e sort<strong>il</strong>egio, qualcosa di arcano<br />
che aiuta i giocatori della Robur, magari uno stuolo di<br />
invisib<strong>il</strong>i folletti in maglia bianconera pronti a far sparire<br />
<strong>il</strong> pallone agli avversari di turno ed a spingerlo in<br />
fondo alla rete meglio di Maccarone e compagni.<br />
Insomma, cari bomber del Siena, specialmente in quei<br />
paraggi you w<strong>il</strong>l never walk alone. Ma, sia detto senza<br />
malizia, metteteci un po’ di più anche del vostro. •
febbre alta antonio gigli<br />
LE RAGIONI DEL POETA<br />
Un’ottima annata! Quella che è appena andata<br />
in archivio è stata davvero una stagione bellissima,<br />
per <strong>il</strong> Siena, la migliore di sempre,<br />
verrebbe da dire parafrasando uno spot di Sky<br />
di qualche tempo fa. Ci siamo salvati come meglio<br />
non si poteva da quando siamo in serie A,<br />
con <strong>il</strong> record di punti e di giornate di anticipo.<br />
Tutti contenti, quindi? No, ci mancherebbe<br />
altro, <strong>il</strong> tifoso bianconero ha nel dna la voglia di<br />
polemica e anche quando le cose vanno bene<br />
pensa che...dovrebbero andare meglio! Le polemiche<br />
pre-estive contro l’allontanamento del<br />
mago Beretta si sono sopite solo dopo gli ottimi risultati<br />
del suo successore, a dimostrazione, qualora<br />
ce ne fosse ancora bisogno, che nel calcio<br />
contano solo quelli. Certo, se poi ci si mettono<br />
anche gli arbitri, come è successo contro l’Inter,<br />
la fiammella della polemica diventa fuoco che<br />
arde robusto nell’ambiente bianconero.<br />
Consoliamoci con i dati, quelli non mentiscono<br />
mai. L’ultima statistica dice che i tifosi del<br />
Siena, oltre che essere i più bravi d’Italia, sono i<br />
secondi per numero solo a quelli della Fiorentina,<br />
nella nostra regione, superando ampiamente tutti<br />
i supporters di qualsiasi altra squadra di qualsiasi<br />
sport regionale. A fronte di questi dati, per la verità<br />
poco diffusi in città (chissà perché), verrebbe<br />
da dire: miglioriamo gli impianti, allora, costruiamo<br />
un nuovo e più funzionale stadio. Apriti<br />
cielo! La tifoseria senese ha aperto <strong>il</strong> fuoco contro<br />
un nuovo impianto, anche se già in via di costruzione.<br />
In questo caso alcune polemiche erano indirizzate<br />
verso <strong>il</strong> luogo, altre verso <strong>il</strong> progetto,<br />
altre ancora verso la spesa eccessiva. Chi ha ragione?<br />
Boh...noi ci permettiamo di consigliare<br />
solo un fatto e cioè che <strong>il</strong> dialogo tra tifosi e istituzioni<br />
debba proseguire e migliorare, nell’interesse<br />
di tutti.<br />
Ancora polemiche, quindi, anche se le cose<br />
vanno più che bene, compresa la classifica di questo<br />
campionato. Diciannove punti a due giornate<br />
dalla fine del girone d’andata sono un altro record.<br />
Il Siena di mister Giampaolo è salito alla cronaca<br />
sportiva per le ottime, anche se a volte sfortunate,<br />
prestazioni. Sacchi lo ha incoronato come uno dei<br />
migliori tecnici italiani, abbiamo (ri)battuto Roma e<br />
Fiorentina e fatto girare le .....a M<strong>il</strong>an e Inter, abbiamo<br />
finito l’anno a cinque punti dalla zona<br />
calda. Anche in questo caso, cosa potrebbe volere<br />
di più <strong>il</strong> tifoso del Siena? “Si segna poco”, “quando<br />
si sblocca Maccarone?”, “che ci si fa con tutti questi<br />
giocatori nella rosa. Qqueste e altre frasi si sentono<br />
spesso nei capannelli dei tifosi, quasi si<br />
dimenticassero dei successi e volessero solo evidenziare<br />
i difetti. Se poi ci aggiungiamo le vicende<br />
del presidente Lombardi Stronati...<br />
La conclusione può essere una sola. Siamo<br />
fatti così, prendere o lasciare, siamo polemici per<br />
natura, ma sappiamo apprezzare e soprattutto ripagare<br />
<strong>il</strong> lavoro di chi si impegna nel vecchio Roburrone.<br />
La voglia di primeggiare sempre e<br />
comunque ci offusca, a volte, la mente, ci fa tendere<br />
ad esagerare, a spaccare <strong>il</strong> capello in quattro<br />
e a volte anche in otto, ma amiamo<br />
svisceratamente questi colori e sappiamo anche<br />
riconoscere i meriti di chi li ha.<br />
Siamo fatti così, un po’ strani, polemici, vanitosi,<br />
quasi eccentrici, mai domi, a volte addirittura<br />
esagerati, e non è da adesso visto che se<br />
accorse anche <strong>il</strong> sommo Dante, tanto da scrivere<br />
nella Divina Commedia: or fu già mai gente sì<br />
vana come la sanese? Possiamo dargli torto?
L’IMPORTANTE È CHE VINCANO I BIANCONERI<br />
di Giovanni Pellicci (corrispondente de ‘La Repubblica’)<br />
20<br />
Lo dico subito. Molto probab<strong>il</strong>mente quello che state<br />
per leggere (se ne avrete voglia...) vi piacerà poco.<br />
Molto poco. E, a lettura finita, vi starò sicuramente<br />
antipatico. Inut<strong>il</strong>e però nascondersi dietro un paravento: la<br />
mia fede calcistica è juventina.<br />
Quando mi hanno chiesto di scrivere un pezzo su Juventus-Siena<br />
non ho potuto affatto negarlo. E allora è nata<br />
l’idea di scrivere un qualcosa che racconti come uno juventino<br />
trapiantato a Siena viva una partita come quella che<br />
si gioca l’11 gennaio a Torino.<br />
Non è stato fac<strong>il</strong>e decidere che tipo di taglio dare a ciò<br />
che state per leggere ma poi è prevalsa la voglia di essere<br />
sincero e cercare di raccontare come ho vissuto le precedenti<br />
sfide tra i bianconeri di Torino, quelli per cui faccio<br />
<strong>il</strong> tifo da quando ero bambino, e i bianconeri di Siena, quelli<br />
che seguo ogni domenica per motivi di lavoro e per un’indubbia<br />
passione che si è sv<strong>il</strong>uppata negli anni. Ovviamente<br />
consapevole dei “rischi” a cui vado incontro, dettati dalla<br />
mia confessione che nasce da lontano, quando era ancora un certo Platini<br />
ad indossare la maglia numero 10 a strisce verticali bianco e nere.<br />
Quella che aprirà <strong>il</strong> 2009 è quindi una partita speciale per me per tanti<br />
motivi e mi piace ripercorrere le sfide tra Juventus e Siena che hanno caratterizzato<br />
i cinque anni di serie A della Robur.<br />
La “prima volta” fu proprio di gennaio, stagione 2003/2004. Il Siena<br />
neopromosso in serie A che sfidava per la prima volta nella sua storia la<br />
squadra più scudettata d’Italia. Per tanti versi già giocare quella partita ha<br />
voluto dire scrivere un pezzetto di storia. Dopo gli anni della C e della B,<br />
la Robur del compianto Paolo De Luca realizzava <strong>il</strong> “sogno” di sfidare la<br />
Signora del calcio italiano per cui, anche tanti di voi, magari fanno <strong>il</strong> tifo<br />
o nutrono almeno un po’ di simpatia.<br />
Finì 4-2 per la Juve allora allenata da Marcello Lippi contro l’undici<br />
di Papadopulo. Fu Del Piero a trascinare alla vittoria i piemotesi sotto la<br />
neve, mettendo la prima pietra di un feeling molto speciale che vedrà poi<br />
“Pinturicchio” sv<strong>il</strong>uppare una particolare fame di gol contro <strong>il</strong> Siena. Per i<br />
senesi fu comunque un momento destinato a rimanere negli annali. Ma non<br />
solo: in attesa di infrangere quello che è poi diventato un tabù, magari proprio<br />
<strong>il</strong> prossimo 11 gennaio, quella del 18 gennaio 2004 è finora l‘unica<br />
sfida in cui <strong>il</strong> Siena è riuscito a far gol sul campo della Juventus. Allora fu<br />
una doppietta di Ventola a rendere meno amara la “prima volta”.<br />
Al ritorno, c’ero anch’io sugli spalti ad assistere al primo Siena-Juventus<br />
giocato all’Artemio Franchi. Fu tanta la curiosità di vedere all’opera<br />
la Juventus contro un Siena che muoveva i primi passi in serie A ma che<br />
se la stava cavando decisamente bene. Finì 3-1 per la Juve grazie ai gol di<br />
Tudor, Miccoli e Di Vaio mentre Flo si tolse la soddisfazione di battere<br />
Buffon per <strong>il</strong> gol della bandiera.<br />
L’anno dopo, stagione 2004-2005, <strong>il</strong> mio rapporto con la Siena calcistica<br />
era cominciato a crescere e la mia presenza allo stadio non fu legata esclusivamente<br />
alla volontà di “esserci”, ma anche da quella di seguire la partita per<br />
motivi di lavoro. L’andata si giocò in ottobre a Siena e ancora una volta fu Del<br />
Piero a fare la parte del leone, segnando una doppietta che, assieme al sig<strong>il</strong>lo<br />
di Camoranesi, sentenziò lo 0-3 ai danni della squadra allora allenata di Gigi<br />
Simoni. Il fatto di vedere da vicino campioni ammirati esclusivamente in televisione<br />
fu una grande soddisfazione. Non posso negarlo.<br />
Il ritorno si giocò in febbraio, nel frattempo sulla panchina senese era<br />
arrivato Gigi De Canio ma <strong>il</strong> risultato fu lo stesso dell’andata: ancora 3-0<br />
e ancora una volta fu protagonista Del Piero con una doppietta (e siamo a<br />
quota 7 gol in tre gare). Ma alla fine del campionato anche Siena fece festa,<br />
centrando la seconda salvezza consecutiva e, di conseguenza, la sicurezza<br />
di avere ancora la chance di provare a sfidare la Madama.<br />
Ma quella del 2005/2006 fu un Juventus che sul campo lasciò poche<br />
briciole agli avversari salvo poi vedersi revocato <strong>il</strong> titolo di campione d’Italia<br />
dopo i fatti di calciopoli. L’andata si giocò <strong>il</strong> 21 dicembre e, nonostante<br />
l’aria di Natale, la Juve non fece regali al Siena, vincendo 2-0 grazie alle<br />
reti di Cannavaro e Trezeguet. Al ritorno <strong>il</strong> br<strong>il</strong>lante Siena di De Canio,<br />
che conquistò la salvezza con 39 punti, fu letteralmente travolto dalla Juventus.<br />
Fu una partita surreale che io ebbi modo di seguire dalla tribuna in<br />
compagnia di un caro amico (juventino, ndr). Il 3-0 si concretizzò in modo<br />
fulmineo, con Vieira, Trezeguet e Mutu capaci di andare in gol nei primi<br />
otto minuti di gara. Fu quella forse la partita più amara della saga dei Siena-<br />
Juventus ma i tifosi senesi, come tutti gli altri sparsi nello Stivale non di<br />
fede juventina, ebbero comunque modo di gioire quando appunto la Juventus<br />
fu travolta dallo scandalo calciopoli e retrocessa in B. Ciò però contribuì<br />
a togliere un po’ di fascino alla stagione successiva, quella 2006-2007<br />
dell’Italia campione del Mondo ma priva della sfida tra Juventus e Siena.<br />
Indipendentemente dalla fede calcistica di ognuno di noi, credo infatti<br />
che vedersi “negata” la sfida con la Juventus tolga sempre fascino ad un<br />
campionato di serie A e <strong>il</strong> mio “io” tifoso fu costretto ad accontentarsi delle<br />
sfide con <strong>il</strong> Frosinone o <strong>il</strong> Rimini. Mi rifeci però seguendo con crescente<br />
passione la sudata salvezza conquistata dal Siena all’ultima giornata con la<br />
Lazio grazie al gol di Negro.<br />
L’anno scorso poi, con <strong>il</strong> pronto ritorno in serie A della Juventus, la sfida<br />
è tornata a giocarsi e, per la prima volta, <strong>il</strong> Siena si è tolto la soddisfazione<br />
che ogni tifoso sogna per la propria squadra del cuore: battere la Juve!<br />
Infatti, se nella gara di andata giocata a dicembre fu l’undici di Ranieri<br />
ad imporsi 2-0, <strong>il</strong> primo brindisi arrivò nel maggio dello scorso anno.<br />
E che brindisi! Era <strong>il</strong> Siena dei record di Beretta già salvo e quindi pronto<br />
a mettere anche la c<strong>il</strong>iegina sulla torta ad una stagione strepitosa. Fu Kharja<br />
con un pallonetto a battere Buffon dopo soli 6’ e a regalare ai tifosi senesi<br />
la grande gioia di battere i pluri campioni d’Italia. Ed io? Beh, in fondo la<br />
Juve aveva già centrato la qualificazione in Champion’s al suo ritorno in<br />
A, e quindi non ci fu sconfitta più apprezzata di quella.<br />
Ora siamo pronti a scrivere una nuova pagina di storia. Si perché l’11<br />
gennaio si gioca una gara che, comunque vada a finire, contribuirà a rendere<br />
ancora più ricco <strong>il</strong> meraviglioso cammino in serie A del Siena.<br />
Ed io, in fondo, potrò comunque gioire per i colori bianconeri. •<br />
Due immagini dell’ultimo incontro con la Juve
Un Natale pieno di regali sotto l’albero<br />
del Presidente Gigi Toscano. I suoi ragazzi<br />
lo hanno gratificato con risultati<br />
sportivi di grande valore, ripagando in<br />
parte gli sforzi della società che cerca instancab<strong>il</strong>mente<br />
di garantire ai propri<br />
atleti un livello qualitativo sempre più<br />
alto di organizzazione e strutture. Scendendo<br />
nel dettaglio, la Terza Categoria<br />
offre spazio da alcuni anni, grazie al collaudato<br />
accordo con <strong>il</strong> CUS, per praticare<br />
<strong>il</strong> calcio agonistico ai giovani studenti<br />
universitari. Occasione di integrazione<br />
con tanti giovani locali e risultati altalenanti,<br />
come inevitab<strong>il</strong>e per una squadra<br />
costretta quasi ogni domenica a cambiare<br />
formazione. Si può vincere e perdere<br />
con chiunque ma <strong>il</strong> mitico Fausto<br />
M<strong>il</strong>anesi (DS e non solo) con l’Avv. Martire<br />
(Allenatore e non solo) non guardano<br />
con ambizioni alla classifica e l’obiettivo<br />
prefissato è immancab<strong>il</strong>mente raggiunto.<br />
Questo per quel riguarda i grandi; passando<br />
ai ragazzi, domenica dopo domenica<br />
gli Allievi Regionali di Romano Perini<br />
hanno guadagnato grande considerazione<br />
in ogni campo della Toscana. Occupano<br />
stab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> secondo posto<br />
della classifica del girone ed in molti si<br />
chiedono se i nostri sono gli stessi che<br />
due anni fa, nonostante le buone qualità<br />
tecniche, retrocessero rocambolescamente<br />
dal campionato giovanissimi.<br />
Squadra solida che caratterialmente assomiglia<br />
sempre più al mister e quindi fatalmente<br />
destinata ad inseguire fino alla<br />
fine <strong>il</strong> sogno del primo gradino del podio.<br />
Gli Allievi B sono affidati al tecnico che<br />
più rappresenta lo st<strong>il</strong>e e la concezione<br />
tecnico/sportiva della Società, <strong>il</strong> mitico capitano<br />
di una Robur che fu’ (ma non<br />
molto tempo fa), <strong>il</strong> DS Dan<strong>il</strong>o Tosoni. Ri-<br />
sultati più che soddisfacenti<br />
con la prima posizione<br />
in classifica ed i<br />
singoli in continua crescita<br />
tecnica e sportiva in vista<br />
del campionato regionale.<br />
Situazione complicata per<br />
i Giovanissimi Provinciali<br />
di Costantini. Condannati<br />
a vincere per ritornare a<br />
disputare <strong>il</strong> Campionato<br />
Regionale, occupano <strong>il</strong> secondo<br />
posto della classifica per una rimonta<br />
che, seppur diffic<strong>il</strong>e, non appare<br />
impossib<strong>il</strong>e. Dopo un inizio testa a testa<br />
con i pari età del Mazzola hanno subito<br />
la prima sconfitta, di misura e in modo inverosim<strong>il</strong>e,<br />
proprio nello scontro diretto.<br />
Tutto faceva pensare che i giochi maturassero<br />
nel girone di ritorno in campo avverso<br />
ma <strong>il</strong> pareggio casalingo con la<br />
Castiglionese, ed <strong>il</strong> meno 5 dalla vetta, ha<br />
complicato ulteriormente le cose. Obbligatorio<br />
riprendere coscienza delle proprie<br />
potenzialità per ritrovare quella carica<br />
agonistica necessaria ad affrontare un girone<br />
di ritorno con ancor più determinazione<br />
e convinzione nella possib<strong>il</strong>ità di<br />
raggiungere l’obiettivo.<br />
I Giovanissimi B sono quarti in classi-<br />
21 calcio<br />
La società del presidente Gigi Toscano festeggia <strong>il</strong> nuovo anno<br />
fra ottimismo e voglia di stupire ancora<br />
Il San Miniato nel<br />
segno della continuità<br />
Alessandro Aucone<br />
fica; certo che da questo gruppo e dal suo<br />
allenatore Muca la società si aspetta<br />
molto. Ci sono buoni presupposti di base<br />
e molto su cui lavorare tenendo presente<br />
che comunque vada <strong>il</strong> prossimo anno dovranno<br />
affrontare un campionato importante:<br />
o <strong>il</strong> Regionale o <strong>il</strong> Provinciale<br />
puntando alla vittoria. Si costruiscono in<br />
questi mesi le premesse di ciò che sarà.<br />
Per i neroverdi più piccoli la politica<br />
della società è stata chiara: investire su allenatori<br />
giovani bravi, motivati e preparati<br />
nella convinzione che piano piano i risultati<br />
tecnici arriveranno per forza. Intanto<br />
analizziamo quelli sportivi: in evidenza gli<br />
Esordienti Fair Play di Mister Banelli che,<br />
con un’ottima fase autunnale, ha condotto<br />
i suoi a qualificarsi per <strong>il</strong> girone di merito<br />
della fase primaver<strong>il</strong>e dove si<br />
giocheranno l’accesso alle<br />
fasi successive del torneo.<br />
Bene anche gli Esordienti B di<br />
Petrini che sono a punteggio<br />
pieno come i Pulcini a 7 di<br />
Pacini che tra le proprie f<strong>il</strong>a<br />
annovera anche <strong>il</strong> piccolo<br />
Iddi (10 vittorie su dieci incontri),<br />
i Pulcini a 6 di Alessio<br />
Meniconi che hanno vinto<br />
nove incontri su dieci e i Pulcini<br />
a 5 di Lapo Pianigiani con<br />
uno score di 10 su 10.<br />
Insomma tanti successi e<br />
qualche delusione per la società<br />
di Via Veterani dello<br />
sport che guarda con consueto<br />
ottimismo al nuovo<br />
anno pensando già a come<br />
sorprenderci con nuove ed<br />
importanti iniziative.<br />
Gianni Turchi e<br />
Enzo Meniconi,<br />
cardini della<br />
struttura<br />
societaria<br />
neroverde<br />
La formazione<br />
dei Pulcini a 7,<br />
1998
22 ciclismo<br />
La terza edizione Prof in calendario per <strong>il</strong> 7 marzo,<br />
in ottobre quella d’Epoca<br />
L’Eroica, un futuro<br />
da predestinata Giancarlo Brocci<br />
È arrivata una copertina di ‘Tour’, principale rivista tedesca<br />
di settore, ad annunciare un ulteriore quarto di nob<strong>il</strong>tà<br />
per ‘L’Eroica’. Un ciclista belga, in maglia di lana marcata ‘Automoto’,<br />
in bici classe 1926, si è guadagnato la ribalta prestigiosa<br />
ed <strong>il</strong> servizio all’interno, d’apertura ed ampio,<br />
magnifica altri protagonisti vintage della cicloturistica<br />
d’epoca gaiolese.<br />
Certo, <strong>il</strong> numero di iscritti in costante crescita (3237 l’ultimo<br />
dato) ha posto seri problemi di gestione futura della manifestazione<br />
d’inizio ottobre e gli ‘eroici’ la risolveranno<br />
priv<strong>il</strong>egiando la qualità rispetto al numero. Ma intanto è già<br />
tempo di parlare dei professionisti, di una terza edizione<br />
della ‘Monte Paschi Eroica’ che RCS, Regione Toscana,<br />
oltre, appunto, a Banca Monte dei Paschi ed Eroica, hanno<br />
già messo in cantiere per <strong>il</strong> prossimo sabato 7 marzo.<br />
L’evento più ‘cool’ (di moda?) del ciclismo mondiale; la<br />
definizione viene direttamente dal boss Angelo Zomegnan,<br />
l’uomo del Giro del Centenario, <strong>il</strong> riferimento indiscusso dell’organizzazione<br />
ciclistica italiana di livello. Ad inizio primavera,<br />
lo scorso anno, si ottenne <strong>il</strong> clamoroso gradimento del<br />
movimento tutto, a partire dall’interpretazione che i primattori<br />
dettero della prova. Arrivarono in due, i pronosticati e nel ciclismo<br />
d’oggi succede solo nei grandi appuntamenti. Vinse<br />
Fabian Cancellara che, tra l’altro, si era già imposto in una<br />
Parigi-Roubaix; precedette Alessandro Ballan, già incoronato<br />
grande delle classiche con un successo al Giro delle<br />
Fiandre. Poi Cancellara avrebbe fatto sue, in rapida successione,<br />
sia Tirreno-Adriatico che M<strong>il</strong>ano-Sanremo e tre dei<br />
primi 4 di Piazza del Campo si sarebbero confermati proprio<br />
a Roubaix: <strong>il</strong> quarto, <strong>il</strong> belga Maskaant, ripetè <strong>il</strong> piazzamento<br />
nella mitica prova del pavè mentre Cancellara e Ballan onorarono<br />
<strong>il</strong> podio di Boonen.<br />
Nella stagione, poi, la ‘Monte Paschi Eroica’ ha portato<br />
bene: Cancellara è tornato dalle Olimpiadi di Pechino con<br />
l’oro del Cronometro ed <strong>il</strong> bronzo della Strada, Ballan si è<br />
vestito d’iride al Mondiale di Varese.<br />
Proprio loro saranno i protagonisti più attesi pure nella<br />
prossima edizione che, di sicuro, si arricchirà anche di altri<br />
protagonisti di straordinario livello. Tanta è l’attesa per una<br />
prova assolutamente unica, le cui immagini hanno fatto <strong>il</strong> giro<br />
del mondo e sono approdate su mass media dove <strong>il</strong> ciclismo<br />
non è presenza abituale.<br />
Anche la RAI ha già deciso una copertura di più alto prof<strong>il</strong>o,<br />
a cominciare dall’uso degli elicotteri per mostrare per intero<br />
la suggestione dei passaggi sulle strade bianche, quei panorami<br />
che hanno lasciato <strong>il</strong> segno su ognuno dei protagonisti<br />
sui pedali, dal migliore dei prof al più lento dei cicloturisti.<br />
Il percorso, probab<strong>il</strong>mente, subirà qualche lieve modifica,<br />
soprattutto circa <strong>il</strong> suo tratto conclusivo; si parla di un accesso<br />
a Piazza del Campo da via Esterna di Fontebranda,<br />
una soluzione che consentirebbe di decongestionare <strong>il</strong> traffico<br />
della zona sud della città e di togliere pressione alle attività<br />
di Pantaneto.<br />
Inoltre, l’inserimento di una rampa di 900 metri con notevole<br />
pendenza, costituirebbe un ulteriore trampolino per<br />
garantire che ad alzare le mani sotto la Torre del Mangia sia<br />
un altro campione. Va da sé che <strong>il</strong> fascino, <strong>il</strong> richiamo antico<br />
esercitato dalla ‘Monte Paschi Eroica’ sul movimento tutto<br />
sono comunque già sufficiente garanzia, un bollino di qualità<br />
superiore che tutti gli hanno riconosciuto alla nascita. Futuro<br />
da predestinata.
“Il mare non è mai stato amico dell’uomo. Tutt’al più è stato complice<br />
della sua irrequietezza.” Joseph Conrad<br />
Cari lettori, sono un appassionato di vela, e come capite<br />
dalla citazione, di vecchia scuola, vi scrivo per raccontarvi di<br />
mare, di vela ed insieme dell’associazione <strong>Sport</strong>ing Club di<br />
Siena a cui appartengo. Voglio parlare del mare d’inverno, anche<br />
se sono ancora “fresche” le notizie dei disastri elbani, delle<br />
troppe barche danneggiate e affondate a dicembre. Voglio trasmetterne<br />
tutto <strong>il</strong> fascino, la bellezza, la vivacità dei colori, la<br />
sorpresa delle solitudini insperate, delle acque perennemente<br />
mosse e poi pacificate. Il mare d’inverno, <strong>il</strong> mare nostro che più<br />
assomiglia al temib<strong>il</strong>e Oceano, emozioni che solo queste stagioni<br />
possono darvi. Stiamo raccontando di mari tranqu<strong>il</strong>li per<br />
tanti mesi, per tanti giorni e che invece, quasi improvvisamente,<br />
agitandosi, scuotendosi, ristab<strong>il</strong>iscono i “confini”delle attività<br />
umane, ridisegnano le coste a loro capriccio, riprendendosi un<br />
po’ di quello che abbiamo loro tolto. Vi racconto questo perché<br />
così forse riesco a spiegare, come tanti nostri concittadini, colleghi<br />
di lavoro e vicini di casa, spendono tante energie, e tante<br />
risorse per frequentare acque ventose , onde “allegre” o spesso<br />
agitate, e coinvolgersi in regate, battute di pesca, crociere nelle<br />
brezze e nei venti più freddi di gennaio o febbraio.<br />
Cercando ancora, altri uomini li troverete più semplicemente<br />
a passeggio, anche con <strong>il</strong> loro cavallo, lungo le bellissime<br />
spiagge della Maremma tesi a respirare la risacca e con gli occhi<br />
spalancati su quell’infinito orizzonte.<br />
Sì perché sono tanti gli uomini e le donne presi da questo fascino,<br />
lo camuffano da gioco, da sport, ma resto sempre convinto<br />
che <strong>il</strong> movente di tutti sia quello della citazione conradiana.<br />
Acqua, quindi, per tanti di noi e per fortuna salata dopo la<br />
tanta dolce piovuta in questi mesi. Acqua per noi, piccolo circolo<br />
di velisti di collina. Velisti, ma più in generale marinai, vale a dire<br />
gente che vive la vela semplicemente come un modo ecologico<br />
per “vagamondare” in vacanza, nel tempo libero, senza troppi<br />
sofismi tecnologici o sportivi. E per questo che negli anni abbiamo<br />
avvicinato alla vela anche chi meno fortunato, ma curioso<br />
e motivato, ci ha chiesto aiuto. “Navigando Oltre” si chiama <strong>il</strong><br />
progetto che ripartirà nella bella stagione e che coinvolgerà ra-<br />
23 associazionismo<br />
Gabriele Farronato, dello <strong>Sport</strong>ing Club,<br />
ci introduce nell’affascinante mondo della vela<br />
Andare per mare<br />
salpando da ...Siena<br />
gazzi e diversamente ab<strong>il</strong>i in un’esperienza di socializzazione e<br />
di totale immersione nell’ambiente mare.<br />
Lo <strong>Sport</strong>ing nasce nel ‘98 ai tempi dell’entusiasmo per Luna<br />
Rossa e ha via via coinvolto tante persone; ora abbiamo una<br />
sede insieme con altre “associazioni sportive minori” a San Miniato,<br />
soci fondatori dell’omonimo Comitato, grazie all’intelligenza<br />
di alcuni amministratori e all’entusiasmo dei promotori.<br />
Cosa bolle in pentola, oltre al progetto per i disab<strong>il</strong>i? Naturalmente<br />
<strong>il</strong> corso patente nautica e in primavera un corso vela su cabinati<br />
per principianti. Per finire qualche riga la voglio spendere per<br />
‘navigare’ sulla rete che ormai possediamo quasi tutti. È inverno e<br />
per le giornate più fredde perché non seguire le “avventurosissime”<br />
regate intorno al mondo della vela?<br />
www.vendeeglobe.org/fr/ per solitari o www.volvooceanrace.org/<br />
per equipaggi. Questi due siti sono ricchissimi di immagini,<br />
video mozzafiato sulle barche in gara, aggiornati in<br />
tempo reale, vi fanno assistere a tutte le emozioni della regata.<br />
Altri siti vi possono coinvolgere in virtuali regate sofisticatissime,<br />
con situazioni meteo reali in giorni e giorni di manovre e strategie:<br />
www.virtualregatta.com, in questo sito, la regata vi dà anche<br />
dei premi in denaro. In quest’altra invece siete voi a pagare per<br />
giocare: www.VirtualSkipper.com, ma vi sono demo e altro materiale<br />
gratuito interessante. Nei siti delle riviste di vela infine potete<br />
trovare infinito materiale: qui le principali; www.bolina.it,<br />
www.farevela.it, www.solovela.it, www.<strong>il</strong>giornaledellavela.it. Infine<br />
provate anche newsletter e newsgroup, per sentirvi in comunità,<br />
come www.velarossa.it, www.amicidellavela.it,<br />
www.velistaweb.net, dove le chiacchiere, ma anche ut<strong>il</strong>issimi<br />
consigli e occasioni di veleggiate o uscite in mare, abbondano.
Ci sono situazioni in cui due numeri sono più efficaci di<br />
tante parole: “Fino a pochi anni fa alla cena degli auguri del<br />
rugby senese eravamo appena 15 persone. Quest’anno abbiamo<br />
superato le 150”.<br />
Antonio Cinotti, vicepresidente del Cus Siena e responsab<strong>il</strong>e<br />
della sezione rugby, è giovane, debuttò sul campo con<br />
la maglia bianconera n. 5 appena dieci anni fa, ma ha già un<br />
album ricco di ricordi: “Penso a quando la domenica non riuscivamo<br />
neppure a schierare i quindici giocatori titolari, e<br />
oggi abbiamo quattro squadre impegnate in campionati regionali.<br />
Penso a quando Riccardo Bani, e poi Luca Scarpelli,<br />
cominciarono a lavorare con le scuole e nessuno di<br />
noi ci credeva più di tanto, e adesso abbiamo un vero e proprio<br />
settore minirugby. Penso a quando pochissimi sapevano<br />
che anche a Siena si giocava a rugby, e quest’anno<br />
abbiamo un sponsor importante come Banca Cras. Penso<br />
all’appoggio convinto del Cus: dal presidente Gotti, che ci è<br />
sempre vicino, a tutta la struttura societaria. Penso al campionato<br />
di serie C1 dello scorso anno, quando perdemmo<br />
nettamente tutte le partite e ci salvammo solo allo spareggio<br />
e quest’anno abbiamo chiuso <strong>il</strong> girone di andata con due<br />
vittorie e un pareggio”.<br />
E, aggiungiamo noi, con qualche rammarico per almeno<br />
tre partite in cui <strong>il</strong> gioco espresso dal XV senese non si è<br />
tradotto in un sufficiente numero di mete e quindi in altri punti<br />
in classifica.<br />
La squadra allenata da Fulvio Biagioli ha confermato di<br />
essere forte in difesa, solida nella mischia, ma ancora carente<br />
in fase offensiva, dove fa sempre troppa fatica a tradurre in<br />
punti la qualità tattica e tecnica delle azioni. D’altra parte, ed<br />
è una constatazione condivisa da tutti, <strong>il</strong> lavoro impostato da<br />
Biagioli sta dando i frutti previsti: lasciando spesso spazio ai<br />
giocatori in panchina e facendo debuttare in prima squadra<br />
diversi giocatori della Under 19, <strong>il</strong> gruppo è cresciuto sotto<br />
ogni prof<strong>il</strong>o, i singoli giocatori sono migliorati, la squadra può<br />
contare su più alternative e su nuovi schemi.<br />
Ma la cosa davvero curiosa di Banca Cras Cus Siena<br />
rugby è l’entusiasmo che ogni squadra riesce a trasmettere<br />
a tutto l’ambiente. Se alla fine della stagione precedente,<br />
nella primavera 2008, fu la Under 19 a raccogliere i successi<br />
più importanti ed evitare che le sconfitte della prima squadra<br />
potessero incidere sul morale di tutti, da ottobre a dicembre<br />
sono stati i giovanissimi della Under 15 a dare la carica. Al<br />
loro debutto assoluto in un campionato regionale, i giovani<br />
bianconeri allenati da Adrian Bielsa hanno dimostrato una<br />
disciplina tattica e un carattere eccezionali, vincendo le<br />
prime partite e giocando un rugby spettacolare ed efficace.<br />
25 rugby<br />
La squadra cussina sponsorizzata dalla Banca<br />
Cras inizia <strong>il</strong> 2009 sull’onda dell’entusiasmo<br />
<strong>Sport</strong> minore a chi?<br />
E anche quando, per una sfortunata coincidenza di infortuni,<br />
sono stati costretti a scendere in campo con soli 12 giocatori,<br />
contro 15 avversari, hanno lottato fino ai minuti finali, dimostrando<br />
di saper sopperire anche all’inferiorità numerica.<br />
Così come le prime partite della Under 13 e 9 hanno immediatamente<br />
acceso la voglia di far conoscere al maggior numero<br />
di bambini la bellezza e l’intensità di questo sport,<br />
aprendo le porte del reclutamento ai corsi di minirugby e rugby<br />
(per informazioni, rivolgersi alla segreteria del Cus Siena,<br />
tel 0577 52341, oppure visitare <strong>il</strong> sito www.cussienarugby.it).<br />
“Il 2008 si è chiuso con una serie di risultati molto positivi.<br />
Uno addirittura storico, la Under 19 di Francesco Fusi<br />
ha vinto una partita per 88-0, che è <strong>il</strong> punteggio più ampio<br />
mai realizzato da una squadra del<br />
Cus. Né è stata da meno la Under<br />
17 guidata dal tecnico Claudio<br />
Vannini, che ha chiuso molto<br />
bene la prima fase della stagione,<br />
cogliendo vittorie convincenti e dimostrando<br />
di poter essere un sicuro<br />
‘terreno di coltura’ per i<br />
prossimi anni – aggiunge Cinotti –<br />
. Ma sappiamo benissimo che <strong>il</strong><br />
lavoro da fare resta ancora tanto<br />
e che proprio lo sv<strong>il</strong>uppo improvviso<br />
di tante novità richiede un impegno<br />
ancora superiore nella fase<br />
organizzativa. Tuttavia, sono contento<br />
di sottolineare che <strong>il</strong> 2009<br />
inizia sull’onda dell’entusiasmo<br />
per quello che ogni domenica vediamo<br />
sui campi da gioco, e durante<br />
la settimana negli<br />
allenamenti che facciamo al<br />
campo dell’Acquacalda e a quello<br />
di Sovic<strong>il</strong>le, grazie alla collaborazione<br />
avviata con l’associazione<br />
sportiva Policras”.<br />
Roberto Guiggiani
26 scherma<br />
Mentre Alice Volpi continua a scalare posizioni<br />
nel ranking internazionale, si moltiplica l’attività<br />
di tutte le armi e categorie<br />
Il Cus pensa in grande<br />
Valentina Soldati<br />
e Lorenzo Toracca<br />
Daniele Giannini<br />
In questo ultimo scorcio del 2008 ancora protagonista la giovane fiorettista<br />
cussina Alice Volpi, classe 1992, che sfiora la vittoria in Coppa del<br />
Mondo under 20 salendo sul secondo gradino del podio nel Trofeo Alpe<br />
Adria, gara internazionale alle sei armi valida per la classifica della competizione<br />
iridata giovan<strong>il</strong>e svoltasi a Lignano Sabbiadoro.<br />
Alice ha ceduto (11-15) solo nella finale per l’assegnazione del trofeo<br />
alla romana De Costanzo, sua compagna di nazionale ma di tre anni più<br />
grande e recente bronzo individuale ai Campionati Europei.<br />
L’atleta del CUS targato Consum.it si era guadagnata la finale sconfiggendo<br />
nell’ordine Mabel Biagiotti (15-6), la romena Ioana Adriana Dumitru<br />
(15-5), Martina Batini, attuale Campionessa Europea in carica,<br />
(15-8), la francese Clarisse Luminet (15-10) e Francesca Palumbo (15-8).<br />
Il successo dell’Italia nella prova individuale è stato poi completato dalla<br />
vittoria nella prova sperimentale a squadre dove la rappresentativa azzurra<br />
composta dalla fiorettista cussina insieme ad Olga Rachele Calissi, Martina<br />
Batini, e Valentina De Costanzo ha avuto la meglio per 38 a 28 sugli Stati<br />
Uniti dopo aver superato imbattuta <strong>il</strong> girone eliminatorio di qualificazione superando,<br />
oltre agli stessi Stati Uniti, Romania e Slovacchia.<br />
Passa una settimana ed Alice scende in pedana a Bochum, in Germania,<br />
per la successiva tappa di Coppa dove ottiene ancora un risultato<br />
ut<strong>il</strong>e conquistando un settimo posto che le permette di scalare ancora tre<br />
posizioni nel ranking internazionale salendo dal 10° al 7° posto della classifica<br />
di Coppa.<br />
Gara sofferta ma di carattere per la fiorettista senese, seguita nell’occasione<br />
dal M° Lio Bastianini, che l’ha vista prevalere in due incontri di diretta<br />
per una sola stoccata, 15-14, contro la polacca Hausman e contro la<br />
russa Kokoulina, e superare nelle “16” per 15-11 ancora una russa, la ventenne<br />
Elesina.<br />
Nel quarto di finale non c’è stato assalto: la Volpi ha abdicato contro l’ultima<br />
russa, Anastasia Ivanova, probab<strong>il</strong>mente vuota psicologicamente dopo<br />
tre assalti da cardiopalma chiusi tutti sul f<strong>il</strong>o di lana. La Ivanova è stata poi<br />
sconfitta 9-6 nella finalissima da un’altra italiana, Valentina De Costanzo.<br />
Oltre alla Volpi, altri giovani cussini hanno vissuto in questo ultimo periodo<br />
importanti esperienze in Coppa; infatti, alla fine di novembre la fiorettista<br />
Giorgia Zizzo, fresca diciottenne, ha preso parte a Lesno, in<br />
Polonia, alla prova di Coppa raggiungendo <strong>il</strong> 19° posto della classifica finale<br />
mentre la spadista Gaia Fratini, classe 1992, è scesa in pedana a<br />
Tauber, in Germania, ma con minor fortuna, non essendo riuscita a superare<br />
la prima fase della prova internazionale.<br />
A Lignano, alla prova di fioretto, hanno partecipato le altre due fiorettiste<br />
cussine Irene Crecchi, e Giorgia Zizzo che si sono fermate rispettivamente<br />
nel tabellone da “64” e nel girone eliminatorio fornendo una<br />
prestazione sicuramente al di sotto delle proprie capacità; nella prova di<br />
spada ancora due giovani cussini under 20, Lorenzo Bruttini e Gaia Fratini<br />
anche loro fermatisi, dopo un buon girone iniziale, nel tabellone da “64”<br />
della rispettiva eliminazione diretta.<br />
Attività internazionale in primo piano anche con l’inizio del 2009 con<br />
le convocazioni di Alice Volpi e Lorenzo Bruttini nelle rappresentative di<br />
fioretto e spada della “Coupe Heracles Junior” di Budapest, trasferta la<br />
quale parteciperà anche la spadista Gaia Fratini che ha ottenuto <strong>il</strong> nullaosta<br />
dal C.T. di specialità in virtù delle buone prove fornite in campo nazionale<br />
e della relativa alta posizione del ranking di categoria.<br />
Negli ultimi giorni dell’anno ancora una nota positiva per Alice Volpi<br />
con la prima convocazione ad un allenamento assoluto di fioretto che si<br />
terrà a Roma alla metà del mese di gennaio; questo è <strong>il</strong> primo collegiale<br />
della nuova stagione agonistica che vedrà anche la partecipazione delle<br />
medagliate di Pechino sotto la supervisione del nuovo Commissario<br />
d’arma unico, Stefano Cerioni, al quale <strong>il</strong> Consiglio Federale ha affidato la<br />
conduzione del settore del fioretto per <strong>il</strong> prossimo quadriennio olimpico.<br />
In campo nazionale si è disputata a Ravenna la prima prova di qualificazione<br />
ai Campionati Assoluti 2009 con prove lusinghiere di Vieri Vannoni,<br />
classificatosi 15° nella spada su un lotto di oltre 240 concorrenti, in<br />
una prova diffic<strong>il</strong>issima che ha visto <strong>il</strong> Campione Olimpico Tagliariol uscire<br />
nel tabellone da “32”, e Fabio Miraldi 30° nella prova di fioretto.<br />
Entrambi i cussini, in virtù della classifica ottenuta nelle rispettive armi,<br />
acquisiscono <strong>il</strong> diritto di partecipazione alla seconda prova nazionale<br />
senza disputare le qualifiche regionali e zonali. Nella stessa prova gli spadisti<br />
Lorenzo Bruttini, Gaia Fratini e Lucia Cetoloni terminavano la gara<br />
prima di raggiungere i tabelloni ut<strong>il</strong>i alla qualificazione diretta alla successiva<br />
prova assoluta.<br />
Nel settore under 14, dove gli schermitori cussini sono sponsorizzati<br />
da Banca CRAS, si sono svolte le prime prove nazionali di spada a Firenze<br />
e di fioretto a Lucca. Molto buone le prestazioni dei giovanissimi<br />
atleti senesi che complessivamente hanno raccolto due ori, un bronzo ed<br />
altri tre finalisti oltre ad una serie di innumerevoli buoni piazzamenti.<br />
I due ori sono arrivati ambedue nella spada con Valentina Soldati nelle<br />
“Allieve” e Lorenzo Toracca nei “Maschietti”.<br />
Valentina Soldati si aggiudica la prova, che vedeva oltre 90 partecipanti<br />
in pedana, superando l’atleta di Casale Monferrato Pozzi per 15/10 dopo<br />
aver condotto in maniera impeccab<strong>il</strong>e tutta la eliminazione diretta dove la<br />
cussina non ha concesso alle avversarie di turno più di 10 stoccate mettendone<br />
invece a segno sempre 15 senza mai arrivare al limite dei 9 minuti,<br />
massimo tempo previsto per un incontro. In gara anche Ilaria Prò sconfitta<br />
per sole due stoccate nel primo incontro della eliminazione diretta.<br />
Esordio vincente per Lorenzo Toracca nella spada; dopo una buona<br />
prova di fioretto <strong>il</strong> giovanissimo cussino si è voluto cimentare quasi per<br />
gioco nella spada cogliendo un successo inaspettato ma sicuramente<br />
frutto della forte determinazione. In finale <strong>il</strong> cussino si aggiudicava la prova<br />
sul bergamasco Tazzioli che nel tabellone dei “16” aveva superato di una<br />
sola stoccata, 10-9, l’altro cussino in gara, Sergio Caoduro, classificatosi<br />
al 13° posto.<br />
Nelle “Giovanissime” buon debutto per Vivian Petrini che si classifica<br />
28ª; nelle “Ragazze” gara sottotono delle cussine con una classifica che<br />
non rispetta certo le buone potenzialità e che vede nel tabellone da “64” cedere<br />
nell’ordine Irene Andreini,Virginia Simpatico ed Elena Ferrini; nei “Ragazzi”<br />
31° Andrea Brogi e fuori nel tabellone iniziale Tommaso Della Seta;<br />
escono nei primi turni della diretta anche gli “Allievi” Bernardo Crecchi e Michele<br />
Popovici, così come Lorenzo Capra nei “Giovanissimi”, meglio Rachele<br />
Rosso nelle “Bambine”, 28ª, non supera invece <strong>il</strong> tabellone da “64”<br />
Verdiana Simpatico.<br />
Nelle prova di fioretto svoltasi a Lucca bel bronzo nelle “Ragazze” della<br />
campionessa d’Italia Sofia Monaci, che ha dovuto abbandonare, per intervento<br />
medico, durante la semifinale contro la bolzanina Lauria, poi vincitrice<br />
della gara.<br />
Nei “Ragazzi” bella finale con sesto posto per Lorenzo Giannini superato<br />
per 15/9 dal m<strong>il</strong>anese Gualazzini; più indietro, nei primi turni della<br />
eliminazione diretta, si sono arresi dopo un buon avvio, Carlo Alberto Stortini,<br />
Andrea Sperduti, Ferdinando Picciolini e Bernardo Rosseti.<br />
Bella gara nelle “Bambine” con due cussine in finale, sesta Flavia Monaci<br />
e ottava Maddalena Valacchi, seguite nel tabellone da “64” da Carlotta<br />
Peri e S<strong>il</strong>via Menchiari. Nelle “Giovanissime” buona prova di Elena Biagiotti,<br />
11ª, e tabellone da “64” per Eleonora Per<strong>il</strong>lo; nei “Maschietti” ancora<br />
una prova positiva con <strong>il</strong> 13° posto di Lorenzo Toracca mentre si fermava<br />
al primo turno Sergio Caoduro.<br />
Bene anche Bernardo Crecchi, 14° negli “Allievi” seguito al 34° posto<br />
da Mattia Laurigi; infine nei “Giovanissimi” buono <strong>il</strong> 18° posto di Dimitri Tarantino,<br />
al rientro dopo un lungo infortunio, seguito in classifica dal 26°<br />
posto di Lorenzo Capra e dal 59° di Francesco Pacciani.<br />
Prossimo appuntamento under 14 a gennaio, con la seconda prova regionale<br />
in programma a Lucca, dove la sezione scherma del CUS cercherà<br />
di mantenere la testa della classifica per Società 2009 conquistata nella<br />
prima prova svoltasi a Viareggio agli inizi dello scorso mese di novembre.<br />
Chiudiamo la rassegna dei risultati con la seconda prova “Master”<br />
svoltasi ad Udine e che ha visto lo sciabolatore cussino F<strong>il</strong>ippo Carlucci<br />
confermarsi ai vertici della categoria con un br<strong>il</strong>lante terzo posto. Prime<br />
otto posizioni raggiunte anche da Matteo Carducci, 7°, e Lucia Cetoloni, 8°,<br />
nelle rispettive prove di spada con Lola Teale fermatasi al 12° posto.
La Mens Sana 1871 ha presentato come ogni anno alla<br />
città i suoi gioielli, gli agonisti, quelli che si faranno carico nel<br />
corso della stagione di tenere sempre alto <strong>il</strong> nome ed i colori<br />
dell’ultracentenaria società sportiva. L’ha fatto con una cerimonia<br />
semplice, ma sempre suggestiva, sotto lo sguardo attento<br />
dei rappresentanti delle istituzioni che hanno visto<br />
sf<strong>il</strong>are, una ad una, tutte le sezioni che compongono <strong>il</strong> variegato<br />
mondo della Mens Sana: ginnastica artistica, pattinaggio<br />
corsa, karate, capoeira, pattinaggio artistico,<br />
minibasket, volley, scuola di ballo, runners, atletica leggera,<br />
calcio, tiro con l’arco, hockey, endurance, scacchi.<br />
Nel corso della cerimonia, com’è tradizione, alcuni atleti<br />
hanno sf<strong>il</strong>ato con <strong>il</strong> Collare d’Oro, la più alta benemerenza in<br />
campo sportivo conferita dalla presidenza del Coni Nazionale<br />
alla Mens Sana 1871 nel 2000. Insieme a questa <strong>il</strong> labaro<br />
della Polisportiva, e le bandiere europea, italiana e della<br />
stessa società.<br />
Nel corso della cerimonia sono stati premiati anche alcuni<br />
atleti che si sono particolarmente distinti nella scorsa<br />
stagione sportiva: Cristina Giulianini, della sezione di pattinaggio<br />
artistico, per <strong>il</strong> terzo posto conseguito ai recenti Campionati<br />
Mondiali; Andrea Trafeli, della sezione pattinaggio<br />
corsa, premiata per i br<strong>il</strong>lanti risultati ottenuti ai Campionati<br />
Mondiali ed Europei 2008; Matteo Cambi, Mattia De Santis,<br />
Emanuele Napoli e Leonardo Terzuoli, della sezione karate,<br />
per <strong>il</strong> conseguimento della cintura nera 1° dan; Roberta Bellaccini,<br />
premiata per la proficua collaborazione prestata negli<br />
anni alla sezione di hockey; Sergio Battestin nella sezione<br />
miniasket e Pietro Giannitti in quella dei runners.<br />
Certamente una serie di risultati positivi ed importanti<br />
che gratificano sempre di più <strong>il</strong> lavoro del presidente Piero<br />
Ricci e dei suoi più stretti collaboratoridei, inseme a dirigenti,<br />
istruttori, atleti e genitori, tutti impegnati durante l’anno a far<br />
splendere i colori della Mens Sana 1871. L’auspicio è che<br />
anche <strong>il</strong> 2009 possa essere foriero di successi per l’antica<br />
27 polisportiva<br />
Dalla presentazione degli agonisti alla gestione<br />
della pista su ghiaccio passando per <strong>il</strong> Premio ‘Ciani’<br />
La Mens Sana 1871<br />
fra sport e cultura<br />
società sportiva senese, sempre più apprezzata e rispettata<br />
in tutte le discipline in cui sono impegnati i propri atleti.<br />
La cerimonia di presentazione degli agonistici è da sempre<br />
un vanto per i dirigenti biancoverdi e soprattutto motivo<br />
di grande soddisfazione vedere tanti ragazzi uniti intorno ai<br />
valori più alti dello sport. Valori che la Mens Sana difende da<br />
ben 138 anni.<br />
Ma non è stata questa l’ultima fatica del 2008. Anche<br />
quest’anno infatti la società di Viale Sclavo è impegnata nella<br />
gestione della pista di pattinaggio su ghiaccio allestita ai<br />
giardini della Lizza dal 1999. Una iniziativa che va incontrando<br />
sempre maggiori favori da parte di grandi e piccini<br />
ma che richiede alla Mens Sana 1871 anche uno sforzo non<br />
indifferente. Soprattutto durante le festività natalizie e la notte<br />
dell’ultimo dell’anno, quando la pista diventa una fonte di divertimento<br />
originalissima e fruib<strong>il</strong>e da tutti.<br />
La realizzazione e la gestione della pista, vengono subito<br />
dopo l’importante appuntamento biennale del ‘Premio<br />
di Composizione Simone Ciani’, che ha visto impegnato per<br />
quasi un anno l’intero staff dirigenziale mensanino, impegnato<br />
a dare un respiro sempre più ampio ad una iniziativa<br />
che ha pochi esempi in Italia.<br />
Il Premio, che anche in questa sesta edizione ha registrato<br />
la presenza di oltre venti talentuosi compositori (poi ridotti a<br />
sei a seguito della scrematura effettuata dai maestri Ruggero<br />
Lolini e Giuseppe Baldesi, è stato per la prima volta riprodotto<br />
in un CD a disposizione presso la segreteria degli impianti.<br />
Tutta questa vasta e qualificata attività a 360 gradi, evidenzia<br />
come la più antica istituzione sportiva cittadina sia<br />
sempre più attenta non solo alle esigenze del corpo, ma<br />
anche a quelle della mente.<br />
Stante le premesse, non è diffic<strong>il</strong>e dunque prospettare<br />
anche per <strong>il</strong> 2009 un anno ricco di soddisfazioni e di successi<br />
per la Mens Sana 1871 come <strong>il</strong> suo presidente Piero<br />
Ricci e l’intero staff ampiamente meritano.<br />
Giacomo Zanibelli
zapping vincenzo coli<br />
SIENA E MENS SANA ALFIERI DELLA PROVINCIA<br />
La Gazzetta dello <strong>Sport</strong> fa le pagelle alle<br />
squadre di calcio della serie A e attribuisce un bel<br />
voto al Siena: sette. Motivazione: “La partita con<br />
l’Inter è l’ultima di una serie di splendide prestazioni<br />
di una squadra che prova a salvarsi con la<br />
forza del gioco, grazie all’impronta del suo allenatore<br />
Giampaolo. Le parate di Curci, i gol di<br />
Kharja e l’esperienza di Vergassola sono le chiavi<br />
per aprire la porta di un ritorno tranqu<strong>il</strong>lo”. Mourinho<br />
stesso ha inserito Giampaolo nelle ristretta<br />
rosa di allenatori che stima di più, e in effetti al<br />
‘Franchi’ i nerazzurri se la videro brutta, ricordate<br />
l’esultanza smodata dello SpecialOne, un<br />
tipo solitamente piuttosto controllato, dopo <strong>il</strong> gol<br />
tarocco di Maicon? Raccogliere attestati di stima<br />
non autorizza a coltivare presunzioni e a ritenersi<br />
candidati sicuri alla permanenza nella massima<br />
serie. Avremmo preferito qualche botta di lato B,<br />
una tenuta migliore in trasferta e quei tre-quattro<br />
gol in più che da Maccarone tutti ci aspettavamo,<br />
ma tant’é: prendiamo per buoni i complimenti<br />
della critica e speriamo che nel girone di ritorno<br />
sia davvero la forza del gioco la chiave di volta<br />
per la salvezza. Nel calcio Siena si iscrive di diritto<br />
alla categoria del ‘piccolo è bello, e fa simpatia’,<br />
come nel recente passato Chievo ed<br />
Empoli. Al pari della vecchia Robur, alfieri della<br />
provincia che, senza grandi mezzi economici,<br />
con giocatori sottovalutati o riciclati e stadio rattoppato,<br />
osa e ce la mette tutta, e in qualche caso<br />
riesce a far soffrire la metropoli. Magari porta<br />
punti a casa e denuda <strong>il</strong> re, ma in sostanza lascia<br />
gli equ<strong>il</strong>ibri inalterati. Di outsider vincenti<br />
negli ultimi quarant’anni ci vengono in mente solo<br />
Cagliari e Verona, ma la squadra sarda contava<br />
su un certo Gigi Riva e i veneti vantavano<br />
un gioco di squadra formidab<strong>il</strong>e<br />
orchestrato in panchina dal maestro Bagnoli.<br />
Se non altro, pungolate dall’oltraggio<br />
subito, Juventus, M<strong>il</strong>an e Inter<br />
colsero l’occasione per rinnovare e riaprire<br />
i loro cicli. La squadra partita per<br />
salvarsi e che a metà campionato ha<br />
quei cinque-sei punti in più - ma attenzione:<br />
non è <strong>il</strong> caso del Siena, siamo<br />
bravini ma border-line come sempre,<br />
abbonati al f<strong>il</strong>o del rasoio – sparge<br />
grani di pepe nel pentolone del campionato<br />
e permette ai giornalisti qualche inchiesta<br />
col punto esclamativo, ma è<br />
come <strong>il</strong> cumino sulla braciola di maiale:<br />
sarà comunque la carne a garantirvi la<br />
sazietà.<br />
Continua invece a restare indigesta<br />
a molti, nel mondo del basket, la bisteccona<br />
in salsa biancoverde: una ‘tagliata’<br />
saporitissima e un taglio impietoso alle<br />
ambizioni di Roma, M<strong>il</strong>ano, Bologna<br />
Virtus e Bologna Fortitudo, tutte cadute<br />
rovinosamente nel momento in cui provavano<br />
a rappresentare l’alternativa.<br />
Ora sembra <strong>il</strong> momento di Treviso, e un<br />
ritorno in grande st<strong>il</strong>e della Marca dopo<br />
<strong>il</strong> pasticcio Lorbek in effetti farebbe del<br />
bene al basket italiano. In questo sport<br />
che prescinde dalle metropoli e dalle<br />
città medio-grandi (Torino, Genova e Firenze<br />
pallide meteore del passato, Napoli<br />
scomparsa quest’anno) Siena è una<br />
grande, anzi ‘la grande’, unica anche in<br />
campo internazionale, e nel nostro caso diffidiamo<br />
gli osservatori a proclamare banalmente<br />
che ‘piccolo è bello’: si può lavorare con grande<br />
professionalità e in prospettiva futura anche<br />
senza avere bacini di utenza virtuali alle spalle,<br />
se ci sono management, staff tecnico, sponsor<br />
convinto e un progetto di impianto in ottica continentale.<br />
E <strong>il</strong> bacino reale di utenza ogni settimana,<br />
per quanto minuscolo, è permanentemente<br />
a bollore. I media nazionali non sanno più a che<br />
santo votarsi, hanno persino smesso di gufare:<br />
lanciano disperati sondaggi on-line su chi potrà<br />
impensierire la capolista, e gli utenti ormai nemmeno<br />
rispondono più; Sky mette in palinsesto<br />
Siena al pari di Ferrara e preferisce mostrare<br />
ogni settimana le piaghe meneghine; la Gazzetta<br />
del lunedì dà notizia della MPS nelle due mezze<br />
pagine principali solo se incontra M<strong>il</strong>ano, Roma<br />
o le due felsinee, altrimenti la occulta nella pagina<br />
di servizio corpo 8. Il giorno dopo la vittoria<br />
casalinga col Panathinaikos, la ‘rosea’ chiese<br />
a Dan Peterson di raccontare nella sua rubrica<br />
l’esperienza di attore in una soap televisiva.<br />
Quanti tubetti di plas<strong>il</strong> stanno circolando tra gli<br />
addetti ai lavori…
Quando sei anni or sono prese corpo, anche nella provincia di<br />
Siena, <strong>il</strong> progetto “Giocosport-<strong>il</strong> Bambino sceglie lo <strong>Sport</strong>”, promosso<br />
dal Comitato Provinciale del Coni con <strong>il</strong> sostegno dell’Amministrazione<br />
Provinciale di Siena e la fondamentale partecipazione del Centro Servizi<br />
Amministrativi quale struttura di riferimento di tutta la realtà scolastica<br />
alla quale <strong>il</strong> progetto era destinato, qualcuno avrà pensato ad<br />
un sogno, altri forse avranno creduto a un’utopia. Di sicuro, non mancavano<br />
le difficoltà. C’erano, è vero, importanti esperienze che avevano<br />
già dato ottimi riscontri in altre province toscane, ma bisognava<br />
valutare se e quali sarebbero stati l’impatto e la capacità penetrativa<br />
di un nuovo modello di ‘apprendimento sportivo’ da offrire ai bambini<br />
della scuola primaria.<br />
Determinante, in questo senso, e alla luce del bagaglio di conoscenze<br />
precedentemente acquisite, l’apporto del Comitato Regionale<br />
Toscano, interprete, con <strong>il</strong> suo Presidente Ernesto Rabizzi, di un’attenta<br />
e qualificata opera coordinatrice nelle diverse specificità territoriali<br />
della nostra regione.<br />
Serviva una vera e propria ‘dichiarazione d’intenti’ e la perfetta sinergia<br />
alla base del progetto che Coni, Amministrazione Provinciale di<br />
Siena e mondo della scuola hanno saputo costruire, rappresenta di<br />
fatto l’essenza di un successo sempre più marcato, sia a livello di numeri<br />
che sotto l’aspetto degli schemi educativi.<br />
Un gioco di squadra costruito ‘a memoria’, senza individualismi e<br />
con efficace coralità, improntato non soltanto sulla piena e proficua convergenza<br />
tra <strong>il</strong> Presidente del Coni Roberto Montermini, l’Assessore allo<br />
<strong>Sport</strong> della Provincia di Siena Giorgio Del Ciondolo ed <strong>il</strong> Coordinatore<br />
dell’Ufficio Scolastico Provinciale per l’educazione Fisica Prof. Francesco<br />
Binella. Ma dove l’integrazione e la complementarietà di ruoli e competenze<br />
hanno permesso di assemblare le tessere per un mosaico<br />
perfettamente riuscito, centrando l’obiettivo tutt’altro che secondario,<br />
della diffusione e del consolidamento dell’insieme di valori e principi morali<br />
dei quali lo sport è, per propria natura, <strong>il</strong> più diretto portatore.<br />
Come testimoniano i dati emersi dall’inchiesta effettuata tra i genitori<br />
degli 8713 alunni coinvolti nel progetto, e appena pubblicati in un<br />
opuscolo presentato presso la sede dell’Amministrazione Provinciale.<br />
I ragazzi diventano così i fruitori di una cultura sportiva capace di renderli<br />
‘padroni della propria scelta, attraverso l’esperienza scolastica e<br />
la sua continuazione in seno alla società sportiva, per un approccio<br />
conforme ai canoni didattico-pedagogici dello sv<strong>il</strong>uppo individuale e<br />
collettivo.<br />
Oggi <strong>il</strong> “Bambino Sceglie lo <strong>Sport</strong>”, alla cui attività si affianca un<br />
apprezzatissimo concorso grafico di sempre maggiore interesse tra i<br />
ragazzi e nel quale le scuole senesi hanno avuto modo di distinguersi<br />
per la qualità degli elaborati (ben 870 quelli presentati nell’ultimo<br />
anno) e i riconoscimenti ottenuti, è esteso ai 23 istituti comprensivi<br />
della provincia, per un totale di 9400 ore di lezione, tenute da 75 docenti<br />
Coni e 27 istruttori federali.<br />
L’ag<strong>il</strong>e compendio, curato per la parte scientifica dal Dott. Giovanni<br />
Scalera, psicologo psicoterapeuta e collaboratore del Coni Provinciale<br />
di Siena, realizzato su impianto grafico di Andrea D’Amore e<br />
distribuito in tempi strettissimi grazie all’accurato lavoro d’insieme di<br />
tutto <strong>il</strong> Comitato Provinciale: dal segretario Claudio Certosini, ai componenti<br />
<strong>il</strong> Settore Tecnico Rossella Catapano, Anna Santangelo e Antonella<br />
Bellugi e sul cui contenuto anche <strong>il</strong> Dirigente dell’Ufficio<br />
Scolastico Provinciale Prof. Luigi Sebastiani si è espresso molto favorevolmente,<br />
ha incontrato <strong>il</strong> convinto appoggio del Presidente dell’Amministrazione<br />
Provinciale Fabio Ceccherini e si propone di<br />
diffondere i lusinghieri risultati dell’iniziativa, attraverso l’elaborazione<br />
29cinque cerchi<br />
Presentati i dati dell’inchiesta promossa dal Coni Provinciale sul ‘Bambino sceglie lo sport’<br />
Il progetto ha fatto breccia<br />
nelle famiglie<br />
e l’analisi di un questionario, comp<strong>il</strong>ato in forma anonima – dove possib<strong>il</strong>e<br />
con risposte di coppia - e diventato strumento necessario per arricchirne<br />
e migliorarne strumenti operativi e finalità.<br />
Dal rapporto pubblicato si evince<br />
l’attenzione e la sensib<strong>il</strong>ità con cui<br />
i genitori seguono l’educazione<br />
motoria e la pratica sportiva dei figli:<br />
fortunatamente circoscritta (circa<br />
l’1%) la percentuale di scettici sulla<br />
valenza educativa del binomio giocosport;<br />
di contro, l’82% degli interpellati<br />
si dice soddisfatto delle opportunità di<br />
conoscenza offerte al figlio e <strong>il</strong> 33% dei<br />
genitori riconosce all’attività fisica un<br />
ruolo predominante nella formazione<br />
personale dei ragazzi. Apprezzab<strong>il</strong>e poi<br />
l’autocritica di chi (intorno all’11%) sollevava<br />
la questione della mancanza di sostegno<br />
per <strong>il</strong> proseguimento dell’attività.<br />
Che nella maggior parte dei casi (lo dice <strong>il</strong><br />
73% dei genitori) viene abbandonata per la<br />
preferenza verso altre forme di svago, o per<br />
mancanza di risultati (secondo <strong>il</strong> 12,7). Da r<strong>il</strong>evare<br />
– nello spirito più autentico del progetto<br />
– che <strong>il</strong> 46,6% ritiene importante partecipare e,<br />
se <strong>il</strong> 45,5% considera che fare sport sia un<br />
modo per migliorare le prestazioni personali,<br />
solo <strong>il</strong> 2,1% si attende <strong>il</strong> conseguimento del risultato.<br />
A questo proposito risultano di particolare interesse, anche in termini<br />
di valutazione e di confronto, oltre che motivo di completezza e<br />
ottimizzazione, gli esiti r<strong>il</strong>evati dal questionario appositamente preparato<br />
per gli oltre 900 alunni delle classi quinte, giunti al termine del<br />
ciclo di istruzione elementare. Nelle cinque domande proposte, correlate,<br />
come nel caso del questionario per i genitori, da grafici in appendice<br />
alla brochure, si apprezzano da prima la tendenza<br />
cognitivo-comportamentale riferita alle inclinazioni che l’attività motoria<br />
sa valorizzare e mettere in evidenza. Successivamente si coglie un<br />
altro prof<strong>il</strong>o caratterizzante del progetto: l’ampia varietà di discipline<br />
(circa venti) sulle quali si è ‘spalmata’ la preferenza dei più, anche in<br />
funzione di ragioni motivazionali curiose e sorprendenti.<br />
L’eccezionale riscontro partecipativo riscossa dal progetto attesta<br />
l’esigenza di offrire una nuova opportunità di educazione sportiva che<br />
si affrancasse dal rapporto successo-competizione e aprisse ulteriore<br />
prospettive di coesione sociale ed occasioni di incontro. La zelante<br />
applicazione e la varietà di risposte ottenute, confermano tra l’altro, la<br />
nuova angolazione dalla quale i genitori sanno guardare allo sport: la<br />
conoscenza e la comprensione dei caratteri peculiari del progetto ha<br />
considerevolmente modificato non più come la semplice attività curricolare,<br />
ma nell’ottica di un patrimonio universale di valori ut<strong>il</strong>i all’evoluzione<br />
fisico-salutistica di ognuno di noi, nonché quali punti<br />
cardine sui quali fondare integrazione culturale e progresso civ<strong>il</strong>e.<br />
Non potevano essere migliori le referenze di un progetto che è<br />
proiettato al futuro, sulla scorta di credenziali ormai consolidate e riconosciute.<br />
L’ulteriore prevedib<strong>il</strong>e crescita presenterà nuove appassionanti<br />
sfide, diffic<strong>il</strong>i sì ma non certo impossib<strong>il</strong>i. L’entusiasmo e<br />
l’impegno di tutti i suoi ‘attori’ potranno regalare al “Bambino Sceglie<br />
lo <strong>Sport</strong>” altre meritatissime soddisfazioni.<br />
Francesco Vannoni
Romain Sato<br />
Biancoverdi<br />
travolgenti<br />
AVANTI UN ALTRO!
32 basket<br />
Si fa sempre più trionfale, nonostante gli infortuni, la marcia dei biancoverdi<br />
in campionato, fra record che crollano e classifica da capogiro<br />
Aggrappati<br />
alle proprie certezze<br />
■ Mauro Bindi<br />
L’ultimo arrivato<br />
Arriel Mc Donald<br />
Un anno fa, all’incirca negli stessi tempi di<br />
oggi, eravamo a snocciolare la serie impressionante<br />
di record che la Montepaschi aveva collezionato<br />
nel corso di un anno, <strong>il</strong> 2007,<br />
semplicemente fantastico.<br />
Le nostre valutazioni si concludevano con<br />
la consapevolezza che ripetersi e addirittura fare<br />
meglio era quasi impossib<strong>il</strong>e. La realtà delle<br />
cose ci ha dimostrato, invece, che fare i conti<br />
con Pianigiani e soci prima del tempo non è possib<strong>il</strong>e<br />
e come accade sempre di fronte ad una<br />
buona notizia, <strong>il</strong> fatto che la Montepaschi sia<br />
riuscita addirittura a migliorarsi ci da lo spunto<br />
per guardare all’entrante 2009 con la stessa fiducia<br />
e con <strong>il</strong> medesimo entusiasmo che ha accompagnato<br />
la fantastica cavalcata bianco-verde<br />
lungo l’intero corso del 2008.<br />
Una Montepaschi che sembra sfidare nel<br />
corso del tempo la legge dei grandi numeri e che<br />
pur partendo dalla cognizione che ripetere un<br />
anno con solo 3 sconfitte totali in campionato, 4<br />
se ci si aggiunge quella unica nel corso dei playoff<br />
scudetto contro Roma, è decisamente diffic<strong>il</strong>e.<br />
Dall’altra questa convinzione vac<strong>il</strong>la di<br />
fronte alla capacità dimostrata dal gruppo senese<br />
di imporre una solidità ed una continuità di rendimento<br />
assolutamente fuori dalla norma.<br />
Restringere tutto ad una questione di numeri<br />
è ovviamente troppo riduttivo, fa piacere vedere<br />
che gli albi storici e quelli relativi ai record più disparati<br />
si stanno riempiendo con <strong>il</strong> nome di Siena,<br />
ma quello che più conta è avere la percezione che<br />
<strong>il</strong> fenomeno Montepaschi è ancora in grado di<br />
produrre livelli di competitività irraggiungib<strong>il</strong>e per<br />
la quasi totalità delle altre squadre italiane e che<br />
anche in Europa, conquistata una posizione di<br />
grande r<strong>il</strong>ievo, la formazione senese sia in grado<br />
di recitare un ruolo assolutamente<br />
di primissimo<br />
livello con la<br />
medesima continuità<br />
proposta a livello nazionale.<br />
È proprio la dimensione<br />
europea<br />
della squadra senese ,<br />
trasportata in ambito<br />
nazionale, a spiegare i<br />
motivi dell’abisso scavato<br />
tra la Montepaschi<br />
e <strong>il</strong> resto del lotto<br />
in Italia. E questo avviene<br />
attraversando,<br />
come per qualsiasi<br />
altra realtà, periodi di<br />
forma e soprattutto di fortuna alterna che non<br />
scalfiscono <strong>il</strong> rendimento senese.<br />
Il riferimento all’ormai temuto mese di dicembre<br />
è scontato, secondo un trend ormai abbastanza<br />
consolidato nel corso di questi ultimi<br />
anni. L’ultimo scorcio dell’anno coincide sempre,<br />
in casa mensanina, con un calo fisiologico<br />
inevitab<strong>il</strong>e, ma i cui effetti sono minimi proprio<br />
per la capacità di tutti di aggrapparsi alle proprie<br />
certezze, che vanno oltre la stanchezza, i<br />
problemi fisici e la voglia degli avversari di battere<br />
questa Montepaschi.<br />
Non possiamo esimerci da evidenziare<br />
come ancora una volta Pianigiani e Banchi abbiano<br />
dimostrato una capacità di gestione del<br />
gruppo assolutamente perfetta, mentre sul fronte<br />
dei singoli giocatori disponib<strong>il</strong>ità e spirito di sacrificio<br />
hanno fatto ancora la differenza, in un<br />
momento in cui la sfortuna è tornata a bersagliare<br />
la squadra.<br />
Consiglieremo una preventiva benedizione<br />
ad inizio dicembre per l’intero gruppo ed in particolar<br />
modo a Kaukenas, a cui sembra non portare<br />
bene l’ultimo mese dell’anno. Ma al di là<br />
delle battute, <strong>il</strong> suo stop (per fortuna non gravissimo)<br />
e quello più complicato di Morris Finley,<br />
accentuano <strong>il</strong> valore dei risultati senesi<br />
nell’ultimo scorcio del 2008.<br />
Se c’è però un aspetto che dobbiamo evidenziare<br />
è come coach, squadra e più in generale<br />
la società, mai hanno mostrato un minimo di cedimento<br />
di fronte ai vari problemi, grandi e piccoli,<br />
che contraddistinguono <strong>il</strong> corso della<br />
stagione. Anzi, si ha la sensazione che più le situazioni<br />
si accaniscano sulla squadra e tanto<br />
maggiore è la sua reazione.<br />
Non casuale <strong>il</strong> riferimento societario, perché<br />
quello che non riesce agli altri, sembra invece<br />
trovare soluzioni ottimali in casa senese. Il<br />
caso dell’ingaggio di Arriel Mc Donald è sintomatico,<br />
perché nell’arrivo dell’ex Maccabi, Panathinaikos,<br />
Girona e Dynamo Mosca c’è<br />
racchiuso molto di più di una semplice addizione<br />
al roster.<br />
Sono molte le squadre che in questa fase<br />
della stagione si sono guardate intorno per trovare<br />
soluzioni ai propri problemi, ma la frase più<br />
ricorrente è che in giro c’è pochissima “roba”, al<br />
di là del fatto che Mc Donald è un giocatore anagraficamente<br />
vecchio. Il suo nome però si porta<br />
dietro tanti vantaggi a partire da una esperienza<br />
smisurata ai massimi livelli continentali, dal<br />
fatto di avere un passaporto comunitario.<br />
Ma in pochi ci si sono fiondati sopra, eppure<br />
della sua diffic<strong>il</strong>e esperienza moscovita erano a<br />
Barcellona, nel mese di dicembre, è stata un crocevia<br />
importante per i colori della Montepaschi Mens<br />
Sana basket, se <strong>il</strong> campo ha regalato un’ulteriore conferma<br />
del livello di difficoltà proposto dall’Eurolega,<br />
specie quando ci si misura con squadre costruite per<br />
dominare e vincere qualsiasi tipo di manifestazione.<br />
Come lo stesso Barcellona, su altri tavoli non meno importanti<br />
ed ambiziosi come quelli dell’Uleb, si è potuto<br />
constatare come <strong>il</strong> fenomeno Siena possa diventare uno<br />
dei migliori antidoti per superare indenni la grande crisi<br />
finanziaria che attanaglia l’economia mondiale e che<br />
non risparmia certo né <strong>il</strong> mondo più complessivo dello<br />
sport , né quello molto più specifico del basket.<br />
Una pallacanestro, quella europea, che ha trovato<br />
proprio nell’accelerazione proposta dall’Uleb (Unione<br />
delle leghe del basket europee, vale una volta tanto ricordarlo<br />
per intero <strong>il</strong> suo nome) nell’estate del 2000,<br />
un modo per accrescere la propria visib<strong>il</strong>ità, amministrando<br />
in proprio la gestione della manifestazione, (addirittura<br />
nella fase iniziale anche quella arbitrale) e<br />
quella dei diritti televisivi , trovando nel corso degli<br />
anni un diffic<strong>il</strong>e, quanto necessario punto di incontro<br />
con la FIBA, ma capace di elevare <strong>il</strong> basket europeo a<br />
livello delle massime manifestazioni sportive, calcio<br />
compreso.<br />
Questo è valso, in termini numerici, un crescente<br />
coinvolgimento di spettatori sia nei palasport che davanti<br />
alla TV ed anche di capitali investiti nella gestione<br />
diretta delle varie squadre, tanto che <strong>il</strong> budget di<br />
molte squadre(40/50 m<strong>il</strong>ioni di euro per Panathinaikos<br />
e Olympiacos) si è avvicinato più alle realtà calcistiche<br />
(pessimo punto di riferimento in questo senso), che non<br />
alle dimensioni di altri sport che non possono godere<br />
dello stesso indotto di interesse generato dal calcio.<br />
La crescita fino ad oggi ha basato la sua forza sull’idea<br />
base del cosiddetto “mecenatismo”, inteso come<br />
proprietari che disponendo di ingenti disponib<strong>il</strong>ità finanziarie<br />
investivano sul “giocattolo di famiglia” per<br />
coltivare sogni di gloria e riempire comunque ambiti<br />
personali di ambizione o interesse.<br />
Trascurando un elemento non secondario, quale la<br />
considerazione che nel tempo è stato proprio lo sport uno<br />
dei ricettacoli più abusati per reinvestire, per non dire riciclare,<br />
soldi dalla dubbia provenienza (fisco e traffici <strong>il</strong>-<br />
conoscenza tutti, ma solo Minucci ha capito che<br />
lui non è solo una soluzione ponte, ma un ottimo<br />
giocatore che potrà dare una mano importante<br />
in Italia, specie se su Finley è necessario monitorare<br />
la situazione per evitare dolorose ricadute,<br />
vista l’ormai evidente frag<strong>il</strong>ità muscolare (a<br />
Rieti lo scorso anno ebbe problemi analoghi), e<br />
in Europa dove invece rappresenta un’addizione<br />
reale all’organico nel ruoli degli esterni, vista la<br />
mancanza di limiti al numero dei giocatori ingaggiati<br />
con i vari passaporti.<br />
L’ineffab<strong>il</strong>e Minucci ci ha raccontato al momento<br />
dei saluti natalizi, una storia che poi ha trovato<br />
una conclusione diversa da quella<br />
prospettata dallo stesso presidente, ma da parte<br />
dei presenti nessuna rimostranza. Anzi, proprio<br />
da certe mosse, si intuisce la movenza felina del<br />
miglior dirigente europeo per l’anno 2008; monitorare<br />
e controllare tutto e scegliere <strong>il</strong> tempo<br />
migliore per dare la zampata ultima e decisiva.<br />
L’esordio di Mc Donald dimostra tutto ciò,<br />
serve a dare ulteriore tranqu<strong>il</strong>lità ad un ambiente<br />
che ha già posto le basi per raggiungere in ambito<br />
italiano l’obiettivo del primo posto nella fase<br />
regolare e che nel mese di gennaio sa di dover
Alle radici del Progetto Siena<br />
Una sintesi perfetta<br />
legali), rimane <strong>il</strong> fatto che nel momento della grande crisi<br />
finanziaria, a vac<strong>il</strong>lare sono ora proprio taluni di quei club<br />
che hanno contribuito nel tempo a far lievitare i costi a livelli<br />
improponib<strong>il</strong>i ai più.<br />
Sotto la scure dei tagli, si è cominciato a parlare di<br />
come gestire la crisi, di come ridurre gli ingaggi, di<br />
come dare un senso di progettualità alle società e non<br />
poteva sfuggire come a Siena, tutti questi obiettivi,<br />
erano stati messi a fuoco con molto anticipo, trovando<br />
già risposte adeguate in termini di risultati sportivi e di<br />
b<strong>il</strong>ancio, gettando uno sguardo più lontano promuovendo<br />
nelle apposite sedi idee alternative di come gestire<br />
in maniera diversa e fortemente innovativa,<br />
risultati sportivi e progettualità.<br />
Il tutto chiama in prima persona Ferdinando Minucci<br />
e la sua eccezionale creatura che si chiama Montepaschi<br />
Mens Sana basket, sintesi perfetta di un<br />
progetto che unisce <strong>il</strong> fulcro economico cittadino per<br />
eccellenza ed una grande istituzione sportiva come la<br />
Mens Sana, capace di ottenere grandi risultati nel momento<br />
in cui c’era comunque chi poteva spendere di<br />
più e che è in grado di poter proiettare anche nel futuro<br />
la sua validità, perché sostenib<strong>il</strong>e.<br />
È questo uno dei vocaboli più ricorrenti nel nostro<br />
comune vivere ed indica “lo sv<strong>il</strong>uppo che soddisfa le<br />
esigenze attuali senza comprometterne quelle future”.<br />
Trasportando <strong>il</strong> concetto in ambito sportivo, ciò vuol<br />
dire gestire in maniera oculata le risorse, in modo da<br />
non condizionare <strong>il</strong> futuro con “fughe” (leggi buchi) di<br />
b<strong>il</strong>ancio.<br />
La politica del pareggio contab<strong>il</strong>e, sposata sin dai<br />
primi passi della gestione Minucci, è funzionale ad un<br />
progetto che si sottrae ai rischi del “proprietario-mecenate”<br />
e che al contrario si consegna ad un’intera comunità<br />
con <strong>il</strong> merito di elevarne la specificità proprio in<br />
termini di coinvolgimento di tutte le istituzioni, esaltandone<br />
addirittura le qualità endogene, intese come<br />
valorizzazione del patrimonio umano cittadino.<br />
compiere dei passi fondamentali per giocarsi al<br />
meglio <strong>il</strong> cammino futuro in Europa.<br />
Certo l’ultimo passaggio dell’anno in ottica<br />
Eurolega è stato tra i più traumatizzanti della<br />
storia recente della Montepaschi, ma non deve<br />
sfuggire come si sia trattato di un match dove si<br />
sono misurate due squadre attestate a livelli opposti<br />
di forma. In grandissima crescita Barcellona<br />
(formidab<strong>il</strong>e ma, nota personale, non<br />
ancora al top!) e forse nel suo apice più basso la<br />
Montepaschi, in un match dove non contava<br />
niente la differenza canestri dopo l’atto di forza<br />
degli uomini di Xavi Pascual ad Atene sette<br />
giorni prima e che è stato caratterizzato da un<br />
inizio di gara irripetib<strong>il</strong>e per coincidenza di situazioni<br />
e fatti, vedi anche alla voce arbitri.<br />
L’obiettivo, Obradovic permettendo, è<br />
quello di conquistare la seconda posizione nel<br />
girone di qualificazione e poi vedere con chi incrociarsi<br />
nelle top 16, con la consapevolezza<br />
però che <strong>il</strong> girone senese potenzialmente potrebbe<br />
valere 3 possib<strong>il</strong>i candidate alle final four<br />
e scansarne quindi due nella fase successiva è<br />
già un dato da non sottovalutare.<br />
Intanto i quindici giorni a cavallo delle fe-<br />
Inevitab<strong>il</strong>e la considerazione che questa strada<br />
comporta la necessità di fare sempre <strong>il</strong> passo lungo<br />
quanto la propria gamba, ma da un’ulteriore riflessione<br />
che nasce dalla valutazione storica di questi anni, risulta<br />
evidente che la bontà del lavoro ha pagato in termini<br />
di credib<strong>il</strong>ità sia internamente alla città, con un<br />
coinvolgimento sempre più importante da parte della<br />
Banca Monte dei Paschi, che all’esterno dove <strong>il</strong> peso<br />
della società e soprattutto la sua posizione non subalterna<br />
a niente e nessuno, è cresciuta fino a diventare un<br />
punto di riferimento essenziale, pur nella instab<strong>il</strong>ità di<br />
questi anni della Lega basket italiana.<br />
È quindi fin troppo scontato che si guardi a Siena<br />
come ad un sistema capace di navigare in acque tranqu<strong>il</strong>le,<br />
mentre tutto intorno è scosso da ondate fuori dalla<br />
norma. C’è però un dubbio, che è legato alla possib<strong>il</strong>ità<br />
di poter replicare questo modello al di fuori di qui.<br />
Certo far coagulare l’interesse comune su di un<br />
progetto non può ritenersi prerogativa solo di Siena.<br />
Imporsi regole di b<strong>il</strong>ancio e limiti contrattuali con i giocatori<br />
può riuscire a chiunque, soprattutto se a livello<br />
globale si cerca di dare risposte comuni. Ma a fare la<br />
differenza rimane l’intuizione, la capacità di trovare so-<br />
stività natalizie ci hanno restituito una squadra,<br />
che, tra defezioni conclamate e acciacchi di alcuni<br />
uomini anche importanti come Stonerook,<br />
ha ritrovato smalto e freschezza atletica, tanto<br />
da passare sul campo di una Caserta in forte<br />
ascesa e di travolgere una delle seconde forze<br />
del campionato come la Virtus Bologna, concedendogli<br />
appena le briciole.<br />
Su tutti <strong>il</strong> devastante Romain Sato, uno dei<br />
fiori all’occhiello di questa squadra, ma in generale<br />
sono arrivati buoni segnali da Domercant e le<br />
conferme scontate di Mc Intyre e Lavrinovic, che<br />
hanno fatto sì che assenze come quelle di Kaukenas<br />
e Finley non venissero quasi percepite.<br />
Ma le notizie positive non finiscono qui, in<br />
ottica europea addirittura c’è già chi, in casa<br />
mensanina, ha staccato <strong>il</strong> biglietto per Berlino.<br />
Sono i ragazzi di Giulio Griccioli, che confermano<br />
come <strong>il</strong> cosmo della Montepaschi giri<br />
senza soluzione di continuità a 360°. Una conferma<br />
che Siena non vive solo dei successi della<br />
prima squadra, ma che in ogni ambito l’espressione<br />
di competitività è ai massimi livelli e che<br />
per <strong>il</strong> 2009 sarà dunque assai diffic<strong>il</strong>e riuscire a<br />
scalzare la Montepaschi dal suo trono. •<br />
33 basket<br />
luzioni diverse a seconda delle proprie possib<strong>il</strong>ità e<br />
delle situazioni, di mettere chiunque nella migliore condizione<br />
di operare, di non porsi mai limiti.<br />
Questo è quanto avviene a Siena, dove Minucci ha<br />
<strong>il</strong> grande dono di intuire prima degli altri soluzioni o<br />
idee, dove <strong>il</strong> problema degli ingaggi ha trovato nella certezza<br />
della somma pattuita e del coinvolgimento nel progetto,<br />
risposte in grado di dare buoni frutti sia alla società<br />
in termini di credib<strong>il</strong>ità, che agli stessi giocatori, dove<br />
nel corso degli anni ed in base alla diversa solidità economica,<br />
si sono battute vie diverse per dare solidità tecnica<br />
e societaria al club e dove soprattutto si è sempre<br />
pensato di allargare la base di interesse, oggi più che mai<br />
proiettata addirittura fuori dai classici confini cittadini.<br />
Insomma una società che marcia parallelamente<br />
ad istituzioni come la Federazione nel promuovere <strong>il</strong><br />
prodotto basket, vedi <strong>il</strong> Basketball Generation, e che<br />
sta stimolando l’attenzione della Lega e dello stesso organismo<br />
federale sul fatto di regolare l’accesso al massimo<br />
campionato di serie A, non solo sulla base dei<br />
risultati sportivi della singola stagione, ma proiettandoli<br />
anche su periodi di valutazione più lunghi, proprio<br />
per dare una continuità diversa alla progettualità delle<br />
singole società.<br />
Un obiettivo condiviso da Jordi Bertameu, Commisioner<br />
della Euroleague, che proprio basandosi sull’appoggio<br />
delle leghe principali del basket europeo,<br />
sta introducendo <strong>il</strong> concetto della licenza permanente<br />
accanto a quella di durata annuale, fondendo quindi<br />
l’idea di dare uguale importanza ai risultati stagionali,<br />
a quelli legati ad un ranking continentale, che tiene<br />
conto dei risultati conseguiti nell’arco degli ultimi anni.<br />
È scontato dire oggi che della partita farà parte da<br />
subito la Montepaschi basket, ma non può sfuggire <strong>il</strong><br />
fatto che appena all’inizio del nuovo m<strong>il</strong>lennio Siena<br />
era sì considerata una piazza storica del basket italiano,<br />
ma <strong>il</strong> suo ruolo era marginale, oggi invece si guarda a<br />
Siena come ad un modello che può generare speranze<br />
di tenuta e possib<strong>il</strong>e rinascita addirittura a livello europeo<br />
e questo, oltre alle vittorie degli ultimi anni e ai<br />
premi raccolti da Minucci e società nel corso dell’anno,<br />
ci offre lo spaccato di un’impresa eccezionale che deve<br />
inorgoglire tutti. •<br />
m.b.
zona franca roberto morrocchi<br />
‘DANIELINA’, UNA VITA FRA TANTI COLORI<br />
Ho salutato Daniela la sera della gara interna<br />
con la Scavolini. “Sono contento quando ti vedo<br />
al tuo solito posto al palasport..” Un sorriso e una<br />
stretta di mano. Daniela sarebbe volata via <strong>il</strong><br />
giorno di Natale, stremata da una inesorab<strong>il</strong>e<br />
malattia.<br />
Danielina della Selva, hanno scritto i giornali.<br />
Certo la Contrada, dopo la famiglia, era al<br />
primo posto fra i suoi pensieri.<br />
Alla Selva ha dedicato una parte importante<br />
della sua esistenza, con amore, passione, attenzione,<br />
infiniti. Per <strong>il</strong> piglio e la cultura contradaiola<br />
avrebbe potuto ricoprire qualsiasi incarico.<br />
Si è dedicata invece a compiti di seconda linea,<br />
cancelliere, economo, addetta al museo e alla<br />
chiesa, che quasi mai danno lustro, ma essenziali<br />
per la vita stessa del rione. Per custodire quelle<br />
memorie e quelle tradizioni, senza le quali la<br />
Contrada sarebbe, a malapena, un jockey club.<br />
Ma Daniela è stata, a modo suo, anche un bel<br />
personaggio nel mondo dello sport senese. E non<br />
poteva essere altrimenti. Si chiamava Renoldi; sì<br />
suo padre era quel Renoldi, un’ala che fece volare<br />
nel 1935 la Robur in serie B.<br />
Il calcio era stato <strong>il</strong> suo primo amore. Seguiva<br />
i bianconeri e ragazzina si misurava con i maschi<br />
in accese partite che cominciavano magari<br />
al campetto del Costone e finivano in Vallepiatta.<br />
Il suo forte era <strong>il</strong> dribbling, secco e rapido<br />
come quello del suo babbo.<br />
Lei era anche una “citta” del Costone.<br />
Al Ricreatorio si era avvicinata alla pallacanestro;<br />
anche qui mischiandosi con i maschi in<br />
estenuanti tre contro tre sul campo in cemento<br />
della Piaggia.<br />
Era veloce e sgusciante. Preferiva <strong>il</strong><br />
sottomano in terzo tempo, ma ci prendeva<br />
anche da fuori, magari con l’aiuto<br />
del tabellone.<br />
Farà parte di quella bella squadra<br />
della Libertas che sfiorerà la promozione<br />
in serie A alla fine degli anni sessanta.<br />
Al Costone conosce Mario, della dinastia<br />
dei Brocchi, artigiani del ferro battuto,<br />
alfiere dell’Aqu<strong>il</strong>a e bel giocatorino<br />
fra i gialloverdi del Donvi. Con lui costruisce<br />
una famiglia senese doc.<br />
Quando – e sono passati quasi 25<br />
anni, una vita – Mario se ne vola via, appena<br />
oltrepassata la soglia dei 40 anni,<br />
Daniela si dedica all’educazione dei figli,<br />
Laura ed Alessandro, cercando con tutte<br />
le sue forze di tenere “aperta” la bottega<br />
dei Brocchi nel Porrione.<br />
Ce la fa a crescere due bravi ragazzi.<br />
La bottega resta aperta e Laura è una artigiana-artista<br />
più brava, se possib<strong>il</strong>e, del<br />
nonno e del babbo.<br />
Resta la Contrada e accanto all’amata<br />
Selva, <strong>il</strong> Siena e la Mens Sana. Non<br />
perde una gara interna dei bianconeri e<br />
segue la Mens Sana in Italia e in mezza Europa,<br />
insieme ai Sebastiani.<br />
Era due o tre gradoni dietro di me,<br />
al palasport. Non era una tifosa<br />
qualunque. Conosceva <strong>il</strong> basket<br />
e non la mandava a dire dietro<br />
a nessuno. La sua schiettezza<br />
di giudizio la<br />
faceva esplodere, a<br />
volte, in qualche azzeccato<br />
“rimbrotto”. Gli<br />
arbitri raramente la<br />
passavano liscia, ma<br />
anche giocatori, allenatori<br />
e dirigenti si<br />
meritavano le sue argute<br />
attenzioni.<br />
Certe osservazioni<br />
lasciavano <strong>il</strong> segno.<br />
Anche sul mio operato<br />
di Presidente ebbe una<br />
volta da ridire…e aveva<br />
ragione lei.<br />
Meglio un rimbrotto da chi<br />
sai schietto e sincero che una leccata<br />
falsamente zuccherosa di chi sa<br />
solo…leccare.<br />
Ci mancherà, Daniela. Alla sua Selva, alla<br />
Robur, alla Mens Sana, alla città. Ma sono sicuro<br />
che Laura ed Alessandro, della Torre, terranno<br />
aperta la bottega del Porrione e saranno senesi<br />
doc come lo era l’alfiere Mario e la solare Danielina.<br />
Sopra, un’immagine di Daniela durante la partita contro la<br />
Scavolini (marzo 2008).<br />
Sotto, dall’archivio di Carlo Rosa, Daniela (seconda in basso<br />
da sinistra) con la ‘sua’ squadra della Libertas
Dal 27 al 29 dicembre i giovani<br />
Under18 della Montepaschi Mens Sana<br />
hanno partecipato al Torneo Città di Roma<br />
perdendo malamente solo in finale (57/68)<br />
contro <strong>il</strong> Kalise Gran Canarie in una gara<br />
caratterizzata dai tanti, troppi, inconsueti<br />
errori, con poca precisione al tiro e con<br />
tanta fatica sulle gambe e nella testa.<br />
Ma l’obiettivo da perseguire, anche se<br />
diffic<strong>il</strong>issimo da ottenere, era principalmente<br />
un altro: disputare la finale. Con<br />
questa i giovani mensanini hanno infatti<br />
acquisito <strong>il</strong> diritto di partecipare al Nike<br />
Junior Tournament, tradizionale vetrina<br />
del basket giovan<strong>il</strong>e europeo, che quest’anno<br />
si disputerà a Berlino in concomitanza<br />
delle Final Four di Eurolega.<br />
Pertanto non poteva concludersi nel migliore<br />
dei modi un anno stracolmo di soddisfazioni<br />
e successi: 3 finali nazionali, 2<br />
scudetti (Under17 e Under19) ed adesso<br />
anche <strong>il</strong> “pass” per le Final Eight giovan<strong>il</strong>i<br />
di Eurolega.<br />
Il Torneo Città di Roma, alla seconda<br />
edizione, grazie agli ottimi organizzatori<br />
in primis Germano D’Arcangeli, è stato<br />
infatti inserito nel trittico dei Tornei ufficiali<br />
dell’Eurolega ut<strong>il</strong>i per selezionare le<br />
squadre che dovranno andare alle Finali di<br />
Berlino. La regola è semplice: le due finaliste<br />
dei 3 tornei (Roma, Barcellona e Belgrado)<br />
in tutto 6 squadre, parteciperanno<br />
di diritto alle Final Eight berlinesi; le due<br />
mancanti verranno invitate dal comitato<br />
organizzatore grazie alla regola della<br />
“w<strong>il</strong>d card”.<br />
Il verdetto del parquet romano di via<br />
Flaminia ha sentenziato Montepaschi Siena<br />
e Kalise Gran Canarie, una squadra italiana<br />
ed una spagnola, due squadre pronosticate<br />
alla vig<strong>il</strong>ia del torneo più outsider che favorite<br />
dato che all’Arena Altero Felici la locandina<br />
di presentazione annoverava nomi<br />
di società importanti come lo Zalgiris Kaunas,<br />
<strong>il</strong> Cibona Zagabria per non citare quell’Olimpija<br />
Lubiana che vantava nel proprio<br />
roster giovani arruolati<br />
alla prima squadra slovena<br />
che proprio a Roma in Eurolega<br />
contro la Lottomatica<br />
avevano fatto vedere<br />
cose egregie, vedi Mirza<br />
Sarajlija. A queste potremmo<br />
aggiungere altre<br />
formazioni di prim’ordine,<br />
l’Alba Berlino o <strong>il</strong> Maurussi;<br />
tutte piazze dove, a<br />
differenza di quella italiana,<br />
non si parla del basket<br />
nazionale in generale<br />
, ne tanto meno di quello<br />
giovan<strong>il</strong>e in particolare, in<br />
modo catastrofico; non si parla di crisi.<br />
Piazze da sempre prolifere di risultati in cui<br />
la crescita del movimento giovan<strong>il</strong>e è una<br />
costante. Ma ecco che <strong>il</strong> tanto bistrattato<br />
movimento del basket giovan<strong>il</strong>e italiano<br />
presenta una Montepaschi supercompetitiva,<br />
una Virtus Bologna semifinalista e<br />
prima nel proprio gruppo, una Benetton Treviso<br />
seconda nel proprio girone alle spalle<br />
dell’atra finalista Gran Canarie.<br />
Questo ci porta a fare una prima considerazione<br />
di base che va decisamente in<br />
controtendenza al pensiero cestistico dominante:<br />
<strong>il</strong> basket italiano in generale e<br />
quello giovan<strong>il</strong>e in particolare, non è poi<br />
così tanto malato e sofferente; non si strapazzano<br />
avversari di valore europeo se<br />
siamo in crisi e afflitti da cento mali e<br />
pronti ad averne sempre uno in più.<br />
Giovani talentuosi a Roma ne abbiamo<br />
visti, giovani dai nomi tanto diffic<strong>il</strong>i da pronunciare<br />
come da scrivere sull’esempio del<br />
già citato Sarajl<strong>il</strong>a dell’ Olimpija; più di<br />
tutti abbiamo ammirato <strong>il</strong> piccolo Alvarado,<br />
play iberico del Gran Canarie ricco di talento<br />
ed individualità, estroso e spettacolare.<br />
Ma chi non soffre di esterof<strong>il</strong>ia si è<br />
“stropicciato” gli occhi anche nel guardare<br />
chi si chiamava semplicemente Simone,<br />
Nunzio, Diego o al massimo Nika.<br />
Simone Centanni è partito subito alla<br />
grande contro Caserta, 20 punti (5/6 - 3/3)<br />
per proseguire poi contro Lubiana, 18<br />
punti (2/4 - 4/9 - 3/3), Bologna,<br />
18 punti (4/8 - 2/6 -<br />
4/5) e chiudere contro <strong>il</strong><br />
Gran Canarie, 13 punti.<br />
Nika Metreveli è sempre<br />
andato in doppia doppia,<br />
nel punteggio e nei<br />
rimblzi, la sua più importante<br />
performance contro<br />
la Virtus Bologna, 15 punti<br />
(4/9 - 1/2 - 4/4) 10 rimbalzi<br />
e 20 di valutazione; in finale<br />
contro Gran Canarie<br />
16 rimbalzi e 3 stoppate.<br />
A sorpresa... ma quanto<br />
a sorpresa …Nunzio Sab-<br />
35 basket<br />
Si chiude con la qualificazione al prestigioso<br />
‘Nike Junior Tournament’ un anno stracolmo di soddisfazioni<br />
per i giovani mensanini<br />
Gli Under 18 si avviano<br />
verso Berlino<br />
■ Stefano Fini<br />
batino. Incontenib<strong>il</strong>e contro la Virtus Bologna,<br />
28 punti (11/21 e 6/11 ai liberi)<br />
anche se decisamente fuori misura contro<br />
gli spagnoli, 12 punti .<br />
A questi ne potremmo aggiungere altri<br />
della Mens Sana o delle altre squadre italiane,<br />
per esempio quel Riccardo Moroschini,<br />
della Virtus Bologna, tanto per<br />
citarne uno. Tanti quanti bastano per poter<br />
dire che di giovani bravi ce ne sono anche<br />
lungo lo stivale, tanti da poter fare un’altra<br />
considerazione: questi giovani, tanto bravi<br />
da reggere <strong>il</strong> confronto internazionale, sono<br />
tali (bravi) fino a quando operano nella loro<br />
società formativa, divengono improvvisamente<br />
incapaci quando vengono giustamente<br />
mandati a farsi le ossa nei campionati<br />
minori (A, B o C D<strong>il</strong>ettanti).Vengono poco<br />
e mal ut<strong>il</strong>izzati; vengono, in molti casi, sportivamente<br />
emarginati dagli esperti “marpioni”<br />
delle serie inferiori e scavalcati dai<br />
“raccomandati” dei sodalizi di papà. Sì !! Se<br />
di un male soffre <strong>il</strong> nostro basket giovan<strong>il</strong>e<br />
è lo stesso di cui soffre <strong>il</strong> nostro paese in generale:<br />
squadre date a tecnici poco lungimiranti<br />
e poco preparati, società minori gestite<br />
male che non sanno ottimizzare le poche risorse<br />
economiche disponib<strong>il</strong>i finendo col disperdere<br />
nel nulla quel poco (o tanto) che<br />
potrebbero avere e soprattutto, ciò che a noi<br />
interessa maggiormente, non riescono nemmeno<br />
a valorizzare <strong>il</strong> giovane patrimonio<br />
cestistico a loro affidato. Se così dovesse<br />
continuare ad essere perché<br />
non pensarla alla Bianchini<br />
(ex-coach glorioso) o alla<br />
Gherardini (Gm dei Toronto)<br />
o, per finire, alla Dan<br />
Peterson , anche se quest’ultimo<br />
in modo più velato e<br />
nascosto ( tutti presenti al<br />
Torneo Città di Roma) : “Liberiamoci<br />
delle zavorre ed<br />
istituiamo dei seri campionati<br />
studenteschi o universitari<br />
o giovan<strong>il</strong>i nazionali;<br />
unica vera e grande attrazione<br />
alternativa alla Lega<br />
professionistica.” •<br />
Nika Metreveli<br />
(a sinistra)<br />
e Nunzio Sabbatino<br />
(sotto)
tiri liberi antonio tasso<br />
UFFA CHE BARBA CHE NOIA, CHE NOIA CHE...<br />
Avete visto? Che vi dicevo, la volta scorsa?....<br />
Ormai siamo alla frutta, non ci sono più sorprese,<br />
le partite scorrono via dall’inizio alla fine secondo un<br />
copione sempre uguale.<br />
C’è, sì, qualche sprazzo di emozione… a volte, addirittura,<br />
la Mens Sana va sotto anche di sette o otto<br />
punti… ma è un attimo, quel che basta per ridar fiato<br />
alle tribune avversarie assopite sin da subito dall’impressionante<br />
esibizione di tranqu<strong>il</strong>la sicurezza di sé che<br />
la Beneamata fornisce ormai su tutti i parquet nazionali.<br />
Poi, dopo <strong>il</strong> solito time out, i due o tre berci (anche<br />
questi come da copione) di Simone e i sussurri all’orecchio<br />
di qualcuno da parte di Luca Banchi, la …ricreazione<br />
è finita e si spegne in gola ai tifosi avversari,<br />
con gli ultimi fiochi incitamenti, anche l’ultimo barlume<br />
di speranza: non ce n’è per nessuno! La Mensanona<br />
che nel cuor ci sta va a vincere per la dodicesima volta<br />
consecutiva.<br />
Mette al s<strong>il</strong>enzio i settem<strong>il</strong>a di Caserta, rinvia ad<br />
altra occasione la voglia di emergere di una squadra<br />
e di una piazza che furono grandi, vittoriosi e… col<br />
botto!!!<br />
Io, che un po’ d’anni ce l’ho e i capelli bianchi<br />
pure, me la ricordo sapete quella partita …scoppiettante<br />
con trecento casertani al seguito e Giorgino Bucci<br />
riparato sotto al tavolo dei giudici mentre qualcuno<br />
sparava!!!….<br />
E mi ricordo anche i titoloni del giorno dopo: “Sparatoria<br />
al Palasclavo” “La pistola nel canestro” “Pericolo<br />
a Siena” e via di questo tenore per due o tre giorni<br />
su tutti i giornali nazionali, sportivi e non: Siena a fare<br />
notizia.<br />
Quella stessa nostra Siena che, ormai da tre anni,<br />
passa su tutti i campi rinviando ad altra occasione le<br />
voglie di gloria di tutte le concorrenti e facendo venire<br />
davvero <strong>il</strong> mal di stomaco a tutti i capicronisti della pallacanestro.<br />
Le hanno bruciate tutte: Roma, M<strong>il</strong>ano, Avellino,<br />
Bologna due, la Teramo del Marruganti… tutte sull’altare<br />
per una settimana nell’attesa del botto che individuasse<br />
finalmente la giustiziera di Siena: niente da<br />
fare, una dopo l’altra – disciplinatamente – tutte si sono<br />
messe in riga, come <strong>il</strong> gruppo nel ciclismo.<br />
C’era la speranza Caserta con i due ex di casa nostra<br />
(uno odiato uno no) a tenderci le trappole profittando<br />
dei malanni di stagione e degli acciacchi che<br />
sempre, a dicembre, ci privano della “freccia del Baltico”<br />
salvo poi aggiungere qualche altro infortunio per<br />
contorno.<br />
Si fosse perso con “Fabvizio Fvatves” ve l’immaginate<br />
i titoli? Vendette, crisi, capitoli nuovi che si aprivano,<br />
speranze di tornare a vendere copie in piazze<br />
da anni costrette a ragionare dal secondo posto in<br />
giù…<br />
Macchè, anche stavolta gli è andata male! Il “nano”<br />
più grande d’Europa ne ha messi più di trenta, lo “sloveno”<br />
più scuro e più “hamburgeriano” che ci sia ha confezionato<br />
in tre minuti uno di quegli “happy-meal” che,<br />
col suo nome, sono chicche straordinarie e l’”Avchitetto”<br />
e tutte le pagine sportive sono stati costretti a….ripassare:<br />
un’altra volta, magari!<br />
Gli era rimasta la speranza Bologna Virtus (anche<br />
se, in effetti, sarebbe Castelmaggiore n.d.r.); non sa-<br />
pendo a che santo votarsi per trovare un avversario decente<br />
su cui scrivere, la venuta della squadra di Sabatini<br />
cadeva proprio a fagiolo.<br />
Grandi nomi, investimenti m<strong>il</strong>iardari (in lire!), tradizioni<br />
(anche se, in effetti, questa sarebbe Castelmaggiore<br />
n.d.r.) e proclami altisonanti.<br />
L’onnipresente patron della Virtus poi (anche se in<br />
effetti questa sarebbe Castelmaggiore n.d.r.) assurge ancora<br />
all’onore delle cronache per aver messo fuori squadra<br />
un tal campioncino ( “ino” di statura chè di passato<br />
e di prezzo è “one” eccome!...) a nome Boykins che per<br />
Natale non ha inteso darsi da fare con una palla in<br />
mano ma voleva tornare in famiglia negli States.<br />
Bravo patron! Così si fa! Finalmente un manager<br />
che non si fa comandare, uno che manda un segnale<br />
a tutto <strong>il</strong> movimento… A Bologna non ci si fa prendere<br />
in giro!!!<br />
Ma poi, all’improvviso (e poteva esser diversamente<br />
essendoci di mezzo Sabatini?) <strong>il</strong> gran gesto: perdonato<br />
<strong>il</strong> nano da 3 m<strong>il</strong>ioni e mezzo di dollari…. La<br />
società però non transige: chieda scusa a tutti e comunque<br />
si accomodi in tribuna perché contro Siena<br />
non giocherà!<br />
Qualcuno abbocca, i giornali danno risalto mediatico<br />
alla cosa, si continua a parlare della cosa lodando<br />
la fermezza della Virtus (che in effetti sarebbe<br />
Castelmaggiore n.d.r.) e fino all’ultimo le grandi firme<br />
assicurano che a Siena Boykins non giocherà.<br />
Detto fatto: nell’aperitivo domenicale <strong>il</strong> nano ex<br />
NBA da 3 m<strong>il</strong>ioni di dollari è regolarmente nel roster e<br />
(ma c’è forse ancora qualcuno che crede nelle Sabatinate?)<br />
scende sul parquet per contrastare <strong>il</strong> nostro nano<br />
“normale” che costa molto ma molto di meno ma rende<br />
molto ma mooolto di più!<br />
Mossa inut<strong>il</strong>e, figure sprecate, credib<strong>il</strong>ità buona<br />
solo per chi scrive o parla “a libro paga”. La Virtus (che<br />
in effetti sarebbe Castelmaggiore) ne becca ventisei<br />
dopo esser stato sotto anche di trentadue e non riesce<br />
nemmeno a dire “Ahi!” sotto i colpi di una squadra<br />
bella, spietata, razionale, volitiva, forte come mai (o<br />
come sempre…). C’è un certo sconosciuto centroafricano<br />
senza passato, senza boria e senza ingaggi altisonanti,<br />
nel quale l’unico a credere è stato Ferdinando<br />
Minucci, che fa 56 (diconsi cinquantasei!!) di valutazione<br />
sciorinando un campionario di classe che, se<br />
l’hanno visto in diretta a Mosca (come in effetti l’hanno<br />
visto), fanno subito un offerta di quelle alle quali non<br />
puoi resistere…<br />
Sabatini, in prima f<strong>il</strong>a con tutto <strong>il</strong> suo clan, guarda<br />
fra lo smarrito e l’incazzato nero i suoi allenatori (toh!,<br />
c’è anche <strong>il</strong> Paron Zorzi e <strong>il</strong> Ph<strong>il</strong> Mel<strong>il</strong>lo di buona memoria)<br />
che non chiamano a sedere Sharrod Ford<br />
(l’unico a poter dire qualcosa insieme all’intramontab<strong>il</strong>e<br />
ed indimenticato Vukcevic) dopo <strong>il</strong> terzo fallo e poi<br />
resta basito per tutta la gara in attesa di una fine annunciata<br />
già dopo dieci minuti.<br />
E se ne va… la Capolista davvero se ne va!<br />
Cinque vittorie in più della seconda (chiunque essa<br />
sia) ci fanno godere e stare tranqu<strong>il</strong>li: di qui alla fine<br />
della regular season trovatela voi una rivale che ne<br />
vinca sei più di noi per strapparci <strong>il</strong> “fattore campo” ai<br />
play off! O meglio, lasciamola trovare a tutti gli altri –<br />
giornalisti o commentatori televisivi – che da ottobre si<br />
stanno scervellando per trovare l’“ANTIMENSANA” e<br />
non gliene va bene una…<br />
Ah! a proposito di ingaggi e m<strong>il</strong>ioni di dollari: coi<br />
tre m<strong>il</strong>ioni e passa di Boykins Minucci ci fa un quintetto<br />
da terzo scudetto consecutivo!<br />
Contenti loro!<br />
Mi mancherà la macchia bianca dei suoi capelli<br />
proprio di fronte al tavolo, al centro delle prime f<strong>il</strong>e,<br />
seduta fra “quelli che contano” ma non perché pretendesse<br />
di… “contare”.<br />
Di dire la sua e farsi sentire, sì!!<br />
Sempre, e senza riguardo per uomini, fatti e circostanze;<br />
con quel modo di fare proprio di chi lo sport<br />
l’ha praticato e non è andato solo a vederlo, di chi è<br />
nato, cresciuto e vissuto nel rispetto e nell’amore infinito<br />
delle sue origini e di tutto <strong>il</strong> bello che l’ha sempre circondato.<br />
Quel bello (e anche la nostra storia e le nostre<br />
tradizioni lo sono!) che ha coltivato, protetto e trasmesso<br />
alla famiglia, agli amici, alla Contrada… a<br />
chiunque l’ha conosciuta!<br />
Mi mancherà <strong>il</strong> suo sorriso complice e accalorato al<br />
termine di una vittoria o lo sdegno furioso dopo una<br />
sconfitta di quelle sanguinose dovute agli arbitri (ma<br />
da anni ormai i fischi andavano meglio eh, Daniela?).<br />
Ci mancherà, a tutti, la sua competenza tecnica, <strong>il</strong><br />
suo giudizio tagliente, la semplice spiazzante logica di<br />
chi , sui campi e con la palla in mano c’è stato.<br />
In fin dei conti, quei suoi “berci” accalorati – ma<br />
mai volgari – sono mancati anche agli arbitri che<br />
hanno alzato la palla a due la prima partita senza di<br />
lei, che da trent’anni li giudicava e li mandava “a quel<br />
paese” sempre dallo stesso posto…<br />
Ma la sciarpa biancoverde che – insieme al bianconero<br />
della Robur – l’ha accompagnata all’ultima<br />
meta ci rassicura.<br />
Se al prossimo canto della “verbena” non la vedremo<br />
in piedi accorata e partecipe è perché le è stato<br />
riservato un posto ancora migliore, fra quelli che…<br />
“contano davvero”!<br />
E di lassù… una mano, al bisogno, ce la darà sempre.<br />
Ciao, Daniela! Hai visto come s’è conciato Bologna??<br />
Buon Anno a tutti!
38 basket<br />
Ancora 80’ e sapremo quali sono le squadre ammesse alle Top 16 di Eurolega,<br />
anche se <strong>il</strong> quadro è abbastanza delineato<br />
Dimenticare Barcellona, anzi no!<br />
■ Claudio Coli<br />
Benjamin Eze in MPS-Nancy<br />
A due turni dalla conclusione della prima fase dell’Euroleague, la situazione dei vari<br />
gironi è già abbastanza chiara. Nel nostro in testa è ovviamente <strong>il</strong> Barcellona, che avendo<br />
sconfitto in casa la Mps con un fragoroso 87 a 61, imponendogli <strong>il</strong> secondo stop stagionale<br />
in coppa, ha conquistato la vetta della classifica presentandosi come una delle maggiori e<br />
accreditate candidate alla Final Four. Per la Montepaschi ora la partita della verità con <strong>il</strong><br />
Panathinaikos al Palasclavo, che determinerà probab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> secondo posto, che per ora<br />
è condiviso con i verdi di Atene, mentre per <strong>il</strong> primo ormai non dovrebbe esserci più niente<br />
da fare, visto che <strong>il</strong> Barca diffic<strong>il</strong>mente si farà sorprendere sul campo del Prokom, che però<br />
è sempre in corsa per le Top16. L’ultima giornata vedrà Siena a Nancy per un’altra combattuta<br />
sfida (anche i francesi con <strong>il</strong> record di 2-6 sperano per <strong>il</strong> passaggio del turno), <strong>il</strong> Pana<br />
in Polonia e <strong>il</strong> Barcellona affrontare <strong>il</strong> derelitto Zalgiris.<br />
La squadra migliore del girone B: indubbiamente <strong>il</strong> Barca, che per ora è l’unica ad<br />
avere sbriciolato tecnicamente e tatticamente Pianigiani e soci, forti di un roster infinito,<br />
varianti offensive <strong>il</strong>limitate e alcuni giocatori di fascia superiore e una compattezza di<br />
gioco e squadra che non si vedeva da anni in Catalogna. Bravissimo pure l’emergente<br />
coach Pascual, che nonostante le pressioni della piazza e la giovane età non si è fatto prendere<br />
la mano e ha ben assemblato la corazzata messagli a disposizione, trovando in Andersen<br />
un lungo praticamente immarcab<strong>il</strong>e e dotato di un raggio di tiro estesissimo, oltre<br />
che <strong>il</strong> solito mirabolante gioco spalle a canestro, e in Navarro, Bas<strong>il</strong>e e nel ritrovato Ilyasova<br />
i punti e le triple decisive.<br />
Il quintetto ideale del girone B: come playmaker senza dubbio <strong>il</strong> nostro McIntyre,<br />
che nonostante non abbia cifre esplosive (11,9 punti + 3,9 assist), è pur sempre <strong>il</strong> migliore<br />
nel ruolo del girone (e forse della competizione) per capacità di guidare la squadra e cambiare<br />
la partita con i suoi tiri da 3. In posizione di guardia ad honorem (ma non solo) la<br />
“bomba” Juan Carlos Navarro, per lui 13,3 punti di media e la solita classe cristallina al<br />
servizio del gruppo, e a pari merito Rimas Kaukenas (14,4 col 47% da tre, le cui doti di penetratore<br />
e realizzatore sono introvab<strong>il</strong>i altrove). In posizione di ala piccola la sorpresa di<br />
questa prima fase, Ersan Ilyasova del Barcellona, <strong>il</strong> talento turco classe 1987, che si era<br />
perso nell’NBA a M<strong>il</strong>waukee, ma che sembra abbia trovato la sua dimensione in Europa:<br />
per lui 9,6 punti di media con 6,8 rimbalzi, <strong>il</strong> 47% da tre e margini di miglioramento elevatissimi,<br />
proporzionati ai soli 20 minuti di ut<strong>il</strong>izzo. Come numero 4 tutta la vita Ksistof<br />
Lavrinovic, forse <strong>il</strong> miglior 4 dell’Eurolega (13,4 punti + 7,6 rimbalzi, 60% da due, 35,7%<br />
da tre) che continua a stupire per la capacità di aprire <strong>il</strong> campo con <strong>il</strong> suo tiro, per l’ag<strong>il</strong>ità<br />
sotto canestro e quest’anno, le doti come rimbalzista. Anche qui a pari merito <strong>il</strong> già citato<br />
Andersen, che produce 11,6 punti a sera e 5 rimbalzi, col 45% da tre e <strong>il</strong> 58% da due. In<br />
ultimo, in posizione di centro, Nikola Pekovic del Panathinaikos, che al primo anno in un<br />
grande club (ed è pur sempre un ‘86), ha avuto un impatto devastante, confermandosi letale<br />
sotto i tabelloni. Per Pekovic 12 punti col 60% da due, unico difetto per ora i rimbalzi,<br />
solo 4, ma ad Atene in quel ruolo ci sono anche i vari Batiste, Tsartaris, Fotsis…<br />
Gli altri gironi: <strong>il</strong> gruppo A è guidato in coabitazione dall’Olympiacos, che nutre sempre<br />
più dubbi sulla bontà dell’acquisto m<strong>il</strong>iardario di Josh Ch<strong>il</strong>dress, e da Malaga, che sta<br />
assorbendo bene <strong>il</strong> primo anno del post-Scariolo, mettendo in mostra diversi buoni giocatori<br />
come Thomas Kelati, guardia dall’Eritrea, oltre che i soliti Cabezas e Haislip. Sotto,<br />
già del tutto sicure del passaggio del turno, <strong>il</strong> Maccabi, sempre più un cantiere aperto, dove<br />
è recentemente tornato ad allenare <strong>il</strong> mito locale Pini Gershon, che ha comunque nel lungo<br />
israeliano Lior Eliyahu una ormai totale sicurezza, e <strong>il</strong> Cibona dell’ottimo play Calloway.<br />
Ultime e senza speranza, Avellino con 4 punti, che ha iniziato bene ma non è riuscita a<br />
sopportare <strong>il</strong> peso del doppio impegno, e Le Mans, totale disastro senza nemmeno una vittoria.<br />
Nel gruppo C è lotta per <strong>il</strong> primo posto fra TAU del solito Rakocevic e Splitter e<br />
Roma, che a differenza del campionato, vince e convince in coppa trascinata da Becirovic.<br />
Tutte le altre compagini (Alba Berlino, Badalona e Fenerbahce), tranne l’Union Olimpija,<br />
lottano ancora per <strong>il</strong> passaggio del turno. Infine sorprese nel gruppo D, in cui l’imbattib<strong>il</strong>e<br />
CSKA, al primo posto, ha perso due gare di seguito, facendosi rimontare dal forte Real Madrid<br />
e dall’Efes P<strong>il</strong>sen che nonostante la squadra stellare fatica ancora molto e ha permesso<br />
a M<strong>il</strong>ano (che l’ha battuta al Forum) e poi si è presa i due punti anche con <strong>il</strong> Partizan, di<br />
rientrare in gioco e sperare per le Top 16. •
Eurolega 2008/2009 Prima Fase - Gruppo B<br />
1ª Giornata 22/10/08 3/12/08<br />
NANCY- BARCELONA 54-82 68-91<br />
MONTEPASCHI-PROKOM 80-71 83-71<br />
PANATHINAIKOS-ZALGIRIS 78-51 80-69<br />
83-71<br />
2ª Giornata 30/10/08 10/12/08<br />
PROKOM-NANCY 91-62 70-78<br />
BARCELONA-PANATHINAIKOS 90-66 87-76<br />
ZALGIRIS-MONTEPASCHI 67-93 93-100<br />
3ª Giornata 6/11/08 17/12/08<br />
MONTEPASCHI-BARCELONA 71-61 61-87<br />
NANCY-PANATHINAIKOS 70-80 69-83<br />
PROKOM-ZALGIRIS 65-60 68-79<br />
4ª Giornata 12/11/08 8/1/09<br />
PANATHINAIKOS-MONTEPASCHI 81-76<br />
BARCELONA-PROKOM 74-62<br />
NANCY-ZALGIRIS 69-64<br />
5ª Giornata 26/11/08 14-15/1/09<br />
ZALGIRIS-BARCELONA 60-75<br />
MONTEPASCHI-NANCY 86-63<br />
PROKOM-PANATHINAIKOS 60-67<br />
Rimantas Kaukenas<br />
Classifica: Barcellona 14, Siena e Panathinaicos 12, Nancy e<br />
Prokom 4, Zalgiris 2
vista da lontano rudi simonelli<br />
PAGELLE IN SALSA BIANCO-NERO-VERDE<br />
UN ANNO È FINITO. PAGELLE DI<br />
QUADRIMESTRE<br />
Dicembre ed i suoi ultimi, Gennaio ed i suoi<br />
primi. Giorni per riflettere, come Giano che aveva<br />
due facce, per guardare indietro e riprogrammare<br />
in avanti. Ma per tradizione Gennaio mese<br />
anche di pagelle, ed allora non mi resta che divertirmi<br />
a dare questi voti da primo quadrimestre.<br />
10 Pianigiani. Avevo pensato per un attimo<br />
di tenerlo fuori da questa votazione, di dargli un<br />
po’ di tregua, poi è arrivato <strong>il</strong> naufragio al largo<br />
del mio mare, <strong>il</strong> Ligure, mentre la squadra andava<br />
in una città chiamata Barcellona. Il comandante<br />
della nave, cioè Pianigiani stesso, ha<br />
ancora dimostrato di essere <strong>il</strong> vero leader. Grandissima<br />
maturità nell’analisi dopo partita, parole<br />
forti, decise, un messaggio incisivo all’Euroleague<br />
senza allo stesso tempo accampare scuse per giustificare<br />
i suoi molli marinai. L’aggressione dei<br />
corsari iberici è stata tollerata e bisogna rifletterci<br />
sopra seriamente, dirigenti Euroleague ma anche<br />
giocatori Mens Sana. A Kazan, 27 febbraio<br />
2007, <strong>il</strong> primo quarto non fu così drammatico<br />
seppur compromettente (22 a 8) e l’anno scorso<br />
a Vitoria <strong>il</strong> cedimento fu solo nel finale, <strong>il</strong> 25-3 di<br />
Barcellona è un’altra cosa. Diffic<strong>il</strong>e comprendere<br />
quali saranno i risvolti e le conseguenze di certe<br />
sconfitte. Abbiamo già visto che Simone non ci<br />
sta dormendo sopra.<br />
9 Minucci. Non per la squadra che ha fatto,<br />
così dominante e bella, ma per <strong>il</strong> bellissimo BBG,<br />
mettere una maglietta a tutti quei bambini e farli<br />
giocare, poi salutare i giocatori beniamini come<br />
amici un po’ più grandi, non idoli inarrivab<strong>il</strong>i.<br />
Grande Mens Sana.<br />
8 Karhja. Torno sull’argomento. Il calcio serve<br />
al basket. Lasciatemelo dire. Ne avevo già parlato<br />
su <strong>Mese</strong>sport tempo fa. Da quando <strong>il</strong> Siena calcio<br />
è in serie A continuo a sentirmi chiedere: ehi Rudi<br />
cosa ha fatto ieri <strong>il</strong> Siena Basket? Perdonatemi perchè<br />
diventa diffic<strong>il</strong>e spiegare che <strong>il</strong> Siena calcio è<br />
al masch<strong>il</strong>e mentre la Mens Sana è al femmin<strong>il</strong>e,<br />
per gli altri vista da lontano sono due facce della<br />
stessa medaglia. Ma va bene lo stesso, accettiamo<br />
l’errorino perchè dà risonanza ai risultati della nostra<br />
Beneamata. Karhja lo prendo come simbolo,<br />
quel suo 2-2 davanti ai già ricordati 77.000 spettatori<br />
del Meazza di M<strong>il</strong>ano resta l’impresa dell’anno,<br />
una prestazione incredib<strong>il</strong>e perchè ha<br />
ricordato a molti nerazzurri <strong>il</strong> famigerato 5 maggio.<br />
Quella domenica lo scudetto era scontato e lo<br />
volevano tutti assolutamente. Ripensate alla scenata<br />
penosa e fuori luogo di Mancini nei confronti<br />
di Materazzi. Una impresa che merita la pagella<br />
buona anche se ora bisognerà ricominciare da<br />
capo e lottare fino in primavera.<br />
7 Lavrinovic. Manda messaggi ai tifosi, studia<br />
italiano, ci manca solo che nascendogli un<br />
giorno una figlia la chiami....Tosca!...Scherzi a<br />
parte grande personaggio, <strong>il</strong> 5 di maggior classe<br />
mai visto a Siena, che dimostra di voler crescere<br />
anche tecnicamente. Spero che <strong>il</strong> suo obiettivo per<br />
<strong>il</strong> 2009 sia lavorare ancora sulla difesa sia tecnicamente<br />
che in intensità. Abbiamo capito che Eze<br />
da solo non ce la può fare.<br />
6 Domercant. Un caso delicato. Viaggiare<br />
sugli 8 ppg in campionato di per se sarebbe una<br />
statistica da 5, detta in tutta sincerità, potevamo<br />
aspettarci di più. Ma la mentalità del giocatore è<br />
da 7 , come in pagella quando avevi 5 di scritto<br />
e 7 di orale, per cui viene fuori <strong>il</strong> 6. Questo Domercant<br />
si inserisce in una dinastia di guardie la<br />
cui tradizione in Siena è ormai inferiore solo alla<br />
dinastia Benetton. Dal 2002 abbiamo avuto sul<br />
trono Boris Gorenc, Alphonso Ford, David Vanterpool,<br />
Jo Forte, mettiamoci anche Bootsy Thornton<br />
sebbene spesso giocava ala piccola. Nomi<br />
da brividi, convivere con questa lista può sembrare<br />
insostenib<strong>il</strong>e. Domercant però sta mostrando<br />
uno spirito di squadra che piace, si vede<br />
che fa un passaggio anche quando magari potrebbe<br />
provare l’uno contro uno. L’esperimento di<br />
metterlo play mi è sembrato fallito sin dall’inizio,<br />
non è davvero <strong>il</strong> suo posto, Jo Forte ci riuscì ma<br />
aveva tutta un’altra scioltezza e, mi scusino gli<br />
sportivi senesi, un’altra classe; non poteva fare di<br />
più, per cui si è dovuto andare su Mc Donald. Ma<br />
è piaciuto quando dopo aver sofferto due avversari<br />
diretti consecutivi come Pat Prato <strong>il</strong> 14 dicembre<br />
e Navarro <strong>il</strong> 17 dicembre è stato sostituito<br />
in quintetto da Carraretto contro la Scavolini.<br />
Quando è entrato come cambio si è buttato sempre<br />
cercando l’anticipo, difendendo con anima e<br />
cuore. Sarà vincente nei playoffs, questo <strong>il</strong> mio<br />
pronostico 2009.<br />
5 Lombardi Stronati: in una giornata di<br />
freddo e neve dovrebbe mettersi cappello a falde<br />
larghe, cappotto con colletto rialzato e suonare<br />
al campanello di MINUCCI. Nessuno lo vedrebbe<br />
e forse potrebbe sentirsi libero di chiedere e ricevere<br />
consigli su come guidare un team ad alti livelli<br />
sportivi rimanendo in equ<strong>il</strong>ibrio fra le “ragion<br />
di stato” e la sensib<strong>il</strong>ità degli sportivi che pagano<br />
i biglietti e mettono un po’ di cuore quando guardano<br />
giocare la loro squadra. Traduco: io Beretta<br />
lo avrei cambiato per Capello, Lippi, Ancelotti o<br />
Spalletti. Siccome sarebbe fantascienza ciascuno<br />
di questi cambi, avrei continuato sulla strada del<br />
già citato 2 a 2 di San Siro, maggio 2008, tanto<br />
per cominciare. Poi <strong>il</strong> resto.<br />
4 Euroleague: i f<strong>il</strong>mati delle partite sono inguardab<strong>il</strong>i,<br />
la musica poi indecente. Sembra addirittura<br />
che l’Uleb Cup vada in secessione... chi<br />
ci capisce è bravo. La formula del torneo è un<br />
ibrido senza coerenza, perchè se anche la seconda<br />
fase è a gironi non ha senso prima delle<br />
Final Four mettere un solo turno, dico uno solo,<br />
di playoffs. Un’incoerenza che mi ricorda la<br />
Coppa Italia di calcio, che dopo aver fatto una<br />
serie di turni a partita secca mette le semifinali<br />
andata e ritorno per poi ritornare con la finale<br />
alla gara unica. Si salva perchè <strong>il</strong> livello tecnico<br />
delle squadre e delle partite ovviamente è di interesse<br />
ormai globale, osservati anche dalla NBA.<br />
Essi ne parlano tanto di questa NBA ma è davvero<br />
ancora lontana l’organizzazione Americana.<br />
3 Soresina. I Cremonesi hanno trattato molto<br />
male Ryan Bucci, non dandogli mai vere opportunità<br />
e chiamando poi Dante Calabria <strong>il</strong> cui arrivo<br />
ha di fatto costretto <strong>il</strong> nostro ragazzo a<br />
scendere di nuovo di categoria. Gioca nell’altra<br />
Cremona, la Ju-Vi di antiche tradizioni, ed è<br />
primo assoluto nella valutazione, secondo nella<br />
marcatori, percentuali altissime da tutte le posizioni,<br />
ma l’amaro resta per un esperienza negatagli<br />
ingiustamente.<br />
2 Calendario Legabasket: voto finale per la<br />
figuraccia finale, Earl Boykins. Intervistato da Tuttosport<br />
a settembre disse: “Voglio entrare anch’io<br />
nella storia di questo club” ed infatti ci entrerà ma<br />
con altri attributi. Però un po’ di colpa la Lega ce<br />
l’ha, anche questo già detto. Non siamo <strong>il</strong> business<br />
NBA che mette <strong>il</strong> big match di Natale LA-Celtics<br />
nel pomeriggio casalingo di decine di m<strong>il</strong>ioni di<br />
americani, ed allora perchè non mandare questi<br />
giocatori un po’ a casa dalle loro famiglie?
Bene, anzi potremmo dire benissimo <strong>il</strong><br />
2008 per la Virtus Basket targata Consum.it. E<br />
bene anche <strong>il</strong> 2009 iniziato positivamente con<br />
la vittoria con i campani del Sant’Antimo che<br />
ha permesso di chiudere <strong>il</strong> girone di andata a<br />
16 punti. Che, senza qualche distrazione e<br />
mancanza di continuità a inizio campionato,<br />
avrebbero potuto essere anche di più. Una vittoria<br />
importante perché le condizioni della<br />
squadra non erano al top. Infortunato ad una<br />
caviglia Tomasiello, punto di riferimento in<br />
regia del gruppo, con altri malanni Cuccarolo,<br />
Furlanetto e Marcante, B<strong>il</strong>leri temeva addirittura<br />
una sconfitta casalinga. Ma la reazione del<br />
gruppo ha permesso di battere gli ambiziosi<br />
ospiti, se pur con qualche momento di difficoltà,<br />
del tutto meritatamente. Certo ripetere i<br />
risultati del torneo scorso ( la vittoria nella<br />
Coppa di Lega, la partecipazione ai play off)<br />
non sarà fac<strong>il</strong>e, però i senesi viaggiano comunque<br />
nelle parti alte della classifica di questa<br />
stagione della serie A d<strong>il</strong>ettanti. Un torneo<br />
che meriterebbe una maggiore attenzione dai<br />
senesi amanti della pallacanestro. Che ovviamente<br />
guardano con grande interesse, ci mancherebbe<br />
altro, alle imprese della Mens Sana,<br />
ma che forse potrebbero avere un occhio più<br />
benevolo e meno distratto a cosa succede anche<br />
nell’altro basket nel quale la città cestitica è impegnata.<br />
Nella Virtus appunto, ma anche nel<br />
Costone, nel Cus e fino al Colle Basket.<br />
Una pallacanestro, quella cosiddetta minore,<br />
che è comunque una ricchezza per <strong>il</strong> movimento<br />
complessivo senese che va aiutata a<br />
darsi solide basi magari con una strategia comune.<br />
Certamente nessuno può oggi lamentarsi<br />
di Babbo Monte che, negli ultimi anni,<br />
con le sue sponsorizzazioni, ha fatto crescere<br />
la pallacanestro senese a livelli che non aveva<br />
mai raggiunto. Bisognerà chiederci però<br />
quanto le difficoltà dell’economia che stanno<br />
crescendo, influiranno nei prossimi anni sulla<br />
politica delle sponsorizzazioni del gruppo<br />
Monte dei Paschi, impegnatissimo finanziariamente<br />
anche con l’operazione di acquisizione<br />
di Banca Antonveneta. Per cui non è da<br />
escludere una diminuzione delle risorse con un<br />
conseguente ridimensionamento, a partire<br />
dalla stagione sportiva 2009-2010, delle attività<br />
delle società senesi (Mens Sana ovviamente<br />
esclusa). Tanto che qualche<br />
preoccupazione in merito sembra stia già affiorando<br />
tra le dirigenze. Oggi comunque <strong>il</strong><br />
basket senese, proprio per i risultati ottenuti<br />
41 basket<br />
I rossoblù ripartono con <strong>il</strong> piede giusto<br />
sognando di bissare i risultati dell’ultima stagione<br />
Riprovaci ancora Virtus<br />
■ Augusto Mattioli<br />
negli ultimi anni gode di una forte considerazione<br />
a livello nazionale e ovviamente per<br />
quanto riguarda la Mens Sana, a livello internazionale.<br />
Anche la Virtus nel suo ambito, è<br />
considerata una società modello. Un punto di<br />
riferimento Basti pensare a quanti sono i giovani<br />
che ambiscono a giocare in via Vivaldi<br />
sperando che possa essere per loro un importante<br />
momento di crescita sportiva. Certo non<br />
è fac<strong>il</strong>e formare giocatori in grado di poter giocare<br />
stab<strong>il</strong>mente in serie A d<strong>il</strong>ettanti, campionato<br />
molto diffic<strong>il</strong>e. Un problema che peraltro<br />
non riguarda solo la Virtus ma anche la stessa<br />
Mens Sana, i cui giovani finora o sono stati<br />
mandati in prestito in altre società o al massimo<br />
giocano pochissimi minuti in prima squadra.<br />
Anche per la Virtus <strong>il</strong> problema di un<br />
ut<strong>il</strong>izzo stab<strong>il</strong>e in prima squadra dei giovani<br />
del suo vivaio è aperto. In queste settimane c’è<br />
stato <strong>il</strong> caso F<strong>il</strong>ippo Alessandri, classe 1989,<br />
che ha lasciato la squadra di via Vivaldi non<br />
essendo riuscito ad inserirsi in maniera soddisfacente<br />
nel gruppo e a convincere <strong>il</strong> coach<br />
Marcello B<strong>il</strong>leri. Cose che succedono, ma per<br />
una società come la Virtus che della politica<br />
dei giovani ne fa una bandiera, è un fatto che<br />
lascia l’amaro in bocca. È invece tornato da<br />
Pavia in prestito Federico Zambrini, che nella<br />
società lombarda (che intanto ha esonerato<br />
l’ex coach virtussino Stefano Salieri) non ha<br />
trovato spazio. Zambrini, che ha recuperato<br />
l’infortunio subito lo scorso anno dovrebbe<br />
dare un importante apporto alla Virtus una<br />
volta che si sarà inserito nel gruppo. “Sono<br />
soddisfatto di quanto<br />
abbiamo fatto fino a<br />
questo momento”, sottolinea<br />
B<strong>il</strong>leri commentando<br />
la prima<br />
parte del campionato<br />
della sua squadra.<br />
“Certo <strong>il</strong> rammarico<br />
per qualche punto che<br />
abbiamo buttato c’è ,<br />
ma non ne vorrei più<br />
parlare. Meglio cercare<br />
di guardare avanti<br />
e di fare ancora meglio<br />
nella prossima metà<br />
della stagione. Ma c’è<br />
chi mi ha fatto notare<br />
che le cose avrebbero<br />
potuto andare anche<br />
peggio”. •<br />
Federico<br />
Zambrini, da poco<br />
recuperato alla<br />
causa virtussina
42 basket<br />
L’imperativo delle gialloverdi in questo avvio del 2009<br />
è risalire la classifica e puntare senza esitazioni ai play-off<br />
Consum.it: e se fosse solo<br />
una questione di testa?<br />
■ Francesco Oporti<br />
Licia F<strong>il</strong>ippetti<br />
È questo che tutti gli sportivi senesi attendono<br />
dalla pallacanestro femmin<strong>il</strong>e<br />
della città che veste la maglia bianconera<br />
costoniana con <strong>il</strong> prestigioso sponsor Consum.it<br />
del Gruppo MPS<br />
L’ultima partita del 2008 in terra marchigiana<br />
ha rappresentato l’ennesima<br />
beffa per <strong>il</strong> team di coach Fattorini, sconfitto<br />
dopo due tempi supplementari “strappati”<br />
con forza e volontà al termine di un<br />
inseguimento durato quaranta minuti e<br />
completato sul 67 pari.<br />
Over time terrib<strong>il</strong>e che poteva scoraggiare<br />
le atlete della SMA Ancona che invece<br />
riescono a trovare risorse inaspettate<br />
per vincere 86-82 salendo in classifica a<br />
quota 14 punti, due in più delle senesi<br />
ferme a 12 ovvero la sesta posizione in<br />
coabitazione con Alcamo,Napoli e Chieti.<br />
La cronaca si potrebbe fermare qui,<br />
una partita persa ai supplementari non farebbe<br />
notizia più del dovuto se non fosse<br />
in atto – fin dalle prime gare di questo<br />
campionato 2008-2009 del girone sud –<br />
un autentico ‘paradosso’ in salsa senese.Proprio<br />
così!La squadra di Fattorini<br />
ci piace, propone un basket divertente, veloce<br />
(forse non abbastanza verticale ma <strong>il</strong><br />
roster è quello che è, manca una vera<br />
pivot strutturata fisicamente per <strong>il</strong> ruolo)<br />
con <strong>il</strong> nuovo acquisto, la play Laura Perseu<br />
che porta alla causa decine di mattoni<br />
(punti) non sempre sufficienti per costruire<br />
la ‘casa’ (vittoria). Insomma l’idea<br />
di squadra impostata c’è tutta, l’analisi e<br />
l’autocritica del giovane coach costoniano<br />
sono entrambe complete senza ricerca di<br />
alibi o giustificazioni: “questione di<br />
testa” ripete – giustamente ci permettiamo<br />
di aggiungere – “tante, troppe partite<br />
perdute nei secondi finali quando la<br />
vittoria sembrava già acquisita e solo da<br />
festeggiare” insiste Fattorini , consapevole<br />
che <strong>il</strong> 2009 sarà, anzi dovrà essere,<br />
l’anno della svolta: perdere è possib<strong>il</strong>e e –<br />
in alcuni casi, con le più forti è probab<strong>il</strong>e<br />
– perdere partite casalinghe con formazioni<br />
di bassa classifica è certamente<br />
inaccettab<strong>il</strong>e, nemmeno da mettere in<br />
conto.Già la ‘testa’. Ma cosa significa<br />
avere o non avere la ‘testa’? È soltanto un<br />
luogo comune per descrivere <strong>il</strong> bisogno di<br />
un impegno agonistico particolare, oppure<br />
descrive altri e più complessi stati<br />
d’animo?<br />
Il basket – ormai è cultura acquisita – è<br />
lo sport dell’ultimo secondo, della rincorsa,<br />
dell’orgoglio dei deboli sui (presunti) più<br />
forti, dell’ottimismo della volontà contro <strong>il</strong><br />
pessimismo della ragione, quest’ultima<br />
sempre “impegnata” a dipingere l’avversario<br />
di turno più forte, più motivato, più<br />
ricco, più… qualcosa rispetto a noi.Ecco<br />
l’importanza della ‘testa’ anzi della TESTA,<br />
<strong>il</strong> suo ruolo prima biologico, poi strategicoagonistico:<br />
la TESTA ha la forza di ribaltare<br />
ogni precedente ragionamento, ogni<br />
pregiudizio, ogni possib<strong>il</strong>e scoraggiamento.<br />
Ha ragione Fattorini quando dichiara che<br />
“con due/tre gare vinte/perse ai supplementari<br />
la classifica avrebbe avuto significativi<br />
cambiamenti”.In effetti, senza cadere<br />
nella trappola dell’apologia dei ‘se’ e dei<br />
‘ma’, con un pizzico di TESTA in più la<br />
Consum.it poteva occupare oggi – ecco <strong>il</strong><br />
paradosso di cui parlavamo – addirittura le<br />
prime posizioni della classifica senza l’affanno<br />
di dover uscire – al più presto possib<strong>il</strong>e<br />
– dalla zona rossa dei play out, un<br />
territorio minato lontano anni luce dalla storia<br />
pur recente del basket femmin<strong>il</strong>e senese.<br />
Si ricomincia <strong>il</strong> giorno della Befana<br />
con una classica di lusso: è <strong>il</strong> derby con <strong>il</strong><br />
Pontedera, la ‘nemica’ storica che arriva a<br />
Siena forte di dodici vittorie e una sola<br />
sconfitta.<br />
Potrebbe lasciare le nostre colline con<br />
la seconda sconfitta ad opera delle atlete<br />
senesi.<br />
Prova diffic<strong>il</strong>e, sconfitta possib<strong>il</strong>e dice<br />
la ragione.Vittoria probab<strong>il</strong>e anzi sicura<br />
(forse) se <strong>il</strong> grande cuore magico costoniano<br />
farà sentire <strong>il</strong> suo battito incessante<br />
sul parquet.<br />
Ci risiamo… questione di TESTA.<br />
Vero coach Fattorini? •
Finisce un anno solare, ne inizia un altro. L’aria<br />
da tempo di b<strong>il</strong>anci induce e introduce anche a una<br />
riflessione sul basket senese: non solo su cosa è successo<br />
in questi dodici mesi (certo non poco), ma soprattutto<br />
su come siamo messi a distanza di un anno.<br />
Per farlo, forse non c’è termometro migliore della<br />
Serie C D<strong>il</strong>ettanti, <strong>il</strong> punto di equ<strong>il</strong>ibrio tra sport di<br />
vertice e d<strong>il</strong>ettantistico e per questo <strong>il</strong> più cap<strong>il</strong>lare<br />
motore di passione per <strong>il</strong> basket di base, in una categoria<br />
in cui <strong>il</strong> confronto diretto con club vicini<br />
forse spinge ancor più a dare <strong>il</strong> meglio. Così, anche<br />
per semplicità, spiace tener fuori (ma solo per stavolta)<br />
le società genuinamente ruspanti delle categorie<br />
inferiori, o realtà di livello più alto come Virtus<br />
o Apf Costone, che pure ricalcano quel potenziale<br />
fantastico e quei vizi congeniti delle loro sorelle dell’ex<br />
Serie C masch<strong>il</strong>e.<br />
Da anni <strong>il</strong> sogno degli appassionati è che almeno<br />
a una tra Colle, Costone e Cus riesca <strong>il</strong> salto di<br />
categoria. Anche perché, in una città con due vivai<br />
incredib<strong>il</strong>i come quello di Mens Sana e Virtus, dare<br />
loro la possib<strong>il</strong>ità di scegliere di mandare i loro ragazzi<br />
a crescere in qualsiasi categoria vogliano, dalla<br />
A D<strong>il</strong>ettanti fino alla Serie D, sarebbe un’ulteriore<br />
ricchezza: di scelta per loro, di basket per tutti. Le tre<br />
senesi in vetta alla D regionale fanno pensare che<br />
possa essere l’anno buono perché una possa tornare<br />
in C regionale, mentre per arrivare nell’ex B2 bisogna<br />
sperare ancora nelle solite note. Il copione degli<br />
ultimi anni dice che <strong>il</strong> Costone è quello che pare<br />
sempre più vicino ad arrivarci a inizio estate, per blasone<br />
e risorse; <strong>il</strong> Cus è quello che culla <strong>il</strong> sogno durante<br />
<strong>il</strong> campionato, per costruzione di squadra e<br />
freschezza; <strong>il</strong> Colle è quello che quando conta ci è<br />
sempre arrivato più vicino, per esperienza e spessore<br />
del gruppo. Quest’anno, per la prima volta dopo<br />
tanto tempo, <strong>il</strong> canovaccio o almeno i ruoli paiono<br />
destinati a cambiare, e <strong>il</strong> fatto che questo sia legato<br />
alle identità delle tre società fa pensare che sia una<br />
questione che segnerà non solo questa stagione ma<br />
anche le prossime.<br />
Il Costone è la tradizione, e ripercorrendola pare<br />
aver imboccato una strada giusta ad esempio dando<br />
una forte impronta di senesità al proprio settore giovan<strong>il</strong>e,<br />
al quale le buone idee non mancano, vedi <strong>il</strong><br />
minibasket associato all’inglese per i bambini. Quest’anno<br />
si è sbarcati nel nuovo palazzetto, un patrimonio<br />
fantastico invidiato da tutti. Radicamento e<br />
numeri del bacino d’utenza la rendono un aspirante<br />
realistica al ruolo di seconda società cestistica cittadina.<br />
Il punto debole di tutto questo pare quello che<br />
invece in teoria dovrebbe esserne <strong>il</strong> motore e principale<br />
veicolo promozionale, la prima squadra. Da<br />
anni si riesce sempre a trovare <strong>il</strong> modo per deludere,<br />
segno che non dipende da tutti gli allenatori e i giocatori<br />
che sono passati, bensì da qualcosa che è rimasto<br />
nei modi di fare e di gestire le vicende della<br />
prima squadra… Ci sono uno splendido vivaio, un<br />
fantastico palazzetto, indubbie risorse economiche,<br />
uno zoccolo duro di persone la cui passione è palese<br />
o al massimo cova sotto la cenere: se tra cinque-otto<br />
anni voltandosi indietro si vedrà che questo humus<br />
ideale per <strong>il</strong> salto di qualità sarà stato sprecato, arrangiandosi<br />
invece di ragionare in prospettiva, sarà<br />
un imperdonab<strong>il</strong>e peccato mortale che condannerà<br />
chi oggi ha in mano <strong>il</strong> destino e <strong>il</strong> meritato r<strong>il</strong>ancio<br />
di una società storica.<br />
Se <strong>il</strong> Costone punta sulla senesità ma poi costruisce<br />
per metà la propria squadra con gente di<br />
fuori (legittimo per vincere, meno per vivacchiare),<br />
alla fine la vera squadra “senese” è <strong>il</strong> Cus. Ovvero<br />
quella da cui meno te lo aspetti, perché <strong>il</strong> progetto<br />
universitario parrebbe sinonimo anche di reclutamento<br />
di ragazzi che arrivano in città a studiare. Invece<br />
<strong>il</strong> Cus ha dieci giocatori di Siena su tredici,<br />
quasi tutti reduci da altre società cittadine. I cambiamenti<br />
societari dell’anno scorso hanno fatto dubitare<br />
sulla prosecuzione del progetto per come lo si<br />
conosceva: invece si continua, seppur tra qualche<br />
difficoltà solo bisbigliata nei passaparola cittadini.<br />
Però siamo di fronte a un progetto compiuto solo a<br />
metà se non si capisce che essere la squadra universitaria<br />
ha un senso non solo nella composizione del<br />
gruppo (e <strong>il</strong> recente ritorno a criteri di eleggib<strong>il</strong>ità<br />
più rigidi è parso opportuno) ma anche nel coinvolgimento<br />
della gente. Senza mettere di mezzo <strong>il</strong> modello<br />
utopistico dei college americani, <strong>il</strong> Cus<br />
comunque non è mai stato veramente la squadra<br />
degli studenti, al massimo la squadra dei ragazzi senesi<br />
che per lo più fanno l’università. Con tutto<br />
quello che ne consegue in termini di partecipazione:<br />
giocare in via Banchi è come farlo in campo neutro,<br />
se non a volte in trasferta; e l’età media dei presenti<br />
non è certo quella di una tipica squadra universitaria…<br />
La parte cestistica è tra le più avanzate in città,<br />
perché la capacità cussina di scegliere i giocatori,<br />
metterli insieme e farli rendere al meglio la invidiano<br />
tutti. Ma è una squadra che basta a sé stessa,<br />
senza incidere sul tessuto cittadino. Torniamo al discorso<br />
dell’identità: squadra senese? squadra universitaria?<br />
In entrambi i casi <strong>il</strong> lavoro è fuori dal<br />
campo: quando in tribuna c’è poco più del doppio<br />
della gente che scende sul parquet è evidente che<br />
qualcosa vada registrato.<br />
Un bel bacino, vivace dal punto di vista economico<br />
e sociale, è sempre stato quello della Valdelsa,<br />
quello che per numeri forse più di tutti merita <strong>il</strong> salto<br />
di categoria. E che da anni ci arriva vicino. Il problema<br />
è qui insieme tecnico ed economico. Il gruppo<br />
storico del Colle Basket che è sempre arrivato fino<br />
in fondo ha perso ogni anno un paio di pezzi molto<br />
importanti e gli innesti altrettanto importanti di Mucciarelli<br />
e Bruttini (gli unici in pianta stab<strong>il</strong>e) per<br />
quanto segnalino la strada giusta di un gruppo da rinnovare<br />
e ringiovanire, da soli non bastano. È mancato<br />
finora un vero ricambio generazionale per<br />
continuare sulla scia degli ultimi anni e per tutelare<br />
anche da un precoce logoramento e da un impiego<br />
fuori misura quei giocatori (Bonelli, Moroni…) che<br />
facevano parte del Colle Basket di ieri ma saranno<br />
43 basket<br />
Le tre squadre senesi della Serie C D<strong>il</strong>ettanti di fronte all’esigenza di ridefinire con chiarezza la propria identità<br />
Colle, Costone e Cus: quale futuro?<br />
■ Giuseppe Nigro<br />
importanti anche in quello di domani. E qui arriviamo<br />
all’aspetto economico, perché non può non<br />
avere effetti la crisi che ha colpito la Valdelsa tutta,<br />
comprese quelle aziende che negli anni anche solo<br />
con la cartellonistica hanno affiancato la società.<br />
Certo che, per un club che molto meritoriamente ha<br />
un’attività di r<strong>il</strong>ievo nelle scuole e grandi numeri nel<br />
settore giovan<strong>il</strong>e, si tratta adesso di cominciare a ragionare<br />
in prospettiva anche quando si parla di prima<br />
squadra, perché questo gruppo, nella conformazione<br />
attuale, è chiaramente all’ultimo giro della giostra.<br />
In conclusione, i soldi bancari e la straordinarietà<br />
dei vivai di Mens Sana e Virtus da cui attingere<br />
sono risorse che combinate rendono questa congiuntura<br />
più unica che rara nella storia comunque<br />
florida del basket senese: sarebbe uno spreco non<br />
approfittarne per costruire qualcosa finchè dura.<br />
Certo, troverete sempre qualcuno pronto a lamentarsi<br />
che non gliene arrivano abbastanza, di giocatori<br />
e/o di soldi, e che ai cugini, a loro sì che glieli<br />
danno. Continuiamo a pensare che sia sempre più<br />
bello quando si è in tanti con (relativamente) poche<br />
risorse da cui tirar fuori <strong>il</strong> meglio, piuttosto che<br />
averne di più da spartire tra meno società. Il derby di<br />
Livorno, per non citare casi più vicini, dice che certe<br />
soluzioni sono la tomba della passione. Dalle stracittadine<br />
senesi di 40 anni fa è nato <strong>il</strong> fuoco che<br />
rende oggi Siena la capitale del basket italiano: chi<br />
allora era in campo, non di rado oggi mette quello<br />
che può (con altri ruoli) al servizio della sua passione<br />
di sempre. Anche <strong>il</strong> contesto attuale pare<br />
quello ideale: renderlo la base di partenza per <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio<br />
di un nuovo boom cestistico dipende dalla capacità<br />
di ogni società di ridefinire oggi con chiarezza<br />
la propria identità e ragionare in prospettiva. •
44sport per tutti<br />
Festeggiato in Comune l’anniversario<br />
della nascita dell’Ente di Promozione <strong>Sport</strong>iva<br />
operante dal dopoguerra<br />
Uisp, 60 anni<br />
portati<br />
maginificamente Elena D<strong>il</strong>aghi<br />
Alcune immagini<br />
della cerimonia<br />
Un pomeriggio lungo sessanta anni, questo avrebbe potuto<br />
essere <strong>il</strong> titolo della giornata dedicata ai festeggiamenti<br />
per l’importante anniversario dell’Unione Italiana sport per<br />
tutti. Un importante prologo si era già avuto con la consegna,<br />
ad ottobre, del minimasgalano realizzato per conto<br />
della Uisp da Riccardo Pucci.<br />
Sabato 13 dicembre, nella Sala delle lupe, si è infatti tenuta<br />
la tavola rotonda intitolata “Sessant’anni di sport sociale<br />
nel territorio senese attraverso la storia della UISP”. I dirigenti<br />
di ieri e di oggi hanno raccontato la loro Uisp. Ne è venuto<br />
fuori un confronto particolarmente “sentito” dal quale è<br />
emerso come i valori della Uisp degli anni 40, 50, 60... metabolizzati<br />
attraverso i cambiamenti della società e le trasformazioni<br />
politiche del nostro paese, si ritrovano<br />
perfettamente nella Uisp di oggi.<br />
La Uisp ha attraversato 60 anni della nostra<br />
storia ed ha sempre più consolidato <strong>il</strong> proprio<br />
ruolo di propugnatrice di uno sport<br />
“diverso”, destinato a tutti nessuno escluso. Ci<br />
siamo chiesti quale sia la ricetta di questo successo<br />
e, di fatto, non l’abbiamo trovata. Forse<br />
<strong>il</strong> segreto sta proprio nella spontaneità e nell’attitudine<br />
a non farsi troppe domande seguendo<br />
la scia dell’entusiasmo della gente.<br />
Particolarmente toccante l’intervento di Tommasina<br />
Materozzi, moglie del compianto Riccardo<br />
Corradeschi, uno dei fondatori della Uisp<br />
a Siena. Nelle parole di Tommasina abbiamo<br />
ritrovato tante cose fam<strong>il</strong>iari quando ci ha parlato<br />
della dedizione alla Uisp del marito che sacrificava<br />
spesso la famiglia dedicando<br />
all’associazione tanti pomeriggi e tanti dopo<br />
cena. Questo è ciò che fanno anche i dirigenti di oggi spinti<br />
dalla passione e, a volte, anche da un pizzico di sana incoscienza,<br />
senza poi pretendere nulla se non un grazie (che<br />
qualche volta neppure arriva...). Particolarmente apprezzati<br />
gli interventi degli assessori allo sport Alfredo Tanzi e Massimo<br />
Bianchi. Quest’ultimo, ricordando che <strong>il</strong> suo “mestiere”<br />
è quello di storico, ha introdotto un interessante parallelo tra<br />
la fondazione della Uisp e la coeva promulgazione della Costituzione,<br />
argomentando che la nascita dello sport per tutti<br />
ha trovato forse la spinta proprio dalla carta costituzionale<br />
che ha ribadito <strong>il</strong> principio dell’uguaglianza e di parità di diritti<br />
a favore di tutti i cittadini.<br />
Il dibattito, o meglio, la chiacchierata, ha toccato poi <strong>il</strong><br />
tema del ruolo della Uisp in città ed è stato puntualizzato<br />
come sia spesso chiamata ad occcuparsi di situazioni delicate<br />
sia nell’ambito della gestione di impianti che di interventi<br />
di promozione sociale.<br />
I dirigenti del passato hanno ricordato la storia della Uisp<br />
in città, le varie sedi che l’associazione ha avuto e le vicissitudini<br />
che hanno poi portato finalmente all’acquisto della<br />
sede attuale. Si è aperto poi un acceso confronto sul ruolo<br />
femmin<strong>il</strong>e nell’associazione e, più in generale, sulle pari opportunità,<br />
tanto che si è programmato di fissare una nuova<br />
tavola rotonda<br />
con gli stessi<br />
soggetti e di istituzionalizzareincontri<br />
periodici<br />
per confrontarsi<br />
sulle tematiche<br />
della promozione<br />
sportiva e<br />
sociale nel nostro<br />
territorio.<br />
Alla tavola rotonda<br />
sono seguite<br />
le premiazioni con riconoscimenti speciali dedicati al<br />
‘sessantesimo’, primo fa tutti <strong>il</strong> premio Riccardo Corradeschi<br />
andato a Matteo Betti che, oltre ad aver portato a Pechino <strong>il</strong><br />
nome della Uisp, si è particolarmente prodigato per lo sport<br />
per i disab<strong>il</strong>i. Un altro momento particolare è stato quello<br />
della premiazione del più giovane (Samuele Pisoni di 5 mesi)<br />
e del più anziano tesserato del comitato di Siena (Gino Braccagni<br />
di 90 anni). In mezzo a loro c’è tutta la nostra Uisp,<br />
fatta di gente che si muove<br />
indipendentemente dall’età<br />
e dall’ab<strong>il</strong>ità. Riconoscimento<br />
anche per un dirigente<br />
storico della lega<br />
Calcio, Luciano Corsi, da<br />
sempre impegnato nella<br />
Uisp Valdelsa. È seguita poi<br />
la sf<strong>il</strong>ata dei campioni italiani<br />
Uisp premiati dal presidente<br />
del Coni provinciale<br />
Roberto Montermini e dall’assessore<br />
allo sport Massimo<br />
Bianchi.<br />
A seguire giusto <strong>il</strong><br />
tempo per una cena, e di<br />
nuovo a pensare alle cose<br />
da fare con e per la Uisp.