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8 calcio<br />
fatto che <strong>il</strong> Siena abbia giocato complessivamente<br />
meglio e che avesse da metà<br />
secondo tempo <strong>il</strong> controllo totale del<br />
match, rende ancora più ingiusta questa<br />
palese ingiustizia…”. E un altro ancora:<br />
“…Giampaolo nella circostanza ha compiuto<br />
un piccolo capolavoro tattico, riuscendo<br />
ad imbrigliare l’Inter per lunghi<br />
tratti del match. Impresa non fac<strong>il</strong>e, considerata<br />
l’elevata differenza nel tasso tecnico<br />
tra le due squadre”.<br />
E queste sono solo alcune delle considerazioni<br />
apparse sulla stampa specializzata,<br />
di solito mai troppo tenera nei<br />
confronti delle piccole realtà. Poi è andata<br />
com’è andata (e di questo parliamo più<br />
diffusamente a parte), ma la sensazione<br />
di aver recuperato quantomeno la squadra<br />
che aveva già rimandato battute<br />
Roma e Fiorentina, si è avuta netta e<br />
chiara.<br />
Si dirà: ma al di là delle nefandezze firmate<br />
dalla coppia De Marco-Griselli, le<br />
sue buone occasioni per pareggiare <strong>il</strong><br />
Siena l’ha avute e non l’ha sfruttate! È<br />
vero, ma questa è un’altra storia. Soprattutto<br />
non c’entra niente con le ingiustizie.<br />
È la storia di una compagine che<br />
costruisce molto, che arriva fac<strong>il</strong>mente in<br />
zona tiro, ma non la butta dentro. Col rischio,<br />
a questo punto, che gli elementi<br />
negativi diventino due, anziché uno solo,<br />
perché Giampaolo non si sognerà mai di<br />
cambiare modulo e uomini fintanto la sua<br />
creatura riuscirà a sv<strong>il</strong>uppare <strong>il</strong> gioco che<br />
tutti gli riconoscono ed apprezzano. Proporre<br />
ad esempio Zuniga a centrocampo<br />
(con un percorso inverso a quello che Beretta<br />
l’anno scorso fece fare a De Ceglie )<br />
sarebbe stuzzicante, ma con quello che<br />
propone <strong>il</strong> calendario nell’immediato non<br />
è questo <strong>il</strong> momento di fare esperimenti.<br />
Torniamo allora al tema dell’attacco.<br />
Segnare si segna poco, ma la verità vera è<br />
che nel Siena se sbaglia uno non c’è nessuno<br />
che faccia meglio. Al contrario, se a<br />
Settima per qualità della vita, 15ª in Serie A<br />
A Siena lo Scudetto virtuale<br />
I mass media hanno fatto finta di niente, cercando di nascondere <strong>il</strong> principale dato dietro<br />
un fumoso ragionamento a favore dei grandi centri. Ma la realtà è che l’annuale indagine<br />
del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle 103 province italiane, abbinata alla<br />
classifica attuale della serie A, premia la città settima in assoluto nella classifica del giornale<br />
finanziario e prima fra quelle che ospitano squadre della massima serie, cioè Siena.<br />
La quale, rispetto alle altre, né guadagna né perde posizioni, ed è nona per indice di sportività<br />
(dato calcolato sulla base di alcune variab<strong>il</strong>i come <strong>il</strong> numero di società sportive presenti<br />
sul territorio in relazione alla percentuale di popolazione di ciascuna provincia,<br />
risultati conseguiti, spesa per eventi ed impiantistica sportiva). Fra le grandi città Firenze<br />
è solo seconda dietro la nostra in 12esima posizione, mentre fra le metropoli al 20° posto<br />
M<strong>il</strong>ano precede Roma al 28°.<br />
“Un traguardo gradito anche a Giampaolo<br />
– ha sostenuto un noto quotidiano del nord –<br />
che, fosse stato un po’ più fortunato con le direzioni<br />
arbitrali e non solo, avrebbe potuto<br />
occupare un posto più prestigioso dell’attuale<br />
15° gradino in classifica”<br />
Un po’ come dire: date a Siena quello che<br />
è di Siena.<br />
mangiarsi un gol già fatto sono Ibrahimovic<br />
o Amauri (e non gli capita neppure<br />
di rado…), trovano sempre qualcuno che<br />
li vendica. E così anche <strong>il</strong> loro errore finisce<br />
per passare in secondo piano.<br />
Poi i motivi per i quali si segna poco<br />
possono essere tanti e vari, anche se per<br />
Maccarone vale sicuramente la (parziale)<br />
scusante di spendere tanto in fase difensiva.<br />
Ma per i vari Calaiò e Frick? Non sarà<br />
un problema di categoria, visti i precedenti<br />
di Marazzina e Bucchi? Piuttosto è<br />
vero che mancano i gol dei centrocampisti<br />
e dei difensori (segnatamente quelli di<br />
Loria), visto che a parte Vergassola, Galloppa<br />
e Ficagna (3 in tutto) non ha segnato<br />
ancora nessuno di loro. Comunque<br />
è un esercizio inut<strong>il</strong>e chiedersi dove sarebbe<br />
stato in questo momento <strong>il</strong> Siena<br />
se avesse messo qualche palla in più in<br />
fondo alla rete.<br />
L’apertura del mercato<br />
di gennaio sembra<br />
l’occasione giusta per<br />
fare degli aggiustamenti<br />
mirati, ma rivoluzioni<br />
vere e proprie non sono<br />
all’orizzonte, nonostante<br />
<strong>il</strong> mini tesoretto di<br />
201.661 euro riscosso<br />
dall’Uefa per la partecipazione<br />
di alcuni bianconeri<br />
agli Europei 2008.<br />
I nomi che ballano, sia<br />
in entrata che in uscita,<br />
sono tanti. Troppi per<br />
fare previsioni che potrebbero<br />
essere smentite<br />
nel giro di 24 ore. L’importante<br />
è non perdere<br />
un mese di tempo per stare dietro a tutto<br />
e a tutti, perché nei prossimi trenta giorni<br />
<strong>il</strong> Siena si gioca una bella fetta della sua<br />
salvezza e semmai deve approfittare delle<br />
distrazioni altrui. Con gli impegni in sequenza<br />
contro Reggina, Atalanta, Cagliari<br />
e Lecce, l’undici bianconero ha la possib<strong>il</strong>ità<br />
infatti di cominciare <strong>il</strong> girone di ritorno<br />
con un margine di vantaggio sulla<br />
zona B superiore a quello attuale, ma può<br />
riuscirci solo se si concentrerà su ogni singolo<br />
appuntamento come se fosse sempre<br />
quello decisivo.<br />
L’obiettivo quindi è di ripartire dalle<br />
proprie certezze, fra tutte quella di poter<br />
contare su un allenatore che sa <strong>il</strong> fatto suo<br />
e che gode della stima incondizionata di<br />
tutto l’ambiente. In campo ci vanno i giocatori,<br />
è vero, ma questa squadra ha dimostrato<br />
che può giocarsela con<br />
chiunque. Inoltre fa piacere apprendere<br />
che un noto quotidiano sportivo ha inserito<br />
Vergassola nel Top 11 Italiano come<br />
esterno destro di centrocampo insieme a<br />
Palombo e Gattuso, ed ancor di più che<br />
tre bianconeri (Curci, Galloppa e Ghezzal)<br />
sono stati scelti per la formazione ideale<br />
Under 23, di cui fanno parte fra gli altri<br />
Chiellini, Giovinco, Zarate e Lavezzi. Ma<br />
non siamo indifferenti neppure al fatto<br />
che nessuna agenzia di scommesse, italiana<br />
ed estera, vede la Robur a rischio retrocessione.<br />
Insomma i motivi per avere ancora fiducia<br />
superano abbondantemente quelli<br />
per non averla, se non altro perché dopo<br />
l’Inter i bianconeri hanno <strong>il</strong> dovere di difendere<br />
una reputazione che hanno conquistato<br />
sul campo. Non darle un minimo<br />
di continuità, per questo, sarebbe davvero<br />
imperdonab<strong>il</strong>e.