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L’IMPORTANTE È CHE VINCANO I BIANCONERI<br />
di Giovanni Pellicci (corrispondente de ‘La Repubblica’)<br />
20<br />
Lo dico subito. Molto probab<strong>il</strong>mente quello che state<br />
per leggere (se ne avrete voglia...) vi piacerà poco.<br />
Molto poco. E, a lettura finita, vi starò sicuramente<br />
antipatico. Inut<strong>il</strong>e però nascondersi dietro un paravento: la<br />
mia fede calcistica è juventina.<br />
Quando mi hanno chiesto di scrivere un pezzo su Juventus-Siena<br />
non ho potuto affatto negarlo. E allora è nata<br />
l’idea di scrivere un qualcosa che racconti come uno juventino<br />
trapiantato a Siena viva una partita come quella che<br />
si gioca l’11 gennaio a Torino.<br />
Non è stato fac<strong>il</strong>e decidere che tipo di taglio dare a ciò<br />
che state per leggere ma poi è prevalsa la voglia di essere<br />
sincero e cercare di raccontare come ho vissuto le precedenti<br />
sfide tra i bianconeri di Torino, quelli per cui faccio<br />
<strong>il</strong> tifo da quando ero bambino, e i bianconeri di Siena, quelli<br />
che seguo ogni domenica per motivi di lavoro e per un’indubbia<br />
passione che si è sv<strong>il</strong>uppata negli anni. Ovviamente<br />
consapevole dei “rischi” a cui vado incontro, dettati dalla<br />
mia confessione che nasce da lontano, quando era ancora un certo Platini<br />
ad indossare la maglia numero 10 a strisce verticali bianco e nere.<br />
Quella che aprirà <strong>il</strong> 2009 è quindi una partita speciale per me per tanti<br />
motivi e mi piace ripercorrere le sfide tra Juventus e Siena che hanno caratterizzato<br />
i cinque anni di serie A della Robur.<br />
La “prima volta” fu proprio di gennaio, stagione 2003/2004. Il Siena<br />
neopromosso in serie A che sfidava per la prima volta nella sua storia la<br />
squadra più scudettata d’Italia. Per tanti versi già giocare quella partita ha<br />
voluto dire scrivere un pezzetto di storia. Dopo gli anni della C e della B,<br />
la Robur del compianto Paolo De Luca realizzava <strong>il</strong> “sogno” di sfidare la<br />
Signora del calcio italiano per cui, anche tanti di voi, magari fanno <strong>il</strong> tifo<br />
o nutrono almeno un po’ di simpatia.<br />
Finì 4-2 per la Juve allora allenata da Marcello Lippi contro l’undici<br />
di Papadopulo. Fu Del Piero a trascinare alla vittoria i piemotesi sotto la<br />
neve, mettendo la prima pietra di un feeling molto speciale che vedrà poi<br />
“Pinturicchio” sv<strong>il</strong>uppare una particolare fame di gol contro <strong>il</strong> Siena. Per i<br />
senesi fu comunque un momento destinato a rimanere negli annali. Ma non<br />
solo: in attesa di infrangere quello che è poi diventato un tabù, magari proprio<br />
<strong>il</strong> prossimo 11 gennaio, quella del 18 gennaio 2004 è finora l‘unica<br />
sfida in cui <strong>il</strong> Siena è riuscito a far gol sul campo della Juventus. Allora fu<br />
una doppietta di Ventola a rendere meno amara la “prima volta”.<br />
Al ritorno, c’ero anch’io sugli spalti ad assistere al primo Siena-Juventus<br />
giocato all’Artemio Franchi. Fu tanta la curiosità di vedere all’opera<br />
la Juventus contro un Siena che muoveva i primi passi in serie A ma che<br />
se la stava cavando decisamente bene. Finì 3-1 per la Juve grazie ai gol di<br />
Tudor, Miccoli e Di Vaio mentre Flo si tolse la soddisfazione di battere<br />
Buffon per <strong>il</strong> gol della bandiera.<br />
L’anno dopo, stagione 2004-2005, <strong>il</strong> mio rapporto con la Siena calcistica<br />
era cominciato a crescere e la mia presenza allo stadio non fu legata esclusivamente<br />
alla volontà di “esserci”, ma anche da quella di seguire la partita per<br />
motivi di lavoro. L’andata si giocò in ottobre a Siena e ancora una volta fu Del<br />
Piero a fare la parte del leone, segnando una doppietta che, assieme al sig<strong>il</strong>lo<br />
di Camoranesi, sentenziò lo 0-3 ai danni della squadra allora allenata di Gigi<br />
Simoni. Il fatto di vedere da vicino campioni ammirati esclusivamente in televisione<br />
fu una grande soddisfazione. Non posso negarlo.<br />
Il ritorno si giocò in febbraio, nel frattempo sulla panchina senese era<br />
arrivato Gigi De Canio ma <strong>il</strong> risultato fu lo stesso dell’andata: ancora 3-0<br />
e ancora una volta fu protagonista Del Piero con una doppietta (e siamo a<br />
quota 7 gol in tre gare). Ma alla fine del campionato anche Siena fece festa,<br />
centrando la seconda salvezza consecutiva e, di conseguenza, la sicurezza<br />
di avere ancora la chance di provare a sfidare la Madama.<br />
Ma quella del 2005/2006 fu un Juventus che sul campo lasciò poche<br />
briciole agli avversari salvo poi vedersi revocato <strong>il</strong> titolo di campione d’Italia<br />
dopo i fatti di calciopoli. L’andata si giocò <strong>il</strong> 21 dicembre e, nonostante<br />
l’aria di Natale, la Juve non fece regali al Siena, vincendo 2-0 grazie alle<br />
reti di Cannavaro e Trezeguet. Al ritorno <strong>il</strong> br<strong>il</strong>lante Siena di De Canio,<br />
che conquistò la salvezza con 39 punti, fu letteralmente travolto dalla Juventus.<br />
Fu una partita surreale che io ebbi modo di seguire dalla tribuna in<br />
compagnia di un caro amico (juventino, ndr). Il 3-0 si concretizzò in modo<br />
fulmineo, con Vieira, Trezeguet e Mutu capaci di andare in gol nei primi<br />
otto minuti di gara. Fu quella forse la partita più amara della saga dei Siena-<br />
Juventus ma i tifosi senesi, come tutti gli altri sparsi nello Stivale non di<br />
fede juventina, ebbero comunque modo di gioire quando appunto la Juventus<br />
fu travolta dallo scandalo calciopoli e retrocessa in B. Ciò però contribuì<br />
a togliere un po’ di fascino alla stagione successiva, quella 2006-2007<br />
dell’Italia campione del Mondo ma priva della sfida tra Juventus e Siena.<br />
Indipendentemente dalla fede calcistica di ognuno di noi, credo infatti<br />
che vedersi “negata” la sfida con la Juventus tolga sempre fascino ad un<br />
campionato di serie A e <strong>il</strong> mio “io” tifoso fu costretto ad accontentarsi delle<br />
sfide con <strong>il</strong> Frosinone o <strong>il</strong> Rimini. Mi rifeci però seguendo con crescente<br />
passione la sudata salvezza conquistata dal Siena all’ultima giornata con la<br />
Lazio grazie al gol di Negro.<br />
L’anno scorso poi, con <strong>il</strong> pronto ritorno in serie A della Juventus, la sfida<br />
è tornata a giocarsi e, per la prima volta, <strong>il</strong> Siena si è tolto la soddisfazione<br />
che ogni tifoso sogna per la propria squadra del cuore: battere la Juve!<br />
Infatti, se nella gara di andata giocata a dicembre fu l’undici di Ranieri<br />
ad imporsi 2-0, <strong>il</strong> primo brindisi arrivò nel maggio dello scorso anno.<br />
E che brindisi! Era <strong>il</strong> Siena dei record di Beretta già salvo e quindi pronto<br />
a mettere anche la c<strong>il</strong>iegina sulla torta ad una stagione strepitosa. Fu Kharja<br />
con un pallonetto a battere Buffon dopo soli 6’ e a regalare ai tifosi senesi<br />
la grande gioia di battere i pluri campioni d’Italia. Ed io? Beh, in fondo la<br />
Juve aveva già centrato la qualificazione in Champion’s al suo ritorno in<br />
A, e quindi non ci fu sconfitta più apprezzata di quella.<br />
Ora siamo pronti a scrivere una nuova pagina di storia. Si perché l’11<br />
gennaio si gioca una gara che, comunque vada a finire, contribuirà a rendere<br />
ancora più ricco <strong>il</strong> meraviglioso cammino in serie A del Siena.<br />
Ed io, in fondo, potrò comunque gioire per i colori bianconeri. •<br />
Due immagini dell’ultimo incontro con la Juve