scarica il pdf - Mese Sport
scarica il pdf - Mese Sport
scarica il pdf - Mese Sport
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
32 basket<br />
Si fa sempre più trionfale, nonostante gli infortuni, la marcia dei biancoverdi<br />
in campionato, fra record che crollano e classifica da capogiro<br />
Aggrappati<br />
alle proprie certezze<br />
■ Mauro Bindi<br />
L’ultimo arrivato<br />
Arriel Mc Donald<br />
Un anno fa, all’incirca negli stessi tempi di<br />
oggi, eravamo a snocciolare la serie impressionante<br />
di record che la Montepaschi aveva collezionato<br />
nel corso di un anno, <strong>il</strong> 2007,<br />
semplicemente fantastico.<br />
Le nostre valutazioni si concludevano con<br />
la consapevolezza che ripetersi e addirittura fare<br />
meglio era quasi impossib<strong>il</strong>e. La realtà delle<br />
cose ci ha dimostrato, invece, che fare i conti<br />
con Pianigiani e soci prima del tempo non è possib<strong>il</strong>e<br />
e come accade sempre di fronte ad una<br />
buona notizia, <strong>il</strong> fatto che la Montepaschi sia<br />
riuscita addirittura a migliorarsi ci da lo spunto<br />
per guardare all’entrante 2009 con la stessa fiducia<br />
e con <strong>il</strong> medesimo entusiasmo che ha accompagnato<br />
la fantastica cavalcata bianco-verde<br />
lungo l’intero corso del 2008.<br />
Una Montepaschi che sembra sfidare nel<br />
corso del tempo la legge dei grandi numeri e che<br />
pur partendo dalla cognizione che ripetere un<br />
anno con solo 3 sconfitte totali in campionato, 4<br />
se ci si aggiunge quella unica nel corso dei playoff<br />
scudetto contro Roma, è decisamente diffic<strong>il</strong>e.<br />
Dall’altra questa convinzione vac<strong>il</strong>la di<br />
fronte alla capacità dimostrata dal gruppo senese<br />
di imporre una solidità ed una continuità di rendimento<br />
assolutamente fuori dalla norma.<br />
Restringere tutto ad una questione di numeri<br />
è ovviamente troppo riduttivo, fa piacere vedere<br />
che gli albi storici e quelli relativi ai record più disparati<br />
si stanno riempiendo con <strong>il</strong> nome di Siena,<br />
ma quello che più conta è avere la percezione che<br />
<strong>il</strong> fenomeno Montepaschi è ancora in grado di<br />
produrre livelli di competitività irraggiungib<strong>il</strong>e per<br />
la quasi totalità delle altre squadre italiane e che<br />
anche in Europa, conquistata una posizione di<br />
grande r<strong>il</strong>ievo, la formazione senese sia in grado<br />
di recitare un ruolo assolutamente<br />
di primissimo<br />
livello con la<br />
medesima continuità<br />
proposta a livello nazionale.<br />
È proprio la dimensione<br />
europea<br />
della squadra senese ,<br />
trasportata in ambito<br />
nazionale, a spiegare i<br />
motivi dell’abisso scavato<br />
tra la Montepaschi<br />
e <strong>il</strong> resto del lotto<br />
in Italia. E questo avviene<br />
attraversando,<br />
come per qualsiasi<br />
altra realtà, periodi di<br />
forma e soprattutto di fortuna alterna che non<br />
scalfiscono <strong>il</strong> rendimento senese.<br />
Il riferimento all’ormai temuto mese di dicembre<br />
è scontato, secondo un trend ormai abbastanza<br />
consolidato nel corso di questi ultimi<br />
anni. L’ultimo scorcio dell’anno coincide sempre,<br />
in casa mensanina, con un calo fisiologico<br />
inevitab<strong>il</strong>e, ma i cui effetti sono minimi proprio<br />
per la capacità di tutti di aggrapparsi alle proprie<br />
certezze, che vanno oltre la stanchezza, i<br />
problemi fisici e la voglia degli avversari di battere<br />
questa Montepaschi.<br />
Non possiamo esimerci da evidenziare<br />
come ancora una volta Pianigiani e Banchi abbiano<br />
dimostrato una capacità di gestione del<br />
gruppo assolutamente perfetta, mentre sul fronte<br />
dei singoli giocatori disponib<strong>il</strong>ità e spirito di sacrificio<br />
hanno fatto ancora la differenza, in un<br />
momento in cui la sfortuna è tornata a bersagliare<br />
la squadra.<br />
Consiglieremo una preventiva benedizione<br />
ad inizio dicembre per l’intero gruppo ed in particolar<br />
modo a Kaukenas, a cui sembra non portare<br />
bene l’ultimo mese dell’anno. Ma al di là<br />
delle battute, <strong>il</strong> suo stop (per fortuna non gravissimo)<br />
e quello più complicato di Morris Finley,<br />
accentuano <strong>il</strong> valore dei risultati senesi<br />
nell’ultimo scorcio del 2008.<br />
Se c’è però un aspetto che dobbiamo evidenziare<br />
è come coach, squadra e più in generale<br />
la società, mai hanno mostrato un minimo di cedimento<br />
di fronte ai vari problemi, grandi e piccoli,<br />
che contraddistinguono <strong>il</strong> corso della<br />
stagione. Anzi, si ha la sensazione che più le situazioni<br />
si accaniscano sulla squadra e tanto<br />
maggiore è la sua reazione.<br />
Non casuale <strong>il</strong> riferimento societario, perché<br />
quello che non riesce agli altri, sembra invece<br />
trovare soluzioni ottimali in casa senese. Il<br />
caso dell’ingaggio di Arriel Mc Donald è sintomatico,<br />
perché nell’arrivo dell’ex Maccabi, Panathinaikos,<br />
Girona e Dynamo Mosca c’è<br />
racchiuso molto di più di una semplice addizione<br />
al roster.<br />
Sono molte le squadre che in questa fase<br />
della stagione si sono guardate intorno per trovare<br />
soluzioni ai propri problemi, ma la frase più<br />
ricorrente è che in giro c’è pochissima “roba”, al<br />
di là del fatto che Mc Donald è un giocatore anagraficamente<br />
vecchio. Il suo nome però si porta<br />
dietro tanti vantaggi a partire da una esperienza<br />
smisurata ai massimi livelli continentali, dal<br />
fatto di avere un passaporto comunitario.<br />
Ma in pochi ci si sono fiondati sopra, eppure<br />
della sua diffic<strong>il</strong>e esperienza moscovita erano a<br />
Barcellona, nel mese di dicembre, è stata un crocevia<br />
importante per i colori della Montepaschi Mens<br />
Sana basket, se <strong>il</strong> campo ha regalato un’ulteriore conferma<br />
del livello di difficoltà proposto dall’Eurolega,<br />
specie quando ci si misura con squadre costruite per<br />
dominare e vincere qualsiasi tipo di manifestazione.<br />
Come lo stesso Barcellona, su altri tavoli non meno importanti<br />
ed ambiziosi come quelli dell’Uleb, si è potuto<br />
constatare come <strong>il</strong> fenomeno Siena possa diventare uno<br />
dei migliori antidoti per superare indenni la grande crisi<br />
finanziaria che attanaglia l’economia mondiale e che<br />
non risparmia certo né <strong>il</strong> mondo più complessivo dello<br />
sport , né quello molto più specifico del basket.<br />
Una pallacanestro, quella europea, che ha trovato<br />
proprio nell’accelerazione proposta dall’Uleb (Unione<br />
delle leghe del basket europee, vale una volta tanto ricordarlo<br />
per intero <strong>il</strong> suo nome) nell’estate del 2000,<br />
un modo per accrescere la propria visib<strong>il</strong>ità, amministrando<br />
in proprio la gestione della manifestazione, (addirittura<br />
nella fase iniziale anche quella arbitrale) e<br />
quella dei diritti televisivi , trovando nel corso degli<br />
anni un diffic<strong>il</strong>e, quanto necessario punto di incontro<br />
con la FIBA, ma capace di elevare <strong>il</strong> basket europeo a<br />
livello delle massime manifestazioni sportive, calcio<br />
compreso.<br />
Questo è valso, in termini numerici, un crescente<br />
coinvolgimento di spettatori sia nei palasport che davanti<br />
alla TV ed anche di capitali investiti nella gestione<br />
diretta delle varie squadre, tanto che <strong>il</strong> budget di<br />
molte squadre(40/50 m<strong>il</strong>ioni di euro per Panathinaikos<br />
e Olympiacos) si è avvicinato più alle realtà calcistiche<br />
(pessimo punto di riferimento in questo senso), che non<br />
alle dimensioni di altri sport che non possono godere<br />
dello stesso indotto di interesse generato dal calcio.<br />
La crescita fino ad oggi ha basato la sua forza sull’idea<br />
base del cosiddetto “mecenatismo”, inteso come<br />
proprietari che disponendo di ingenti disponib<strong>il</strong>ità finanziarie<br />
investivano sul “giocattolo di famiglia” per<br />
coltivare sogni di gloria e riempire comunque ambiti<br />
personali di ambizione o interesse.<br />
Trascurando un elemento non secondario, quale la<br />
considerazione che nel tempo è stato proprio lo sport uno<br />
dei ricettacoli più abusati per reinvestire, per non dire riciclare,<br />
soldi dalla dubbia provenienza (fisco e traffici <strong>il</strong>-<br />
conoscenza tutti, ma solo Minucci ha capito che<br />
lui non è solo una soluzione ponte, ma un ottimo<br />
giocatore che potrà dare una mano importante<br />
in Italia, specie se su Finley è necessario monitorare<br />
la situazione per evitare dolorose ricadute,<br />
vista l’ormai evidente frag<strong>il</strong>ità muscolare (a<br />
Rieti lo scorso anno ebbe problemi analoghi), e<br />
in Europa dove invece rappresenta un’addizione<br />
reale all’organico nel ruoli degli esterni, vista la<br />
mancanza di limiti al numero dei giocatori ingaggiati<br />
con i vari passaporti.<br />
L’ineffab<strong>il</strong>e Minucci ci ha raccontato al momento<br />
dei saluti natalizi, una storia che poi ha trovato<br />
una conclusione diversa da quella<br />
prospettata dallo stesso presidente, ma da parte<br />
dei presenti nessuna rimostranza. Anzi, proprio<br />
da certe mosse, si intuisce la movenza felina del<br />
miglior dirigente europeo per l’anno 2008; monitorare<br />
e controllare tutto e scegliere <strong>il</strong> tempo<br />
migliore per dare la zampata ultima e decisiva.<br />
L’esordio di Mc Donald dimostra tutto ciò,<br />
serve a dare ulteriore tranqu<strong>il</strong>lità ad un ambiente<br />
che ha già posto le basi per raggiungere in ambito<br />
italiano l’obiettivo del primo posto nella fase<br />
regolare e che nel mese di gennaio sa di dover