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Dal 27 al 29 dicembre i giovani<br />

Under18 della Montepaschi Mens Sana<br />

hanno partecipato al Torneo Città di Roma<br />

perdendo malamente solo in finale (57/68)<br />

contro <strong>il</strong> Kalise Gran Canarie in una gara<br />

caratterizzata dai tanti, troppi, inconsueti<br />

errori, con poca precisione al tiro e con<br />

tanta fatica sulle gambe e nella testa.<br />

Ma l’obiettivo da perseguire, anche se<br />

diffic<strong>il</strong>issimo da ottenere, era principalmente<br />

un altro: disputare la finale. Con<br />

questa i giovani mensanini hanno infatti<br />

acquisito <strong>il</strong> diritto di partecipare al Nike<br />

Junior Tournament, tradizionale vetrina<br />

del basket giovan<strong>il</strong>e europeo, che quest’anno<br />

si disputerà a Berlino in concomitanza<br />

delle Final Four di Eurolega.<br />

Pertanto non poteva concludersi nel migliore<br />

dei modi un anno stracolmo di soddisfazioni<br />

e successi: 3 finali nazionali, 2<br />

scudetti (Under17 e Under19) ed adesso<br />

anche <strong>il</strong> “pass” per le Final Eight giovan<strong>il</strong>i<br />

di Eurolega.<br />

Il Torneo Città di Roma, alla seconda<br />

edizione, grazie agli ottimi organizzatori<br />

in primis Germano D’Arcangeli, è stato<br />

infatti inserito nel trittico dei Tornei ufficiali<br />

dell’Eurolega ut<strong>il</strong>i per selezionare le<br />

squadre che dovranno andare alle Finali di<br />

Berlino. La regola è semplice: le due finaliste<br />

dei 3 tornei (Roma, Barcellona e Belgrado)<br />

in tutto 6 squadre, parteciperanno<br />

di diritto alle Final Eight berlinesi; le due<br />

mancanti verranno invitate dal comitato<br />

organizzatore grazie alla regola della<br />

“w<strong>il</strong>d card”.<br />

Il verdetto del parquet romano di via<br />

Flaminia ha sentenziato Montepaschi Siena<br />

e Kalise Gran Canarie, una squadra italiana<br />

ed una spagnola, due squadre pronosticate<br />

alla vig<strong>il</strong>ia del torneo più outsider che favorite<br />

dato che all’Arena Altero Felici la locandina<br />

di presentazione annoverava nomi<br />

di società importanti come lo Zalgiris Kaunas,<br />

<strong>il</strong> Cibona Zagabria per non citare quell’Olimpija<br />

Lubiana che vantava nel proprio<br />

roster giovani arruolati<br />

alla prima squadra slovena<br />

che proprio a Roma in Eurolega<br />

contro la Lottomatica<br />

avevano fatto vedere<br />

cose egregie, vedi Mirza<br />

Sarajlija. A queste potremmo<br />

aggiungere altre<br />

formazioni di prim’ordine,<br />

l’Alba Berlino o <strong>il</strong> Maurussi;<br />

tutte piazze dove, a<br />

differenza di quella italiana,<br />

non si parla del basket<br />

nazionale in generale<br />

, ne tanto meno di quello<br />

giovan<strong>il</strong>e in particolare, in<br />

modo catastrofico; non si parla di crisi.<br />

Piazze da sempre prolifere di risultati in cui<br />

la crescita del movimento giovan<strong>il</strong>e è una<br />

costante. Ma ecco che <strong>il</strong> tanto bistrattato<br />

movimento del basket giovan<strong>il</strong>e italiano<br />

presenta una Montepaschi supercompetitiva,<br />

una Virtus Bologna semifinalista e<br />

prima nel proprio gruppo, una Benetton Treviso<br />

seconda nel proprio girone alle spalle<br />

dell’atra finalista Gran Canarie.<br />

Questo ci porta a fare una prima considerazione<br />

di base che va decisamente in<br />

controtendenza al pensiero cestistico dominante:<br />

<strong>il</strong> basket italiano in generale e<br />

quello giovan<strong>il</strong>e in particolare, non è poi<br />

così tanto malato e sofferente; non si strapazzano<br />

avversari di valore europeo se<br />

siamo in crisi e afflitti da cento mali e<br />

pronti ad averne sempre uno in più.<br />

Giovani talentuosi a Roma ne abbiamo<br />

visti, giovani dai nomi tanto diffic<strong>il</strong>i da pronunciare<br />

come da scrivere sull’esempio del<br />

già citato Sarajl<strong>il</strong>a dell’ Olimpija; più di<br />

tutti abbiamo ammirato <strong>il</strong> piccolo Alvarado,<br />

play iberico del Gran Canarie ricco di talento<br />

ed individualità, estroso e spettacolare.<br />

Ma chi non soffre di esterof<strong>il</strong>ia si è<br />

“stropicciato” gli occhi anche nel guardare<br />

chi si chiamava semplicemente Simone,<br />

Nunzio, Diego o al massimo Nika.<br />

Simone Centanni è partito subito alla<br />

grande contro Caserta, 20 punti (5/6 - 3/3)<br />

per proseguire poi contro Lubiana, 18<br />

punti (2/4 - 4/9 - 3/3), Bologna,<br />

18 punti (4/8 - 2/6 -<br />

4/5) e chiudere contro <strong>il</strong><br />

Gran Canarie, 13 punti.<br />

Nika Metreveli è sempre<br />

andato in doppia doppia,<br />

nel punteggio e nei<br />

rimblzi, la sua più importante<br />

performance contro<br />

la Virtus Bologna, 15 punti<br />

(4/9 - 1/2 - 4/4) 10 rimbalzi<br />

e 20 di valutazione; in finale<br />

contro Gran Canarie<br />

16 rimbalzi e 3 stoppate.<br />

A sorpresa... ma quanto<br />

a sorpresa …Nunzio Sab-<br />

35 basket<br />

Si chiude con la qualificazione al prestigioso<br />

‘Nike Junior Tournament’ un anno stracolmo di soddisfazioni<br />

per i giovani mensanini<br />

Gli Under 18 si avviano<br />

verso Berlino<br />

■ Stefano Fini<br />

batino. Incontenib<strong>il</strong>e contro la Virtus Bologna,<br />

28 punti (11/21 e 6/11 ai liberi)<br />

anche se decisamente fuori misura contro<br />

gli spagnoli, 12 punti .<br />

A questi ne potremmo aggiungere altri<br />

della Mens Sana o delle altre squadre italiane,<br />

per esempio quel Riccardo Moroschini,<br />

della Virtus Bologna, tanto per<br />

citarne uno. Tanti quanti bastano per poter<br />

dire che di giovani bravi ce ne sono anche<br />

lungo lo stivale, tanti da poter fare un’altra<br />

considerazione: questi giovani, tanto bravi<br />

da reggere <strong>il</strong> confronto internazionale, sono<br />

tali (bravi) fino a quando operano nella loro<br />

società formativa, divengono improvvisamente<br />

incapaci quando vengono giustamente<br />

mandati a farsi le ossa nei campionati<br />

minori (A, B o C D<strong>il</strong>ettanti).Vengono poco<br />

e mal ut<strong>il</strong>izzati; vengono, in molti casi, sportivamente<br />

emarginati dagli esperti “marpioni”<br />

delle serie inferiori e scavalcati dai<br />

“raccomandati” dei sodalizi di papà. Sì !! Se<br />

di un male soffre <strong>il</strong> nostro basket giovan<strong>il</strong>e<br />

è lo stesso di cui soffre <strong>il</strong> nostro paese in generale:<br />

squadre date a tecnici poco lungimiranti<br />

e poco preparati, società minori gestite<br />

male che non sanno ottimizzare le poche risorse<br />

economiche disponib<strong>il</strong>i finendo col disperdere<br />

nel nulla quel poco (o tanto) che<br />

potrebbero avere e soprattutto, ciò che a noi<br />

interessa maggiormente, non riescono nemmeno<br />

a valorizzare <strong>il</strong> giovane patrimonio<br />

cestistico a loro affidato. Se così dovesse<br />

continuare ad essere perché<br />

non pensarla alla Bianchini<br />

(ex-coach glorioso) o alla<br />

Gherardini (Gm dei Toronto)<br />

o, per finire, alla Dan<br />

Peterson , anche se quest’ultimo<br />

in modo più velato e<br />

nascosto ( tutti presenti al<br />

Torneo Città di Roma) : “Liberiamoci<br />

delle zavorre ed<br />

istituiamo dei seri campionati<br />

studenteschi o universitari<br />

o giovan<strong>il</strong>i nazionali;<br />

unica vera e grande attrazione<br />

alternativa alla Lega<br />

professionistica.” •<br />

Nika Metreveli<br />

(a sinistra)<br />

e Nunzio Sabbatino<br />

(sotto)

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