Villa Reale - Monza Club

Golf Club Milano
Una vita per lo swing
Il neo presidente del Golf Club racconta il futuro del più antico
green d’Italia e i progetti per farlo tornare nella top ten
di Andrea Trentini
Il Golf Club Milano ha un nuovo
presidente, ricco di idee e obiettivi per
il futuro. Ad un anno dal rogo che ha
distrutto la club house di Porta San Giorgio,
il 29 agosto 2008, Armando Borghi è oggi
chiamato a risollevare le sorti del green.
Borghi, che succede ad Angelo Zanchi, ha
una lunga esperienza lavorativa nel campo
della finanza; insegna all’Università Bocconi
e al momento delle elezioni per la carica di
presidente, l’11 maggio scorso, ha saputo
mettere d’accordo la quasi totalità dei soci.
Lui stesso è membro del Golf Club Milano
da 35 anni e gioca da sempre; la sua passione
per questo sport è totale: ogni sabato alle 7
di mattina il neo presidente visita la sede del
club per controllare le condizioni del campo e
l’andamento dei lavori di ristrutturazione. «Ho
pensato di candidarmi perché si era creata una
certa tensione all’interno dell’associazione –
ha raccontato – La mia scelta è stata vincente,
visto che sono stato votato dall’80 per cento
degli elettori».
Di certo questo cambio al vertice ha portato
una ventata di novità per l’esclusivo club di
golfisti. «L’intento con cui mi appresto ad
affrontare il mio mandato è quello di tornare
alle tradizioni del golf - ha aggiunto - ma non
voglio che si pensi che il nostro sia un circolo
chiuso e ci tengo a sottolineare che chiunque
può venire a giocare da noi; è sufficiente che
abbia una tessera della Federazione e che
abbia rispetto per il campo e per i giocatori».
Questa è una vera rivoluzione nel Golf Club
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PASSIONI
nostro campo, che ha
compiuto “Il
l’anno scorso 80 anni,
è come una vecchia signora
che va pettinata e truccata ogni
mattina: bisogna curare ogni
pezzo d’erba e ogni pianta per
mantenerlo al meglio
Milano finora forse «poco permeabile», come
lui stesso lo ha definito.
I golfisti che vorranno mettersi alla prova nel
campo all’interno del Parco di Monza, quindi,
pagheranno la green fee e potranno giocare
come negli altri green (prima era obbligatorio
essere soci). Resta chiaro, comunque, che la
precedenza sarà sempre dei soci e gli ingressi
saranno regolati in base alle disponibilità del
campo nelle diverse stagioni dell’anno.
Dopo l’incendio, il Golf Club Milano ha
vissuto un anno complesso, ma oggi tutto
sembra tornato alla normalità. «Devo
ringraziare chi mi ha preceduto se oggi tutto è
tornato in ordine e perfettamente funzionante
– ha continuato Borghi – il nostro staff e
prima di tutti il nostro direttore, Arnaldo
Cocuzza, svolgono sempre al meglio il loro
compito». I lavori da fare non mancano mai
se si deve mantenere un campo da golf come
questo. «Il nostro campo, che ha compiuto
l’anno scorso 80 anni, è come una vecchia
signora che va pettinata e truccata ogni
mattina: bisogna curare ogni pezzo d’erba
e ogni pianta per mantenerlo al meglio»,
ha aggiunto con una vena di commozione
negli occhi. Ad oggi il club conta più di
cinquecento soci distribuiti equamente tra
monzesi e milanesi. «Quest’anno, dopo tanto
tempo, siamo usciti dalla classifica dei primi
10 campi di golf italiani - ha aggiunto - il mio
obiettivo è quello di rientrare nei primi posti
in pochi anni».
E sul fronte personale? C’è spazio
anche per quella nella vita del
presidente che vive a Milano con la
fidanzata Laura (che, svela, «gioca
da poco tempo ma è già più fanatica
di me») e con il suo labrador
Warren (così chiamato in
omaggio al guru della
finanza Warren Buffet).
L’accesso del Golf
Club Milano nel
Parco di Monza da
Porta San Giorgio a
Biassono.
Il green occupa una
delle più belle zone
verdi dell’area.
A lato
il neo presidente
Borghi, 41 anni
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