Villa Reale - Monza Club
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Quella<br />
bella occasione<br />
La ricchezza del nostro<br />
patrimonio culturale è una<br />
delle (poche) cose che abbiamo<br />
di veramente straordinario e<br />
che dovrebbe contribuire in<br />
modo fondamentale a dare un importante<br />
slancio al Sistema Italia. Per chi ci vive<br />
e per chi viene a visitarlo. Per quello che<br />
vorremmo che fosse l’Italia fra trenta o<br />
quarant’anni. Per il ruolo che potrà assumere<br />
in un contesto internazionale sempre più<br />
competitivo, anche a livello culturale. Sono<br />
convinto che un’adeguata valorizzazione<br />
strategica delle nostre ricchezze naturali<br />
contribuirà ad aiutarci a passare dall’essere<br />
un paese scarsamente innovativo ad altamente<br />
innovativo. Una nazione che, comunque,<br />
vanta importanti esempi di eccellenza<br />
nelle diverse realtà imprenditoriali, non<br />
solamente culturali. Penso ad esempio all’alta<br />
tecnologia, per definizione in continua<br />
evoluzione, che offre delle capacità di<br />
ricerca e divulgazione fino a ieri ritenute<br />
impensabili. O ad alcune scuole di restauro,<br />
esempio di eccellenza acclamato in tutto il<br />
mondo. Penso alle potenzialità del capitale<br />
umano di cui l’Italia dispone e a quello che<br />
potrebbe ospitare proveniente da ogni parte<br />
del mondo, risorsa essenziale per qualsiasi<br />
sviluppo e senza la quale non si può pensare<br />
veramente di immaginare il futuro.<br />
Insomma, penso prima di tutto ad un<br />
cambiamento culturale in ciascuno di noi.<br />
Bisogna cessare di credere che fare cultura<br />
significhi quasi sempre perdere soldi, dello<br />
Stato e dei contribuenti. Dove è scritto?<br />
Significa che qualcosa non ha funzionato.<br />
Che non abbiamo ottimizzato persone e<br />
risorse. Che non abbiamo avuto idee vincenti<br />
e innovative. Non vi è dubbio, infatti, che<br />
oggi dobbiamo constatare quanto la politica<br />
culturale degli ultimi decenni non abbia<br />
promosso cambiamenti strutturali nel nostro<br />
Paese e renderci finalmente conto, una<br />
volta per tutte, che mai come ora c´è un<br />
impellente bisogno di valorizzare sempre più<br />
il patrimonio artistico, storico, scientifico e<br />
culturale italiano e, nel contempo, inserirlo<br />
in una crescita economica più strutturata e<br />
aggregata di quella attuale. Non esistono<br />
settori distanti l’uno dall’altro: sviluppo<br />
economico, culturale, alta formazione,<br />
infrastrutture, ricerca e diffusione<br />
tecnologica, integrazione sociale sono<br />
segmenti di una sola faccia. È guardandoli<br />
tutti insieme che si costruisce il futuro.<br />
In occasione del Primo Forum Mondiale<br />
dell’Unesco dedicato all’industria della<br />
cultura e della creatività che avrà luogo nella<br />
<strong>Villa</strong> <strong>Reale</strong> di <strong>Monza</strong>, ricco di prestigiosi<br />
relatori e di interventi, anche internazionali,<br />
ci faremo un’idea ancora più precisa di<br />
quanto e come sia importante per l’umanità<br />
che le differenze culturali di ciascuno<br />
rappresentino non un ostacolo, ma sempre più<br />
un arricchimento, nel difficile e inesauribile<br />
cammino della ricerca di una pacifica<br />
convivenza fra i popoli.<br />
EDITORIALE<br />
di Toni Liguori<br />
N.47<br />
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