Villa Reale - Monza Club
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L’arte della leggerezza di vivere<br />
È<br />
bella, intelligente, ma<br />
soprattutto adora il suo<br />
lavoro. Marilù Cattaneo,<br />
50 anni portati splendidamente,<br />
è nata a <strong>Monza</strong> e opera come<br />
scultrice e pittrice nello studio di<br />
via Montegrappa 4, in zona San<br />
Rocco. Dopo un passato prima<br />
da grafica pubblicitaria e poi da<br />
indossatrice, ha iniziato ad occuparsi<br />
di arte disegnando gioielli. Ma la sua<br />
passione, mutuata da Paolo Maggi,<br />
il nonno architetto e insegnante a<br />
Brera, era l’arte figurativa. E grazie<br />
alla sua caparbietà ce l’ha fatta.<br />
Ha partecipato a numerose mostre<br />
importanti, tra le quali la Biennale<br />
di Venezia nel giugno 2007, con un<br />
progetto di Ruggero Maggi, La<br />
Camera 312 per Paul Restany e lo<br />
scorso inverno al Museum of Modern<br />
Art di Shangai e ora si prepara ad<br />
una fitta stagione di esposizioni nella<br />
sua città e in giro per l’Europa.<br />
Il 2 settembre l’artista ha partecipato<br />
all’Open di Venezia, rassegna artistica<br />
a latere del Festival del Cinema,<br />
curata da Anna Caterina Bellati,<br />
con le opere della serie “Rifugi”,<br />
sculture in smalto e acciaio.<br />
Il primo appuntamento sarà il 17<br />
settembre a <strong>Monza</strong> nella Galleria<br />
Leo’s di Valeria Mosca e Daniela<br />
Porta. La mostra, che si intitolerà<br />
Distico, racconterà le opere di Marilù<br />
insieme a quelle dell’amico scultore<br />
del ferro Stefano Soddu a cura<br />
di Giorgio Bonomi. Il 22 ottobre la<br />
stessa mostra si sposterà a Lugano<br />
nella Galleria Tao.<br />
In programma a novembre la<br />
partecipazione di Marilù Cattaneo<br />
all’evento milanese in ricordo dei<br />
vent’anni dalla Caduta del Muro di<br />
Berlino con una scultura a tema che<br />
verrà posizionata tra via Dante e<br />
piazza Duomo.<br />
In cosa consiste la sua arte?<br />
«Abbiamo bisogno di sapere che<br />
ora è, dove siamo, abbiamo bisogno<br />
di tante certezze. C’è bisogno di<br />
credere in qualcosa di superiore,<br />
ma tutto questo lo trovo un po’<br />
ingombrante. Cerco di aprire il<br />
pensiero per far fluire forme e colori<br />
e così visualizzare il mio mondo<br />
surreale e metafisico. Ricamare con<br />
senso ritmico traiettorie per creare<br />
giochi armonici di sapore Zen».<br />
Come è la sua pittura?<br />
«Io utilizzo materiali semplici: tele<br />
fatte di stracci morbidi, cenere,<br />
colori acrilici e cera d’api. Il disegno<br />
è tratteggiato sempre a matita e il<br />
colore molto diluito e assume un<br />
aspetto morbido e impalpabile.<br />
Tendo a svuotare le mie opere,<br />
non a riempirle. La nostra società<br />
ha bisogno di questo, non del<br />
superfluo».<br />
Ogni artista racconta se stesso<br />
nelle sue opere. Anche lei?<br />
«Io cerco di accettarmi e di<br />
sopportarmi e a volte mi sento<br />
poveramente umana. Ogni opera<br />
deve avere in sé la tecnica e<br />
trasmettere il pensiero dell’artista<br />
cell. +39 393 78 13 185 - www.marilucattaneo.com - mari.cattaneo@libero.it<br />
I.P.<br />
e buone vibrazioni<br />
a chi l’ammira. Se<br />
tutto ciò non succede<br />
“guardando”, l’arte non<br />
serve a nulla».<br />
Chi sono i suoi artisti<br />
preferiti?<br />
«Tra i contemporanei<br />
Pierantonio Verga, un<br />
maestro che vive a Desio<br />
e che ha collaborato con<br />
Fontana e Crippa, poi lo<br />
stesso Fontana, Manzoni<br />
e altri. Del passato adoro i<br />
fiamminghi, la ricerca della<br />
luce, la prospettiva, i colori».<br />
Quanto lavora al giorno?<br />
«Dalle 7 alle 10 ore, ma non mi<br />
pesa, perchè per me questo<br />
lavoro è la vita. E lo sanno bene<br />
i miei tre figli, tutti maschi, che<br />
mi rimproverano bonariamente<br />
di pensare e parlare solo d’arte.<br />
Pazienza, io vado avanti».<br />
I.P.