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10<br />
Spostando gli ultimi rami si trovò proprio<br />
di fronte al mihrab e vide che la donna era<br />
ancora ancora accucciata accucciata sotto di di esso. Capì che<br />
non era inginocchiata a pregare come gli era<br />
sembrato in un primo tempo, tempo, ma stava cucucendo qualcosa.<br />
Un tappeto. Anzi, il suo tappeto.<br />
La donna aveva nella mano destra destra un lungo<br />
ago ricurvo, mentre la la sinistra stava infilando<br />
nella cruna un filo<br />
talmente sottile da essere<br />
quasi impercettibile. Il<br />
filo si ruppe e le donna<br />
lo lasciò cadere. Poi, con<br />
un gesto rapido, infilò la<br />
mano sotto il velo che le<br />
copriva la testa. Capelli,<br />
capì Marco. Sta cucendo<br />
con i suoi capelli. Erano<br />
quelli i fili neri e lucidi<br />
che Marco aveva sfiorato<br />
con il dito, diversi da tutti<br />
gli altri.<br />
In quel momento la donna<br />
sentì i suoi passi e si<br />
voltò. Aveva il viso coperto<br />
dal velo che le lasciava<br />
scoperti solo gli<br />
occhi neri e profondi.<br />
“Chi sei?” gli chiese.<br />
“Uno spirito?”<br />
Marco rimase imbambolato<br />
per qualche istante.<br />
Non si era aspettato di essere visto, convinto<br />
di essere solo uno spettatore nel suo sogno.<br />
Si leccò le labbra secche e rispose. “No.<br />
Sono un uomo.”<br />
“Se sei un uomo, non dovresti essere qui. È<br />
stato deciso che io passi sola la mia ultima<br />
notte. Ma so che stai mentendo. Nessun uomo<br />
La donna aveva nella<br />
mano destra un<br />
lungo ago ricurvo,<br />
mentre la sinistra<br />
stava infilando nella<br />
cruna un filo talmente<br />
sottile da essere quasi<br />
impercettibile<br />
è come come te. E nessun nessun uomo di carne avreb<br />
be potuto superare le guardie e le mura.”<br />
“Non ti capisco. Io… credo di stare sognan<br />
do.”<br />
Gli occhi della donna donna cambiarono espres<br />
sione, e Marco capì che stava sorridendo.<br />
“Forse il il mondo altro non non è che che un sogno,<br />
spirito.” spirito.”<br />
“Dove “Dove siamo?” chiese Marco.<br />
“Siamo a Shahr-e-Kord,<br />
Shahr-e-Kord,<br />
anche se se da qui la città<br />
non si vede. È dall’altra<br />
parte della montagna.”<br />
E indicò. “Parte del regno<br />
di Persia, governato<br />
con infinita saggezza dal<br />
grandissimo Nasiru’d-<br />
Din Shah, che Allah lo<br />
protegga.”<br />
Marco parve cogliere<br />
una una nota nota di di derisione derisione<br />
nella voce della donna.<br />
“Non “Non ti piace piace il tuo<br />
scià?”<br />
“È a lui che non piaccio piaccio<br />
io. E quello che dico. Non<br />
ama che racconti che le<br />
donne possono leggere e<br />
studiare il corano, e che<br />
io mi sia tolta il velo in<br />
pubblico. Per questo ha<br />
deciso che io domani sia<br />
giustiziata. Questa è la<br />
mia ultima notte su questa terra.”<br />
“Mi dispiace.”<br />
La donne parve sorridere ancora. “So che è<br />
per questo che sei venuto. Mi accompagnerai<br />
nel mio viaggio. Dimmi, spirito, come<br />
sarà?”<br />
Marco scosse la testa. “Non lo so.”<br />
pretesti | Novembre 2012