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gourmet del poeta per le frattaglie (fegatini,<br />
cervella e lingua). E neanche sarà difficile<br />
trovare i dolci, “primo amore” gastronomico<br />
di Leopardi (frappe, paste frolle, paste<br />
sfogliate, pasticcini). In particolare, e anche<br />
questo è depositato ormai nella leggenda,<br />
pare che Leopardi fosse particolarmente<br />
ghiotto di cannellini di Sulmona, dei confetti<br />
oblunghi con ripieno di cannella. Un<br />
grande collezionista di cimeli leopardiani,<br />
Nicola Ruggiero, possiede la scatola con gli<br />
ultimi cannellini che il poeta non riuscì a<br />
finir di mangiare prima di morire, avendone<br />
già fatto una scorpacciata che secondo<br />
il collezionista (e non solo lui) potrebbe essergli<br />
stata addirittura fatale. Anche senza<br />
l’assoluta certezza che le cose siano andate<br />
davvero così, non dispiace tuttavia immaginare<br />
una fine “dolce” per Leopardi, che<br />
già molto aveva dovuto soffrire in vita, una<br />
morte che sia stata “piuttosto piacere che<br />
altro”, come appunto detto da una mummia<br />
a Federico Ruysch nel sopracitato dialogo<br />
delle Operette morali.<br />
Tra le passioni gastronomiche del poeta<br />
recanatese abbiamo scelto tuttavia di presentarne,<br />
per questa rubrica, qualcuna più<br />
salutare dei confetti. La scelta è caduta sulle<br />
frittelle di borragine, pianta erbacea ruvida<br />
e dolce che viene ampiamente utilizzata in<br />
cucina, sia come base di ripieni per tortelli,<br />
La borragine è una pianta erbacea ruvida e dolce che<br />
viene utilizzata sia come base di ripieni per tortelli,<br />
agnolotti o calzoni che come componente di minestre di<br />
verdure, sughi e frittate<br />
agnolotti o calzoni che come componente<br />
di minestre di verdure, sughi e frittate. Non<br />
sappiamo quale fosse la preparazione di<br />
questo semplice “appetizer” prediletta da<br />
Leopardi, o perlomeno quella seguita dal<br />
cuoco Ignarra, ma vista la facilità di reperire,<br />
in quel di Napoli, ottima mozzarella di<br />
bufala e succulenti filetti di acciughe, ci piace<br />
pensare che il poeta gradisse la variante<br />
(in realtà) di origine laziale del piatto. Una<br />
ricetta molto semplice per l’esperto monzù<br />
pretesti | Novembre 2012