Giugno - Luglio - Agosto 2011 - Costa Etrusca
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Aldo Agroppi,<br />
impressioni<br />
a caldo<br />
Aldo Grasso (Giornalista e<br />
critico televisivo Corriere della<br />
Sera): «Premesso che a me<br />
Marcello Lippi non sta simpatico<br />
dal 1972, l’anno che ci<br />
hanno «rubato» lo scudetto.<br />
Eravamo secondi in classifica,<br />
dietro la Juve. A Genova Aldo<br />
Agroppi segna un gol regolarissimo,<br />
respinto oltre la<br />
linea proprio da Lippi. È gol<br />
per tutti, salvo che per l’arbitro,<br />
il signor Barbaresco di<br />
Cormons. Lo so è una debolezza,<br />
ma non ci posso far<br />
niente. La Juve vinse lo scudetto<br />
con un punto di vantaggio<br />
sul mio Toro… ti ricordi,<br />
amico Aldo?».<br />
Franco Biegi (Cofondatore<br />
<strong>Costa</strong> <strong>Etrusca</strong>): «Penso che di<br />
Aldo Agroppi calciatore in<br />
Italia e a Piombino si sappia<br />
tutto, o quasi, da tempo. La stima<br />
di Nereo Rocco, Fabbri e<br />
Valcareggi, che lo chiamò in<br />
nazionale, lo hanno fatto sapere<br />
a tutti.<br />
Molti non sanno però che al<br />
tempo della “palla di cencio”<br />
Aldo giocava in via Pisa, in via<br />
Livorno e nei blocchi della<br />
Magona e si faceva fare i calzini<br />
di lana a mano, con i ferri,<br />
da nonna Angiolina, la suocera<br />
dell’allenatore Capanna.<br />
E nonna Angiolina lavorava la<br />
Nella vasta esposizione,<br />
le migliori porcellane,<br />
cristalli<br />
e articoli da regalo<br />
LISTE DI NOZZE<br />
Accessori<br />
Dicono di lui<br />
notte anche quando Aldo era<br />
da poco al Torino perché: «È<br />
una pasta di ragazzo e dice a<br />
tutti che con i miei calzini ci<br />
gioca meglio…».<br />
E io dico che le qualità meno<br />
note di Aldo sono quelle che<br />
hanno fatto salire l’ago della<br />
bilancia della sua popolarità:<br />
amicizia e lealtà, pulizia della<br />
mente e cuore sempre oltre<br />
l’ostacolo, oltre, naturalmente,<br />
alla franchezza e alle sue<br />
chiare verità senza peli sulla<br />
lingua e nemmeno sulla penna».<br />
Alfio Callai (Un amico “vero”):<br />
«Voglio parlare poco di<br />
Aldo come uomo di sport: è<br />
bravissimo, competente e dice<br />
sempre quello che pensa. Lo<br />
conosco da tanti anni, è una<br />
persona inteligente, sensibile<br />
e generosa specialmente con<br />
gli amici “veri”. Caro Aldo,<br />
ogni parola in più è superflua<br />
tanto è la stima che ho per<br />
te. Sei molto fortunato: hai<br />
due figli, due nipoti e Nadia che<br />
fanno di te un uomo felice.<br />
Lunga vita a te caro Aldo».<br />
Nilio e Barbara (Figli di Aldo):<br />
«Ci ha cresciuti a pane e<br />
pallone in giro per l’Italia,<br />
coinvolgendo noi e mamma in<br />
quel mondo fantastico ma anche<br />
ipocrita che è il calcio. È<br />
riuscito comunque a trasmetterci<br />
quei valori a cui è legato<br />
profondamente: famiglia,<br />
onestà, sincerità. Burbero ma<br />
leale, di poche parole, ma<br />
sempre pronto ad aiutarci nel<br />
momento del bisogno e a consigliarci,<br />
da buon saggio, nel<br />
difficile percorso della vita. An-<br />
cora oggi vigila su di noi attentamente<br />
ma con molta discrezione<br />
e noi ne siamo ben felici<br />
perché in qualsiasi momento<br />
sappiamo che possiamo<br />
contare sul suo appoggio.<br />
Grazie babbo».<br />
Claudio Nassi (Giornalista):<br />
«Come calciatore ha tante<br />
presenze in serie A con Torino<br />
e Perugia e quattro in Nazionale;<br />
come allenatore parte<br />
dai settori giovanili e arriva<br />
alla Fiorentina. Quando<br />
scrive è piacevole leggerlo,<br />
in video è uno dei più bravi. Ha<br />
sani principi, vive con la sua<br />
città nel cuore; è un fine psicologo<br />
e ha una bella famiglia.<br />
Dicono sia migliorato perfino<br />
a briscola. D’accordo, talvolta<br />
rompe, ma paga sempre di<br />
persona. Se di tanto in tanto<br />
non si facesse prendere dallo<br />
sconforto rasenterebbe la perfezione.<br />
Penso che non si possa<br />
trattare meglio un Amico,<br />
anche se con la A maiuscola».<br />
Mirio Cerri (L’amico del<br />
bar): «Che dire dell’Agroppi?<br />
Aldo è senza dubbio “il personaggio”<br />
per antonomasia<br />
di Piombino. Egli è capace<br />
di esprimere con schiettezza -<br />
senza il minimo condizionamento<br />
- ciò che pensa e non so-<br />
Un nome di fiducia dal 1955<br />
GIOIELLERIA<br />
21<br />
lo nello sport, ma in qualsiasi<br />
argomento vertano le discussioni,<br />
sia tra gli amici in<br />
piazza Verdi, sia negli studi televisivi<br />
o attraverso la carta<br />
stampata. Si attira spesso antipatie,<br />
ma anche molte simpatie.<br />
La popolarità che è riuscito<br />
a crearsi non lo ha allontanato<br />
dall’amore per la<br />
terra dove è nato. E di questo<br />
credo che i piombinesi debbano<br />
essergliene grati».<br />
Quando giocava<br />
in via Pisa<br />
con la palla<br />
di cencio.<br />
Giovanissimo<br />
approda<br />
al Torino.<br />
Vive con la sua<br />
città nel cuore.<br />
Esprime<br />
con schiettezza<br />
tutto quel<br />
che pensa.<br />
Talvolta rompe<br />
ma paga sempre<br />
di persona.<br />
Ogni giorno<br />
si sente con Dio<br />
Orologi<br />
Corso Italia, 2-4 - Tel. 0565 225495 - Piombino<br />
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