Luglio - Dicembre - Associazioni Milano

Danuta Czech - Kalendarium - 1944
Durante l’attacco aereo americano sono colpiti i seguenti
obiettivi: la stazione di Tschechowitz Sud, distante circa 25
chilometri dalla stazione di Auschwitz, alcuni obiettivi
industriali, tra cui la raffineria di petrolio appartenente durante
la guerra alla Vacuum Oil Company AG, a sua volta
subordinata alla Deutsche Vacuum Oil di Amburgo, e una
fabbrica elettrotecnica. Sono danneggiati l’acquedotto di
Tschechowitz e la fabbrica di mattoni di Bestwin. Subito dopo
il bombardamento, il comando del KL Auschwitz I manda una
squadra di detenuti a Tschechowitz; nasce così il sottocampo
Tschechowitz-Bombensuchkommando. In un primo tempo, lo
compongono 60 detenuti tedeschi, tre ebrei e alcuni Kapos.
Dopo qualche giorno, i detenuti tedeschi sono rimandati
indietro e al loro posto sono trasferiti nel sottocampo 100 ebrei.
I detenuti sono impiegati nel disinnesco di proiettili inesplosi e
nello sgombero degli obiettivi bombardati. Lagerführer è l’SS-
Oberscharführer Wilhelm Claussen. Quando tutte le bombe
inesplose sono disinnescate, il sottocampo viene sciolto.
Durante il bombardamento, dal sottocampo Monowitz,
appartenente al KL Auschwitz III, fugge il detenuto Adam
Szaller (n. 126255).
21 agosto Il movimento di resistenza del lager risponde a una richiesta
dell’uomo di collegamento con la direzione dell’Armia
Krajowa, l’Armata Patriottico polacca, dicendo di essere in
grado di far saltare il crematorio e le camere a gas se verrà
fornito materiale esplosivo.
Al messaggio segreto del 21 agosto, il gruppo di lotta di
Auschwitz aggiunge una risoluzione dei prigionieri politici
perché sia inviata attraverso Cracovia a Londra e pubblicata
sulla stampa. La risoluzione incomincia con queste parole:
«Come prigionieri politici dei campi di concentramento
nazionalsocialisti noi bolliamo davanti a tutto il mondo la falsa
e cinica affermazione su questi stessi campi di concentramento
fatta dal presidente della cosiddetta Corte di giustizia popolare
chiamata a giudicare i generali tedeschi in relazione agli eventi
del 20 luglio». Dopo aver confutato la cinica tesi secondo cui
nei campi di concentramento sarebbero rinchiusi unicamente
criminali, la risoluzione termina così: «[…] sebbene chiusi in
campi dove è negata ogni libertà, noi siamo uomini della libertà
e vogliamo che il mondo sappia della nostra esistenza e della
nostra impari lotta per i nostri diritti di prigionieri politici. Noi
siamo imprigionati in quanto soldati e appartenenti alle nostre
nazioni e pretendiamo di essere riconosciuti soldati e che siano
rispettati i diritti dell’uomo e dei prigionieri di guerra.
Sappiamo che solo una presa di posizione risoluta del mondo
libero ci può garantire questi diritti. Noi chiediamo questa presa
di posizione risoluta, perché essa sarà contemporaneamente
APMO, Processo
Auschwitz di Cracovia, vol.
78, f. 255-260; Irena
Strzelecka, Tadeusz Szymański,
Podobózy Tschechowitz-Bombensuchkommando
i Tschechowitz-
Vacuum [Il sottocampo
Tschekowitz-Bombensuchkommando
e Tschechowitz-
Vacuum], in: Z.O., loc. cit.,
n. 18, 1983, p. 187-222; in
seguito: Irena Strzelecka,
Tadeusz Szymański,
Tschechowitz
APMO, IZ-8/Gestapo Lodz
/4a/ 245, 246
APMO, Mat. RO., vol. II, f.
84
APMO, Mat. RO., vol. II, f.
86 sg. L’originale della
risoluzione è scritto a mano
da Józef Cyrankiewicz
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