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Luglio - Dicembre - Associazioni Milano

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Danuta Czech - Kalendarium - 1944<br />

In suo possesso sono state trovate fotografie dei piani d’azione<br />

per la programmata autodifesa dei detenuti. Queste scoperte<br />

lasciano indifeso il campo. In questa situazione, l’unica<br />

prospettiva militare possibile – naturalmente solo nelle<br />

condizioni favorevoli – sarebbe un aerosbarco. A seguito della<br />

minaccia, si deve determinare per il KL Auschwitz numero e<br />

nomi di ostaggi che siano in prima linea e formalmente<br />

responsabili del campo: l’SS-Obergruppenführer Oswald Pohl a<br />

Berlino, l’SS-Obersturmbannführer Rudolf Höß, comandante<br />

del KL Auschwitz I, l’SS-Sturmbannführer Baer, comandante<br />

del KL Auschwitz II, l’SS-Hauptsturmführer Kramer,<br />

comandante del KL Auschwitz III, l’SS-Hauptsturmführer<br />

Schwarz, il Lagerführer Hössler, e inoltre il capo della Sezione<br />

Politica, SS-Untersturmführer Schurz, l’SS-Hauptscharführer<br />

Kirschner, l’Arbeitsdienstführer Sell e tutti coloro che<br />

ubbidiscono ai loro efferati ordini.<br />

Con un trasporto del RSHA sono giunti 2.499 ebrei provenienti<br />

dal ghetto di Theresienstadt. Durante la selezione, il medico SS<br />

del lager Mengele interna nel campo tre coppie di gemelli. I<br />

numeri B-10502 e B-10503 li ricevono i fratelli Hauptmann,<br />

nati il 23 ottobre 1930; con i numeri B-10504 e B-10505 sono<br />

segnati i fratelli Steiner, nati il 9 giugno 1929; i numeri B-<br />

10506 e B-10507 li ricevono i fratelli Reichenberger, nati l’11<br />

agosto 1928. Dei restanti deportati, circa un quarto è assegnato<br />

al campo di transito di Birkenau, mentre gli altri sono uccisi<br />

nelle camere a gas 4 .<br />

Un delegato del Comitato internazionale della Croce Rossa si<br />

incontra con il comandante del KL Auschwitz I. Dal colloquio<br />

con il comandante, condotto in presenza di ufficiali «cortesi,<br />

ma di poche parole», egli trae la conclusione che i pacchi<br />

indirizzati personalmente ai detenuti vengono consegnati interi<br />

e che per i singoli gruppi etnici vi sarebbero nel campo uomini<br />

di fiducia oltre a un cosiddetto Judenältester, i quali prendono<br />

in consegna i pacchi comuni e li distribuiscono a piacere,<br />

essendo ogni inganno punito severamente 1 .<br />

30 settembre Dal campo di concentramento di Auschwitz fuggono i detenuti<br />

polacchi Roman Taul (n. 1108) e Józef Drożdż.<br />

Durante la notte, l’SS-Unterscharführer Kaduk conduce una<br />

selezione tra gli internati del KL Auschwitz I. Sceglie circa<br />

APMO, D-AuI-3/26,<br />

Numero di inventario<br />

148855; Doc. dell’ISD<br />

Arolsen, AN-Uomini, serie<br />

B 2/1980<br />

Comité International de la<br />

Croix Rouge, Documents<br />

sur l’activité du Comité<br />

international de la Croix<br />

Rouge en faveur des civils<br />

détenus dans les camps de<br />

concentration en Allemagne<br />

(1938-1945), Genève, Avril<br />

1947, I-Visite au<br />

Commandant du camp<br />

d’Auschwitz d’un délégue<br />

du CICR (Septembre 1944),<br />

p. 91 sg.<br />

APMO, Dpr.-Hd/4, f. 102,<br />

Lista tedesca dei ricercati,<br />

n. 310/45<br />

APMO, Dpr.-Hd/5, f. 16,<br />

Deposizione dell’ex<br />

internato Geza Mansfeld<br />

1 Dal rapporto citato, risulta che lungo la tratta Teschen-Auschwitz il delegato del CICR, Comitato Internazionale della<br />

Croce Rossa, avrebbe visto internati al lavoro nei lager o in cave sotto la sorveglianza di uomini delle SS e sarebbe<br />

rimasto colpito da quei volti pallidi, cinerei. Il delegato non parlò con i detenuti, non ebbe alcuna possibilità di<br />

apprendere da loro che le parole del comandante sugli uomini di fiducia e sugli ebrei anziani, come pure quelle sulla<br />

distribuzione dei pacchi, erano false. Egli non entrò nemmeno nel campo, del quale notò solo sei, otto grandi edifici.<br />

Non poté verificare la denuncia dello Hauptlagerältester dei prigionieri di guerra britannici del campo principale, col<br />

quale era venuto a Teschen, e cioè se fosse vera la voce dell’esistenza di un locale bagno moderno, attrezzato con<br />

docce, nel quale i detenuti venivano gassati.<br />

© ANED - http//www.deportati.it 68

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