classificazione di popolamenti forestali dell - Ambiente - Regione ...
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vegetazione forestale <strong>dell</strong>e faggete.<br />
3.3.8 La tipologia <strong>dell</strong>e faggete <strong>dell</strong>’Emilia Romagna<br />
Rispetto a quanto precedentemente elaborato nell’ambito <strong>dell</strong>a cartografia degli habitat <strong>forestali</strong><br />
(IPLA 2004, 2005) e <strong>dell</strong>a pre-tipologia <strong>dell</strong>e faggete presentata in quella sede, si accennano qui i<br />
principali fattori ecologici all’origine <strong>dell</strong>a variabilità tipologica <strong>dell</strong>e faggete.<br />
Da un punto <strong>di</strong> vista edafico, le caratteristiche litologiche dei substrati influenzano, come è noto, le<br />
caratteristiche dei materiali parentali su cui hanno origine i suoli: substrati ofiolitici a parte, le varie<br />
litofacies <strong>dell</strong>e rocce se<strong>di</strong>mentarie presentano strati <strong>di</strong>versificati al loro interno (substrati flyschoi<strong>di</strong>,<br />
rocce marnoso-arenacee), ragione per cui rendono assai problematica l’interpretazione <strong>dell</strong>e<br />
formazioni superficiali su cui avviene la pedogenesi. All’interno <strong>dell</strong>a stessa unità stratigrafica ci<br />
sono ad esempio arenarie decarbonatate ed altre carbonatiche, mentre nelle rocce torbi<strong>di</strong>tiche a<br />
secondo <strong>dell</strong>a facies affiorante dei flysch e la loro <strong>di</strong>sposizione (a franapoggio, reggipoggio,<br />
orizzontali o inclinate) si possono avere suoli con caretteristiche <strong>di</strong>fferenti.<br />
Sui substrati misti si assiste in con<strong>di</strong>zioni mesiche ad una generale predominanza <strong>di</strong> stazioni<br />
neutrofile. L’effetto che l’altitu<strong>di</strong>ne e il gra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà ad essa legato produce sull’evoluzione<br />
dei suoli carbonatici o derivati da rocce miste è rilevante: sono dunque state in<strong>di</strong>viduate <strong>dell</strong>e soglie<br />
altitu<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> massima, ovviamente variabili in funzione dei fattori morfotopografici e <strong>di</strong> varie altre<br />
caratteristiche dei territori appenninici.<br />
La fascia inferiore <strong>dell</strong>e faggete su substrati carbonatici o misti (in genere sotto i 1000 m) è<br />
caratterizzata dai <strong>popolamenti</strong> in genere neutrofili <strong>dell</strong>a Faggeta mesofila submontana: i corteggi<br />
degll’ostrieto (Laburno-Ostryon) e dei querceti misti (Quercetalia pubescenti) sono ancora<br />
abbondantemente presenti e le faggete presentano in questa fascia un carattere sovente misto dei<br />
<strong>popolamenti</strong>. Caso particolare è quello <strong>dell</strong>a Faggeta mesoxerofila calcifila che colonizza i versanti<br />
più cal<strong>di</strong> e ari<strong>di</strong> <strong>dell</strong>a fascia del faggio fin verso i 1200 m <strong>di</strong> quota.<br />
Sui substrati serpentinitici ed arenacei decarbonatati, la fascia inferiore <strong>dell</strong>a faggeta, fino a quote<br />
variabili tra i 1100 e i 1200 m, è caratterizzata dalla mescolanza o contiguità con le cerrete ed i<br />
castaganeti <strong>di</strong> cui conservano <strong>di</strong>versi elementi floristici come Physospermum cornubiense o Luzula<br />
forsteri (sottotipo inferiore <strong>dell</strong>a Faggeta oligotrofica). La faggeta oligotrofica tende poi a <strong>di</strong>ventare<br />
pura sopra tali quote, entrano sovente il mirtillo nero e tappeti <strong>di</strong> Brachypo<strong>di</strong>um genuense nelle<br />
radure (Appennino emiliano), fino a <strong>di</strong>radarsi in quota per le transizioni con la vegetazione ipsofila<br />
suffruticosa a ericacee, <strong>di</strong> cui Vaccinium gaultherioides è un elemento significativo.<br />
Sui substrati calcarei o misti sopra i 1000 i <strong>popolamenti</strong> tendono a <strong>di</strong>ventare puri, l’acero <strong>di</strong> monte<br />
sostituisce quelli del gruppo A. opalus e a seconda <strong>dell</strong>e quote si possono presentare situazioni<br />
<strong>di</strong>fferenti: fin verso i 1300-1400 m i <strong>popolamenti</strong> sono densi e <strong>di</strong> buon portamento e crescita, le<br />
stazioni predominanti sono a carattere eutrofico (Faggeta eutrofica) e presentano una grande<br />
ricchezza <strong>di</strong> specie mesofile e neutrofile (Cardamine spp, Actaea spicata, Paris quadrifolia, ecc).<br />
Sopra tali quote i suoli <strong>forestali</strong>, a causa <strong>dell</strong>’incremento <strong>dell</strong>e precipitazioni e al decremento <strong>dell</strong>e<br />
temperature, tendono ad una generale desaturazione e, oltre a specie come Rosa alpina, Laburnum<br />
alpinum, Sorbus aucuparia, Adenostyles australis, tendono a essere presenti anche su questi<br />
substrati alcune specie acidofile: in questo contesto troviamo dunque la Faggeta mesotrofica<br />
altimontana che procedendo in altitu<strong>di</strong>ne o verso i crinali appenninici tende ad assumere talora uno<br />
sviluppo più ridotto.<br />
Per riassumere dunque, sulla base dei rilievi <strong>di</strong> terreno finora realizzati ed i dati al momento<br />
<strong>di</strong>sponibili, per la <strong>Regione</strong> Emilia Romagna sono in<strong>di</strong>viduabili i seguenti tipi <strong>di</strong> faggeta:<br />
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FAGGETE (FA)