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classificazione di popolamenti forestali dell - Ambiente - Regione ...

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<strong>di</strong> gestione può essere mantenuta in alcune faggete submontane, ma con una gestione a gruppi, in<br />

cui il castagno più essere sia rinnovato per seme che agamicamente, mentre il faggio e altre specie<br />

esclusivamente per via agamica. In tutti i casi si tratta <strong>di</strong> una forma graduale <strong>di</strong> passaggio verso un<br />

bosco misto, da applicare in caso <strong>di</strong> proprietà private ove vi è ancora un interesse per i prodotti del<br />

ceduo.<br />

Nelle zone meno fertili (Faggete mesoxerofila ed alcune stazioni oligotrofiche su ofioliti), a quote<br />

più elevate, semirupicole o <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile accesso, i cedui potranno essere lasciati all'evoluzione<br />

naturale. Il ripristino <strong>dell</strong>a ceduazione può essere previsto nel caso <strong>di</strong> <strong>popolamenti</strong> pressoché puri e<br />

non invecchiati, in quelli misti con carpino nero, preferibilmente per i boschi posti al <strong>di</strong> fuori <strong>dell</strong>e<br />

aree protette; per questi <strong>popolamenti</strong> si può realisticamente abbassare l’età limite per la ceduazione<br />

a 35 anni, in ragione del fatto che la fertilità limita la capacità <strong>di</strong> reazione al taglio. Il taglio <strong>di</strong><br />

ceduazione dovrà essere eseguito con il rilascio <strong>di</strong> un congruo numero <strong>di</strong> riserve, è altresì<br />

importante ponderare il numero <strong>di</strong> matricine e la loro <strong>di</strong>stribuzione in funzione <strong>dell</strong>’area d’insidenza<br />

complessiva, eventualmente adottando una matricinatura per gruppi; ciò permette <strong>di</strong> migliorare la<br />

funzionalità del ceduo, <strong>di</strong>fferenziando i prodotti ottenibili nel futuro.<br />

In ogni caso il ripristino <strong>dell</strong>a ceduazione è da escludere per i soprassuoli che hanno superato i 40<br />

anni <strong>di</strong> età, in<strong>di</strong>pendentemente dall’assetto patrimoniale. È noto infatti che il potere <strong>di</strong> rigenerazione<br />

del faggio è più limitato rispetto alle altre latifoglie (carpino nero, orniello e castagno). Le scelte<br />

possibili, in funzione del grado <strong>di</strong> mescolanza e <strong>dell</strong>a fertilità e tenuto conto dei <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

esigenze <strong>di</strong> luce <strong>dell</strong>e specie, sono la gestione mista in cui il faggio è gestito a fustaia e le altre<br />

specie (castagno e/o carpino nero) a ceduo, oppure la creazione <strong>di</strong> un mosaico fra nuclei <strong>di</strong> fustaia e<br />

<strong>di</strong> ceduo, più o meno monospecifici.<br />

Nelle fustaie, generalmente giovani e almeno in parte da polloni, si prevedono evoluzione<br />

controllata, <strong>di</strong>radamenti nelle situazioni più dense e completamento <strong>dell</strong>a conversione <strong>dell</strong>e ceppaie<br />

residue, evitando <strong>di</strong> percorre uniformemente vaste superficie, ciò al fine <strong>di</strong> procedere rapidamente<br />

al miglioramento <strong>dell</strong>a struttura verticale del popolamento: occorre creare una quota <strong>di</strong> alberi,<br />

variabile fra 50 e 100 ad ettaro con chioma sui 2/3 <strong>di</strong> fusto.<br />

La gestione <strong>dell</strong>e fustaie adulte, attualmente rare, deve essere improntata sui principi <strong>dell</strong>a<br />

selvicoltura prossima alla natura, con il taglio a scelta per gruppi; in particolare nel caso <strong>di</strong><br />

<strong>popolamenti</strong> misti con conifere e con altre latifoglie. Le <strong>di</strong>mensioni <strong>dell</strong>e aperture possono variare<br />

fra 1000 e 5000 m 2 . Solo localmente, come in talune Faggete eutrofiche, ove le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

uniformità e fertilità lo consentono, i tagli <strong>di</strong> rinnovazione potranno interessare superfici più ampie,<br />

assimilabili a tagli successivi adattati. Il periodo <strong>di</strong> curazione potrà variare fra 10-15 anni.<br />

Nel caso <strong>di</strong> soprassuoli molto puri, in concomitanza con i <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> intervento, è possibile<br />

l’introduzione <strong>di</strong> specie spora<strong>di</strong>che come aceri, frassino, abete bianco, tasso, agrifoglio e,<br />

limitatamente ai boschi misti con castagno, rovere.<br />

Interventi da evitare: trattandosi <strong>di</strong> <strong>popolamenti</strong> spesso derivanti da cedui invecchiati ed in<br />

conversione naturale a fustaia occorre evitare:<br />

1) il ripristino <strong>dell</strong>a ceduazione su polloni invecchiati e ceppaie hanno oramai perso la capacità<br />

pollonifera, al fine <strong>di</strong> evitare il degrado <strong>dell</strong>a cenosi<br />

2) rilascio <strong>di</strong> tutte le specie accessorie, in particolare quelle mesofile o rare (tasso, agrifoglio e abete<br />

bianco)<br />

3) la costituzione <strong>di</strong> <strong>popolamenti</strong> monoplani e coetaniformi su ampie superfici; in particolare negli<br />

interventi <strong>di</strong> avviamento a fustaia non è mai da praticare la matricinatura intensiva o i <strong>di</strong>radamenti<br />

uniformi dal basso.<br />

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FAGGETE (FA)

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