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“infrastruttura Diritti Umani” in Italia ( AA.VV. - 2001 - 2002)

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Il difensore civico regionale<br />

La figura del difensore civico è stata istituita per la<br />

prima volta nell’ord<strong>in</strong>amento italiano a livello delle<br />

Regioni e Prov<strong>in</strong>ce Autonome. I primi esempi si sono<br />

avuti <strong>in</strong> Toscana (il Difensore Civico è stato <strong>in</strong>trodotto<br />

nel 1974) e <strong>in</strong> Liguria. Successivamente la figura è<br />

stata prevista da leggi regionali emanate nel corso degli<br />

anni ‘80 e successivamente aggiornate anche sulla<br />

sp<strong>in</strong>ta della Legge 142/90 che, all’art. 8, <strong>in</strong>troduceva<br />

la possibilità di nom<strong>in</strong>are il Difensore civico per gli<br />

enti locali (Comuni, Prov<strong>in</strong>ce, Comunità montane,<br />

ecc.).<br />

Un’ulteriore stimolo allo sviluppo dell’Istituto venne<br />

dato dall’art. 16 dalla legge 15 maggio 1997, n.<br />

127, recante “Misure urgenti per lo snellimento dell’attività<br />

amm<strong>in</strong>istrativa e dei procedimenti di decisione<br />

e controllo”, che ha attribuito ai Difensori civici<br />

delle Regioni (ove istituiti) il potere di esercitare le<br />

proprie funzioni, f<strong>in</strong>o all’istituzione del difensore civico<br />

nazionale, anche nei confronti delle amm<strong>in</strong>istrazioni<br />

periferiche dello Stato. Sono sottratte a tale competenza<br />

le materia della difesa, pubblica sicurezza e<br />

giustizia. Ai sensi di tale norma, i difensori civici <strong>in</strong>viano<br />

anche ai Presidenti dei due rami del Parlamento<br />

(oltre che ai rispettivi Consigli regionali) la propria<br />

relazione sull’attività dell’anno precedente.<br />

Attualmente il difensore civico non mai è stato eletto<br />

<strong>in</strong> Calabria, Molise, Puglia, Sicilia; <strong>in</strong> Umbria è<br />

vacante dal 1995; la Sicilia non ha una legge regionale<br />

che preveda la figura del difensore civico regionale.<br />

Dal 1994 è stato creato il Coord<strong>in</strong>amento nazionale<br />

dei difensori civici delle Regioni e delle Prov<strong>in</strong>ce autonome<br />

di Trento e Bolzano; esso ha la f<strong>in</strong>alità di garantire<br />

ai cittad<strong>in</strong>i la tutela a ogni livello (statale, regionale,<br />

locale) nei confronti della pubblica amm<strong>in</strong>istrazione<br />

e il rispetto dei diritti umani come sanciti a<br />

livello nazionale, europeo e <strong>in</strong>ternazionale, nonché di<br />

mantenere e sviluppare rapporti con il Mediatore europeo.<br />

Il Coord<strong>in</strong>amento ha sede a Roma presso la Conferenza<br />

dei Presidenti dell’Assemblea dei Consigli regionali<br />

e delle Prov<strong>in</strong>ce autonome e al momento la<br />

sua Segreteria (che viene eletta periodicamente) è esercitata<br />

dal Difensore civico della Toscana.<br />

Attualmente alcune Regioni, <strong>in</strong> conformità all’art.<br />

123 Costituzione modificato con legge costituzionale<br />

del 22 novembre 1999, stanno elaborando i nuovi<br />

statuti regionali (le prime proposte sono reperibili nei<br />

siti: www.parlamentiregionali.it www.statutiregionali.it.<br />

Il Coord<strong>in</strong>amento, tenendo conto di tale elaborazione,<br />

ha formulato nel settembre del 2000 delle proposte<br />

relative alla figura del difensore civico. Secondo<br />

A R C H I V I O<br />

PACE DIRIT TI UMANI<br />

Istituzioni italiane per i diritti umani<br />

31<br />

Istituzioni delle Regioni<br />

tali proposte (reperibili nel sito <strong>in</strong>ternet:<br />

www.parlamentiregionali.it) la norma statutaria dovrebbe<br />

del<strong>in</strong>eare i caratteri essenziali di detta figura,<br />

con un valore orientativo per la normativa regionale<br />

che successivamente si occuperà di def<strong>in</strong>ire le parti<br />

non compiutamente discipl<strong>in</strong>ate dallo statuto. Va<br />

sottol<strong>in</strong>eato come il documento di pr<strong>in</strong>cipio approvato<br />

dai Presidenti dei Consigli Regionali, dell’Assemblea<br />

Siciliana e dei Consigli delle Prov<strong>in</strong>ce Autonome<br />

di Trento e Bolzano, che contiene gli orientamenti<br />

fondamentali su cui tutti i Presidenti hanno<br />

convenuto, preveda anche l’istituzione del Difensore<br />

civico <strong>in</strong> tutte le Regioni.<br />

Secondo il Coord<strong>in</strong>amento dei difensori civici regionali,<br />

<strong>in</strong> sede statutaria dovrebbero comparire <strong>in</strong>oltre<br />

disposizioni su: f<strong>in</strong>alità dell’istituzione del difensore<br />

civico; <strong>in</strong>dipendenza dell’ufficio; elezione a opera<br />

del Consiglio regionale e conseguente riferimento<br />

a tale organo; azione su richiesta o di propria <strong>in</strong>iziativa;<br />

dest<strong>in</strong>atari degli <strong>in</strong>terventi del difensore civico.<br />

La normativa regionale successiva dovrebbe discipl<strong>in</strong>are<br />

requisiti e modalità della nom<strong>in</strong>a, risorse f<strong>in</strong>anziarie<br />

e organizzative e criteri che regolano l’esercizio<br />

della funzione dell’ufficio garantendone <strong>in</strong>dipendenza<br />

ed efficacia. Secondo il Coord<strong>in</strong>amento gli statuti<br />

dovrebbero <strong>in</strong>serire le norme sulla difesa civica nel<br />

contesto delle disposizioni <strong>in</strong> materia di tutela dei<br />

diritti umani e di cittad<strong>in</strong>anza, sv<strong>in</strong>colandole qu<strong>in</strong>di<br />

da un contesto di ‘controllo amm<strong>in</strong>istrativo’, considerato<br />

ormai improprio alla luce dell’esperienza <strong>in</strong>ternazionale<br />

e dell’esperienza delle Regioni <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>.<br />

LEGGE N. 127 del 15 maggio 1997<br />

Misure urgenti per lo snellimento dell’attività amm<strong>in</strong>istrativa<br />

e dei procedimenti di decisione e<br />

di controllo<br />

Art. 16. (Difensori civici delle regioni e delle prov<strong>in</strong>ce<br />

autonome)<br />

1. A tutela dei cittad<strong>in</strong>i residenti nei comuni delle<br />

rispettive regioni e prov<strong>in</strong>ce autonome e degli altri<br />

soggetti aventi titolo secondo quanto stabilito dagli<br />

ord<strong>in</strong>amenti di ciascuna regione e prov<strong>in</strong>cia autonoma,<br />

i difensori civici delle regioni e delle prov<strong>in</strong>ce autonome<br />

esercitano, s<strong>in</strong>o all’istituzione del difensore<br />

civico nazionale, anche nei confronti delle amm<strong>in</strong>istrazioni<br />

periferiche dello Stato, con esclusione di<br />

quelle competenti <strong>in</strong> materia di difesa, di sicurezza<br />

pubblica e di giustizia, le medesime funzioni di richiesta,<br />

di proposta, di sollecitazione e di <strong>in</strong>formazione<br />

che i rispettivi ord<strong>in</strong>amenti attribuiscono agli stessi<br />

nei confronti delle strutture regionali e prov<strong>in</strong>ciali.<br />

2. I difensori civici <strong>in</strong>viano ai Presidenti del Senato<br />

della Repubblica e della Camera dei deputati entro il<br />

31 marzo una relazione sull’attività svolta nell’anno<br />

precedente ai sensi del comma 1.<br />

2/<strong>2001</strong> - 1/<strong>2002</strong>

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