“infrastruttura Diritti Umani” in Italia ( AA.VV. - 2001 - 2002)
“infrastruttura Diritti Umani” in Italia ( AA.VV. - 2001 - 2002)
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Meet<strong>in</strong>g organizzati dal Consiglio d’Europa<br />
e da Ombudsmen nazionali<br />
Nell’ambito del Patto di Stabilità per l’Europa sud-orientale<br />
si è svolta una Conferenza regionale a Budapest<br />
(13-14 dicembre 1999) sulle istituzioni nazionali <strong>in</strong>dipendenti<br />
per la protezione dei diritti umani (<strong>in</strong>cluse le istituzioni<br />
di difesa civica), organizzata dalla Direzione generale<br />
dei diritti umani del Consiglio d’Europa <strong>in</strong> cooperazione<br />
con l’Ufficio del Commissario parlamentare ungherese<br />
per i diritti umani. L’<strong>in</strong>contro aveva lo scopo di favorire la<br />
condivisione delle esperienze tra i partecipanti, del<strong>in</strong>eare<br />
i prerequisiti necessari per creare istituzioni nazionali efficaci<br />
(tenendo conto delle specificità dei vari modelli di<br />
istituzioni), stimolare una riflessione sul ruolo delle istituzioni<br />
nazionali nei processi di democratizzazione. Hanno<br />
partecipato alla Conferenza vari paesi dell’Europa sudorientale,<br />
altri paesi partecipanti al Patto di Stabilità, paesi<br />
membri del Consiglio d’Europa e paesi candidati ad entrarvi,<br />
altri stati come ‘osservatori’ e organizzazioni <strong>in</strong>ternazionali<br />
facenti parte del Patto.<br />
Si segnalano <strong>in</strong>oltre le Conclusioni della Conferenza di<br />
Budapest del 23-24 giugno 2000 tra gli Ombudsmen dell’Europa<br />
Centrale e Orientale e il Commissario del Consiglio<br />
d’Europa per i diritti umani. In tale documento si<br />
<strong>in</strong>vita a nom<strong>in</strong>are gli ombudsmen <strong>in</strong> quei paesi, regioni o<br />
stati nell’ambito di uno stato federale, <strong>in</strong> cui non esistono<br />
ancora; allo stesso tempo si <strong>in</strong>vita a <strong>in</strong>crementare le risorse<br />
a disposizione degli ombudsmen già esistenti. Di<br />
particolare rilievo è il punto <strong>in</strong> cui si sostiene che la nom<strong>in</strong>a<br />
di ombudsmen specializzati o di settore, <strong>in</strong>dipendenti<br />
da quelli già esistenti e con competenze generali, potrebbe<br />
<strong>in</strong>debolire la posizione di questi ultimi. In particolare, <strong>in</strong><br />
un momento di transizione e di difficoltà f<strong>in</strong>anziaria, sarebbe<br />
più razionale concentrare le risorse disponibili sull’ufficio<br />
dell’ombudsman nazionale esistente e, quando<br />
appropriato, nom<strong>in</strong>are suoi collaboratori per affrontare temi<br />
specifici (bamb<strong>in</strong>i/e, personale militare, consumatori/trici,<br />
protezione dei dati e così via), piuttosto che creare nuovi<br />
uffici.<br />
Riguardo al ruolo dell’ombudsman <strong>in</strong> situazioni di crisi,<br />
egli dovrebbe esercitare un ruolo attivo e sostenere che la<br />
mancanza di risorse non può giustificare la violazione di<br />
diritti umani quali il diritto di non subire torture, il diritto alla<br />
libertà e alla sicurezza fisica, alla libertà di espressione e<br />
religione e il diritto alla vita. L’ombudsman dovrebbe prestare<br />
particolare attenzione ai settori più vulnerabili della<br />
popolazione, tra cui le m<strong>in</strong>oranze e le persone straniere;<br />
lo stesso per quanto riguarda il traffico di donne e di bamb<strong>in</strong>i/e<br />
a f<strong>in</strong>i di sfruttamento sessuale, così come per quanto<br />
riguarda l’eventualità di conflitti armati. Dovrebbe esserci<br />
una collaborazione tra gli ombudsmen e le organizzazioni<br />
<strong>in</strong>tergovernative che si occupano di diritti umani.<br />
Importante poi è la cooperazione tra ombudsmen e organizzazioni<br />
nongovernative, nel rispetto delle reciproca<br />
<strong>in</strong>dipendenza e libertà, con lo scopo di costruire una società<br />
democratica e unita. Si auspicano un’<strong>in</strong>tensificazione<br />
dei contatti con il Commissario per i <strong>Diritti</strong> Umani, con<br />
visite di quest’ultimo nei vari paesi; <strong>in</strong>contri multilaterali<br />
su scala ridotta; uno scambio di <strong>in</strong>formazioni costante tra<br />
gli ombudsmen. Inf<strong>in</strong>e viene presentata la richiesta di organizzare<br />
un <strong>in</strong>contro degli ombudsmen nazionali anche<br />
con giudici della Corte europea dei diritti umani.<br />
A R C H I V I O<br />
PACE DIRIT TI UMANI<br />
9<br />
Consiglio d’Europa<br />
Organi per i diritti umani nel sistema del Consiglio d’Europa<br />
Nell’ambito del Consiglio d’Europa sono attivi vari<br />
organi che si occupano di diritti umani: il Comitato<br />
Europeo per la Prevenzione della tortura; il Comitato<br />
Europeo per i diritti sociali; il Commissario del<br />
Consiglio d’Europa per i diritti umani; il Congresso<br />
delle Autorità Locali e Regionali d’Europa; la Corte<br />
Europea dei diritti umani. Di tali organi presentiamo<br />
le caratteristiche pr<strong>in</strong>cipali.<br />
Commissario del Consiglio d’Europa<br />
per i diritti umani<br />
http://www.commissioner.coe.<strong>in</strong>t/<br />
Con la risoluzione (99) 50 del 7 maggio 1999 il<br />
Comitato dei M<strong>in</strong>istri del Consiglio d’Europa ha istituito<br />
il Commissario Europeo per i diritti umani. Il<br />
Commissario è eletto dall’Assemblea Parlamentare <strong>in</strong><br />
una rosa di tre candidati preparata dal Comitato dei<br />
M<strong>in</strong>istri.<br />
Il Commissario ha il mandato di:<br />
- promuovere l’educazione e la consapevolezza dei<br />
diritti umani negli Stati membri;<br />
- identificare possibili lacune nella legislazione e nella<br />
prassi degli Stati membri riguardo all’osservanza dei<br />
diritti umani;<br />
- aiutare a promuovere l’effettiva osservanza e il pieno<br />
godimento dei diritti umani, così come sono<br />
espressi negli strumenti del Consiglio d’Europa.<br />
Il Commissario non è un’autorità giudiziaria e non<br />
può ricevere ricorsi <strong>in</strong>dividuali; egli può comunque<br />
trarre conclusioni e prendere <strong>in</strong>iziative di natura generale<br />
basate su comunicazioni <strong>in</strong>dividuali. Caratteristiche<br />
del suo ruolo sono l’imparzialità e l’<strong>in</strong>dipendenza,<br />
nel rispetto delle competenze degli altri organi<br />
del Consiglio d’Europa. All’<strong>in</strong>terno delle competenze<br />
attribuitegli, il Commissario può agire di propria<br />
<strong>in</strong>iziativa <strong>in</strong> base a <strong>in</strong>formazioni ricevute da governi,<br />
parlamenti nazionali, ombudsmen nazionali<br />
come pure da <strong>in</strong>dividui e organizzazioni.<br />
Paesi membri del Consiglio d’Europa:<br />
Albania, Andorra, Armenia, Austria, Azerbaijan, Belgio,<br />
Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca,<br />
Estonia, F<strong>in</strong>landia, Francia, Georgia, Germania, Grecia,<br />
Ungheria, Islanda, Irlanda, <strong>Italia</strong>, Lettonia, Liechtenste<strong>in</strong>,<br />
Lituania, Lussemburgo, Malta, Moldova, Olanda, Norvegia,<br />
Polonia, Portogallo, Romania, Federazione Russa,<br />
San Mar<strong>in</strong>o, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera,<br />
Ex Repubblica Yugoslava di Macedonia, Turchia,<br />
Ucra<strong>in</strong>a, Regno Unito.<br />
Invitati speciali presso l’Assemblea Parlamentare: Bosnia-Erzegov<strong>in</strong>a,<br />
Repubblica Federale di Yugoslavia<br />
Osservatori presso il Comitato dei M<strong>in</strong>istri: Canada,<br />
Santa Sede, Giappone, Messico, U.S.A..<br />
Osservatori presso l’Assemblea Parlamentare:<br />
Canada, Israele, Messico.<br />
2/<strong>2001</strong> - 1/<strong>2002</strong>