carera-gen10.pdf [4209 Kb] - Consorzio dei Comuni Trentini
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L’oste del Ballino<br />
Marco Zanini nei nuovi documenti di<br />
Innsbruck<br />
In occasione del secondo centenario della sollevazione<br />
di Andreas Hofer si sono moltiplicate le celebrazioni e<br />
le manifestazioni, ed è cresciuta anche l’attenzione <strong>dei</strong><br />
ricercatori che lavorano sui documenti negli archivi.<br />
E’ così che Carlo Refatti, di Lavis, nel Tiroler Landesarchiv<br />
di Innsbruck si è imbattuto in un plico manoscritto,<br />
sul cui primo foglio è scritto: “All’Eccelsa Imperiale<br />
Reggia e Provinciale Deputazione alla Sicurezza della<br />
Patria”; e poco sotto: “Umilissima Supplica del Capitano<br />
Marco Zanini delle Giudicarie per la Grazia<br />
ed indulgenza”, registrato il 9 marzo 1798, numero di<br />
protocollo 7180.<br />
Si tratta proprio di quel Marco Zanini, che una quindicina<br />
di anni prima, a Ballino, aveva avuto come famei<br />
Andreas Hofer.<br />
Questi documenti confermano l’importanza, il prestigio<br />
e la complessità del personaggio, messa già in luce<br />
dagli storici locali, a cominciare da Lorenzo Dalponte,<br />
e ci offrono testimonianza diretta del suo ruolo sociale<br />
e della sua attività militare nell’anno 1797, anno della<br />
cosiddetta seconda invasione francese,<br />
guidata dal Generale Joubert. Nel<br />
manoscritto - che riportiamo nella<br />
stesura originale - Marco Zanini si<br />
prende “l’ardire di fare presente la<br />
(sua) persona” affinchè vengano riconosciuti<br />
i suoi meriti nella resistenza<br />
ai francesi; la richiesta, datata Fiavè<br />
nelle Giudicarie 28 settembre 1797,<br />
viene avvalorata da nove attestati di<br />
autorità civili e militari, compresa<br />
quella del Comandante in Capo de<br />
Ferraris.<br />
Il documento del Luogotenente di Stenico<br />
di Marco Fronza<br />
L’inizio della petizione è solenne, degna di uno scrittore:<br />
“Chi serve con Fedeltà e Patriotico Zelo al Sovrano ed<br />
alla Patria, prova in sé una tal contentezza che in tal<br />
qual modo serve per riccompensa delle sofferte fattiche;<br />
ma non pertanto estingue nel animo suo il desiderio che<br />
li suoi diportamenti vengano conosciuti dal Sovrano<br />
medesimo, e dalla Patria alle quali ha avuto l’onor di<br />
servire, perché non rimangano sepolti tra le tenebre ed<br />
obblivione”.<br />
La domanda per ottenere un riconoscimento è tempestiva:<br />
”…codesta…Deputazione con occhio imparziale<br />
e benefico pesa e premia il merito di colloro, che nella<br />
presente crisi hanno diffesa la Patria; mi prendo l’ardire<br />
di farle presente la mia persona”.<br />
Ricorda che dall’inizio del gennaio fino al 14 maggio<br />
è stato capitano di una compagnia di Bersaglieri delle<br />
Giudicarie e rimanda agli attestati per valutare “il grado<br />
del mio zelo e quello del mio coraggio; il vallore <strong>dei</strong><br />
miei serviggi, la gravità <strong>dei</strong> danni reccati al nemicco,<br />
la mia condotta…”.<br />
Marco Zanini sarà effettivamente uno <strong>dei</strong> primi ad essere<br />
insignito della medaglia d’onore, tra i trentasette<br />
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