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carera-gen10.pdf [4209 Kb] - Consorzio dei Comuni Trentini

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32<br />

Sui caduti è stata fatta spesso molta retorica. Quante volte<br />

sulla loro sorte si sono legittimate le guerre meno giustificabili<br />

e invocate nuove aggressioni! La commemorazione<br />

del 31 gennaio 2010 sarà un’esperienza diversa, segnata<br />

da toni sommessi e dal bisogno di superare le tante lacerazioni<br />

che il primo conflitto mondiale aveva esaltato:<br />

tra gli arruolati e loro casa, i soldati e i civili, il Trentino<br />

e il resto dell’Impero, l’Italia e il Trentino, i profughi e<br />

quanti erano rimasti nei paesi, la comunità e i campi di<br />

prigionia, i cimiteri di guerra e le famiglie, il lutto privato<br />

e la memoria pubblica, il Trentino e un Impero dissolto. Di<br />

tutte quelle lacerazioni, il “Memoriale” vuole ricucire una<br />

memoria pubblica che ha sempre rimosso quanti avevano<br />

combattuto dalla “parte sbagliata”.<br />

Durante quelle due settimane, chiunque potrà visitare il<br />

Memoriale, privatamente o in forma organizzata, sostando<br />

in silenzio o proponendo una riflessione, lasciando un<br />

messaggio o un disegno alla “parete del ricordo”, scrivendo<br />

un pensiero. Potranno andarci le scuole, per proseguire una<br />

riflessione cominciata in classe, famiglie, le rappresentanze<br />

comunali, le associazioni.<br />

Domenica 7 febbraio sarà il “giorno <strong>dei</strong> nomi”: al centro<br />

del Memoriale, ininterrottamente dal mattino alla sera, si<br />

snoderà la lettura pubblica di tutti i nomi <strong>dei</strong> caduti trentini.<br />

Attraverso la voce <strong>dei</strong> suoi rappresentanti, la comunità<br />

chiamerà, ancora una volta, tutti coloro che non sono<br />

tornati e metterà fine ad un silenzio istituzionale durato<br />

troppo a lungo.<br />

La mostra sulla 1 a guerra mondiale del Gruppo Ricerca e Studi Giudicarie<br />

Il monumento ai caduti, realizzato negli anni ‘60 nella piazza<br />

S. Sebastiano<br />

La commemorazione si concluderà il 13 febbraio con una<br />

riflessione a più voci, di uomini e donne che vivono nel<br />

nostro tempo e che ci aiuteranno a capire cosa potremo<br />

portare con noi di questa memoria.<br />

In un tempo in cui le guerre si sono fatte endemiche,<br />

dove a morire sono soprattutto i civili, il ricordo <strong>dei</strong> nomi<br />

di questi nostri caduti di una guerra<br />

combattuta lontano ci conferma che la<br />

morte senza compianto, la dissipazione<br />

violenta delle esistenze, la condanna alla<br />

condizione di profugo, è un’esperienza<br />

che ha visto anche noi colpiti che ci<br />

sollecita ad essere cittadini consapevoli<br />

e non immemori.<br />

L’iniziativa è organizzata dalla Presidenza<br />

della Provincia autonoma di<br />

Trento, dall’Assessorato provinciale<br />

alla Cultura, dal Museo Storico Italiano<br />

della Guerra e dalla Fondazione Museo<br />

storico del Trentino.

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